Questa storia mi piace davvero tanto, ogni riga mi lascia una certa soddifazione e non addosso, ma dentro. Non so spiegarti perché, te lo giuro, ma è raro che io non riesca a trovare una spiegazione alle cose e in questo caso ti direi anche che però è del tutto positivo.
Ho amato il prologo, il modo in cui l'hai scritto, soprattutto la prima parte. è quel tipo di introduzione che ti fa venire voglia di andare avanti e di leggere tutto, di arrivare fino alla fine perché è un po' una promessa sospesa, lasciata lì, di qualcosa di bello. E, per quel poco che ho letto, posso anche dire che per ora la promessa l'hai anche del tutto mantenuta.
I tuoi personaggi sono veramente belli, fighi da far paura. Il maschiaccio che c'è sempre stato in me vorrebbe far parte di quella squadra e scontrarsi quotidianamente con dei soggetti del genere; c'è chi è brillante al punto giusto, chi affascinante, anche i meno svegli hanno un non so che di interessante e le tue caratterizzazioni non sono affatto scontate. Ho un debole per Michele e per Diego, in particolare - e questo non significa per forza che le loro personalità mi piacciono, ma solo che sono quei personaggi che mi fanno un po' invidia perché, accidenti, perché non sono usciti dalla mia testa?
Cambiando argomento, non so come tu ci riesca ma mentre leggo riesco a sentire rumori, riesco a percepire gli ambienti e non mi sento "come se fossi lì", non è quello il punto, è qualcosa di leggermente diverso. La scena del pullman, ad esempio. Riuscivo a percepire l'entusiasmo e l'enegia di una squadra di calcio che sta per partire per una trasferta, quella "caciara" un po' tipica dei ragazzi italiani, e allo stesso tempo quell'aura di stanchezza che qualcuno dei ragazzi si portava dietro. La scena era lì, davanti ai miei occhi, senza che tu la descrivessi troppo dettagliatamente, ma attraverso le tue scelte di parole, le pause e lo stile in generale.
Ultima cosa ma non per importanza, in quello che ho letto c'è qualcosa di veramente genuino e anche qui non so esattamente come spiegarti quello a cui mi riferisco. I luoghi, le persone, sono reali/verosimili, non sono quei personaggi stereotipati di cui si legge troppo spesso, sempre troppo belli, troppo alternativi, troppo colti e misteriosi. Sono normali, e per questo interessanti e affascinanti, adolescenti italiani (e in questo caso è importante aggiungerlo, perché sento l'Italia nella tua storia ed è un qualcosa che mi fa letteralmente impazzire, lo adoro) che si comportano da tali.
Penso di aver già parlato troppo, quindi adesso mi limito a farti i complimenti e a dirti che seguirò questa storia davvero, davvero volentieri e che sì, non vedo l'ora di sapere come andrà avanti, ma soprattutto non vedo l'ora di scoprire in quanti altri modi riuscirai a soprendermi!
Fra
(Recensione modificata il 20/02/2016 - 05:14 pm) |
