Recensioni per
One Month of Silence
di johnlockhell
Wow, che capitolo! |
Dunque, ho girato a lungo attorno alla tua storia, un po' indecisa se iniziarla o meno. In buona parte perché entravo nel fandom e ne uscivo praticamente subito, del tutto insoddisfatta di quanto trovavo e finivo col non incrociarla mai. Ma l'altro giorno girovagavo da queste parti, nella speranza di riuscire a trovare qualcosa di decente da leggere e ho rivisto questa. Ho deciso di iniziarla anche se non era ancora finita e sono rimasta piacevolmente sorpresa. Non faccio mistero che di recente la stragrande maggioranza di quello che viene pubblicato in questo fandom su Efp non mi piace, o finisce con non soddisfarmi del tutto. Ma questa storia è stata un faro nella nebbia. Bella. Davvero, davvero bella. Sì, non è perfetta dal punto di vista stilistico e infatti nei primi capitoli sembrava che fossi in rodaggio! Mano a mano, però, sei migliorata. Onestamente non ricordo le tue fic passate, ma magari andrò a fare un giro sul tuo profilo. In ogni caso, quello che ho letto qui è molto soddisfacente. Certo, il tuo Sherlock strappa il cuore. |
Intanto bentornata! :D |
Già il titolo mi soddisfa, figurati…Si addice perfettamente all’epilogo drammatico ma anche alle emozioni di John e Sh, prigionieri in quel vissuto in cui sono immersi in cui il vero significato e valore del loro legame è ancora sotteso a tante situazioni di sfortunata incomprensione. L’uno appare frastornato dalla confusione in cui la sua vita, o meglio il suo cuore, è piombata, l’altro si nasconde dietro ad una inquietante iperattività. “…ma proseguirono oltre, sorpassando la figura addormentata…”: anche in questo capitolo ritrovo l’ammirevole equilibrio del testo, te l’ho già detto, probabilmente, fra parte narrativa e parte dialogica, tutt’e due efficacemente coerenti l’una con l’altra, mai scontate. Infatti, uno dei difetti più diffusi nei testi scritti di vario genere, per esempio, è il ricorso insistito al dialogo per scampare all’esigenza di precisione e di oggettività del racconto. Si preferisce, purtroppo spesso, lasciare agli interventi dei personaggi la spiegazione di tutto ciò che è avvenuto perché “si fa più presto”. Da te non c’è questo, brava. “…Ed ecco la dolcezza di Sherlock, pensò John osservando la scena…”: bello questo passaggio in cui John trova conferma di uno dei tanti motivi per cui è innamorato di Sh e cioè della sua nascosta umanità che, proprio per questa sua caratteristica di cosa sotterranea, è ancora più “abbagliante” come dici tu. Epilogo convulso, drammatico e preoccupante. Grande. Per concludere riporto una frase che mi ha fatto sorridere per l’eleganza con cui hai fatto affiorare un po’ di “lemon”: “…Prima che qualcosa iniziasse a scaldarsi anche al di sotto del tavolo per colpa dei suoi pensieri impertinenti e fuori luogo…”. |
Ciao! Finalmente hai pubblicato il nuovo capitolo!! |
Meno male che anche John sta iniziando a capire i suoi sentimenti! Mi piace molto come vengono trattati i suoi pensieri, come matura la consapevolezza di avere più di una semplice amicizia con Sherlock, di voler provare a spingersi oltre. |
Anche questo caso è molto interessante e non vedo l'ora di conoscere le motivazioni della madre e se è stata davvero lei a uccidere il figlio. Con l'occasione John riflette sulla sua imminente paternità: chiaramente ama il bambino che deve nascere, ma da quel che emerge dalla terza serie a me sembra che questa gravidanza non sia stata programmata e abbia colto il dottore di sorpresa. Inoltre mi sembra di aver capito dalla tua storia che ciò che al momento muove John verso Mary è il senso di responsabilità, che stride con ciò che vorrebbe fare se agisse d'istinto (tornare alla vita che conduceva prima di Mary). |
Comincio sempre la lettura dei tuoi capitoli cercando di sistemarmi meglio di fronte allo schermo e penso che, una volta finita, la tua storia, andrà riletta con calma, comodi comodi, perché non è solo una ff, ma un giallo, una storia d’amore, una storia di vite che s’intrecciano. “i suoi occhi erano così tristi… desolazione negli occhi di Sherlock… La pozza di tristezza…”: ecco che si avvera quello che avevo previsto alla fine della precedente recensione. Infatti, il fragile equilibrio emotivo di Sh è stato sconvolto da una delusione che non avrebbe ragione di essere, visto che lui si è perso, durante il sonno di John, una rivelazione che avrebbe potuto dargli la pace, forse. Ora Sh è convinto che il suo blogger a lui pensi solo come ad un amico, non necessario per la sua vita e non determinante per le sue scelte. Prima c’è Mary, questo crea un mare sconfinato di tristezza e desolazione nell’animo del consulting che lui fatica ad arginare. E’ difficile sorridere a John con il dramma che si porta dentro. Tutto ciò lo rappresenti benissimo, facendo stridere volutamente la solare umanità di Watson con la devastazione che si allarga nel cuore del detective. Avvincente tutta l’altra parte “gialla” della storia (è stata la nonna?!). Direi che i fumi della febbre ti hanno giovato.. |
Bentornata! Non vedevo l'ora di leggere questo capitolo! E' bellissimo!! |
Non ci credo! Ora Sherlock si è pentito di aver ingannato John, era riuscito ad esternare i suoi sentimenti ma deve sempre complicare tutto. E anche John prova qualcosa per lui, peccato che entrambi abbiano perso l'occasione di saperlo! E ora un altro caso, benissimo! |
“dillo! Dillo solo una volta, per favore. Dillo almeno una volta!” |
Ciao, |
“…cogliendo le labbra ancora divaricate di John… il cuore piantato così alto in gola…”: è un momento romantico e tu lo rappresenti bene, stemperando la tenerezza, che potrebbe sfociare in un tono sdolcinato, con un giusto pizzico di ironia, ad immaginare l’espressione estasiata di John e la tensione imbarazzata di Sh. Hai costruito una scena grandiosa e piacevole quella in cui il sedativo fa “fuggire” Watson verso l’oblio dell’intontimento, non permettendo al consulting di sapere ciò che lo angoscia e cioè se i suoi sentimenti sono ricambiati. “…Tornò ad afferrare il corpo di John…”: sono convinta che questi momenti tragicomici al 221b che tu ci rappresenti in modo puntuale non sfigurerebbero in qualche ripresa sul setlock della BBC, tanto credibili ed IC li fai muovere, quei due. A dissolvere il clima malinconico ma tenero della veglia premurosa di Sh, ecco il nome di Mary, pronunciato da John nell’incoscienza, che provoca una tempesta nel cuore del detective. Perché “Mary” e non Sherlock?! Il consulting fugge dalla camera, colmo di rabbia e delusione, perdendosi l’ultima “cosa” che Watson aveva da dire…Capitolo ben scritto anche questo, veramente molto piacevole e caratterizzato da verosimili ritratti dei due protagonisti. |
Bhe, Sherlock se la è proprio cercata. |
La descrizione del bacio mi è piaciuta molto, peccato che John fosse un po' fuori :) |