Eccomi!
Intanto devo farti i complimenti, perché hai mescolato poesia e narrativa in una miscela dolce e amara, con toni pieni di rammarico.
Ci parli di Camilla, di questa casa vuota alla quale non vorrebbe tornare, alle strade buie, illuminate solo dalla luce di pochi lampioni, all’auto che sembra quasi guidarsi da sola.
Hai scelto di andare a capo per dare un maggiore impatto emotivo. E ci sei riuscita. La storia è breve, ma intensa.
Di questo pezzo adoro i dettagli: lei che canta di amori diversi, che sembra aver vissuto e che sembrano averla “spezzata”, delle chiavi che tintinnano sul sedile del passeggero, della serata che, evidentemente, Camilla deve aver trascorso con qualcuno, cibandosi dei suoi sorrisi, oltre che di qualche birra.
In poche, pochissime righe, ci apri una finestra sul mondo di Camilla, sulla sua solitudine sofferta, sulla casa vuota dove, al contrario di ciò che lei vorrebbe, non c’è nessuno ad aspettarla.
Si addormenta e sembra continuare a sognare strade, strade che potremmo paragonare alle scelte della vita, le scelte sbagliate.
A un amore che se n’è andato, che l’ha lasciata un mattino.
Bravissima. |