Recensioni per
Guardo il mondo da una finestra
di alessandroago_94

Questa storia ha ottenuto 15 recensioni.
Positive : 15
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Junior
09/03/21, ore 08:55

Scritto benissimo, siamo stati un po' tutti come Pietro, in momenti della nostra vita: timorosi del mondo esterno, riluttanti a viverlo, contemplandolo con paura e attenzione nel nostro rifugio. Timorosi di esserne trascinati, dell'ignoto che vi regna.

Complimenti davvero.

Recensore Master
14/03/20, ore 19:47

Questo pezzo avrei potuto scriverlo io. Forse non proprio a 22 anni. Forse un po' prima.
Ma trovo incredibile come io mi sia assolutamente immedesimata in Pietro.
È vero, forse la vita vera è fuori.
Ma a volte ho dei dubbi. Troppa ipocrisia, menzogna, falsità.
Forse, a volte, c'è più vita dentro che fuori.

Bravo, questo pezzo vibra.

Nuovo recensore
15/07/19, ore 17:53

Recensione premio per il contest 'Ci vuole un fiore!'
2/5

Eccomi anche qui, caro! Non mi perdo in ciance.
Trovo tu abbia sbagliato sezione: questo non è un non-senso, è un pezzo di introspezione in cui, come credo avrai avuto modo di notare, molti possono riconoscersi. E qui sta la sua potenza. Mi ha fatto pensare anche ad una recente lettura che ho fatto, dove si afferma che più della città stessa - nello specifico Parigi, se vuoi te la manderò su WA - ha più fascino la città immaginata: penso che qui si possa fare un discorso che gli sia in un qualche modo parallelo, della preferenza dei propri mondi rispetto al reale. Sarebbe stato interessante sapere perché Pietro si senta così inadatto al mondo: avrebbe permesso di empatizzarci di più e, forse, diminuire quella voglia di prenderlo e scuoterlo per fargli aprire gli occhi, ché i due mondi non sono poi così inconciliabili come sembrano.
Comunque, un lavoro gradito anche questo!
Alla prossima!

Gella.
 

Recensore Master
17/05/19, ore 11:23

Caro Ale, questa storia mi ha fatto pensare agli Hikikomori.
Hai dimostrato un vero talento nel caratterizzare il protagonista di questa storia. Il suo modo di vedere il mondo, di come lo percepisce e di come preferisce il rifugio sicuro nelle sue storie e disegni.
Hai parlato di qualcosa che accade realmente, perché ci sono davvero persone che non escono di casa per paura del mondo esterno.
Ecco secondo me sei stato magistrale in queste descrizioni! Tantissimi complimenti!! :3

Recensore Master
08/02/18, ore 23:28

Buonasera caro Ale!
Sono passata sulla tua pagina decisa a leggere qualcosa di e ho scelto proprio questo raccontino, come lo chiami tu :)
Nelle note ci tieni a specificare che "questo è solo un minuscolo scritto che non riguarda niente di reale, e in esso non c’è alcun collegamento con la realtà", beh, forse non è autobiografico, ma ce ne sono di realtà così nel mondo! Ragazzi tanto chiusi in sé che hanno davvero paura della propria ombra, eppure io li spronerei ad uscire, a mettere il naso fuori, perché solo così potranno rendersi conto che anche colui che sembra forte e gagliardo, in realtà nasconde molti più complessi di quel che vuol lasciar trasparire. Mi sono lasciata andare troppo, perdonami...
Anche qui ho incontrato il tuo impeccabile stile splendido, scorrevole e delicato. Le tue storie sembrano vere e proprie confessioni di persone in difficoltà, quasi come se i pensieri dell'anima si posassero sul foglio a comporre frasi e periodi.
Bravo e delicato, come sempre.
A presto,
Nina :)

Recensore Veterano
28/11/17, ore 23:18

Prima di tutto, una spiegazione per la mia prolungata assenza: un paio di settimane senza connessione internet che mi hanno rallentato non poco in generale; un hobby che mi sprona a scoprire fino a che punto posso arrivare nell'adorare in maniera originale la Divina Isabelle Huppert (quello che chiamo con affetto "hobby", nonostante possa considerarsi un lavoro a tutti gli effetti) e nel riuscire a migliorare sempre più sul piano dell'organizzazione, che al momento mi sta dando molte soddisfazioni; l'insistere col preparare più esami nello stesso tempo senza rinunciare a niente, con l'aggiunta della ricerca del materiale della tesi con troppo anticipo. E devo confessare che a rimetterci è stata proprio la scrittura, ma quando avrò preso la laurea mi ci dedicherò con più energie di prima (per lo meno, le idee continuano a esserci e vengono salvate per ogni evenienza), e anche il mio lasciare recensioni, ma su questo punto sto iniziando a lavorare.
Non prometto nulla, visto che mi porta sfortuna, ma dico solamente che, di tanto in tanto, tempo volendo, qualcuno avrà notizie da parte mia, tu compreso.
Ciò detto, passiamo al tuo breve racconto.
Ti devo dire che non lo trovo affatto nonsense, ma proprio per niente. Anzi, sembra quasi parlare di me: cambia nome al protagonista e invecchialo di un paio d'anni e sarà una versione di me, spero meno contorta del sottoscritto, l'originale. E inimitabile, ah!
È quasi la visione che ho io della vita e del mondo: qualcosa da cui stare alla larga, da guardare da lontano e solo di tanto in tanto passare la cinta muraria per vederlo un tantino, ma giusto un tantino più da vicino, ma per poco tempo, pochissimo. Io sono forse un po' più pessimista e alla finestra preferisco il computer - il mio centro operativo - e la televisione davanti ad un comodo divano tutto per me.
Non mi dilungo troppo perché dovrei citare ogni tua frase e aggiungere "sono d'accordo perché..." e verrebbe un elenco lungo e complesso. E visto che vorrei, un giorno, scrivere una storia incentrata sul mio modo di vedere le cose, sarebbero troppi spoilers. E chi guarda un film o legge un libro se sa già tutto, finale compreso? Io, solo io, ecco chi. Sappi solo che comprendo è ho fatto mio, ma non ti copierò (giuro!), il tuo personaggio e il suo modo di vivere, originale e sano, per alcuni aspetti. Alcune esperienze saranno formative per il carattere, ma è sempre meglio non viverle. Diciamo che parlo per esperienza personale e tanto basti. E se proprio, meglio attraverso un film o una serie TV, che se inizia a stancarmi posso sempre guardare altro.
Pertanto, per aver delineato un personaggio nel quale mi riconosco e del quale mi piacerebbe un ampio approfondimento, ti faccio i miei più sentiti e sinceri complimenti e ci si vede presto, per quanto labile sia il significato che questa parola potrà assumere nel prossimo lungo periodo. ;-) :-)

Recensore Master
09/11/17, ore 14:39

Ciao!
Avevo in mente di passare a leggere qualcos'altro di tuo, tuttavia non sono riuscita a trovare il tempo prima di adesso. Meglio tardi che mai, no?
Il titolo di questa one-shot mi aveva incuriosita, così ho deciso di leggerla e devo dire che sono rimasta molto soddisfatta.
La delicatezza della tematica e il modo in cui hai scritto questo componimenti è in grado di toccare le corde più profonde dell'anima. Ci sono tantissime e tantissime Pietro dispersi in lungo e in largo che, se sapessero di non essere poi così tanto soli, forse sarebbero più spronati ad andare in cerca gli uni degli altri.
Purtroppo, la prevalenza dei giovani è esattamente l'opposto del protagonista e lo capisco quando descrive la sua solitudine e lo stratagemma che ha inventato per lenire la sua sofferenza.
Il fatto, però, che ogni tanto dia una sbirciatina fuori dalla sua finestra può essere considerato come un aspetto positivo. In fondo, Pietro nutre una piccola (e forse inconsapevole) speranza che, prima o poi, possa trovare qualcuno come lui, che lo capisca e che non si sorprenda alla rivelazione del fantastico mondo che ha creato nella sua testa.
Una difesa, come dice lui stesso, dalla delusione della realtà che lo circonda.
A volte, sembra proprio che al mondo non ci sia spazio per le persone sensibili, per i sognatori e gli idealisti, quando, invece, se tutti quanti non perdessimo il contatto con la nostra parte più infantile e innocente, saremmo anche meno freddi e migliori nei rapporti umani.
Sono fermamente convinta che l'egoismo che dilaga al giorno d'oggi ci impedisca di essere più vivino ai bisogni dell'altro, di capirlo e di cercare di immedesimarci in lui, valutando anche il punto di vista.
Ci vorrebbero più Pietro, tenaci nell'andare avanti in quello che credono, senza lasciarsi fuorviare dalle effimere tentazioni che sono sempre dietro l'angolo.
Complimenti per come hai saputo trattare questa tematica così particolare con grazia e leggerezza, senza perdere di profondità e di spunti di riflessione. Questa shot mi è piaciuta davvero tanto. Solo non capisco perché l'hai messa in "Nonsense", quando io la vedrei benissimo nel genere "Introspettivo", visto che ciò di cui parla Pietro è una situazione reale e che capita più spesso di quanto si pensi.
Dal punto di vista grammaticale non ho niente da obiettare, davvero ben fatto.
Ti rinnovo i miei complimenti!
Buona giornata,
*Halley*

Recensore Master
29/04/17, ore 12:31

Appena posso torno a leggere un tuo racconto, e lo faccio volentieri perché lasciano sempre un qualcosa nel cuore, mi piacciono.
Anche il racconto di oggi e stupendo e non è per niente banale e scritto così per caso, perché mai racconto si è dimostrato realistico. Molte persone sono sole e vivono di un loro mondo e grazie a questo loro mondo a volte immaginaio, continuano a vivere e non impazziscono.
Molto bravo, complimenti.

Nuovo recensore
26/04/17, ore 19:59

L'ho letta per curiosità e mi ha davvero affascinato. Questo scritto mi rappresenta perfettamente, io mi sento così e sono così. Grazie per aver dato vita a quello che era solo un mio pensiero e non ho mai avuto il coraggio di esporre al mondo.

Recensore Junior
08/02/17, ore 16:28

Da artista comprendo appieno lo stato di Pietro, un ragazzo per cui non si può non provare empatia. A volte tutto ciò di cui si ha bisogno è un mondo di carta ma, ricordarne la fragilità e le illusioni che esso porta, fa sì che si guardi la vita aldilà della siepe, (citando Leopardi), più immaginandola che vivendola: così rimane qualcosa di misterioso e inafferrabile per la consapevolezza della sua fugacità. Il voler creare tutto da sé è chiaramente rassicurante, come se si fosse un dio che tira le redini del suo spettacolo, però così facendo si perde un chiaro contatto con la realtà esterna e con il libero arbitrio. Brentano dice in un suo saggio che la lente del cannocchiale che sta tra il suo occhio e il mondo è romantica: il suo modo di vedere è così, filtrato da se stesso. Il finale mi è piaciuto moltissimo e rende appieno la fragilità e, al contempo, la consapevolezza di sé del protagonista: triste ma cullato dal suo stesso mondo intriso di tristezza e magia.

Nuovo recensore
04/02/17, ore 18:13

Un personaggio,Pietro che nasce dalla tua penna, ma
molto negativo purtroppo.
Perchè isolarlo col fascino di un Napoleone a S.Elena?
Meglio il rischio di vivere.
Bravissimo,ti abbraccio

Pasta 4/2/2017

Recensore Junior
07/09/16, ore 18:07

Ciao,
questo racconto mi è piaciuto perché esprime in pieno lo stato d'animo di Pietro. Il ragazzo non riesce ad affrontare la vita e la realtà e perciò si rinchiude nella sua tana, protetto dai mali e dai pericoli del mondo. Non è ben chiaro perché fugge, il motivo per cui non si trova nella realtà e non la accetta, preferendo osservarla da lontano. E' come se mancasse qualcosa in questo racconto o più semplicemente io non sono capace di coglierne tutti gli aspetti. 
Molto interessante, complimenti.
Saluti,
Angelo_92

Recensore Junior
27/02/16, ore 21:33

Questa piccola storia è semplicemente bellissima, scritta benissimo, e mi ha colpita in maniera particolare perché Pietro ha pressapoco la mia stessa età e ho trovato con il suo modo di pensare incredibili affinità.
Complimenti.
XOXO

Recensore Master
24/02/16, ore 14:53

Carissimo!
Innanzitutto ti ringrazio per avermi avvisata. Mi era sfuggito questo tuo aggiornamento e, cavoli, se non fosse stato per te mi sarei persa un altro meraviglioso racconto realizzato dalle tue abilissime mani.
Ho adorato questa breve storia, forse perchè la sento estremamente vicina... Mi sembrava di essere Pietro, di sentire le stesse cose, di provare quelle emozioni che tu, con tanta precisione e bellezza, hai riportato per iscritto.
Un'immagine mi è rimasta impressa: "Il vento strapazza la mia anima, piccola e timida". Ecco, il tuo racconto ha fatto lo stesso con me. Mi sono sentita coinvolta a 360° e lo trovo semplicemente straordinario! Bravissimo!
Interessante questo ritratto del mondo che non ci capisce e che, allo stesso tempo, nemmeno noi capiamo. Forse perché, in fondo, non ci va tanto di comprenderlo? Il mondo è così complicato, disordinato, ingiusto... perché perdere tempo a capirlo quando è così facile ignorarlo?
E' giusto, preferiamo rintanarci nei nostri castelli mentali, nelle nostre fantasie perché lì sembra andare tutto bene, proprio come noi lo progettiamo.
Mi ritrovo molto nel pensiero del protagonista di limitarsi a dare una veloca occhiata al mondo esterno, ma quando si rende conto di quanto sia frenetico vuole tornare nella propria casa, un posto sicuro e familiare e dove può sentirsi a suo agio.
Purtroppo, però, non credo sia giusto assecondare il pensiero finale di Pietro. E' vero, ognuno è fatto a suo modo e cambiare è spesso difficile. Anzi, a volte risulta una vera impresa! Ma non va bene dire "sono fatto così, cosa ci posso fare!", a volte bisogna sforzarsi di fare anche ciò che non ci piace.
Se ci chiudiamo nelle nostre realtà, magari eviteremo di dover fare i conti con gli aspetti negativi della vita, ma perderemo anche l'occasione di vivere le tante opportunità e meraviglie che la vita può offrirci.
Come sempre i tuoi scritti sono intrisi di tanti significati che meritano una riflessione. Il tuo modo di scrivere è veramente eccezionale, nella sua semplicità riesce a scavarmi dentro e lasciarmi sempre qualcosa di nuovo.
Davvero tanti complimenti!
Un abbraccio e sereno pomeriggio!

Recensore Master
22/02/16, ore 15:46

Ciao! 😊
Lo so, dovrei leggere "Il brigante", ma non ho resistito alla curiosità ed ho letto questo breve racconto.
Sinceramente, la mia esclamazione alla fine è stata "oh, che bella", con un leggero sorriso :)
Davvero, forse non ha senso, ma io l'ho davvero molto molto molto apprezzato questo scritto :)

Primo (così non lo dimentico): l'andamento circolare del racconto, che termina con le stesse frasi dell'inizio. Questo, credo, dia uniformità e spontaneità al testo!

Secondo: il lessico che hai utilizzato è fresco e diretto, sembrava proprio di sentir parlare Pietro.

Terzo (oramai che ci sono faccio una bella recensione ordinata): io ho immaginato il ragazzo, chiuso nella sua stanza, intento a dipingere. Non è una cosa banale, affatto! E a questo concorrono gli elementi citati sopra. Inoltre, mi ha ricordato Leopardi...no, non credo solo perché era argomento di interrogazione oggi...ahahah...il fatto che guardi il mondo dalla finestra, che questa sia un "filtro" ("A Silvia", vagamente).

Quarto: il titolo è originale e bello. Irrilevante? Non credo.

Quinto: "I personaggi che io ricreo, e i paesaggi e la natura che rappresento nei miei dipinti, hanno bisogno di me invece. Essi vivono grazie a me e alla mia costanza, e all’amore che provo nei loro confronti", inutile dire che tu ci sei dentro, secondo me. Sai che ho messo giù un abbozzo di poesia sulla capacità che lo scrittore ha di creare mondi all'infuori del reale, di creare vite dal nulla, modificarle a proprio piacimento. Insomma, adesso cancello il tutto...tu hai davvero descritto quello che una persona, chiusa in sé stessa, come lei vuole, per timidezza, senso di inadeguatezza, riesce a fare con la mente e la fantasia. Il mondo è così orribile e malvagio e triste, pieno di cattiveria ed egoismo, che la cosa migliore è rintanarsi, lontano dal male, con la speranza di non soffrire. Ma si ha paura (mamma come è vero!) di restar soli. Più ci penso e più amo il tuo scritto. La nostra timidezza e paura del mondo ci suscita anche la paura di restar soli! Forse la colpa è nostra?...Allora, si spera. Si spera che una piccola parte del nostro mondo immaginario possa colorare il grigiore dell'oggi, così da poterci sentire a nostro agio fuori dalla nostra stanzetta.

Vero.

Sesto: credo che il mal di testa che avevo all'inizio sia andato calando.
Ahahahah, beh, hai capito che amo alla follia questo testo, e infatti finisce dritto nelle ricordate.

Complimenti. Non so che altro dire. Tutto, dalla A alla Z mi è piaciuto di questo scritto. Sappi che l'ho riletto ad alta voce per dar..."voce" ai pensieri di Pietro.
Infine, mi sono anche immedesimata nel personaggio, nei suoi pensieri, nelle sue paure.

Buon pomeriggio e a presto 🌺