Recensioni per
Per un mondo migliore
di Hedoniste

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
01/10/17, ore 22:35

Recensione premio – Contest "La rivincita dei piccoli fandom – II edizione"

Sono arrivata alla fine e ci sono rimasta con un palmo di naso. Non so perché, ma pensavo che avrei trovato una tua nota conclusiva.
La storia è coinvolgente. Non dico "bella" perché mi sembra quasi di mancare di sensibilità verso la tragedia di Emeraude, ma... beh, lo è, in realtà! >.<
Avendola divisa in paragrafi riferiti a momenti diversi, sei riuscita a gestire bene il tempo, tutt'altro che breve, della vita di Emeraude dai suoi quattordici anni alla sua morte, ricostruendo un passato di cui noi non sappiamo nulla.
L'ho trovato molto ben congegnato, e ben delineato: più di una volta mi sono trovata a chiedermi se un determinato evento fosse presente nel manga a meno (come già ti ho detto in passato, non lo ricordo).
Mi è piaciuto anche il modo in cui Zagato ha aperto gli occhi alla sua principessa sul tempo trascorso, anche se questo tuo racconto mette particolarmente in luce come forse lui fosse, almeno inizialmente, innamorato di un'idea e lei... lei non ha conosciuto nessun altro, quindi il suo amore è doppiamente triste, perché alla fine muore un po' come Giulietta, per un amore che, in fondo, è una cotta adolescenziale.
Ho trovato un po' veloce il passaggio in cui lei comunica a Cleff la decisione di chiamare i Cavalieri, forse avresti potuto aggiungere qualche battuta in più a quel dialogo.
Concludo con una "tiratina d'orecchi": ho trovato molte più imprecisioni del solito, in questo testo. Te le segnalo di seguito:

Quando si usa il trattino lungo nel dialogo, ove la battuta non sia seguita da nulla e il testo vada a capo, il trattino non va chiuso.

Negli incisi non si usa il trattino breve ma quello medio.

Nelle frasi seguenti sarebbe stato più corretto usare "proprio/a" al posto di "suo/":
"Smaniava per riprendere il suo lavoro." -> proprio
"controllare la resistenza della sua barriera"
"doveva rientrare al più presto nel suo corpo"
"nella penombra della sua alcova"
"sentì i battiti del cuore accelerare"
"ognuno aveva sferrato il suo attacco"

Nelle frasi seguenti "suo" è superfluo; sarebbe stato più corretto l'articolo "il/gli":
"aver lasciato che suo padre partisse"
"le parve che i suoi occhi"
"Il desiderio di vedere suo padre era fortissimo"

"senza nemmeno dirgli addio" -> avergli detto

"In tutti questi anni aveva sempre avuto..." -> "quegli" anni

"sarebbero stati soli: fortunatamente," -> più che i due punti, userei un punto e virgola

"Le lacrime le rigavano le guance si erano già asciugate" -> manca un "che"

"Non contano niente conta più, oramai." -> manca una virgola.

" Ho deciso di realizzare il desiderio di mio padre, rendere Sephiro un luogo di pace." -> al posto della virgola, metterei i due punti.

"...non avrei potuto far altro nella mia vita. Sarò onorato di starvi accanto e servirvi finché avrò vita. " -> la ripetizione della parola 'vita' a così breve distanza non mi piace molto.

"disse lui, porgendogli la mano per aiutarla" -> "porgendole".

"con la magia ha messo un filtro fra lei e il dolore." -> tra "sé" e il dolore

"Quando l’Ultima Colonna aveva deciso eliminare la Portanza" -> manca un "di"

Recensore Master
25/03/16, ore 11:59

Terza classificata – Hedoniste 

Per un mondo migliore


Sintassi, ortografia, punteggiatura 
La sintassi è generalmente corretta e non ho rilevato grossi errori nemmeno per quanto concerne l’utilizzo della punteggiatura. Ci sono delle imprecisioni, certo, ma non sono poi così gravi. L’ortografia è perfetta e si nota senz’altro la cura che hai messo nello scrivere. 
Ti segnalo comunque qualche errore, partendo dall’utilizzo della punteggiatura: 

— È così, Vostra Grazia. — 

Impaurita dal pensiero che Margad - la guardia personale di Ordlan, la Colonna Portante - potesse essere coinvolto nei combattimenti […] 

Padre, io volevo raggiungervi, vedervi, quindi ho usato la proiezione astrale… Non immaginavo di diventare […] 

[…] Sephiro finirà per sgretolarsi per sempre. — 
— e questo sarebbe un male? Al momento, non vedo niente che meriti di sopravvivere in questo posto. 


Prima segnalazione: uso del trattino lungo per i discorsi diretti. 
È praticamente impossibile – pertanto mi scuso in anticipo nel caso in cui ciò che stessi segnalando fosse scorretto – sapere esattamente quanti e quali siano i metodi ammessi nella moderna editoria per introdurre il discorso diretto. Tuttavia, fino ad ora non mi è mai capitato di riscontrare il medesimo uso del trattino lungo. Generalmente, infatti, in presenza di battute non rette esternamente, come lo è la frase citata a esempio, il trattino in chiusura non andrebbe messo. Dunque: — È così, Vostra Grazia. 
Diverso è il discorso in presenza di battute rette esternamente: — È così, Vostra Grazia — disse X. 
Tuttavia, ripeto, non ho la certezza assoluta sul fatto che l’utilizzo che hai fatto tu sia sbagliato, per cui non ne terrò conto nell’attribuzione del punteggio. 

Seconda segnalazione: l’utilizzo del trattino breve in presenza di incisi. 
Su questo sono più che certa: il trattino breve si può usare per le parole composte o per andare a capo, ma mai per isolare una frase incisiva. In questo caso, il segno grafico che deve essere utilizzato, in alternativa alle virgole o alle parentesi, è il trattino medio (ovvero “–“). 

Terza e quarta segnalazione: utilizzo dei puntini di sospensione. 
Ho notato che tendi a utilizzare molto – forse un po’ troppo – i puntini di sospensione. Questo particolare segno grafico ha però una funzione ben precisa, che è quella, appunto, di lasciare un discorso aperto. Si può utilizzare, per esempio, in presenza di un elenco potenzialmente infinito di cose o, nel caso delle battute dialogate, quando uno degli interlocutori smette improvvisamente di parlare (magari, perché interrotto da qualcuno o qualcosa) oppure è titubante e non sa cosa dire. Hai rispettato molto bene la regola dell’utilizzo dei puntini di sospensione in quest’ultimo caso, ma, ahimé, hai utilizzato tale segno grafico anche quando non era necessario. Nella prima delle due frasi citate, il punto fermo sarebbe stato senz’altro il segno d’interpunzione più corretto. Nella seconda, invece, hai inserito i puntini di sospensione all’inizio della battuta, senza però che ci sia stata una precedente interruzione che ne giustificasse l’inserimento. 

Ti segnalo, inoltre, la seguente frase: 

Non contano niente conta più, oramai. 

Credo che tu abbia dimenticato un punto fermo tra contano e niente
9/10 

Appropriatezza lessicale e stile 
Senza troppi giri di parole, ti dico che scrivi molto bene. La lettura di questa storia non è stata affatto pesante e, nonostante io non conoscessi il fandom, non è stato difficile per me comprendere la trama. Questo perché hai inserito tante descrizioni, intervallandole con la giusta dose di battute dialogate. Non ho riscontrato frasi eccessivamente lunghe né, al contrario, troppo brevi o sintatticamente povere: nel testo è mantenuto il giusto equilibrio tra paratassi e ipotassi. 
Anche a livello lessicale non ho commenti negativi da fare: il lessico non è aulico, ma è certamente adatto al genere fantasy. 

Ti segnalo solamente un paio di ripetizioni che, a mio avviso, potevano essere evitate: 

Concentrandosi su quelle terre che amava e dove abitavano le persone che la amavano […] 

[…] tutte quelle sensazioni la turbavano profondamente e preferiva di gran lunga la sensazione di distacco creata […]
 

Anche se molti tendono a considerare le ripetizioni un errore grammaticale, io preferisco relegarle nell’ambito stilistico, non essendo scritta da nessuna parte una regola che vieti l’utilizzo della stessa parole – o di due parole aventi la medesima radice – nella stessa frase o a poche righe di distanza. Nonostante ciò, è comunque vero che un testo che non presenta ripetizioni si mostra molto più scorrevole nella lettura e, in generale, il mancato utilizzo ravvicinato della medesima parola denota la capacità di chi scrive di utilizzare sinonimi o perifrasi. 
Chiaramente, nel tuo caso si tratta soltanto di sviste – scrivi molto bene, per cui dubito che tu abbia ripetuto tali termini perché non sapessi come sostituirli – ma all’orecchio di un lettore che si avventura in un testo narrativo, ciò può risultare cacofonico. 
9,5/10 

Trama: originalità e sviluppo 
Parto dalla struttura del racconto, che devo dire ho molto apprezzato: all’interno della storia principale hai inserito un lungo e intenso flashback che, ai fini della comprensione dell’intera trama, è praticamente fondamentale. 
Al di là del discorso tecnico, comunque, è tutta la trama ad essere perfettamente funzionante: chiara, leggibile e intrigante pur nella sua complessità. Ti do atto di non aver narrato una storia semplice e ciò influisce ancor più positivamente sul mio giudizio. 
Diversi sono gli aspetti della trama che si possono analizzare e commentare: primo fra tutti è il ruolo della principessa Emeraude, giovane, bella e dotata di grandissima forza interiore, che sola ha la responsabilità di guidare Sephiro e di condurlo alla salvezza. In secondo luogo, il passato turbolento della protagonista, passato che con grande maestria riesce a nascondere fino al fatidico incontro con il sacerdote Zagato. Infine, l’amore corrisposto nei confronti di Zagato. 
Proprio quest’ultimo, probabilmente, è l’aspetto più interessante ed eticamente controverso di tutta la storia: la principessa ama il suo sacerdote, è ricambiata, ma preferisce sacrificare tale sentimento – e la propria vita – pur di non mandare in fumo l’arduo lavoro di costruzione di serenità nel suo regno. 
L’inutilità del sacrificio della principessa conferisce un tono ancora più drammatico alla narrazione poiché, di fatto, ella ha perso tutto senza però salvare il proprio mondo. La disperazione di tutto ciò si coglie più negli occhi di Zagato che non in quelli della principessa, nonostante anche quest’ultima si strugga per il suo triste destino – al quale potrebbe, ma non vuole sottrarsi. 
Struggente anche il finale, che vede la quasi distruzione del Regno in mano a una sorta di democrazia che, però, non sembra dare i frutti sperati: gli abitanti di Sephiro non hanno la capacità di autogestirsi e ciò porta al deterioramento della civiltà stessa. 
Se devo trovare un difetto nella trama, esso consiste nella frettolosità con cui hai concluso la storia. Sebbene il finale sia coerente con il resto del racconto, e abbia anche un senso relativamente alla struttura della trama, non mi pare che ci sia molto approfondimento. Di sicuro, il limite di parole imposto dal bando ha influito sulla parte conclusiva della storia; ciò non toglie, comunque, che il lavoro sia ben riuscito. 
9/10 

Caratterizzazione dei personaggi 
Ottima, senza ombra di dubbio, la caratterizzazione dei personaggi. 
Nonostante io non conosca quelli dell’opera originale – e per tale ragione non intendo valutare l’IC – ho comunque potuto apprezzare in pieno praticamente tutti i protagonisti del racconto, a cominciare proprio dalla principessa. Di lei metti in luce tutte le sfumature caratteriali, senza nascondere né i suoi punti di forza, né la sua profonda debolezza. Quest’ultima viene a galla in almeno tre occasioni: la prima, quando viene nominata Colonna e decide di distruggere il proprio regno; la seconda quando, in preda alla stanchezza, mostra per errore a Zagato un frammento del proprio passato inerente alla sua nomina a Colonna; la terza quando, dopo la rivelazione dei sentimenti di Zagato, si scopre improvvisamente e incredibilmente adulta. Proprio quest’ultimo aspetto denota quanto la principessa abbia ripudiato l’idea di continuare a vivere una vita normale: intrappolata nel suo ruolo di Colonna e forte del potere di poter separare il proprio spirito dal corpo, la ragazzina è cresciuta ed è diventata una donna senza neppure rendersene conto. Anche questa scoperta contribuisce a scioccarla, insieme all’innegabile forza dei suoi sentimenti per il sacerdote. 
Anche Zagato è un bel personaggio: viene presentato alla principessa dal suo mentore come colui in grado di aiutarla nel difficile ruolo affidatole dal creatore di mondi. Inizialmente appare discreto ed estremamente devoto a Emeraude e non sembra intenzionato particolarmente a contraddirla o a indagare su di lei. Tale atteggiamento, però, tende a mutare nel corso della narrazione, quando il sacerdote capisce che la principessa ha bisogno di aiuto e la convince a rivelargli i motivi del suo tormento. Alla fine, si scopre che è anche innamorato di lei, ma la rivelazione dei suoi sentimenti contribuisce alla morte di Emeraude e all’autodistruzione del regno di Sephiro. 
Merita un commento anche il buon Clef, colui che di fatto ha il ruolo, apparentemente contraddittorio, di sostenere la Colonna. Emeraude non può, da sola, vincere contro sé stessa e contro le sue insicurezza. La grande forza interiore che le permette di apprendere tanto facilmente la tecnica della separazione dello spirito dal corpo non è grande a tal punto da salvarla da sé stessa. È Clef a intervenire quando la ragazza, neo eletta Colonna e afflitta dal dolore per la perdita del padre, tenta di distruggere il Regno; e sempre lui le consiglia di chiedere aiuto a Zagato quando si rende conto della stanchezza della donna. È un peccato che la sua forza non sia però sufficiente a impedire agli abitanti di Sephiro, una volta venuta a mancare la Colonna, di autodistruggersi. 
Anche i personaggi secondari sono descritti piuttosto bene e presentano notevoli sfaccettature caratteriali. Hai fatto davvero un ottimo lavoro. 
10/10 

Attinenza alla citazione e al genere obbligatorio 
Nulla da ridire circa l’utilizzo della citazione: non solo l’hai inserita molto bene all’interno della storia, senza eccessive forzature, ma hai ripreso più volte la stessa nel corso della narrazione: 

— Vedi, Emeraude, ci sono stelle che non tramontano mai, anche se il cielo è ricoperto da nuvole, anche se c’è il buio intenso. Una stella non smette mai di brillare. La Colonna Portante è la stella che ci indica il cammino, che veglia su di noi e ci protegge dalle nostre paure. — 

Anche se il cielo è ricoperto di nuvole, le stelle non tramontano mai. 

Una stella non smette mai di brillare, anche se c’è il buio intenso.
 

Perfetto, ovviamente, anche l’inserimento del genere fantasy. 
10/10 

Gradimento personale 
Come sicuramente avrai già capito, mi è piaciuta molto la tua storia. 
L’ho trovata praticamente perfetta: intrigante, appassionante, facile da leggere e da comprendere. Non è semplice trovare tutti insieme tali requisiti e, nonostante la mia non conoscenza del fandom da te scelto, non ho avuto alcun problema nel seguire le vicende narrate. 
Bellissime anche le descrizioni da te fatte del meraviglioso mondo in cui si svolge il racconto: hai saputo trasmettere con dovizia di particolari le emozioni vissute dalla tua protagonista nel contemplare le meraviglie del suo pianeta, permettendomi quasi di toccare tutto ciò con mano. 
Di nuovo, tutti i miei complimenti. 

47,5/50