Recensioni per
Lupin III- Stazione Centrale
di Fujikofran

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
28/02/18, ore 15:21

Piacere, sono Marlena_Libby e ho adorato questa storia! Quando qualche anno fa hanno trasmesso questa serie io ero felicissima di avere una serie di Lupin ambientata proprio qui, in Italia! Gli episodi sono stati tutti bellissimi, con una trama ricca di colpi di scena e mi è piaciuto molto il personaggio di Rebecca, ma anche Nyx e il redivivo Leonardo da Vinci erano molto fighi. Sei riuscita a rappresentare benissimo Lupin e gli altri e i loro pensieri prima di lasciare l'Italia, che li ha conquistati tutti e quattro in un modo o nell'altro! Quando sono arrivata all'ultimo episodio mi è dispiaciuto un sacco che quella magnifica serie fosse finita, ma prima o poi doveva succedere. Comunque ho saputo che quest'anno dovrebbero farne una ambientata in Francia, la patria del nonno di Lupin! Vabbè, addio Lupin, Fujiko, Jigen e Goemon, è stato un vero onore avervi qui in Italia!
(Recensione modificata il 28/02/2018 - 03:27 pm)

Recensore Master
25/01/18, ore 15:45

Ehilà, buon pomeriggio!
L'introspezione di questa fanfic è veramente a livelli molto elevati e credo che abbia reso questa one-shot veramente ben riuscita nei suoi intenti iniziali e conseguentemente finali.
C'è da dire che l'ambientazione è azzeccata per svariati motivi: non solo rappresenta la fine di un viaggio e di una serie veramente apprezzabile e lodevole, ma anche per il suo significato che cela nel quotidiano di molte altre persone, quelle forse più comuni.
Nelle stazioni vivono gli arrivederci e gli addii di amici, parenti, amanti, passano lentamente senza fare rumore le storie di persone tutte differenti tra di loro, che aspettano il mezzo per poter cambiare parte della loro giornata, perché devono oppure perché hanno le loro sacrosante ragioni, giuste o sbagliate che siano.
Il punto connettore è poi il sentimentalismo nostalgico che attraversa le loro menti e i loro cuori, che riesce a brillare nonostante le distanze, i silenzi che si fanno forti e limpidi nella loro essenza e che mascherano ciò di buono che l'Italia ha dato loro e la mancanza che si farà viva spesso, una volta via da quella nazione così unica dalle altre.
Sono dei punti di vista che scorrono con la giusta velocità e attenzione, in modo che ognuno di loro esprima quei concetti ma con un'ottica diversa e che lascia nel segno, per quanto riguarda la narrazione e ciò che resta del finale di quel viaggio partito come se fosse simile ad altri ma terminato per essere unico e raro al tempo stesso.
In Jigen albergano le immagini di ciò che ha visto e continua a vedere in quel preciso istante, così come quei sentimenti imprigionati nei confronti di Fujiko, che in realtà non sa ancora come trattare; in Goemon c'è tutto il trascorso e i punti di forza dell'Italia che non vorrebbe mai rendere scontati, così come i sentimenti celati per la bella ladra, che resistono da tantissimo tempo; in Fujiko c'è invece spazio all'emotività di quei giorni passati, riflettendo su Rebecca, inevitabilmente alla sua indipendenza e poi a lui, Arsenio Lupin.
Volenti o nolenti, in qualunque avventura alla quale partecipa, è immischiato sempre il vecchio ladro gentiluomo e i suoi fidi compagni, che in fondo è riuscita a sopportare e, in fondo, a voler bene perché sono esattamente così... e probabilmente è per questo che spera di chiarire certi dubbi e pensieri che sono radicati nella sua testa.
In Lupin è radicato tutto l'entusiasmo di un uomo mai realmente cresciuto per ciò che fa, circondato dall'avventura, dalla bellezza di un luogo che l'ha colpito proprio nel cuore, qualcosa che non può realmente archiviare e che rappresenta solo un arrivederci, così come tutte le persone che ha incontrato e ciò che ha trovato sulla sua strada.
I suoi sentimenti sono "in bilico" tra due donne apparentemente diverse ma simili nel modo di colpirlo alla fine dei giochi, è grato ad entrambe per essersi comportate con sincerità e in modo quasi sfuggevole in certi contesti, non è realmente confuso ma grato e libero, proprio perché non è imprigionato in un finale triste o drammatico.
Piuttosto interessante, comunque, come lo stile riesce ad unire introspezione, narrazione e descrizione con chiarezza dando una caratterizzazione cristallina a quattro personaggi, con la nostalgia a pervadere i loro animi principalmente per il saluto alla nazione ma ampliato (chi più, chi meno) per questioni personali che sono quasi riesumate con questo viaggio, nella loro totalità.
L'italiano risulta essere corretto e scorrevole in molti punti, specie in quelli più narrativi che riguardano sia i pensieri e le sensazioni che l'Italia ha suscitato negli occhi dei protagonisti, un tributo verso un posto graditissimo.
One-shot veramente gradevole con dei missing moments aggiuntivi che danno quel sapore in più, dando spazio all'umanità e profondità dei quattro ed esprimendo cadauno uno degli aspetti che più li rende ciò che sono diventati dopo l'avventura italiana.
Mi è piaciuta veramente tanto ed è stata una lettura molto piacevole e che ha suscitato un affetto molto marcato e forte in me... e credimi, pochi riescono in questo.

Un abbraccio grande,

Watashiwa

Nuovo recensore
15/05/17, ore 22:17

Dopo troppi giorni rieccomi con una recensione per te!
Questa volta mi sono imbattuta in questa shot.... No, non ho ancora imparato ad andare in ordine.
Innanzi tutto mi hai davvero fatto provare la malinconia e nostalgia del momento. L' ambientazione alla stazione dove i treni vanno e vengono di continuo e la gente si muove frettolosa tra i binari con la testa affollata di pensieri.... E poi ci sono loro 4, tutti a poca distanza, ma così assorti nel tirare le somme, da essere lontanissimi l'uno dall'altro; fermi, in attesa... Di cosa? Non lo sanno nemmeno loro, di quello che sarà, ovunque sarà, ma sicuramente tutti insieme. Ancora non hanno capito che sono loro 4 insieme il loro posto nel mondo? :)
Mi sarebbe piaciuto che fosse stata proprio questa tua storia la conclusione ufficiale alla fine dell'ultima puntata della serie, sarebbe stata la ciliegina sulla torta; hai colto ed impresso su carta i loro stati d'animo alla fine di un'avventura appena conclusa, accompagnati dall'incertezza di quello che sarà domani.
Un'altra ottima idea per una bellissima storia, ma ormai non mi stupisco più!

Recensore Junior
07/05/17, ore 14:23

L'inguaribile tenebroso, il perenne stoico, l'inimitabile femme fatale e l'eterno fanciullo: è bello potersi tuffare nei loro pensieri, di tanto in tanto, grazie per questa perla! Ho fatto l'errore di leggere prima questa oneshot, procurandomi anticipatamente un vuoto nostalgico, e poi guardare la quarta serie, ampliando suddetto vuoto ripensando a queste parole mentre assistevo all'ultima sequenza della 4x26. Un ottimo lavoro (come sempre)!

Recensore Master
19/03/16, ore 21:45

Originale l'ambientazione che fa da sfondo a questa storia introspettiva: una grande stazione ferroviaria, crocevia di vite diverse, che si sfiorano per un momento per poi allontanarsi. I protagonisti sono come sospesi: attendono ognuno un treno, che li porterà a una meta precisa o forse in nessun posto in particolare. Una cosa è certa, però: anche se non si vedranno per un po', loro quattro sono indissolubilmente legati e non si perderanno mai di vista. Questa sorta di limbo momentaneo suscita in loro alcune riflessioni, sulla propria vita, sui loro rapporti reciproci, sui loro sentimenti a volte un po' contrastanti... e sul loro soggiorno in Italia, che a quanto pare ha lasciato in tutti un'impressione positiva (e vorrei anche vedere!)... quindi vi aspettiamo presto!