Recensioni per
Le sei cose impossibili di Sherlock Holmes
di Hermione Jean Granger

Questa storia ha ottenuto 11 recensioni.
Positive : 11
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
14/04/17, ore 15:58

Ciao bellezza! <3
Che dire, un debutto meraviglioso su questo nuovo fandom. Durante la lettura della fan fiction mi sono ritrovata a ridere di gusto, a penare per il povero Sherlock e a sciogliermi di tenerezza. 
La presenza dei tre piani temporali non era facile da gestire ma è riuscita alla perfezione: la storia scorre benissimo, non c'è difficoltà per il lettore a passare da un piano temporale all'altro e non ci sono buchi di trama. Anzi, ci si trova alla fine della fan fiction senza nemmeno accorgersene *-*
Anche Sherlock stesso cambia: dal 19enne in crisi, orgoglioso, forse arrabbiato, e isolato dal resto del mondo; al 30enne che comincia a mettere in discussione la possibilità di provare dei sentimenti per qualcuno, e che inizia a mostrare agli altri la sua sofferenza; per finire con lo Sherlock 50enne, ormai maturo e che ha accettato completamente di poter amare e di essere amato, e che è quindi pronto a spuntare tutte le 6 "cose impossibili" dalla sua lista. In tutte e tre queste fasi della sua vita, però, rimane sempre lo Sherlock che conosciamo, e posso dire che riuscire a rappresentare la sua crescita interiore mantenendo sempre l'IC era un'impresa titanica. Che hai svolto magistralmente. E Sherlock è esattamente il pazzoide puccioso che entrambe amiamo tanto <3
Anche per John, Mycroft, Molly e i genitori di Sherl hai fatto un ottimo lavoro. Il carattere, il modo di esprimersi e di comportarsi, tutto rimanda ai personaggi come vengono rappresentati nella serie, tanto che per tutto il tempo della lettura riuscivo proprio a figurarmeli nella testa, mentre parlavano eccetera. 
Non so cosa mi sia piaciuto di più in questa storia. Innanzitutto ho adorato l'idea della lista e di tutti i flashback. Le sei cose impossibili mi sono sembrate azzeccatissime, e ho trovato stupendo il modo con cui hai mostrato, una alla volta, come invece il nostro consulente investigativo le abbia rese possibili.
Ho anche amato la coesistenza di una parte "tragica" - ovvero tutti i drammi interiori del povero detective, la sua insicurezza, il conflitto tra la sua parte razionale che gli dice che 'amare non è un vantaggio' e la sua parte umana che invece prova dei sentimenti, ecc ecc - e una parte "comica" - cioè quelle perle di genialità disseminate per tutta la fanfiction che mi hanno fatta morire dal ridere, a partire da Sherlock che si alza in piedi al cinema durante il thriller per spoilerare a tutti il colpevole. Il giusto equilibrio tra queste due componenti ha reso la lettura molto piacevole e scorrevole, mai pesante. 
Evito di aprire anche una parentesi Johnlock perchè mi sembra inutile dire che loro sono L'AMORE SCESO IN TERRA  e che presto la loro pucciosità mi priverà delle mie facoltà mentali già compromesse. 
Insomma, una storia divertente e dolcissima. Sembra che tu padroneggi questo fandom da tempo; assurdo pensare che invece fosse la prima volta che scrivevi su questi personaggi. Beh, mi sembra chiaro che possiamo aspettarci grandi cose da te sul fandom di Sherlock BBC. Cose terribili, certo! Ma grandi.
Alla prossima <3

Recensore Junior
12/04/16, ore 09:57

Valutazione per il contest "Sei cose impossibili"

Dal punto di vista della correttezza sintattico-grammaticale la storia è praticamente perfetta, ho notato solo una piccolissima svista ma ho visto che nella versione online l’hai corretta perciò neanche te la segnalo. Una cosa che però ti segnalo perché mi sembra del tutto corretta è una delle frasi finali: In quel momento si era sentito malissimo, aveva visto il viso di John contrarsi per la sorpresa e si era già immaginato tutte le sue profezie che si avveravano. in cui la scelta dell’imperfetto non mi sembra corretta, dato che non l’”avverarsi” delle profezie non è una cosa davvero certa ma che sarebbe potuta accadere e che quindi mi suona meglio al condizionale si sarebbero avverate.
Correzzione: l'"avverarsi" che hai proposto va ancor meglio delle altre due opzioni XD
 
Per quando riguarda lo stile, c'è stata qualche parte in cui alcune frasi, a parer mio, hanno spezzato il ritmo, e qualche segno di punteggiatura che mi è sembrato un po’ ridondante, tipo i due punti seguiti da “quindi” nella frase: Sherlock aveva trovato quattro passi che l'autore del blog considerava indispensabili: quindi, uno, aveva ascoltato John o una frase iniziante per E in cui il punto che l’ha preceduta mi è sembrato una pausa troppo forte (Il cuore del detective aveva fatto un balzo. E, mentre John continuava a riferirgli la sua giornata). A parte questo e poco altro che più sono gusti assolutamente personali, in generale la lettura scorre talmente bene che ti ritrovi alla fine senza neanche accorgertene!

A proposito di stile, ci sono state alcune scelte lessicali che ho adorato, non perché fossero parole ricercate o poco comuni, ma più che altro perché mi hanno trasmesso un significato particolare anche nella loro semplicità. In particolare:
---- Tutto considerato, avevano divorziato per amore. Era qualcosa che Sherlock ancora non riusciva bene a comprendere.  --->  in questa frase mi ha colpito un sacco l’avverbio ”ancora”: a questo punto della storia Sherlock non riesce ancora a comprendere come si possa “divorziare per amore”, non è ancora andato contro a nessuno dei punti della sua lista delle cose impossibili, perché ancora non si è resto pienamente conto dei sentimenti che prova per Watson, ma questo preannuncia solo che alla fine della storia la situazione si sarà evoluta e che Sherlock riuscirà a comprendere cosa voglia dire “divorziare per amore” e tutto ciò che ne consegue (o almeno questo è quello che io ho intuito... oppure tutto questo è solo un mio delirio e ti chiedo scusa per aver scritto un panegirico su un avverbio XD).
Tornando a noi (e questo vuol dire che devi aspettarti un altro panegirico!), un’altra espressione che ho adorato dal punto di vista lessicale è stata:
Non avrebbe mai creduto di provare amore per qualcuno, ma John aveva cambiato le carte in tavola e Mycroft l'aveva capito;   --->  ecco, qui mi è piaciuto l’uso del “provare amore” e non del verbo “amare”, perché un conto è capire di avere dei sentimenti per qualcuno, un altro è dimostrarli a qualcuno. Insomma, trovo che anche quest’espressione trovo riassuma un po’ il percorso di Sherlock: prima “prova amore” per Watson, poi inizia a capire cosa voglia dire amarlo davvero ed infine essere amato.
 
Scritto questo, chiudo con i miei appunti sullo stile, e passo a tutto il resto. 
La caratterizzazione dei personaggi è stato un punto che mi ha trovata un po’ controversa perché in parte (in una piccolissima parte) non ho ritrovato Sherlock… ma mi sono fatta un paio di domande sul perché e sono arrivata alla conclusione che il tuo Sherlock va benissimo così come è: è ovvio che non sia esattamente lo stesso Sherlock del telefilm, perché finalmente vediamo Sherlock doversi confrontare con la sua parte umana, con i suoi sentimenti verso Watson, ed infine troviamo uno Sherlock invecchiato, che è sceso a patti con questi sentimenti, che è cresciuto, che ha scoperto cosa voglia dire amare ed essere amato. Ecco, questo Sherlock che sale in soffitta e depenna ad una ad una le “sei cose impossibili” che aveva scritto da giovane, è uno Sherlock che mi è estraneo, ma non nel senso negativo del termine: mi ha sorpresa, mi ha stupita, e mi è piaciuto il modo in cui sei riuscita a far capire come sia arrivato a questo punto, come tu sia riuscita a far sentire gli anni che sono passati pur raccontando solo qualche episodio che si è susseguito in un arco di tempo breve. Ok, non so se mi sono spiegata e dove sto andando a parare, ma voglio dire che questo Sherlock mi ha colta di sorpresa, ma che questo non ha fatto altro che farmi apprezzare ancora di più l’originalità della tua storia. Tornando ai personaggi e alla trama (e si metteranno in mezzo anche le sei cose impossibili, perché è un po’ un tutt’uno e perché ho adorato il modo in cui tutto, comprese le sei cose impossibili tra di loro, sia intrecciato e non separato dal resto), la prima cosa impossibile che Sherlock depenna è “Cucinare per qualcuno” che apparentemente potrebbe sembrare una cosa facile, ma per un personaggio come Sherlock non è un gesto così quotidiano come potrebbe esserlo per chiunque altro (Watson che prepara i pancake compreso <3 ). John ha appena divorziato con Mary, è abbattuto, e Sherlock cerca in tutti i modi (a modo suo) di aiutarlo a passare questo brutto periodo. È perfetta tutta la parte che descrive come Sherlock cerchi sul sito “Come aiutare un amico che è stato lasciato” come aiutare John, come lo “ascolti”, gli “offra il suo sostegno”, lo porti al cinema (povere le persone a cui ha spoilerato il colpevole XD e giustamente lui voleva pure essere lodato per questo!), cucini per lui per poi mangiare in mezzo a cervelli e cuori… insomma, sono cose così totalmente e perfettamente da lui che non ho potuto fare a meno di sorridere e pensare che tu abbia fatto davvero un ottimo lavoro.
Quello che io penso essere il mattino dopo ma che a conti fatti in realtà mi sono accorta poter essere un qualsiasi altro giorno dopo, Mycroft va a trovare Sherlock, ovviamente per “aiutarlo” nel suo modo da fratello maggiore che deve comunque metterlo sempre in difficoltà. Mi è piaciuto il fatto che Mycroft dica a Sherlock che amare in realtà l’abbia aiutato tantissimo, che non vuole che Sherlock soffra ma che ha capito che con John può essere felice. E nonostante questo “sentimentalismo” fraterno, Sherlock e Mycroft rimangono sempre loro stessi: Mycroft se ne esce con "Sono io il fratello intelligente, non te lo dimenticare" e Sherlock per protesta si mette a suonare il violino e far finta di non ascoltarlo, come un bambino capriccioso. Eppure, quando John torna e dice a Sherlock che un giorno devono uscire insieme a Brittany, Sherlock non può che dare ragione al fratello (e mi piace il modo in cui in quel momento gli dia fastidio, mentre poco dopo, quando si ritorna al “presente” in cui Sherlock è ormai un adulto, lui abbia imparato a non curarsi più delle sue critiche, così come ha imparato che non era così svantaggioso tenere alle cose e alle persone, che la solitudine non protegge, gli amici lo fanno. E i genitori, gli amici, i fratelli, perfino gli stupidi Ispettori Capi di Scotland Yard.). Così, il giorno dopo, va dai suoi genitori per far sapere loro che “anche lui è umano” e ricevere dei consigli dalla persona che meno si aspettava dai due, ovvero suo padre. Sappi che tutto il dialogo mi è piaciuto, ma che mi ha fatto sorridere tantissimo l’ironia sottintesa in con una finta disinvoltura che non avrebbe convinto nemmeno Lestrade. perché mi immagino perfettamente Sherlock pensarlo dall’alto della sua superbia intellettuale.
In questa carrellata in cui Sherlock si è ritrovato a “chiedere aiuto” a Mycroft e ai suoi genitori, non poteva mancare anche Molly, che comunque è un’altra persona importante per lui, e questo lo dimostra anche il fatto che scoppi a piangere proprio davanti a lei e, sebbene questa mi sembri una cosa “poco da Sherlock”, mi rendo anche conto che anche lui è umano, che l’amore fa “brutti scherzi” e che ci fa fare cose che normalmente non faremmo, quindi alla fine mi è sembrato normale vedere Sherlock confidarsi con lei in modo così disperato, e devo dire che anche in questo contesto sei comunque rimasta fedele al personaggio, soprattutto nel momento in cui Molly gli confessa come si è sentita dopo avergli detto che lui le piaceva e Sherlock reagisce come se quella situazione fosse normale e non come se avessero appena parlato di sentimenti e come se non l'avesse appena definita “un’amica preziosa”. 
 
Il quinto punto della lista, dire “ti amo” è collegato anche ai tre prompt che hai scelto di utilizzare (anche se in realtà uno era più collegato al punto precedente XD ma nella tua fanfic è difficile definire cosa sia collegato con cosa, visto che è tutto un testo molto organico e coeso). A proposito di questo, voglio scrivere che una cosa importante per me è il modo in cui sono inseriti i prompt: un conto è se un prompt è forzato, un conto è quando un prompt è integrato nella fanfic. Nel tuo caso i prompt sono stati perfettamente integrati con il racconto, tanto che mentre leggevo avevo evidenziato la parte sull’oscurità/tenebre/luce perché mi era piaciuta, e solo dopo mi sono accorta che era tra i prompt da te scelti. Tornando al “ti amo”, finalmente Sherlock ha l’occasione per confidare a John che è innamorato di qualcuno: quando John gli dice "Non è niente che io e te non possiamo risolvere" e pensa a quante volte abbia sperato essere lui la persona di cui Sherlock fosse innamorato mi ha fatto stringere il cuore, così come i pensieri di Sherlock riguardo a tutti i motivi per cui non dirgli che è lui la persona di cui è innamorato. Ho adorato il climax Perché mi rifiuterà. // Perché non mi guarderà mai più con gli stessi occhi. // Perché cambierà casa. // Perché non risolverà più i crimini con me. // Perché lo perderò. che parte dalla conseguenza “meno grave” (per così dire) a quella peggiore, la perdita totale di Watson per Sherlock, che comunque finisce per confessargli di amarlo. E c’è da dire che secondo me il primo a dichiararsi tra i due sarebbe Watson ma qui si parla di cose impossibili che si avverano, perciò è giusto che sia stato Sherlock u.u è una scelta perfettamente in tema anche in questo, no? ;)
Mi è piaciuto tantissimo anche il paragone con il gettarsi da un aereo senza paracadute: dichiarare i propri sentimenti è effettivamente questo, buttarsi senza alcuna certezza, con il terrore di cadere a terra e farsi tanto male.
Fortuna che non è successo questo a Sherlock, e l’ultimo punto è quello che ci viene presentato direttamente nel “futuro-presente”, al contrario di tutti gli altri: al contrario di qualsiasi timore di Sherlock, John è ancora lì, accanto a lui, ad amarlo, e Sherlock può finalmente essere amato  dalla persona che ama, regalandoci una carrellata di ricordi dei loro primi baci, incertezze, momenti di vita quotidiana passati insieme, fino a quel momento, in cui ancora la sua vita con John non è finita.
 
Che altro dire, dopo tutte queste parole? Ho letto solo un’altra tua storia oltre a questa (quella partecipante all’altro contest), ed anche questa volta questa fanfic mi ha fatto provare tante emozioni: il mio cuore ha fatto tante capriole, ha sofferto con Sherlock, ha pianto con lui, ha urlato di gioia ed alla fine è diventato un brodo di giuggiole.
Perciò, tanti complimenti e grazie per avermi fatto leggere questa meraviglia <3
(Recensione modificata il 12/04/2016 - 09:58 am)

Recensore Veterano
24/03/16, ore 18:36

Sei romantica, Herm, e sai scrivere. Questa è un’ottima combinazione.
La cosa che mi piace più di tutte in questa bella storia è la “rassegnazione” adulta e pacata che Sherlock ha nel depennare i “malefici, adolescenziali, sciocchi e presuntuosi” 6 punti.
Il tuo “John, io ti amo” è molto onesto: messo alle strette Sherlock (la sua crania geniale ce lo mette nonostante rifugga quella situazione) è obbligato a comportarsi come un uomo normale; rischia – o la va o la spacca – e si getta senza rete. L’amore fa questo; fa essere forti, spregiudicati, impavidi e anche se al momento lui lo ignora, noi sappiamo che negli anni lo scoprirà.
Immagino la faccia di John quando lo vedrà arrivare arruffato e con la vestaglia impolverata: lo guarderà, farà uno sguardo incuriosito e poi storcerà un po’ la bocca a lasciare andare di avere delle spiegazioni. Sherlock sorriderà compiaciuto del mistero e senza dargli soddisfazione si siederà a tavola per fare colazione.
È stata una lettura divertente; non ho fatto fatica ad arrivare fino in fondo (nonostante la riserva che hai nelle note), assolutamente: lo scritto è scorrevole, esaustivo e fa un’ampia panoramica su tutti i personaggi che conosciamo compresi mamma e papà Holmes. E credo che tu debba ritenerti soddisfatta: è un bell’ esordio. Brava, adesso rimettiti all’opera!
Alla prox.
Monty

Recensore Master
19/03/16, ore 09:29

Amo questa storia e amo i suoi personaggi. Più la rileggo più apprezzo quanto tu sia riuscita a dare loro una caratterizzione così ben definita e un giusto spessore perfettamente delineato. Pur non conoscendo, ancora, la serie da cui sono tratti, non si fa fatica a figurarseli. Perfettamente evidenti l'intelligenza e la genialità di Sherlock, come il suo amore per il lavoro che fa, che spesso sfocia in qualcosa di più sentito e a tratti maniacale; la sua sicurezza e il suo grande intuito, che però si tramutano in briciole di fragilità e inadeguatezza quando si tratta dei suoi sentimenti e di mettersi in gioco e provare a prevedere le reazioni delle persone che ama. Mi sono piaciute moltissimo le parti in cui rifletteva sull'amore e sui sentimenti che hanno spinto John e Mary a divorziare, ad esempio, sono pensieri molto profondi che chiariscono perfettamente quanto, anche se forse non lo ammetterà mai, in realtà abbia sempre sofferto di non poter trovare la persona giusta per lui e abbia nascosto dietro la sua maschera di negazione il suo vero sentire. John appare come un uomo molto "comune", non ha una personalità che risalta come quella di Sherlock o il fratello di quest'ultimo, ma non per questo è stupido o meno interessante, anzi, spessissimo le persone all'apparenza insignificanti e, come dice lui stesso, sottovalutate sono le migliori e le più sensibili e quasi fatte apposta per stare accanto a gente come Sherlock. Se lui è spesso cupo e solitario è innegabile l'allegria e lo spontaneo buon umore di John e questo lo trovo bellissimo, è come se si completassero. Il primo flashback è stato troppo tenero, mi sono piaciuti proprio mentre cercavano di dimostrarsi il loro affetto reciproco con le rispettive prodezze in cucina. Sherlock è stato infinitamente meraviglioso quando ha cercato in tutti i modi di sollevare il morale all'allora amico, anche se magari lo ha fatto andando un po' fuori dagli schemi. :) Il fratello di certo è stato fondamentale per far capire al caro consulente investigativo i suoi veri sentimenti, forse una scossa così forte, proveniente dalla persona che per natura si ama e si odia assieme era l'unico modo efficacie per farlo venire a patti con la verità. Il rapporto fraterno è strutturato molto bene, si percepisce quella rivalità innata che fra due persone così geniali non può non nascere, ma anche l'immenso affetto e rispetto che il fratello prova per Sherlock e la sua voglia di aiutarlo in ogni maniera possibile. Il pezzo con i genitori è stato quello più bizzarro, diciamo che la cena poteva andare meglio, ma poi il dialogo con il padre è stato molto tenero e deve aver fatto capire a Sherlock parecchie cose. Questo parallelismo quasi tra la situazione sentimentale di Sherlock e quella del padre con la madre ai suoi tempi hanno forse dato al figlio una speranza, la prima vera speranza, e il fatto che quando lui sta ricordando ed è finalmente felice il padre non ci sia più è un colpo al cuore, ma è altrettanto evidente che Sherlock sia forse finalmente in pace col suo ricordo di lui. Il confronto con Molly mi ha fatto una pena assurda per entrambi. A lei quelle parole sono dovute costare tantissimo, si vedeva che era timida e un po' incerta ed imbarazzata, forse a causa dei suoi sentimenti per lui, però comunque è stata un'ottima amica e consigliera: non lo ha abbandonato in un momento per lui così delicato ed ha saputo far leva sui punti giusti diendo proprio quello che Sherlock aveva bisogno di sentirsi dire, con assoluta sincerità e franchezza. Vedere lui piangere e struggersi mi ha fatto diventare il cuore piccolo piccolo, come dicevo prima è lampante proprio qui quanto abbia paura di soffrire e di essere "rinnegato" ma al contempo ami così tanto John da non poterne fare a meno. La dichiarazione, finalmente direi, a John e la fine in cui ci hai dimostrato quanto finalmente fosse felice sono state la giusta ricompensa per tutti, era quello che si meritava e tu sei stata eccezionale a narrarcelo, senza essere smielata o senza cadere in quelle scene di sesso sfrenato che di solito si leggono nelle storie slash; loro sono dolci ed innamorati e in questa storia è stato questo quello che ha contato davvero. L'idea della lista che piano piano si annullava solo ed esclusivamente per Jonh, con i vari flash che nel frattempo ci venivano mostrati e spiegati, ha dato alla storia quel tocco magico che l'ha resa così stupenda, si leggeva tutto con un misto di curiosità, tensione e voglia di arrivare al lieto fine, tutto questo in una cornice stupenda data da lui che ormai sereno pensa al sè giovane.

Recensore Veterano
19/03/16, ore 01:59

In un momento della mia vita dove sono particolarmente frustata e triste, leggere questa fiction mi ha fatto sorridere e scaldare il cuore, dico sul serio!

Non è un gran inizio per una recensione, ma tendo sempre ad essere terribilmente sincera in queste situazioni, ti chiedo scusa! XD Ho adorato questa fiction dall'inizio alla fine, il percorso emotivo affrontato da Sherlock, il suo modo di agire, i suoi pensieri erano proprio da lui, quindi non temere per l'IC, ti è venuto molto bene! ;)
Anche per quanto riguardo John, lo hai dipinto bene con poche parole, comunicando al lettore l'essenziale che dovevamo comprendere dei suoi sentimenti verso Sherlock; certo, magari avrei preferito un maggiore approfondimento, ma la fiction era vissuta dal punto di vista di Sherlock, quindi è perfettamente coerente con i fatti! :)
Come ti dicevo all'inizio, questa storia mi ha scaldato il cuore e anche riflettere, è incredibile come una semplice fiction possa aprirti la mente, eppure è così, per questo mi sento di dirti non solo "ottimo lavoro", ma anche e soprattutto grazie per averla scritta!

Spero tanto di poterne leggere altre in futuro, un abbraccio
Giò ♥

Recensore Veterano
18/03/16, ore 23:56

Oh mio Dio, ma è meravigliosa! *-* Te lo devo dire, hai fatto uno splendido ingresso nel fandom! Questa OS mi è piaciuta da matti, tanto che andrà dritta tra le mie preferite.
Avevo adocchiato il contest per il quale hai scritto questa storia e, cavolo, devo ringraziare BlackIceCrystal per averti dato l'input! XD Non so come tu abbia fatto a trovare sei cose impossibili di Sherlock, solitamente quando si pensa a lui vengono in mente ben poche cose che non sarebbe in grado di fare quel genietto... invece tu le hai trovate, e fanno tutte parte della sua sfera emotiva e sentimentale. Sei cose che lui si era imposto di non fare mai e poi mai, trascritte in una lista (e sappiamo che con le liste Sherlock ha una certa confidenza). In un certo senso, quei sei punti rappresentano ciò che lui ritiene le sue debolezze, ed è riuscito a superarle e sbarrarle, punto per punto.
Ho amato come ad ogni punto ricordasse il momento in cui quel fatto per lui impossibile, diviene in realtà possibile, e ammetto che già dal punto in cui Mycroft scopre il cambiamento di Sherlock e ritratta le sue stesse parole "amare non è un vantaggio", avevo già intuito quale sarebbe stato l'ultimo. Ma averne avuto la conferma non è stato meno emozionante da leggere. *-*
È la prima volta che ti leggo e secondo me sei molto talentuosa, hai uno stile davvero piacevole e non pesante, e inoltre non so come tu abbia fatto a inquadrare così bene sin da subito i personaggi, considerando che è la tua prima ff qui. Non tutti ci riescono, quindi è un valore aggiunto. ^^
I punti che mi sono maggiormente piaciuti sono quelli in cui Sherlock da ragione a Mycroft riguardo l'essere innamorato di John (sono scoppiata in una risata spontanea, lo giuro) e quello di ascoltare mamma e papà Holmes. Sono due tipetti che, soprattutto la mamma, mi incuriosiscono parecchio, anche perché sembrano il riflesso di John e Sherlock, anche nel modo di vestire! Mentre quando Sherlock urla "John non può amarmi", lì mi si è stretto lo stomaco. :(
E niente, mi scuso per la recensione sclerotica, spero che si capisca qualcosa. ^^"
Dato che adesso hai "rotto il ghiaccio" spero tanto ti farai sentire ancora da queste parti, mi farebbe tanto piacere leggerti ancora! :)

Tanti complimenti per questa bellissima storia e in bocca al lupo per il contest! ^^

Chappy_
(Recensione modificata il 19/03/2016 - 12:02 am)

Recensore Veterano
18/03/16, ore 21:03

E fu così che la Johnlock più awesomissima del mondo venne scritta da una delle mie migliori amiche (son soddisfazioni al livello dei film americani in cui il padre si alza dagli spalti urlando Quello è mio figlio)
Per una volta, ho avuto modo di leggerne in anteprima solo una partem quiiiindi ho intenzione di commentare in diretta mentre leggo, stile telecronaca (per usare un'altra metafora sportiva che ormai ci ho preso la mano)
-Sherlock che nasconde pezzi di corpi umani negli scatoloni farebbe impazzire qualsiasi colf-non-cannibale del mondo, menomale che John in soffitta non osa avventurarsi.
-Controllare su internet i possibili effetti della sbronza - ce lo vedo proprio! dall'organizzare un addio al celibato calcolando la birra in decilitri a questo in effetti il passo è breve. comunque,come, sempre, complimenti per il modo in cui affronti le relazioni umane, sherlock.
-Brittany. Te l'ho detto, in glee è il nome di una scemotta bionda, e considerato che è figlia di John (scemotto biondo ricetta originale) il nome calza a pennello
-Mycroft che sveglia dolcemente Sherlock abbioccato sul divano è l'amore. L'amore vero.
-La frase "Aveva imparato che non era così svantaggioso tenere alle cose e alle persone, che la solitudine non protegge, gli amici lo fanno. E i genitori, gli amici, i fratelli, perfino gli stupidi Ispettori Capi di Scotland Yard" non te la commento nemmeno, perchè con gli occhi a cuoricino ch emi ritrovo non riesco nemmeno a beccare i tasti giusti sulla tastiera.
-MOLLY. OH MIO DIO HAI MESSO MOLLY ADESSO CONTINUO A LEGGERE.
-ABBRACCIATEVI. Ve lo ordino.
-ahahahaha in effetti tutto il fandom se ne è accorto tipo al minuto 06.00 del primo episodio quindi-

-John. john john john. Io sai che non ti trovo tanto scemotto, lascia perdere l'accenno a brittany, ma se te ne esci con "C'entrava ancora Irene Adler?" sei proprio un idiota
-OHHHH CHE AMORI, marry already
-Eh in effetti non avete perso tempo. occhio ai proiettili però (ti sto amando gre)
(Recensione modificata il 19/03/2016 - 09:51 am)

Recensore Veterano
18/03/16, ore 17:24

Questa è veramente una storia deliziosamente tenera e dolce ♡_♡ mi è piaciuta tantissima l'idea della lista , è una cosa innovativa e dolcissima che mi ha fatto emozionare tantissimo.
Spero di leggere ancora tue storie (nel frattempo aggiungo questa tra le ricordate XD),
xxx
(Recensione modificata il 18/03/2016 - 05:25 pm)

Recensore Master
18/03/16, ore 17:23

Questa storia mi è piaciuta tantissimo.. dalla prima all'ultima parola!
Mi ha fatto commuovere e sorridere.. sono sempre molto soddisfatta quando una one-shot mi trasmette un sacco di emozioni contrastanti!
Alla fine, dobbiamo ringraziare Mycroft se Sherlock e John stanno insieme!
Se non ci fosse, bisognerebbe inventarlo!
La parte in cui trascina Sherlock dai loro genitori l'ho trovata geniale!
Complimenti vivissimi!!

Recensore Junior
18/03/16, ore 14:44

Cara Herm,
Sono commossa, non te lo nascondo. 
La fine di questa storia mi ha ucciso... Cioè, tutta la fan fiction mi ha ucciso, in un crescendo di sentimenti sempre più intensi, ma la fine... La fine è stata proprio un colpo al cuore. Ma ne parleremo anche più avanti.
La storia è semplicemente meravigliosa: è lunga, ma non annoia mai, anzi, coinvolge e cattura il lettore dalla prima all'ultima riga; sei riuscita a descrivere alla perfezione tutti i personaggi, Sherlock in primis, ma anche John attraverso i suoi occhi, Mycroft (davvero superbo! Mi sembrava di sentir parlare lui), Molly (anche nel suo caso, perfetta), i genitori di Sherlock... Insomma, è una storia dove l'IC fa da padrone, e non è una novità, conoscendo i tuoi precedenti ;) 
Mi piace tantissimo il tuo stile e la ricchezza di lessico che adoperi; riesci a rendere la storia ricca ma perfettamente comprensibile, non c'è niente di troppo semplice nè di troppo complicato. Si vede che hai lavorato tanto per arrivare a questo splendido risultato equilibrato.
Un'altra cosa che ho amato alla follia è stata la struttura della storia: presente - flashback - presente - flashback e così via. Il filo logico è perfettamente chiaro, grazie all'uso magistrale dei verbi. Hai scritto una cosa che pochi autori sarebbero in grado di descrivere in modo decente e comprensibile, ma tu non solo l'hai reso leggibile, l'hai reso uno dei punti di forza del tuo racconto.
Insomma, Herm, non so più come dirtelo, sei una forza della natura!! 
Sull'IC quindi, bersaglio colpito al centro, e, come ti dicevo, stesso discorso per le emozioni: sei riuscita a farmi piangere in più punti della storia, e anche a farmi ridere... Straordinaria.
Stavo cercando una parte della fic da quotarti in modo da farti capire cosa mi è piaciuto di più, ma non riesco a scegliere, dovrei copiare e incollare l'intero racconto e penso che il regolamento di EFP non lo accetti XD
Uh, a proposito, congratulazioni per essere diventata moderatrice sul forum! Non c'era nessuno migliore di te per ricoprire quel ruolo :D 
Tornando alla storia, GRAZIE per avercela regalata, è stupefacente e penso che me la stamperò per leggerla di nuovo tante, tante volte! Per chi shippa Johnlock questo è il paradiso *--------* 
Grazie davvero Herm, e continua così, sono davvero sconcertata dal talento che mostri di avere storia dopo storia. 
Un abbraccio! 

Recensore Junior
18/03/16, ore 13:48

Ciao Hermione. Apro una parentesi, prima di cominciare, dicendoti che io non sono un tipo che legge (sbagliatissimo, ma in vita mia qualcosa mi ha sempre bloccato. Solo adesso sto uscendo dal guscio. XD), quindi quando ho denotato che la lunghezza del testo era fuori dai miei standard di efp ho un pò traballato. Ora, il punto è questo: identifico due tipi di autori in queste specifiche situazioni.

- Quelli che scrivono davvero tanto ma, seppur bene, ti fanno sentire il peso di ogni riga.

- Quelli che scrivono abbastanza (per i miei standard, ripeto) ma dalla prima riga è come se ti promettessero: "Stai tranquillo. Comincia a leggere, ti piacerà e vedrai che sbagliavi ad avere pregiudizi sul mio testo".

Per quanto mi riguarda appartieni alla seconda categoria. Premetto che tutto ciò che so di Sherlock Holmes deriva dai soli film con Robert Downey Jr e da qualche spezzone dello Sherlock di Cumberbatch, perchè non sono mai stato un fan del protagonista (quindi determinate sfumature, ahimè, non sono in grado di coglierle), ma tolto ciò il testo mi è piaciuto perchè l'ho visto come un viaggio Dantesco, tra inferno/purgatorio/paradiso. Ove identifichiamo l'inferno con tutta la prima parte, in cui Sherlock è più sofferente, il purgatorio con quell'ineffinitesimale "Ti amo" in corso d'opera, con il quale lui "espia" in qualche modo la colpa di essersi tenuto dentro quel sentimento così a lungo, e chiaramente il paradiso col finale, in cui regna la beatitudine e la pace dei sensi. E' fondamentalmente un viaggio, un percorso che leggendo "Sherlock Holmes" non mi aspettavo, e per me sei riuscita ad esprimere bene le emozioni dei personaggi, anche solo con una semplice descrizione agganciata al punto giusto (a volte basta solo questo).

Mi è piaciuto molto assistere al conflitto tra il raziocinio, il dissenso innanzi al sentimento, e l'istinto naturale che porta un uomo rigido nelle sue idee ad arrendersi o morire. E' un tipo di fragilità che ammetto mi ha ispirato, sul momento, perchè mi ha fatto venire un'idea che penso potrà servirmi molto in futuro, oltre a darmi probabilmente i mezzi per caratterizzarla.

Sei molto in gamba, hai un bello stile e ti auguro parecchia fortuna. Mi hai provato che leggere è decisamente costruttivo (specie quando leggi cose buone), quindi oltre a concludere la mia recensione passo anche a ringraziarti.

Continua Herm. ;)