Recensione premio per la 2^ classificata al contest "3 – il numero perfetto".
Avevo adocchiato questo racconto già da un po', incuriosita dal titolo singolare (troppo lungo, ma stuzzicante) e il clima di questi giorni l'ha reso una scelta quasi scontate.
Mi piace molto l'idea del profumo come filo conduttore della vicenza: spesso, quando si scrive, si tende a dimenticare che abbiamo cinque sensi e che sulla carta si possono usare tutti. Il più delle volte è proprio l'olfatto a venire dimenticato.
La vicenda che si rifà a VdD e, in particolare, al momento drammatico della scoperta della malattia di Scorpius è la scusa per un'analisi molto più ampia: in poche righe hai ricordato l'infanzia di Draco, rampollo viziato e annoiato di una ricca famiglia e hai delineato il suo comportamento sregolato. Nel vortice della sua disperazione compare un punto fermo, una luca nel buio: Astoria. Alla sua comparsa l'equilibrio di Draco si stabilizza, lei dà ordine alle cose.
Il ritmo della narrazione è un po' lento, un po' pastoso, ma potremmo dire che segue i tempi della mente appesantita dall'alcol di Draco, a parte questo, molto bella. ^^ |