Recensioni per
Il sapere in fiamme
di alessandroago_94

Questa storia ha ottenuto 16 recensioni.
Positive : 16
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
25/05/19, ore 15:52

Ciao Alessandroago_94 :) Amo il missing moments perché permette al lettore di immaginare i pensieri,le azioni dei personaggi coinvolti e,leggendo questo flusso di coscienza,ho potuto viaggiare nella mente di Adso. È stato molto bello,come deve essere stato per te immedesimarti in lui. Scriviamo per far provate emozioni al lettore e provarne noi stessi a nostra volta. Questa descrizione dei pensieri del giovane è credibile e delicata al tempo stesso. Si percepisce il tuo amore per il personaggio e per l'opera,nonché la stima per l'autore originale. La coppia Adso-Guglielmo mi ha sempre affascinato tantissimo a livello spirituale, esistenziale. Complimenti,leggeró sicuramente altri tuoi racconti. Un saluto :)

Recensore Master
26/03/18, ore 18:18

Mi piace questa one shot, che mischia i ricordi, gli anni e gli affetti alla viva immagine delle fiamme.
Quando un libro va a fuoco, è sempre una punizione per l'umanità, che la censura delle fiamme sia stata voluta o meno.
Mi è piaciuto il modo in cui hai teso l'anziano monaco che, come il suo maestro prima, affida all'ultimo le sue speranze a chi desidera seguirlo. ^^

Recensore Master
31/01/18, ore 13:40

La tua scrittura è di una delicatezza splendida!
Nelle note ci tieni a specificare che i personaggi e il mondo in cui si muovono non sono tuoi, eppure ho imparato per esperienza che a volte è più difficile scrivere di personaggi non propri perché bisogna restare "nel confine" dell'autore vero. Ma tu non hai avuto alcun problema a quanto pare, perciò bravissimo, questo tributo a Umberto Eco è una piccola perla ;)
A presto,
Nina

Recensore Veterano
18/01/18, ore 11:00

Oh, Il Nome della Rosa!
Letto qualche anno fa per volere della mia professoressa, me ne sono innamorata fin dalle prime pagine: trovo che tu abbia reso molto bene il pensiero di Adso, la disperazione che albergava nei cuori dei due protagonisti durante quella fatidica notte e, in generale, l’atmosfera infernale che dominava l’Abbazia in fiamme.
Io stessa, come Adso e Guglielmo, mi sento stringere il cuore tutte le volte che ripenso alla Commedia di Aristotele, perduta per sempre -nel libro- a causa della “cecità” di Jorge (gioco di parole pessimo ma necessario).
Ottimo lavoro davvero!
Alla prossima,
L_A_B_SH

Recensore Master
14/11/17, ore 22:04

Buonasera!^^
Ci siamo già conosciuti, perché tempo fa recensisti una mia storia, dunque eccomi qui. :)
Anche io ho apprezzato molto i lavori di Eco, di cui "Il Nome della Rosa" è forse il capolavoro indiscusso, emblematico... ero molto curiosa di conoscere la tua interpretazione personale di questo bellissimo romanzo, e non ne sono rimasta affatto delusa: il lessico che usi è senz'altro più semplice di quello usato da Eco, ma in compenso è pulito, scorrevole, curato.
Tocco di stile, poi, quando scrivi: "il pollice mi duole senza tregua alcuna, mentre la mia età m’impedisce molte cose e per leggere e scrivere sono costretto ad utilizzare quelle lenti che mi ha lasciato il mio maestro"...^^
Mostra che non solo sai immedesimarti nei pensieri di Adso (che mi è sembrato molto fedele all'immagine tramandataci da Eco), ma anche calarti pienamente all'interno del mondo creato dall'autore, quel mondo oscuro e immaginifico ma forse anche per questo affascinante, fatto di citazioni colte, immagini grottesche e misteri insondabili.
Molto bella la riflessione sul sapere e sull'arroganza degli uomini: quanta verità (e quanta attualità!) in quelle parole!
Ma lascio perdere le riflessioni, forse fuori luogo, che questo tuo raccontino mi ha scaturito, e ti lascio i miei più sentiti complimenti.
Molto belli e poetici, questi "ultimi pensieri" del nostro (ormai ex) novizio...:)
(Recensione modificata il 14/11/2017 - 10:05 pm)

Recensore Master
16/09/17, ore 17:41

Secondo me, l'immedesimazione in Adso da Melk è riuscita molto bene: un novizio benedettino poteva solo vivere in questo modo la tragedia del rogo dell'abbazia, della massima biblioteca della Cristianità. Anche la narrazione procede più che bene, sebbene non vi sia poi molto da narrare, solo gli stati d'animo; il mio unico dubbio è cosa Adso possa rimpiangere possa rimpiangere di non aver chiesto (o detto?) al suo maestro prima di trovarsi costretto a lasciarlo.

Recensore Master
09/08/17, ore 09:54

Ciao carissimo^^
lasciamo perdere per un attimo Umberto Eco, e rifacciamoci a lui solo in qualità di creatore del mondo in cui muovi il tuo personaggio.
Personaggio che non è tuo, lo so, ma che in questo momento lo diventa, dal momento che sei tu a muoverlo e a indagare nella sua introspezione.
Perchè in effetti questa storia è più che altro una serie di riflessioni di Adso, sulla collera di Dio, sul valore della cultura e della conservazione della stessa.
Si sa che i benedettini hanno conservato opere inestimabili dell'epoca classica, ma altre le hanno serenamente e senza rimpianti distrutte, in quanto non conformi alla dottrina religiosa dell'epoca.
Le conquiste dell'illuminismo erano ancora di là da venire, e distruggere un tomo di Aristotele affinché non ne rimanesse traccia pareva un'idea ottima. Succede anche oggi, in modo molto più raffinato e impercettibile, ma non impelaghiamoci in pericolosi pantani ideologici...
Limitiamoci alla storia: uno "stream of consciousness", più che un reale susseguirsi di eventi, la cui staticità contrasta in modo notevole con la concitazione dell'incendio. Vi si legge la consapevolezza dell'impotenza, il non poter fare più niente, la ricerca di una giustificazione, che però ovviamente non convince nè noi nè lui, sul perchè Dio dovrebbe permettere quanto sta accadendo.
Una storia molto piacevole, complimenti!^^

Recensore Master
04/07/17, ore 20:54

Ciao^^
Ti avevo promesso che sarei tornata a leggere qualcosa di tuo, quindi eccomi qui!
Premetto che io ho un ricordo prevalentemente scolastico di questo meraviglioso romanzo, dovrei rileggerlo per apprezzarlo pienamente.
Comunque il tuo racconto mi è piaciuto molto e l'ho trovato in linea con la storia originale.
Il personaggio di Adso mi ha sempre affascinata e tu sei riuscito a dar voce ai suoi pensieri in modo coerente, ti sei immedesimato a pieno in lui.
I suoi ricordi sono molto evocativi, l'incendio della biblioteca è visto come la giusta punizione divina per gli atti empi e gli intrighi che si erano svolti al suo interno. Per il protagonista quel drammatico evento ha sconvolto talmente la sua vita da essere rimasto per sempre nei suoi pensieri e probabilmente anche nei suoi incubi.
Il terribile incendio ha causato morte e distruzione mettendo anche fine alla ricerca del sapere del caro Guglielmo.
Mi è piaciuto come hai descritto il rapporto tra il giovane novizio e il suo maestro.

Come ti hanno già fatto notare sono presenti alcune ripetizioni, questa è l'unica piccola pecca del racconto. Per il resto la storia è davvero molto bella, complimenti e alla prossima! :)

Recensore Master
19/05/17, ore 16:17

Rieccomi, come promesso, in un altro dei tuoi scritti.
Stavolta ti ho letto alle prese con un "signor" libro, la tua scelta è stata così ardua che non ho potuto fare a meno di vedere il risultato finale.
Devo dire che non te la sei cavata niente male. Certo, confrontarti con un'opera di questo calibro è alquanto suicida come idea, ma generalmente il personaggio/narratore è stato reso molto bene. Il pensiero di chi narra a eventi conclusi, quella voce di sottofondo che scorre sopra le immagini della scena, è stato un espediente che ti è riuscito molto bene Anche i dubbi costanti, dovuti alla mente "chiusa" di Adso è stata resa alla perfezione grazie a questo piccolo componimento. Il suo grande maestro è una figura ambigua nella vita del novizio, che lui non ha mai compreso fino in fondo. Le sue continue domande, i suoi dubbi, il ricordare come un'ossessione quei fatti, sono la dimostrazione di come il suo personaggio è stato solo un osservatore che ha subito le circostanze, nonostante abbiamo comunque influito sulla sua vita e vecchiaia.
A livello tecnico, l'unico difetto che mi sento di segnalarti è stata la ripetizione del lessico: hai ripetuto alcuni concetti molte volte, con le stesse parole, e questo ha reso la lettura un po' ridondante. Parole come "fiamme" e "incendio" o "maestro" e "abbazia" sono stati un po' troppo sfruttati.
Per il resto, hai saputo molto bene mantenere la caratterizzazione di questo personaggio, sempre uguale a se stesso. Quindi, bravo.
A presto!

Recensore Master
15/05/17, ore 13:36

Ciao!

Ti ho trovato leggendo i commenti alla Drabble di Innominetuo sulla nostra storia Ananke e ho deciso di venire a dare un'occhiata alle tue storie. Ho deciso di cominciare con questa one-shot per farmi un'idea del tuo stile e perché apprezzo moltissimo - ma chi non lo apprezza? - il lavoro di Eco.

Sono davvero felice di averti trovato, ed ecco la mia recensione:

Il problema di Adso è la sua sindrome del sopravvissuto. Ha preso parte ad eventi incredibili, ad una caccia al tesoro che riguardava un antico manoscritto proibito, alla morte di numerose persone ad esso correlato, all'orribile verità che si celava tra le sue pagine avvelenate, tale da fare tremare il cristianesimo pre-tomista.

E poi?
E poi è sopravvissuto.
La sua vita è andata avanti, e mentre gli altri morivano lui persisteva nell'esistere, nel ricordare, nel rivivere quel momento. Ma anche se il suo corpo è vivo, anche se è intento a ricordare le sue avventure, da quelle avventure non è mai uscito. Da quell'incendio non sembra mai uscito.

Una storia bellissima. Molto poetica.

Lo ripeto: Sono felice di averti trovato. :)

A presto
Morgengabe

Recensore Master
16/04/17, ore 15:30

Mi [ piaciuta moltissimo e soprattutto mi ha coinvolto moltissimo questa storia.
Veramente tanti complimenti per quello che che hai scritto. Questa storia per me e troppo bella, veramente bella e appassionante,
Condivido le tue emozioni per esserti messo nei panni di Adso.
Alla prossima storia

Nuovo recensore
14/02/17, ore 14:06

Eco non riusciva a stare al passo dei grandi poeti.Un bene peezioso i suoi libri che campeggiano nella mia biblioteca .Il tuo lavoro si salda bene con tutta la vicenda
che lo portö alla ribalta in tutto il mondo.Scrivi per te ora e piano piano verrå fuori la magia del racconto di un certo rilievo.Ti abbraccio.
Pasta 14/2/2017.

Recensore Junior
24/01/17, ore 14:10

Ciao!
Hai fatto benissimo a scrivere qualcosina su Umberto Eco che per me è un autore incredibile, unico!
I pensieri di Adso sono proprio i suoi, così come il dolore e la devozione a Dio. In quell'abbazia sono stati commessi tanti peccati e tanti errori e alla fine è arrivata la punizione. Io non sono particolarmente religiosa però, ecco, credo che alla fine tabbiamo tutti qualcosa da scontare, chi più chi meno, quindi capisco il ragionamento di Adso, che è stato testimone di molte cose poco pulite.
Hai scritto una bella storia, in modo pulito e semplice.
Ciao alessandro_ago 94, siamo coetanei quasi io sono del 1992!

Recensore Veterano
09/09/16, ore 17:44

Ah,  i nostri cari Adso e Guglielmo, quanto amo quei due! Ricordo ancora la scena di Brunello XD Che dire, Ale, siamo uniti dall'amore verso questo libro, perciò non posso non dire che questa one-shot è magnifica. Certo, Adso usava un linguaggio più ricercato, con termini che forse nessuno conosce ormai,  ma è un bene che tu l'abbia semplificato. Te l'ho detto che sei un autore di alto livello qui su EFP! 
Alla prossima,
AmiensTraveller

Recensore Master
03/04/16, ore 08:43

Ciao!!! :)
Finalmente recensisco questa OS! Ma l'hai praticamente divorato il libro, o sbaglio?! Ricordo che mi avevi detto che eri solo all'inizio! O non vedevi l'ora di indossare i panni del novizio o hai amato alla follia il libro!...o entrambe le cose ahahah
Ok, passando alla OS, mi è piaciuta molto! Salvo parti in cui devi spiegare chi sei, chi era Guglielmo (devi, perché hai la mania di spiegar tutto, altrimenti non dormi la notte ahahah...ma, in realtà, in non so se anche Eco ha scritto così...quindi, ok!), è avvolgente ed immerge subito nella vicenda. Carino il fatto che tu non ti sia dimenticato degli occhiali! E poi colpisce anche la naturalezza con la quale racconta "Adso", esprime i suoi sinceri dubbi sul parlare e sul non farlo, ricorda il peccato che echeggiava tra quelle mura. Molto bene, insomma :)
Domanda! Visto che tu hai letto il libro e, non si sa mai, in un futuro mi si potrebbe presentare questo dilemma (no, in realtà sono curiosa e basta): il titolo del romanzo si riferisce solo ed esclusivamente alla ragazza di cui Adso non conosce il nome?
Ti faccio i miei compimenti!!! Credo che tu sia migliorato molto nella scrittura, sai :) Bravo!
Buona domenica e a presto :)

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