Cominciamo dalla dedica iniziale: è bellissimissima *_* mi piace un sacco, anche se non sono esattamente un genio mi inorgoglisce tutta. Potevi anche solo scrivere la dedica e farmi gli auguri, ecco. XD
Ma invece hai scritto una meravigliosa SasoSaku, e non me l'aspettavo proprio da te. Proprio perché non chattavamo da un po'. Il fatto che io sia peggio di Sakura ad autostima è tutto dire, ecco XD E puoi ovviamente chiamarmi zia. Io sono zia di tutti.
Passiamo alla storia: è angosciante. Naturalmente in modo positivo, eh. La prima cosa che mi salta in mente è la parola angosciante, perché inizialmente non ero sicura che Sakura fosse una marionetta, poi c'è stata LA descrizione: gli occhi che si spostano a scatti da una parte all'altra. In quel momento ho visto Sakura coi miei occhi, versione marionetta: quasi senza vita, ma soltanto quasi, che vorrebbe piangere ma non può, e allo stesso tempo sta anche bene il fatto che non possa, che vorrebbe sentire ma non può, e oltrettutto che ancora pensa, ma è bloccata in quel corpo ormai non più suo. Mi fa paura, ecco. Ed è anche terribilmente SasoSakuroso, perché Sasori AMA le sue marionette, e Sakura ha così bisogno d'amore che preferisce lasciargli tutta se stessa, purché lui gliene dia un po'. Ed effettivamente sembra anche che funzioni, dato che Sasori non la tiene da parte.
Come inizio è maledettamente bello quel "Faceva sempre impressione vedere il sangue schizzare ovunque.". E' brusco. E' freddo. E' crudele. E' ciò che ci si aspetta da una storia che parla di loro, da questa storia, e non dà neppure un secondo di speranza. Sakura stessa ha sperato solo per istanti, per quanto lunghi, ma la speranza è morta, e lo ha fatto da sola, perché Sakura non morirà mai. Pensava di stare meglio, ed invece si è scelta una pena eterna, in cui lei potrà sempre soffrire, ma non potrà soltanto esternarlo. Tra parentesi ci ricordi che Naruto è in missione, primo tassello per spiegarci il perché del suo gesto. E non posso quotare tutta la storia, ma questa frase, la più che mi ha colpito, devo citarla: "Gli occhi verdi, vivi e scattanti, dietro a quel muro di plastica, ceravano aiuto, disperati. /Eppure erano disperati, ma pur sempre rassegnati. /Non si può tornare indietro, Sakura." A parte l'insana paura data da quegli occhi, è meraviglioso il modo in cui dai subito loro sia la paura che la rassegnazione, il che è anche peggio volendo, e quel "non si può tornare indietro", così vero e amaro. E via con il secondo motivo, Sasuke, che non aveva promesso niente e Sakura se ne rende conto, ma non PUO' accettarlo.
E ancora una descrizione dei movimenti di Sakura, e quindi ancora una volta qualcosa che mi ha colpito, [ma mi ha colpito tutto, farei prima a dir questo XD] ovvero il modo in cui ti soffermi a descrivere i rumori meccanici, i fastidi dati dai fili di chakra, tutte le sensazioni materiali a cui normalmente in una storia come questa non si farebbe caso, ci si soffermerebbe sui pensieri e basta, e invece tu no, tu hai unito l'interiorità all'esteriorità e hai reso tutto molto più reale, più vero. Sembrava quasi di sentire i rumori dei fili, degli ingranaggi, e così si sentiva ancora di più il peso della scelta di Sakura, che non può tornare indietro perchè ormai bambola.
Il terzo motivo tra parentesi, Ino che sposa Shikamaru, proprio non me l'aspettavo in questo clima arido fuori e nostalgico dentro: è stato un regalo nel regalo, una sorpresina bianca terribilmente gradita, nonostante abbia portato ulteriore dolore, e se vogliamo invidia, a Sakura.
E qui, la parte SasoSakuresca. Oh, gioia mia! Questa era l'interpretazione INIZIALE: Sasori è solo una marionetta, eppure è terribilmente sexy. Il modo in cui le accarezza il viso è quasi dolce, anche, e in un certo senso vale un po' il gesto di Sakura, perché è dell'amore diretto a lei, a lei come Sakura Haruno oltre che marionetta, dato che è stato lui a notarla e a volerla come marionetta, ed essere scelta tra tanti è qualcosa che mancava a Sakura, da parte di tutti quelli cari per lei. E poi sì, è anche sexy, profuma di uomo, è bello, ha i capelli ramati. Lo adoro. E quando Sakura si appoggia a lui, il mio spirito di fangherl impazzisce. E' un estraneo, ma proprio per questo è tutto più facile.
E poi, ciò che uccide la mia interpretazione iniziale: lo scontro con la realtà, il confronto tra Sasuke e Sasori, il fatto che lei avrebbe comunque preferito Sasuke, che la voleva come donna e kunoichi potente, e invece ha Sasori, che la vuole solo come bambola, e Sakura lo sa, e per questo gli occhi continuano a cercare una via di fuga che non avrà mai.
Che poi io mi chiedo, ma sarà veramente così o è Sakura che non ha ancora capito Sasori, e che magari un giorno potrebbe scoprirsi a stare meglio di prima? Oppure va tutto negativamente come sembrava di primo acchito? Per un momento in me è nata la speranza di vederla felice, quando Sasori le accarezza il viso, ma poi me l'hai strappata via e ci soffro quasi quanto Sakura!
E infine, terminiamo il commento senza divagare ancora: Sakura risponde al richiamo di Sasori, è sua, ma ora ne piangerebbe volentieri, se solo potesse. Solo che, come ribadisci più volte, è troppo tardi. Ed un "è troppo tardi" dopo l'altro, cresce anche il sentimento di claustrofobia che fai provare a tutti descrivendo il viso di plastica ed un corpo in cui non sei più padrona di te, chiusa in una sorta di gabbia umana.
Come sempre sei stata meravigliosa nello scrivere, hai scritto una SasoSaku per nulla scontata, sebbene non-AU, un finale alternativo che non manda Sasori nel mondo dei dolcissimi senza un valido motivo ma lo mantiene distaccato com'è da tutto, tranne che ovviamente le sue marionette, ed una Sakura ormai distrutta, ma che ha fatto un passo di troppo. Ti sei soffermata sul dolore di Sakura ma in modo leggero, senza diventare pesante ma in stile toccata e fuga, e la maggior parte della sofferenza che io leggo me la sono ricavata da sola dalle poche ma perfette parole che hai scritto, e come ho già detto hai anche descritto il lato più fisico di questa storia, dandole connotati più reali che hanno reso tutto più spaventoso. E ripeto, angosciante.
E meno male che sei in crisi artistica! Una delle poche bellissime SasoSaku che ho letto (e tutta per me *_*), e se non fossi in crisi che faresti? Mi spiace per la recensione poco sensata, ma nota l'ora e il fatto che ho "fatto il giro" di recensioni. Ho cercato di scrivere tutto ciò che mi ha colpita e spero di aver reso un po' l'idea di quanto mi sia piaciuta. Ancora grazie, grazie, mille volte grazie!
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