Recensioni per
De Profundis
di Koa__

Questa storia ha ottenuto 14 recensioni.
Positive : 14
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
27/03/19, ore 18:56
Cap. 4:

Ho letto questa ff tempo fa, ma ho avuto bisogno di qualche rilettura in più per metabolizzarla davvero. Ora che l'ho fatto, quindi, posso dirti cosa ne penso. Mi soffermerò solo su un elemento, non sono tipa da recensioni lunghe e che analizzano ogni aspetto di ciò che ha letto, non sono precisa e dettagliata come sei tu nelle tue -sempre splendide anche quando negative, sempre splendide anche quando non concordo su ciò che dici- recensioni, e tendo a non voler parlare più di tanto di quello che sento, di quello che penso, e la prova lo è il fatto che io non recensisca mai nulla, per quanto possa amare o odiare ciò che leggo. Ti chiedo di scusarmi per questo, ma credo che in qualche modo potrai capirmi. Quello che voglio dirti è che a mio avviso hai capito Sherlock forse meglio di Sherlock stesso. Forse meglio di John, della signora Hudson, certamente di Mycroft. Nonostante a volte qualcosa che scrivi (imho) non sia ic, tu l'hai capito in quello che conta, nel profondo. Perché lui non è un sociopatico. Della sociopatia ci si è rivestito, con lo sociopatia può (poteva) coprirsi, schermarsi, è una tenda comoda che lo isola e che lo separa dal mondo. E questo te lo dico proprio perché io ho ben più di qualche elemento tipico di chi ha questo disturbo di personalità. Hai ragione, Sherlock non è un sociopatico, sarebbe così più facile per lui, se lo fosse. Sarebbe così un sollievo. Ma le cose semplici e facili non gli appartengono, quindi Sherlock ha l'Asperger, e questo gli complica la vita in una maniera così dolorosa che sento qualcosa di fastidioso addirittura io, nel cervello, proprio io che sono così poco avvezza all'empatia e ai sentimenti. Però questo è anche quello che rende Sherlock così felice, perché se fosse sociopatico John non esisterebbe, e invece, per la legge sulla felicità che regola le vite delle persone che non esistono, Sherlock per fortuna ha "solo" l'Asperger, e quindi potrà essere felice. E basta, ti saluto, ti lascio, e ti ringrazio per tutto quello che hai scritto, che è stato più bello di quanto mi piaccia ammettere e sorprendentemente emozionale.
(Recensione modificata il 27/03/2019 - 06:58 pm)

Recensore Master
10/04/17, ore 09:58
Cap. 4:

E' bella, mi piace l'approccio che hai scelto

Scrivere una lemon non è mai facile, troppo alto il rischio di scadere nella volgarità; qui questo rischio è stato evitato del tutto, non solo perché ci si arriva poco a poco, con S che si fa tutti i soliti giri mentali, ha deciso ma chiaramente ha paura di fare le cose sbagliate, cerca di analizzare e incasellare tutto, cerca quasi di fare una "scaletta" perché riuscire a prevedere ogni mossa gli dà sicurezza; nello stesso tempo però vuole che J capisca che è arrivato il momento adatto ma anche che le sue paure sono paure "buone", di fare cose sbagliate non di pentirsi subito dopo
J d'altro canto si comporta come deve, rassicurandolo (anche se anche lui ha paura) ma è sempre J quello sicuro di sé (lo definisci "virile" più volte, in questo caso io l'ho visto nel senso di "di carattere", non solo in senso sessuale)

Il "dopo" è altrettanto pieno di dubbi, rischio di interpretare male parole e atteggiamenti (ognuno pensa che la'tro si possa pentire); la dichiarazione finale di Sherlock, "facciamo l'amore io e te" spazza via tutto ed è la chiusa perfetta per questa serie di storie

Recensore Veterano
25/04/16, ore 14:23
Cap. 4:

Con un odioso ritardo, finalmente ho potuto leggere questo capitolo. E l'ho a dir poco adorato.
Mi piace come hai ritratto Sherlock all'inizio, rintronato e in balia ad una specie di stanca pigrizia. Ho apprezzato tanto, poi, il comportamento di John, che si prende cura dell'altro anche e soprattutto concedendogli i suoi spazi - onestamente, anche io come lui credevo che Sherlock avrebbe desiderato, almeno di primo acchito, di restare per un po' da solo. Per metabolizzare l'accaduto. Ma in effetti, la verità è che ha già metabolizzato. Dopo tante avventure e tanto tempo, è a John che si è donato ed è con lui che vuole stare, qualsiasi sia il prezzo da pagare. A proposito, la dichiarazione di Holmes, il suo monologo finale, ha un tono romantico che ho trovato azzeccatissimo. S'adatta al personaggio in un modo che mi convince tanto, ecco. :)

Concludo dicendo che mi sono piaciuti i rimandi a Lo strano caso del cadavere parlante, e che ho colto da subito la citazione a Scrubs: il paradiso dei gatti mi ha proprio strappato un sorriso!
Complimentissimi per aver concluso la storia, per lo stile di narrazione che nonostante tutto (almeno ai miei occhi) non è pesante e per la caratterizzazione dei personaggi. Leggere è stato un vero piacere. Alla prossima,
T. ♪

Recensore Veterano
22/04/16, ore 20:37
Cap. 4:

Come al solito corro.
Ho letto il capitolo appena pubblicato, ma la vita reale sta prendendo prepotentemente spazio nel tempo libero, tanto che sono indietro persino a leggere e rispondere ai miei commenti, figurarsi nel lasciarli.
Voglio comunque lasciarne uno veloce, provvederò poi ad ampliarlo appena possibile.

Inutile dirti quanto questa storia mi sia piaciuta.

Le parole sono calibrate, scelte con cura, e immagini e sensazioni arrivano forti, complice anche l'uso della seconda persona.

La parte finale, e intendo proprio l'ultimo scambio di battute tra loro, è un inno all'intimità, quella più vera. Quella di chi si ama.

Brava come sempre.

B.

Recensore Master
21/04/16, ore 15:46
Cap. 4:

Bellissima anche quest'ultima parte!
I loro dubbi, dopo quello che è successo, sono più che comprensibili...
Sherlock teme che rovinerà tutto, perché non si sente all'altezza, non sa gestire una relazione, è sempre stato "solo", perché è più facile.. ha paura che un giorno John lo lascerà, perché Sherlock Holmes allontana le persone, perché lui è fatto così... 
E John invece pensa che Sherlock non stia bene, non sa come comportarsi, perché quello che è successo tra di loro è troppo grande, forse teme di averlo traumatizzato...

E alla fine è proprio Holmes a tranquillizzare il dottore, gli fa la più bella dichiarazione d'amore del mondo, gli dice di avvicinarsi, di abbracciarlo.. e poi "Facciamo ancora l'amore. Io e te".. una frase meravigliosa, che ha un valore immenso, perché esce dalla bocca di Sherlock.. e in questa frase c'è tutto.. ci sono loro.. il loro mondo... Mi hai commossa profondamente!! Bravissima!!!
(Recensione modificata il 21/04/2016 - 04:51 pm)

Recensore Veterano
15/04/16, ore 22:51
Cap. 3:

Non credo affatto sia una delle peggiori lemon mai scritte. Anzi. Soprattutto in passato ne ho lette parecchie e questa mi è sembrata davvero ben fatta. Curata nei dettagli e non solo quelli fisici, ma anche e soprattutto quelli psicologici (come del resto mi aspettavo). Insomma, l'ho apprezzata molto. :)
Ciò che più mi è piaciuto è l'atteggiamento di Sherlock - il suo voler razionalizzare, il fatto che ciò gli risulti arduo e, dunque, il suo procedere a singhiozzi tra l'annotare sensazioni e dati di fatto, e il perdersi in un turbinio di pensieri. Ho trovato non poco significativo, poi, il fatto che, parlando con John, si lasci sfuggire un errore relativo alle meccaniche della riproduzione - perchè "la gente non si riproduce così". Un piccolo dettaglio, che tuttavia in relazione al personaggio mi è sembrato qualcosa di stratosferico. Una sorta di enorme cartello con su scritto: "sono fuori di me".

Non posso che farti i miei più sinceri complimenti! E mi metto in attesa dell'ultima parte che, lo ammetto, è quella che più di tutte stuzzica la mia curiosità per via del suo essere qualcosa di nuovo. Almeno per me. Baci,
T. ♪

Recensore Master
15/04/16, ore 12:56
Cap. 3:

Tu devi essere completamente pazza! Non ti offendere, eh...
Pensi che questa sia la peggiore lemon di sempre? Forse è la migliore...
Mi ha coinvolta in un modo che non hai idea...
Sherlock non si smentisce mai, deve razionalizzare tutto,  anche quello che non può essere spiegato con la ragione.. è unico.. e noi lo amiamo proprio per questo!
Il riferimento a Queer as Folk mi è piaciuto molto.. e l'ho notato subito!

Questa parte della storia non è solo estremamente sensuale, ma l'ho trovata anche molto divertente in certi punti, come le frasi che John rivolge a Sherlock per stemperare la tensione...

Che dire, sei fantastica! Non vedo l'ora di leggere la quarta parte!! A presto!!! :))))))))))
 

Recensore Veterano
15/04/16, ore 00:03
Cap. 3:

Felice di aver letto questa meraviglia "in anteprima", anche se incompleta, e felice di vederla qui, ora, giunta al suo culmine.
Non ripeterò anche qui ciò che ho già detto in altro luogo. Mi limiterò ad esternare, ancora una volta, banalmente, la tua bravura nel saperti tenere in bilico tra emozioni e raziocinio, tra introspezione e descrizione. È un qualcosa che traspare anche dove non sembra esserci. È in Sherlock che analisi e reputa "banale" il gesto meccanico di John, ed allo stesso tempo lo agogna e ci si abbandona. È nelle frasi del medico, nei loro movimenti, nei pensieri mutuati dagli sguardi.

Tutto bellissimo, come sempre, dato che sei capace di ottime cose.

Aspetto l'ultimo capitolo con gioia e un po' di impazienza.

Grazie per questa storia, che ci permette uno sguardo che solitamente ci è precluso. E non tanto sul gesto in sé del rapporto, ma su la danza di tutto l'universo di intenti e pensieri che vi gira attorno.

A presto!
B.

Recensore Veterano
11/04/16, ore 18:29

Un capitolo davvero molto interessante, questo. Ho di nuovo adorato come hai sviluppato la psicologia di Sherlock, in bilico tra il desiderio, la paura e la voglia di pensare al solo bene di John. In quanto a quest'ultimo, mi è piaciuta tanto la reazione che ha avuto rientrando a casa, e nel momento in cui ha capito dove Holmes voleva andare a parare.
Le parole del discorso finale di Sherlock sono proprio azzeccate, a parer mio. Sei riuscita a renderlo coinvolto, e a mantenere nel contempo il velo di "rigore" del personaggio. c:
Non nego che sono davvero curiosa di leggere come tratterai i prossimi passaggi. :) Per ora, ancora una volta complimenti. A presto,
T. ♪

Recensore Master
09/04/16, ore 12:55

Il tuo Sherlock è tenerissimo...
Lo strapazzerei di coccole! 
Pensa di essere strano, ma forse non sa che la prima volta fa paura a tutti, non solo a lui!
Ho la sensazione che voglia razionalizzare quello che sente, per questo indossa il più bel vestito che ha (questa parte mi ha fatto sorridere), si versa il cognac più pregiato che possiede.. e si prepara il discorso che deve fare a John...
Il caro Sherlock vuole tenere la situazione sotto controllo, vuole fare bella figura.. pensa di non essere all'altezza, ma desidera soddisfare il suo John in tutti i modi.. e credo che questa sia la dimostrazione d'amore più grande che si possa dare a qualcuno...

Mi piace molto come hai terminato il capitolo.. sembra la scena di un film.. il timido passo che Sherlock, completamente nudo ed indifeso, fa per avvicinarsi al suo John.. c'è della poesia in questo.. complimenti!
Non vedo l'ora di leggere la terza parte.. sei superlativa!!

Recensore Veterano
09/04/16, ore 11:27

Come ho avuto già modo di dire, pensavo a questa storia qualche giorno fa, in attesa dell'aggiornamento. Sono contenta della tua decisione di dividere il capitolo, al di là delle motivazioni di tipo "quantitativo" sulla lunghezza ed il numero di parole. Penso che sia più giusto che la parte di pensieri, dubbi e attesa sia separata da quella dell'azione (per quanto già immagino che non si tratterà mai di mera descrizione di un atto, ma avrà molte altre note e sfumature ^_^)
Posso dire di aver particolarmente apprezzato John, in questo capitolo. Non solo l'idea che Sherlock ha di lui, i pensieri che formula sull'uomo che ha di fronte e al quale ha deciso di abbandonarsi, ma proprio "John", nelle sue parole e nei suoi gesti. Nel suo temere che Sherlock abbia deciso solo come reazione al loro discorso, al suo essere deciso a declinare un qualcosa che desidera, e molto, pur di essere sicuro che l'altro sia davvero libero e pronto, quando accadrà, senza costrizioni di alcun tipo.
Il fatto che Sherlock si sia vestito elegante mi ha fatto una tenerezza immensa. C'è tutto Holmes in quella camera dall'illuminazione fioca e preparata in attesa del rientro di John. È amo il fatto che sia così, pensata, sistemata, non un qualcosa che nasce da un impulso improvviso ma da una scelta precisa. Ci vuole tempo per indossare un abito simile, e l'idea che Sherlock abbia impiegato minuti interi a chiudersi addosso strati di vestiti che, nella sua idea, dovranno cadere uno ad uno in previsione della loro prima volta, è qualcosa che commuove. La scelta della musica, anche. Calibrata, come ogni cosa. È l'accompagnamento ad una danza, la più intima che si possa immaginare.
Mi è piaciuta ogni parola, anche la quotidianità semplice e complice che traspare da un pettegolezzo rimandato.

Non ho sentito la mancanza del rapporto, in questo capitolo, anzi. Inserirlo avrebbe forse fatto passare in secondo piano tutte queste sfumature e pennellate che ci hanno dato invece uno splendido sfondo per qualcosa di altrettanto bello che sta per arrivare e che - almeno personalmente - non vedo l'ora di leggere.

Come al solito sono con il cellulare e devo ridurre all'osso il commento. Spero prima o poi di poterne lasciare uno più corposo.

A presto, Koa.
Come sempre ed a costo di risultare ripetitiva: bravissima.

B.

Recensore Master
04/04/16, ore 11:36
Cap. 1:

Mi scuso per non aver letto la prima parte, rimedierò al più presto, promesso ;)
Le paure di Sherlock, nonostante il detective si definisca un sociopatico, forse sono più comuni di quello che si crede.. il sesso cambia le cose, probabilmente non teme l'atto in sé, ma tutto quello che comporta.. e ha anche paura di non essere all'altezza del suo John, e di perderlo se continua a rifiutare...

Mi ha fatto tanta tenerezza.. sono curiosissima di leggere il seguito! Complimenti!! :)

Recensore Veterano
02/04/16, ore 22:14
Cap. 1:

Non appena ho visto che avevi pubblicato la storia, mi ci sono fiondata come un falco in picchiata. c':
Che dire? Questa prima parte mi è piaciuta un sacco (non avevo dubbi che sarebbe stato così!), già solo per la narrazione, che mi ha coinvolta riga dopo riga. Adoro perdermi nel tuo modo di trattare l'introspezione di Sherlock; è così... completo. Rappresenta il personaggio a tutto tondo, con le sue paure, i ragionamenti in cascata, la voce di Mycroft che lo tormenta e il forte sentimento che prova per John. Proprio riguardo a quest'ultimo, mi è piaciuto molto come hai delineato la sua pazienza - una pazienza non priva di bramosia, sudata quasi, e che continua ad avere per il bene di Sherlock.
Trovo davvero azzeccato il parallelo paura/cadaveri. Rende l'idea di quanto essere spaventati possa far stagnare, e soprattutto è un immagine che Sherlock ben conosce. E' insomma molto verosimile che l'abbia evocata mentre analizzava la situazione.

Complimenti vivissimi! Aspetto con trepidazione il seguito. :) Baci,
T. ♪

Recensore Veterano
02/04/16, ore 18:54
Cap. 1:

Credo di aver capito a cosa si riferisca il titolo, almeno in parte, ma attenderò di vedere ogni tassello prendere il suo posto con il giusto ritmo e con le dovute motivazioni che - essando tu l'autrice di questa storia - sicuramente non potranno che essere approfondite e curate in ogni dettaglio, ogni emozione.

Comincio dal basso: la paura è qualcosa che marciace. Sì. Ed è qualcosa che porta alla marcescenza a sua volta. Ti contamina, ti fa cadere la pelle a brandelli, consuma. Trattandosi poi di Sherlock, penso che non potrebbe avere interpretazione migliore. Si cataloga attraverso le proprie conoscenze, e qualcosa di nuovo va analizzato attraverso il conosciuto, per essere capito.

Apprezzo molto la scelta della seconda persona come narratore. Da quel poco che posso capire per ora, la storia girerà su Sherlock e le sue paure di fronte all'ignoto (che sia l'amore ricambiato per qualcuno, o il lasciarsi andare ad un'intimità), e la scelta mi sembra molto adeguata.

Sono in metro e non posso dilungarmi molto (mi scuso), ma aggiungo solo che la parte iniziale (oltre che mostrare quanto la musica ti appartenga, in ogni suo aspetto) è molto bella. Vivere in una pausa è qualcosa che nessuno penserebbe possibile, sembra quasi un controsenso. Ed invece, è meraviglioso, come bella è la frase che esprime un concetto così complesso e delicato.

Al prossimo capitolo.
B.