Recensioni per
Notte dicembrina
di Watashiwa

Questa storia ha ottenuto 11 recensioni.
Positive : 11
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
02/12/17, ore 18:15

Ciao =)
Sono qui per lo scambio e ammetto che mentre cercavo di leggere trovare qualcosa di tuo questa storia mi è balzata subito all'occhio, o meglio l'ha fatto il fandom dove l'hai pubblicato.
Confesso che ho visto solo il film di Amabili Resti, l'ho trovato intrigante, ma anche inquietante eppure è una storia davvero ben fatta, anche se non ho mai letto il libro e ho letto critiche sul film. Io posso affermare solo quello che penso da una parte, eppure devo dire che questa storia mi ha fatto venire voglia di leggere il libro, anche se mi fa paura, di scoprire ciò che non è stato detto nel film.

Sono rimasta senza parole nel trovare questa poesia nei confronti di George Harvey un cattivo che ho odiato con tutta l'anima, che avrei preso a pugni lasciando morente per strada. Eppure sei riusicta darmi una visione diversa, mi sta sempre antipatico eppure ho capito molte più cose di lui. La sua fuga è davvero raccontato con accuratezza, mi sembrava quasi di essere li e il momento che hai scritto della morte dell'assasino, ne vogliamo parlare? Sono contenta di questa svolta. Sì, contenta che non si aavvenuta come pensavo io, ma piuttosto per il suo brutto karma, per tutte le cose orribili che ha fatto e ha ricevuto il suo pagamento.
C'è un detto che dice "Si raccoglie ciò che si semina", ecco... lui ha ricevuto proprio questo.
Una poesia perfetta.... una poesia in cui sei stata in grado di dare tanto al lettore più di quanto forse si sarebbe mai aspettato da una storia su un cattivo. Mi pace come scrivi, come sei riuscita ad evidenziare psicologia e la codardia di George che senza dubbio è stato ben strutturato sin dall'inizio del libro.

Complimenti... Sono senza parole
Wow...

Alla prossima,
Claire

Nuovo recensore
07/07/17, ore 12:11

Ciao, eccomi finalmente per recensire qualcosa di tuo!

Ho amato il libro profondamente, molto poco meno il film, e leggere di qualcuno che ha dedicato del tempo per un componimento sul cattivo della storia mi ha incuriosita.
C'è da dire che scrivi bene e sai far provare le giuste emozioni in chi legge.
L'ultimo pezzo è stato il più incisivo, in quanto George rimarrà per sempre uno scomparso e nessuno mai cercherá il cadavere, cosa che con l'ultima sua vittima non è accaduto perchè è (stata) amata.
Lui è solo, non sa amare e non troverà mai la pace.
È un assassino, uno stupratore, un maniaco..si puó dire che il karma abbia agito, ma in verità sono le nostre azioni a distruggerci.

Complimenti, mi hai fatta riflettere molto 😃

Recensore Master
24/02/17, ore 15:52

Ciao, eccomi qui per lo scambio libero!
Inizio col dire che io ho soltanto visto il film di "Amabili Resti", in realtà non sapevo neanche fosse tratto da un libro, ma adesso che lo so lo recupererò sicuramente, perché ricordo che il film mi era piaciuto e mi aveva anche messo i brividi.
E direi che il merito è proprio dell' antagonista principale, che mamma mia veramente se ci penso mi vengono i brividi di quelli profondi, e direi che questo componimento è più che azzeccato, visto che parla di una sorta di "punizione" che gli viene data e che fino al momento della sua morte sarà tormentato dalle voci delle sue vittime.
Si sente molto l'atmosfera "thriller", come d'altronde è anche l'opera originale,.
Mi ha fatto piacere leggerla, alla prossima :)

Recensore Junior
11/01/17, ore 18:10

Ciao! Amabili Resti è un romanzo che mi è piaciuto tantissimissimo e trovare questa piccola poesia nei riguardi dell'antagonista George Harvey mi ha incuriosito fin dal principio, anche se a me è sta veramente antipatico e ho sperato che facesse una brutta fine
La descrizione della sua fuga è descritta come se fosse un thriller e sinceramente ho apprezzato il fatto che tu abbia descritto il momento della morte dell'assassino come se fosse opera del karma perchè è proprio quello che si è meritato.
Il fatto di sentire le voci delle vittime rimbombargli in testa durante la caduta è di forte effetto così come l'essere ricoperto dalla neve e che risulti essere la sua tomba personale... struggente ma adatto alla situazione da te proposta, in linea con la dose del karma.
Una poesia azzeccata e che approfondisce la psicologia e la codardia di un antagonista ben realizzato ma comunque biasimabile...
Ottimo lavoro!

Recensore Veterano
07/01/17, ore 14:33

Ciao!
Sono la ragazza che ha prenotato il tuo profilo nello scambio a catena del gruppo "Il Giardino di EFP". :)
Ho scelto questa poesia perché mi piace il romanzo "Amabili Resti", dove per la prima volta il crimine è raccontato ed esplorato dal punto di vista della vittima. In quest'opera, l'ingresso nella mente dell'omicida avviene attraverso una porta di servizio, riservata a chi ha visto di persona la follia che in essa alberga. Un libro insolito nel panorama del genere thriller, dove di solito si predilige la terza persona o la narrazione dal punto di vista delle forze dell'ordine.
Nella tua poesia, la figura di George viene tratteggiata con freddezza e meticolosità come se le parole fossero delle lame, pronte a colpire un bersaglio preciso. Non c'è pietà nella tua poesia, non c'è speranza di redenzione. C'è solo l'equo karma che ad un certo punto giunge per riscuotere il fio.
Dal punto di vista stilistico ho notato due punti fermi, che nella mia mente hanno inquadrato il tuo componimento in due archi temporali diversi: il primo è successivo alla morte della protagonista, quando le indagini sono ancora in corso e l'assassino comincia a sentirsi come un animale braccato; il secondo invece ci porta direttamente alla notte della morte di George: una dipartita solitaria, accompagnata dal suono lugubre delle urla delle vittime e dal silenzio quasi inquietante del depositarsi della neve.
Una bella poesia, forte, incisiva e molto ben curata dal punto di vista stilistico e formale. Ogni parola acquista un peso specifico ed evoca una particolare immagine o emozione.
Complimenti!
Alla prossima,
Alessia

Recensore Junior
19/09/16, ore 17:07

Ciao. Sono qui per lo scambio a catena. Non abbiamo molti fandom in comune e il libro che ti ha ispirato la poesia l'ho letto molti anni fa. Del libro ricordo le tristezza e poco più, cosa che nella tua poesia non c'è. Hai voluto scrivere della fine di un assassino, del suo essere colpevole e freddo nelle sue mosse, come nei suoi pensieri. Non c'è redenzione, solo il karma, che lo spinge a morire in un ambiente che gli ricorda quella sua piccola, ennesima, ultima vittima. La tua poesia cerca di entrare in quell'anima corrotta, sfiorandola senza affondare troppo nel suo marciume, senza dare risposte, ma solo passandoci accanto per far vedere uno scorcio, una piccola parte di essa. Non è un male, un approfondimento avrebbe portato altre domande, preteso risposte. Negli ultimi versi lui muore sentendo ancora nella sua mente le urla delle sue vittime e morendo, di fatto, molto più sereno di loro. Sinceramente non ricordo se nel libro la scena della sua morte veniva descritta così, avrei preferito una morte meno dolce, meno poetica e più cruda. Anche se devo ammettere che l'immagine mentale che da la neve che ricopre tutto è davvero bella.
In definitiva la poesia mi è piaciuta, ben scritta e scorrevole. Piacevole da leggere, pur parlando di un pluri omicida.
Veleno

Recensore Master
14/06/16, ore 23:55

Ciao Watashiwa!
Purtroppo io e te non abbiamo mai avuto il piacere d'incontrarci, qui sul sito, ma devo ammettere che leggerti per la prima volta non è stato come me l'ero immaginato: dando una rapida occhiata al tuo profilo mi ero un po' demoralizzata - lo ammetto - perché, ahimè, scrivi in fandom che io non conosco e in cui non ho dimestichezza.
Qualcosa però mi ha spinto verso questa piccola poesia thriller (un tipo di poesia che non avevo mai letto prima d'ora in vita mia); forse sarà stato il clima che si respira in questi giorni, forse il titolo... forse un po' tutto.

Comincio col precisare, dunque, che non conosco il libro a cui fai riferimento, ma mi piacerebbe tanto leggerlo. (Magari potresti fornirmi il nome dell'autore/trice?)

Intesa.
Intesa e profonda.
Se questa poesia potesse essere reale sarebbe gelida e pungente come il ghiaccio.
George - almeno da ciò che mi è "arrivato" - è un uomo malato, perché nessun uomo sano di mente è attratto e ammaliato così tanto dalla morte, o almeno non gode nel privare la vita ad un altro essere vivente.
E l'insanità - ma anche coerenza, da un certo punto di vista - del protagonista è rimarcata nel vedere in coloro che vogliono incastrarlo il ruolo dell'antagonista. Dei cattivi.
Delle bestie affamate di vendetta, di verità.

Posso capire cosa spinge un uomo ad un gesto estremo come quello di togliersi la vita, ma davvero non accetto coloro che decidono di privare altre persone di questo dono e poi uccidersi di conseguenza.
Non lo accetto.
Ammetto che è un atto che si compie in un momento di follia, dove nulla è SANO.
E la notte infatti sembrava ipnotica, dunque George si sentiva guidato da una forza "esterna", come se fosse un burattino mosso da fili invisibili e controversi.

Tutto così fintamente serafico ed angelico,
così desiderato da chi
in fondo t'aveva scoperto,
capito.


Adesso, prima di scrivere ciò che sto per scrivere, continuo a precisare che tutto ciò che dico è frutto della mia interpretazione dato che il libro non è mai stato letto dalla sottoscritta.
Quoto in pieno con questo pezzo, con queste strofe.

Non accetto il fatto che lui abbia ucciso altre persone e poi abbia deciso di togliersi la vita, ma anche io non avrei aspettato altro che vederlo pagare per i suoi peccati.
Insomma, è un tema molto, molto delicato. Non sono nessuno per decidere della vita di un uomo, ma certi uomini non meritano quest'appellativo.
Forse mi sbaglio. Forse no.
Forse sto scrivendo troppo. Spero mi scuserai!

Quanto allo stile, penso sia inutile ripeterti quanto tu sia riuscito ad ammaliarmi: scrivi bene, ogni parola incatena il lettore allo schermo e questa è una gran cosa, davvero.
Ottimo lavoro.

Bandierina verde, of course.
Alla prossima!

Recensore Veterano
05/05/16, ore 11:25

Ciao, 
eccomi come promesso, e non potevo che recensirti qualcosa che ci accomuna, ovvero un libro che è piaciuto ad entrambi e sul quale, come già sai, ho scritto anch'io. Comincio col farti i complimenti per il componimento ben riuscito, e proseguo con una parentesi sulla figura di George Harvey. In effetti il karma della Pennsylvania si è alla fine prontamente verificato, freddandolo nello stesso gelido periodo. D'altronde se è vero che prima o poi quello commetti in vita ti ritorna indietro, quanto è successo al quel viscido verme, non è altro che la goccia che ha fatto traboccare un vaso fin troppo pieno e in fondo ormai fin troppo difficile da coprire o sotterrare nel manto nevoso.
Ottimo lavoro

Alla prossima
Luca

Recensore Veterano
03/05/16, ore 15:15

Parto dalla premessa che non conosco il libro, ma solo il film.
Parto da questa premessa per dirti che dopo un attimo di cortocircuito in cui non riuscivo a collegare quello che hai scritto al personaggio che appare nel film, ho capito dove volevi arrivare: raccontare in versi quello che è più celato, ovvero l'anima.
E ci riesci egregiamente, riesci ad offrire la nerezza confusa di quest'animale braccato e schiacciato dalle sue colpe.
Unico appunto che posso permettermi di fare, stante, ovviamente, il mio modo di vedere, è una certa prigionia della poesia, cioè forma e contenuto sono perfetti, ma manca quell'impeto che per me dovrebbe avere la poesia.
La poesia non è una costruzione, la poesia è forza della natura più primordiale e selvaggia.
Detto questo, comunque, complimenti.

Recensore Master
08/04/16, ore 12:02

Ciao! Sono qui per lo scambio a catena ^_^
Appena sono entrata nel tuo profilo l'occhio mi è caduto subito su questo componimento, dedicato al "cattivo" di uno dei miei libri preferiti in assoluto, "Amabili Resti": quanto l'ho amato, quanto ho pianto, e quanto ho odiato George Harvey! Sarò sincera, sei stato anche fin troppo generoso con questo personaggio, gli hai dedicato parole bellissime, parole che, secondo me, uno come lui non sarebbe mai stato in grado di apprezzare. A parte questo, la tua poesia mi è piaciuta davvero molto, in particolar modo all'inizio, quando spieghi le due "facce" della porta di casa, "così silente per i vicini, così spietata nell'accogliere e nell'occultare ogni indizio", metafora della doppiezza dello stesso George, persona ammodo e gentile davanti al mondo, ma spietata e crudele nelle profondità abissali del suo animo. "Nessuno ti troverà e ti vorrà cercare, quel manto di neve coprirà tutto egoisticamente, ora e per sempre." Ti riferisci alla sua fine vera e propria, quando, dopo il rifiuto della ragazzina dell'autobus, cade nella scarpata? Posso chiederti in che senso hai usato l'avverbio egoisticamente? Nel senso di "indifferente"? La neve che cade e copre ogni cosa, i giusti come gli ingiusti? Se così è, hai creato un'immagine davvero molto bella, che si adatta perfettamente all'uscita di scena di Harvey: la giustizia degli uomini non è riuscita a raggiungerlo, ma, alla fine, come hai scritto, non si sfugge da se stessi. Anche questo è Karma. Che negli ultimi istanti di vita il rimorso l'abbia travolto con le urla delle sue vittime è una speranza legittima: la speranza che anche nel più inumano dei mostri, sia comunque rimasto un briciolo di umanità.
In conclusione, non dev'essere stato facile mettersi nei panni di un personaggio tanto ostico e complesso, ma tu ci sei riuscito in maniera convincente, per cui ti faccio i miei più sinceri complimenti.
Leggerò volentieri qualche altra tua poesia ^_^
Alla prossima!

padme

Recensore Master
04/04/16, ore 20:56

Ciao! Ho scelto questa storia, dato che sembrava che tu ci tenessi molto e quindi mi sembrava corretto farle un piccolo commento.
Mi è piaciuta molto questa poesia, perché le parole sono molto fluide e perfette, sempre un'ipnotica e un po' tetra canzone. Ho notato che hai scelto di non utilizzare i punti - salvo una volta sola - e anche se normalmente la considererei un'imperfezione, non è questo il caso, perché l'assenza di punti velocizza la lettura senza tuttavia toglierle bellezza.
Purtroppo non conosco il personaggio da cui hai tratto ispirazione, ma un po' del suo carattere riesce comunque a trasparire anche da qui, da queste righe molto curate.
Definire un anno gelido e crudele è un po' insolito, ma rende dannatamente bene l'idea che si vuole dare, per cui mi complimento per la scelta di questi termini.
A quanto ho potuto capire, quest'uomo di cui si parla è un killer di cui sono tutti alla ricerca e che ha provato ad occultare le prove del suo ultimo crimine. A proposito, ben descritti i sentimenti che il killer prova uccidendo: piacere e violenza. Due parole che da sole unite fanno pensare appunto a qualcosa come un'omicidio, dettato dalla perversione mentale di qualcuno, mentre da sole non significherebbero nulla di tutto ciò.
Buona anche l'introduzione del karma, che molto spesso si dà per scontato, mentre in alcune culture - non immaginavo proprio in Pennsylvania - è una cosa serissima e fondamentale. Trovo molto profonda e azzeccata l'espressione di angelo della morte, rende perfettamente quella macabra idea.
È sempre un po' macabra l'immagine di un killer che, in una sola volta, si sente risuonare in testa le urla di tutte le persone che ha ucciso. Questo perché deve essere straziante e capace di fargli piombare addosso, se ha un minimo di umanità, tutto il senso di colpa.
Anche la descrizione della neve mi è piaciuta: perché è vero, essa copra qualunque cosa, perciò l'aggettivo egoista seppur sia inusuale ci sta molto bene.
L'ultimo pezzo è davvero profondo e forse il più poetico di tutta la storia, ma d'altronde un finale dev'essere sempre così - o almeno generalmente un autore prova sempre a dare più valore alla frase finale.
E nulla, ne approfitto comunque che è un'idea carina quella di inserire sempre la data a fine delle storie in quel modo, anche se a me sinceramente non verrebbe mai in mente di farlo perché c'è scritta tranquillamente sopra XD è un ottimo allegato alla firma, comunque.
Anche stavolta hai dimostrato di avere un animo profondo - perché per scrivere queste cose ci vuole - e un talento innato per la poesia. Se scrivessi un libro con tutte queste poesie, credo che potresti diventare ricco!
Alla prossima
-H.H.-