Recensioni per
Le mille e una avventure di Ace e Marco
di Akemichan

Questa storia ha ottenuto 19 recensioni.
Positive : 19
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
23/10/16, ore 23:28
Cap. 3:

Recensione premio per la vittoria al contest “A mille ce n'è... di slash da narrar!”, indetto sul forum Disegni e Parole.

Voto finale 7,5

Correttezza grammaticale – voto 8
Non ho notato particolari errori e la lettura risulta molto scorrevole. A parte un paio di frasi, sul finale, che andrebbero riviste per renderle più chiare.

Logica interna alla storia – voto 8
Per quanto la storia sia molto breve, gli eventi seguono un filo logico molto preciso e sei riuscita a fornire, anche solo con pochi accenni, tutte le informazioni necessarie a capire quello che stava succedendo. L'unica parte che avrebbe bisogno di qualche ritocco è il finale, perché le spiegazioni di Marco sono state davvere troppo brevi e il modo in cui ha deciso di mettere fine alla vicenda avrebbe bisogno di qualche spiegazione, perché così lascia un po' perplessi.

Originalità nella rielaborazione del tema – voto 5
Leggendo la storia, senza sapere da dove hai tratto ispirazione, si fa fatica a ricollegarla al mito di Amore e Psiche. Ci sono, sì, alcuni elementi che rimandano alla storia originale, come il desiderio di vedere qualcosa di proibito e le ali, ma manca tutto il resto. Non ci sono invidie, identità celate, abbandoni o prove da superare per raggiungere il lieto fine: in altre parole, manca tutta la parte che farebbe pensare subito al mito originale, soprattutto nel finale.

Happy ending finale – voto 8
Il finale è chiaramente lieto, in fondo Marco perdona Ace, forse anche troppo in fretta. In generale, però, è una fine che mi ha lasciato un po' di dolceamaro in bocca, come se ci fosse qualcosa di insoluto che potrebbe minare la loro felicità.

Caratterizzazione dei personaggi – voto 7
Anche questa storia è un po' troppo breve per avere una caratterizzazione ottima. Tuttavia, sei comunque riuscita a far capire che tipo di persone siano i tuoi protagonisti e l'accenno al passato di Marco ti ha aiutato a raggiungere lo scopo. Anche se, a dire il vero, proprio il suo passato avrebbe avuto bisogno di qualche parola in più, o per meglio dire ne avrebbero avuto bisogno i suoi sentimenti riguardanti quel periodo della sua vita. Così come ci sarebbe stato bisogno di soffermarsi un po' di più su Ace e sul perché non si senta abbastanza importante per Marco.

Capacità di elaborazione dell'immagine scelta – voto 9
Per quanto non sia perfetta come quella di altre tue storie, vosto che hai cambiato qualche piccolo particolare, l'immagine è comunque stata descritta in maniera molto accurata.

In conclusione, la storia è molto carina, anche se avrebbe avuto bisogno di un approfondimnto nella parte finale, dando maggior spazio ai sentimenti dei protagonisti.

Recensore Junior
23/10/16, ore 22:56

Recensione premio per la vittoria al contest “A mille ce n'è... di slash da narrar!”, indetto sul forum Disegni e Parole.

Voto finale 6

Correttezza grammaticale – voto 7
In generale, la storia non è scritta male. Andrebbe rivista, però, per sistemare qualche refuso, e la parte sul finale, dove non si capisce se una delle risposte di Ace sia strutturata male o se manchi qualcosa, lì o nella precedente domanda di Marco.

Logica interna alla storia – voto 5
Tra tutte le storie che hai scritto per il contest, questa è quella che mi ha convinto di meno. Per quanto tu abbia cercato di dare una spiegazione a tutto, ci sono comunque delle cose che non mi tornano.
Innanzitutto, non sappiamo nulla di dove siano Ace e Marco, né del perché siano finiti lì. Così come non sappiamo quasi nulla di Red Hood: se è così famosa, perché la notizia giunge nuova alle orecchie di Marco?
A parte questo, però, la parte che ho trovato meno convincente è quella all'interno della foresta. Come faceva Red Hood a sapere che Marco si sarebbe messo sulle tracce di Ace, e soprattutto che sarebbe andato a cercarlo così presto? E perché, se voleva ingannarlo, il suo Ace era così dverso dall'originale? Senza contare che non si è capito in che modo pensava di avere la meglio su Marco per poterlo consegnare alla Marina.
In realtà, l'unica parte che ho davvero apprezzato è stata quella relativa all'incapacità di Ace di dichiararsi.

Originalità nella rielaborazione del tema – voto 5
Ci sono, in realtà, alcune cose che fanno pensare alla fiaba originale: la ragazza con il cappuccio rosso, il cacciatore, la casetta nel bosco. Il problema è che sembrano un po' buttate lì, come se ti fossi sforzata di inserire dei richiami a Cappuccetto Rosso a tutti i costi. E, più in generale, se si esclude il riferimento al cappuccio rosso, leggendo la storia non si capisce subito da dove tu abbia preso ispirazione. Probabilmente avresti dovuto soffermarti di più su Red Hood per rendere tutto più chiaro.

Happy ending finale – voto 8
Tutto è bene quel che finisce bene, e fin qui ci siamo. Il problema è che, per come l'hai messa, il vero lieto fine ci sarebbe stato solo nel momento in cui Ace avesse trovato il coraggio di dare voce, finalmente, ai suoi sentimenti per Marco, senza tanti giri di parole.

Caratterizzazione dei personaggi – voto 7
La carattarizzazione non è delle migliori. Ace compare troppo poco perché possa essere caratterizzato al meglio, anche se si intuisce comunque qualcosa, soprattutto del suo rapporto con Marco.
La carattarizzazione di Marco è migliore, soprattutto perché la storia è raccontata dal suo punto di vista, ma ammetto che anche qui mi è mancato qualcosa, probabilmente perché la storia non è molto lunga e la parte nella foresta avrebbe avuto bisogno di qualche spiegazione in più.

Capacità di elaborazione dell'immagine scelta – voto 4
A differenza delle altre tue storie, qui l'immagine è descritta in modo molto vago. L'unico particolare degno di nota è la giacca di pelle aperta sul petto nudo del falso Ace. Tutti gli altri particolari non sono stati descritti o sono stati cambiati, come il fucile che diventa una pistola e i paltaloni che nell'immagine non ci sono.

In conclusione, la storia non mi ha convinto molto, soprattutto perché alcuni particolari restano fumosi. Ed è un peccato, perché lo spunto poteva essere interessante, se sfruttato a dovere.

Recensore Junior
23/10/16, ore 22:14
Cap. 8:

Recensione premio per la vittoria al contest “A mille ce n'è... di slash da narrar!”, indetto sul forum Disegni e Parole.

Voto finale 6,5

Correttezza grammaticale – voto 7
In generale, la storia non è scritta male. Tuttavia, sono presenti alcune ripetizioni e diverse frasi che potresti rivedere e riorganizzare, per rendere più fluida e scorrevole la lettura.

Logica interna alla storia – voto 6
La storia, purtroppo, è davvero troppo corta. E dico purtroppo perché l'idea di base era molto interessante, ma a mio parere non è stata sfruttata al massimo delle sue potenzialità.
Avresti potuto spiegare meglio quando e come i compagni di Marco abbiano preso la decisione di drogarlo per farlo riposare, e perché Ace non ne sapesse nulla. Da come la metti, è chiaro che i due stiano insieme, ma se Ace non sa della settimana annuale di riposo forzato vuol dire che conosce Marco da meno di un anno.
Allo stesso modo, avresti potuto soffermarti un po' di più sulle reazioni di Marco ai sotterfugi dei compagni, sul momento in cui Ace si accorge della sua scomparsa, sulle sue ricerche e anche su quello che succede dopo che lo ha trovato.

Originalità nella rielaborazione del tema – voto 6
Anche qui, l'idea è molto interessante. Trasformare la maledizione della strega in una droga somministrata a fin di bene è stata una buona idea. Peccato che poi tutto si fermi lì.
La ricerca di Ace avrebbe dovuto essere raccontata con più particolari, così come il ritrovamento di Marco e, soprattutto, il suo risveglio, che qui manca completamente.
Tutte cose che potevano essere raccontate se la storia fosse stata un po' più lunga.

Happy ending finale – voto 5
Il finale non è brutto, e non è nemmeno tragico. Semplicemente, è stato lasciato in sospeso. Ace trova Marco, e va bene, ma in realtà non c'è un lieto fine vero e proprio, per il semplice motivo che non sappiamo quello che succede.

Caratterizzazione dei personaggi – voto 5
Rispetto ad altre tue storie, che seppur brevi presentavano comunque una buona caratterizzazione, questa è davvero troppo breve perché i personaggi possano essere analizzati anche solo con un minimo di attenzione. Nemmeno Ace, per quanto la storia sia raccontata dal suo punto di vista, riesce a spiccare. Le cose che si intuiscono dei due protagonisti sono poche e non sufficienti per poter dire di capirli davvero.

Capacità di elaborazione dell'immagine scelta – voto 10
Qui, come sempre, non c'è molto da dire. Hai la capacità di cogliere praticamente ogni particolare dell'immagine che descrivi e riesci a inserirla nella storia senza il minimo sforzo.

In conclusione, la storia avrebbe decisamente bisogno di essere ampliata, perché l'idea è molto interessante e meriterebbe molto più spazio.

Recensore Junior
23/10/16, ore 13:48
Cap. 7:

Recensione premio per la vittoria al contest “A mille ce n'è... di slash da narrar!”, indetto sul forum Disegni e Parole.

Voto finale 7

Correttezza grammaticale – voto 7
In generale, la storia è scritta bene, come sempre. In questo caso, però, ho notato una frase strutturata male, o sarebbe meglio dire incompleta, visto che ne manca chiaramente una parte. Ci sono anche diverse ripetizioni che andrebbero sistemate per rendere più scorrevole la lettura.

Logica interna alla storia – voto 7
Per quanto il susseguirsi degli eventi abbia senso, la storia è davvero troppo corta e ci sono diversi punti che avrebbero meritato maggiore attenzione. Degli alleati, per esempio, non sappiamo nulla, a parte che sono quaranta e sono tutti perlomeno incompetenti, così come non sappiamo nulla di Aladin e di come sia riuscito a impossessarsi della mappa.
Stessa cosa dicasi per il rapporto tra Marco e Ace. A parte il fatto che stanno insieme, non sappiamo praticamente nulla della loro storia. Sarebbe stato bello avere qualche informazione in più.

Originalità nella rielaborazione del tema – voto 6
La storia originale non è stata rielaborata a sufficienza. Ci sono gli elementi caratteristici, che fanno capire subito da dove si è presa ispirazione, ma il problema è che sono proprio quelli, quasi identici: quaranta ladroni, una grotta con un tesoro dietro e un tizio qualunque che riesce a fregarli e a derubarli. Perfino i nomi rimandano alla storia originale.
L'unica particolarità risiede nel fatto che il vero tesoro era la grotta e non l'oro e le gemme che conteneva, ma non è sufficiente per poter dire che la rielaborazione ha molta originalità.

Happy ending finale – voto 6
Non si può dire che il finale non sia lieto, Ace e Marco stanno insieme, sono innamorati e hanno pure ritrovato la mappa. Purtroppo, però, manca tutt la parte del “e vissero felici e contenti”. Si può intuire, certo, ma non è detto in maniera esplicita da nessuna parte.

Caratterizzazione dei personaggi – voto 6
La storia è davvero troppo breve e densa di avvenimenti per poter avere una vera e propria caratterizzazione. Il fatto, poi, che non sappiamo praticamente nulla della storia tra i due protagonisti non aiuta a farsi un'idea precisa di loro. Si intuisce qualcosa, da alcune informazioni che hai lasciato cadere qua e là, ma non è comunque abbastanza.

Capacità di elaborazione dell'immagine scelta – voto 10
Anche in questo caso, l'immagine è stata descritta alla perfezione. Il fatto, poi, che fosse così tanto importante ai fini della storia, considerando che tutto ruotava intorno al momento che hai descritto, me la ha fatta apprezzare ancora di più.

In conclusione, l'idea di partenza era molto interessante e prometteva davvero bene, ma avrebbe avuto bisogno di essere sviluppata meglio per poter essere apprezzata a pieno.

Recensore Junior
23/10/16, ore 13:22
Cap. 6:

Recensione premio per la vittoria al contest “A mille ce n'è... di slash da narrar!”, indetto sul forum Disegni e Parole.

Voto finale 7,5

Correttezza grammaticale – voto 8
La storia non è scritta per niente male, ho notato solo che alcune frasi potrebbero essere riviste e riorganizzate, per renderne più fluida la lettura e più immediata la comprensione. Per il resto, la tua scrittura è sempre molto corretta.

Logica interna alla storia – voto 8
La storia segue il suo filo logico e gli eventi sono chiari e si seguono facilmente. Il problema è che è davvero troppo corta, anche se è comunque carinissima. Ci sono molte parti che avresti potuto ampliare, a partire dalla missione di Marco per arrivare al tempo passato da Ace a nascondersi nella foresta, che avrebbero dato alla storia un senso maggiore di compiutezza.

Originalità nella rielaborazione del tema – voto 4
Io so da dove hai tratto ispirazione, e credo anche di aver capito in che modo hai deciso di rielaborare la fiaba originale. L'idea di descrivere il momento in cui il principe diventa un ranocchio poteva anche essere interessante. Il problema è che, se non lo avessi saputo, leggendo questa storia non avrei capito da dove hai preso ispirazione. Soprattutto perché non c'è una vera  e propria risoluzione degli eventi, come invece succede nella fiaba originale.

Happy ending finale – voto 8
Il finale è chiaramente lieto, ma mi è sembrato anche incompleto. Il vero lieto fine ci sarebbe stato se Marco fosse riuscito a ritrasformare Ace nel bel principe che era, prima di riportarlo sulla Moby Dick, magari riportando il suo testosterone a livelli molto alti, visto che hai usato questo stratagemma per spiegare la malattia.

Caratterizzazione dei personaggi – voto 7
La storia è davvero troppo breve perché possa esserci una caratterizzazione forte dei protagonisti. Ace ha più spazio, visto che tutta la vicenda è raccontata dal suo punto di vista, e i suoi sentimenti sono ben delineati, anche se avrebbero comunque avuto bisogno di più spazio. Marco, al contrario, compare poco e la sua intera caratterizzazione è come lasciata in sospeso: si capisce qualcosa da ciò che dice a Ace ma non è comunque abbastanza.

Capacità di elaborazione dell'immagine scelta – voto 10
Anche in questo caso, vestiti a parte che non c'entravano nulla con l'universo di One Piece e per i quali non potevi fare nulla, l'immagine è stata descritta davvero molto bene, dimostrando un'attenzione per i particolari che raramente mi capita di riscontrare nelle storie che valuto per i miei contest.

In conclusione, la storia è carina, ma sarebbe stata migliore se fose statat più lunga e con un finale meno affrettato.

Recensore Junior
23/10/16, ore 11:56

Recensione premio per la vittoria al contest “A mille ce n'è... di slash da narrar!”, indetto sul forum Disegni e Parole.

Voto finale 8

Correttezza grammaticale – Voto 9
La storia è scritta molto bene, ha mancato il voto più alto solo per la presenza di qualche refuso. Gli errori sono davvero pochi e, comunque, non creano troppi problemi durante la lettura, a perte il fatto che saltano subito agli occhi visto che il resto è pressoché perfetto.

Logica interna alla storia – voto 9
La storia, per come l'hai messa, ha senso. Ammetto che, per l'idea che mi sono fatta non conoscendo bene quella parte del manga, l'allontanamento di Marco mi sembra un po' forzato ed esagerato, ma sei comunque riuscita a raccontarlo bene. In generale, tutta la storia è raccontata bene, anche se forse avrei preferito che fosse un po' più lunga, visto che gli eventi erano tanti e alcuni avrebbero forse avuto bisogno di un po' più di approfondimento.

Originalità nella rielaborazione del tema – voto 2
La storia da cui hai tratto ispirazione è Romeo e Giulietta e, in effetti, se si guarda con attenzione, si possono riscontrare alcuni degli elementi presenti nella tragedia originale: la festa, l'esilio e il legame profondo con la famiglia. Il problema è che, leggendo la tua storia senza sapere su cosa ti sei basata, nessuno arriverebbe a pensare a Romeo e Giulietta. Forse perché la famiglia è una sola e non ci sono conflitti o, molto più probabilmente, perché mancano le tragedie. In tutta sincerità, credo che la storia avrebbe funzionato meglio se l'avessi ambientata prima che Ace entrasse a far parte della ciurma di Barbabianca, perché in quel caso ci sarebbe stato il conflitto fra due “famiglie”.
In ogni caso, questo è l'unica cosa che non hai indovinato nella storia e, comunque, non sminuisce per niente l'ottimo lavoro che hai fatto, perché il racconto è molto carino così com'è.

Happy ending finale – voto 10
Ok, ammetto che avrei voluto sapere qualcosa di più del loro ritorno sulla Moby Dick, tipo l'accoglienza del resto della ciurma e il modo in cui avrebbero organizzato la loro vita insieme da quel momento in avanti, ma è solo che vorrei non finire mai le storie che mi piacciono. In realtà, il finale è perfetto per la storia che hai raccontato e non c'è nessun dubbio sul fatto che sia molto, molto lieto.

Caratterizzazione dei personaggi – voto 8
Partiamo da Marco, che è il protagonista assoluto della storia. La sua è un'ottima caratterizzazione, grazie anche al fatto che la prima parte ruota tutta intorno ai suoi pensieri e ai suoi ricordi. Sei riuscita a rendere molto chiaro quello che prova, nonostante la storia sia davvero molto breve.
Per Ace, invece, il discorso è diverso, proprio a causa di questa brevità. Per quanto si capisca quali siano i suoi sentimenti, è comunque rimasto in secondo piano rispetto a Marco e ammetto che mi sarebbe piaciuto sapere qualcosa di più su di lui e su quello che ha provato, sia prima che dopo l'esilio dell'uomo di cui si era innamorato. La sua non è una brutta caratterizzazione, semplicemente non ha avuto abbastanza spazio.

Capacità di elaborazione dell'immagine scelta – voto 10
Sono anni che organizzo contest e questa è una delle storie con l'immagine meglio descritta che mi sia mai capitato di leggere. Sei riuscita a cogliere tutti i più minimi particolari, anche quelli su cui di solito non ci si sofferma come l'arredamento. Hai fatto davvero un ottimo lavoro.

In conclusione, la storia è molto carina. Sei riuscita a darle il giusto senso di malinconia e un finale perfetto. Peccato solo che fosse molto breve e che non rimandasse immediatamente all'originale da cui hai preso ispirazione.

Recensore Junior
13/10/16, ore 15:33

Recensione premio per la vittoria al contest “A mille ce n'è... di slash da narrar!”, indetto sul forum Disegni e Parole.

Voto finale 16 (8x2)

Correttezza grammaticale – voto 6
C'è qualche verbo da rivedere, ma il problema maggiore della storia sono i refusi, presenti in quantità maggiore rispetto alle altre tue storie, che in alcuni punti rallentano la lettura.
Un ultimo appunto: la magia è elementale, magia degli elementi appunto, e non elementare.

Logica interna alla storia – voto 10
La storia è strutturata molto bene. Bella l'idea della fiaba raccontata dai membri della ciurma, e belle anche le interazioni tra loro. La fiaba in sé, poi, è ben raccontata, ed è anche molto bella.

Originalità dell'idea – voto 2
Per quanto la fiaba sia bella, purtroppo non è una tua creazione originale. Non hai fatto altro che riprendere la vera storia di Ace e trasformarla in una fiaba e, per quanto tu l'abbia fatto benissimo, purtroppo non hai rispettato il criterio dell'riginalità.

Happy ending finale – voto 10
Non solo c'è un bel lieto fine, è pure doppio! Ace e Marco stanno insieme, felici e contenti, così come le loro controparti vivranno felici e contente nel loro mondo fiabesco. Un bel finale sia per la fiaba che nella realtà.

Caratterizzazione dei personaggi – voto 10
La storia è abbastanza lunga da permettere un'ottima caratterizzazione, soprattutto di Ace che è il protagonista assoluto, sia nella parte fiabesca che in quella ambientata nell'univarso di One Piece. E a me sono piaciute molto entrambe!
Molto buona anche la caratterizzazione di Marco e di tutti gli altri comprimari.

Capacità di elaborazione dell'immagine scelta – voto 10
L'immagine è stata descritta veramente bene, compresi i particolari. Impresa non facile, visto che era molto particolare e che non aveva nulla a che fare con One Piece, ma tu sei riuscita a sfruttarla nel migliore dei modi e per questo ti meriti un applauso.

In conclusione, la storia non si può definire originale, perché non hai fatto altro che rimaneggiare la storia di Ace, ma è talmente bella che la cosa non ha nessuna importanza. Questa è sicuramente il racconto che ho preferito, tra tutti quelli che hanno partecipato al contest!

Recensore Junior
13/10/16, ore 14:06

Recensione premio per la vittoria al contest “A mille ce n'è... di slash da narrar!”, indetto sul forum Disegni e Parole.

Voto finale 7

Correttezza grammaticale – voto 7
La storia, in generale, non è scritta male. Ti consiglio, tuttavia, di rivederla per correggere i refusi e per sistemare qualche verbo, e per eliminare le ripetizioni che appesantiscono il racconto.

Logica interna alla storia – voto 6
Partiamo dalle cose positive: l'idea di base è molto interessante e anche ben sviluppata, con un susseguirsi degli eventi sensato e credibile, pur mantenendo le caratteristiche del mondo di One Piece.
L'aspetto negativo riguarda Peter: non si sa nulla di lui, del perché sia sull'isola, del perché odi i pirati o dell'origine dei suoi poteri. Questa assoluta mancanza di informazioni fa sì che la storia non sia godibile come avrebbe dovuto, leggendo si ha costantemente la sensazione che le spiegazione debbano arrivare da un momento all'altro e alla fine, quando si capisce che non arriveranno mai, si resta con un grande senso di delusione.

Originalità nella rielaborazione del tema – voto 7
Per quanto abbia sentito la mancanza di alcuni particolari, hai inserito diversi elementi della storia originale nel tuo racconto, tanto da rendere chiaro subito da dove tu abbia preso ispirazione. Il modo in cui li hai rielaborati, poi, è stato davvero molto interessante.

Happy ending finale – voto 7
Il lieto fine c'è, anche se non è perfetto. Ace è un bambino, grazie allo scherzo che gli ha giocato Peter, anche se sappiamo che non durerà a lungo. E anche se lui e Marco si sono chiariti, o forse proprio per questo, ammetto di aver sentito la mancanza di un finale un po' più fisico tra i due.

Caratterizzazione dei personaggi – voto 6
Ace e Marco sono stati ben caratterizzati; Marco mi è piaciuto molto anche in versione ragazzino. Il problema con la caratterizzazione riguarda Peter: non sapendo nulla di lui, non si sa nemmeno il perché delle sue azioni e questo pesa negativamente sul giodizio finale.

Capacità di elaborazione dell'immagine scelta – voto 9
Qualche particolare del disegno non torna con quello che hai descritto, ma non hanno molta importanza e in generale l'immagine è descritta molto bene.

In conclusione, la storia è davvero molto interessante, e lo sarebbe ancora di più se il “cattivo” della situazione avesse avuto una storia alle spalle.

Recensore Junior
13/10/16, ore 13:20

Recensione premio per la vittoria al contest “A mille ce n'è... di slash da narrar!”, indetto sul forum Disegni e Parole.

Voto finale 7

Correttezza grammaticale – voto 8
La storia, in generale, non è scritta male. Tuttavia, ho notato diversi refusi, qualche virgola da sistemare e alcune frasi che potevano essere strutturate diversamente per renderle più scorrevoli.

Logica interna alla storia – voto 6
La consequenzialità degli eventi ha senso. Tuttavia, la storia è davvero troppo breve e ci sono diversi punti lasciati in sospeso. Non sappiamo granché dei ragazzi che si prendono cura di Marco, né del rapporto tra i protagonisti, del quale si possono solo intuire alcune dimaniche, e nebuloso resta anche il passato di Marco. In generale, l'intera storia mi ha lasciato con più domande che risposte.
Ultimo piccolo appunto: le case cantoniere sono una caratteristica delle strade italiane, sono stonate se inserite in un contesto diverso.

Originalità nella rielaborazione del tema – voto 3
Ammetto che non sono riuscita a ritrovare gli elementi della storia originale nel tuo racconto. L'unica cosa che può rimandare a Il lago dei cigni è il fatto che uno dei protagonisti si trasforma in un uccello, per altro in una fenice e non in un cigno. Per il resto: la maledizione non esiste visto che è solo una menzogna, non c'è un cattivo e nessuno che prenda le sembianze di Marco per ingannare gli altri. In sostanza, i riferimenti all'originale sono troppo pochi per peter capire subito da dove hai preso ispirzione.

Happy ending finale – voto 9
Il lieto fine c'è, Marco si riunisce a Ace e i due riescono anche a chiarire la loro situazione. In generale, però, questo finale mi sembra sospeso e mi ha lasciato con un senso di incompiuto.

Caratterizzazione dei personaggi – voto 6
La caratterizzazione risente della brevità della storia. Marco è, ovviamente, il personaggio meglio caratterizzato, visto che la storia è incentrata su di lui. Di Ace si riesce a intuire qualcosa dai discorsi che fa con Marco, mentre la caratterizzazione dei ragazzi è scarsa ed è un peccato, perché poteva essere interessante sapere qualcosa in più su di loro e su determinate scelte che hanno fatto.

Capacità di elaborazione dell'immagine scelta – voto 10
L'immagine è stata inserita alla perfezione, con tanto di descrizione delle espressioni facciali dei ragazzi. Brava!

In conclusione, la storia aveva del potenziale, ma la sua brevità ti ha impedito di sfruttarlo a dovere ed è un vero peccato.

Recensore Junior
13/10/16, ore 11:37
Cap. 10:

Recensione premio per la vittoria al contest “A mille ce n'è... di slash da narrar!”, indetto sul forum Disegni e Parole.

Voto finale 8,5

Correttezza grammaticale – voto 8
La storia è scritta bene. Ho notato solo qualche refuso e alcune costruzioni da rivedere per renderle più fluide, ma nulla di troppo grave. Sul finale della storia, in una frase alcune parole si sono fuse tra loro, perdendo qualche lettera nel mezzo: si capisce quello che volevi dire, ma andrebbe sistemata.

Logica interna alla storia – voto 8
La storia segue un filo logico molto preciso e, pur nella follia tipica di One Piece, ha tutto molto senso. L'unica pecca riguarda la seconda parte della storia, che ho trovato forse un po' troppo veloce e con un finale troppo semplicistico. In ogni caso, la storia è molto godibile.

Originalità nella rielaborazione del tema – voto 9
Ti sei discostata molto dalla fiaba classica, ma la tua rielaborazione è stata comunque molto originale e divertente. Pur mancando alcuni elementi, anche importanti, il riferimento al genio e ai desideri richiama subito il classico che tutti conosciamo. Un unico appunto: io avrei dato a Ace la possibilità di esprimere tre desideri, e non uno, per richiamare con ancora più forza la fiaba originale.

Happy ending finale – voto 10
Il lieto fine è indiscutibile! Non solo i due protagonisti stanno insieme e sono felici e contenti, ma la situazione si è risolta per il meglio per tutti, ciurma compresa. Mi è piaciuto molto.

Caratterizzazione dei personaggi – voto 6
Per quanto io abbia adorato il tuo Ace, soprattutto quando si vendica contro gli altri membri della ciurma, la storia è troppo breve per avere una buona caratterizzazione. I compagni di Ace sono delle semplici comparse, per ovvie motivazioni, Marco arriva tardi e non è stato possibile dargli molto spazio, e anche il genio, che è l'elemento più importante della storia, non è stato approfondito a sufficienza, tanto che non sappiamo nemmeno perché abbia lanciato la maledizione a Ace, possiamo solo fare delle supposizioni. Sono certa che se avessi avuto più tempo avresti potuto concentrarti di più su ciascun personaggio, rendendo la storia quasi perfetta.

Capacità di elaborazione dell'immagine scelta – voto 10
Il lavoro che hai fatto con l'immagine è stato perfetto. Il personaggio ritratto è fondamentale ai fini della storia e tu l'hai descritto fin nei minimi particolari. Complimenti!

In conclusione, avrei preferito un po' più di approfondimento, soprattutto nella seconda parte, ma la tua storia mi è piaciuta molto ed è stata anche molto divertente da leggere.

Recensore Veterano
09/10/16, ore 21:58

[Valutazione del contest It's ok to be gay!]
Titolo:
Il titolo è semplice e intuitivo, perfetto per questa storia in cui l’elemento della favola è indiscusso protagonista.


Caratterizzazione dei personaggi:
Sono stata indecisa a lungo sul dividere o meno i personaggi della tua storia dai loro doppi nella favola, in questo parametro, ma in effetti Lacey, Omar e gli altri prendono spunto diretto dalle loro controparti, quindi alla fine ho optato per uniformare anche le mie valutazioni.


Partiamo da Ace/Lacey.
Hai descritto molto bene l’evoluzione di questo complesso personaggio, grazie anche proprio all’elemento della favola: in questa “storia nella storia” vediamo come Lacey parta dall’essere un ragazzino irascibile che compensa l’insicurezza con la testardaggine e che combatte per trovare il suo posto nel mondo a un giovane uomo, tenace come e più di prima che però non combatte più per se stesso, ma per la famiglia che l’ha accolto.

Ho apprezzato molto il richiamo a Rufy nel primo paragrafo non-favola, e il fatto che Ace si sia proposto volontario per intrattenere i bambini proprio perché abituato, in un certo senso, a fare da baby-sitter a quell’esagitato del suo fratellino: apparentemente è solo una piccolezza, ma è una cosa molto caratteristica di Ace e mi ha fatto piacere ritrovarla qui.

L’Ace del “presente” ormai non è più un ragazzino, e grazie all’affetto della sua famiglia ha perso molte delle sue insicurezze, il che gli permette di ridere e scherzare coi suoi compagni in tutta tranquillità.

Tuttavia, sotto la superficie, Ace è molto più complesso di come appare: il peso del suo passato – di quel padre che non ha mai conosciuto ma che ha ugualmente segnato il suo destino – è troppo grande per poter scomparire del tutto, e infatti la paura di non essere accettato proprio per quel sangue che gli scorre nelle vene è talmente radicata dentro di lui da non poter essere estirpata, non importa quanto ci provi.

Ace si sente perennemente inadeguato, come hai giustamente sottolineato tu, ma anche e soprattutto per questo è grato di tutto ciò che ha ricevuto: l’affetto incondizionato dei suoi amici… della sua famiglia.

C’è una cosa presente nella favola (anche se in realtà questo pezzo si presenta sotto forma di incubo) che mi ha particolarmente colpita, ovvero il punto in cui racconti il passato di Lacey e riveli il nome di suo padre: Rogo/Roger è visto come un drago che prende un’umana per compagna nonostante sapesse che non sarebbe sopravvissuta, e lui, Lacey, è il mostro che l’ha uccisa venendo alla luce.

È uno scenario tragico che però racconta la realtà degli eventi vista esclusivamente attraverso gli occhi di Ace: in queste poche righe si tocca con mano tutto il rancore che lui prova per suo padre e il rimorso per ciò che ha – involontariamente – fatto a sua madre. Davvero molto realistico e commovente.

Degno di nota è anche il modo in cui hai trattato l’evoluzione dei sentimenti che Ace/Lacey nutre verso Barbabianca/il Re: è partito da un odio tanto violento quanto irrazionale ed è arrivato a rispettarlo prima, e ad amarlo come un padre poi.

Parlando infine del suo rapporto con Marco, mi è piaciuto come hai sottolineato che, sì, Ace lo ammira molto e lo ama anche per questo… ma se si sente così a suo agio con lui è proprio perché il loro è un rapporto alla pari, esattamente come voleva Marco.


Marco che, nonostante non lo dia a vedere, sente molto il peso della differenza di età: non vuole che Ace si senta inferiore a lui e, proprio mettendo a nudo questa sua paura, lo aiuta a sentirsi più sicuro di se stesso e della loro relazione.

Il suo modo di esprimere le emozioni è, al contrario di Ace, molto pacato: sorrisi appena percettibili, fronte leggermente corrucciata, l’accenno di un sospiro… qualunque cosa gli passi per la mente è perlopiù un mistero, ma quando è con i suoi compagni si scioglie un po’.

Ho apprezzato molto il tuo sottolineare questa sua empatia: Marco è estremamente introverso, ma ha dimostrato spesso di essere in grado di comprendere le persone che gli stanno intorno, soprattutto se sono persone a cui tiene. L’esempio che hai citato tu nella favola (Omar che porta la zuppa a Lacey e gli suggerisce di non fare quel famoso centesimo tentativo) è assolutamente calzante per esprimere questo concetto.

Mi ha fatta sorridere il modo apparentemente casuale in cui prende in giro Satch (me lo immagino proprio a dire cose del genere con espressione impassibile) e, soprattutto, il tenero rapporto che ha con Ace: nonostante, di fatto, Marco l’abbia preso sotto la sua ala protettiva fin dall’inizio, non lo vede – soltanto – come un ragazzino bisognoso di cure, ma anche come un compagno a cui potersi appoggiare.

Anche lui, come tutti i membri della ciurma, stima profondamente Barbabianca, lo rispetta e lo ama come un padre: si fa carico della protezione della sua persona come del suo onore, ubbidisce agli ordini e rispetta ogni sua decisione – per quanto strana gli possa sembrare.


E proprio Barbabianca, nonostante sia solo una comparsa, è descritto splendidamente: un sovrano/comandante forse bizzarro ma certamente giusto, forte e coraggioso; non si tira indietro di fronte a uno scontro, ma cerca comunque di vedere oltre la superficie delle persone (avversari o compagni) e non nega a chi la merita una seconda occasione.

Ama tutti i suoi sudditi/compagni come fossero figli suoi, e da loro è amato e rispettato come un padre severo ma giusto.


Anche Satch, nel suo piccolo, è caratterizzato molto bene, con quella sua aria maliziosa e spavalda di chi vuole essere al centro dell’attenzione e si risente quando gli viene rubata la scena.

È un tipo strano, – beh, come tutti – ma è sinceramente legato ai suoi amici e vuole soltanto la loro felicità… anche se non disdegna di prenderli un po’ in giro, se capita l’occasione.


Insomma, tra fiaba e realtà hai descritto magnificamente tutti i tuoi personaggi, i protagonisti così come le comparse, dando loro il giusto riconoscimento per la riuscita di questa fantastica storia.



Stile e trama:
Per quanto riguarda lo stile, invece, è assolutamente necessario fare una netta divisione tra la favola e la narrazione lineare; dato che la storia inizia con la favola, partiamo con quella.


La narrazione prosegue lineare grazie ad una sintassi semplice ma curata, ricca di proposizioni articolate ma non pesanti, perlopiù unite per asindeto.

Il lessico è ricercato ma non aulico, tanto nella narrazione quanto nei discorsi diretti, e questa particolarità contribuisce a definire quell’atmosfera magica e surreale tipica di tutte le fiabe.

Tutta la fiaba riprende elementi tipici del canon di One Piece, ma li rielabora sotto una luce diversa: i personaggi sono quindi dotati di una nuova vita, pur mantenendo la stessa personalità di base, e la stessa storia di Ace assume sfumature nuove e familiari al tempo stesso.

La storia di Lacey da Lisboa, infatti, è sviluppata con cura, senza lasciare nulla al caso. Molto calzante quel “Sono fatti miei!” sbraitato quando il Re gli ha chiesto perché volesse ucciderlo: il lettore accetta questa risposta/non-risposta con naturalezza perché è una reazione propria di quel personaggio, e quando ormai non si aspettava più delucidazioni ecco che arriva la rivelazione che, in realtà, Lacey è il figlio di Rogo il Drago Rosso.

Mi è piaciuto molto come hai sviluppato la relazione di Lacey e Omar, che da avversari pian piano diventano sempre più uniti, fino al culmine di questo splendido rapporto che si ha prima con Omar che arriva in soccorso di Lacey e poi con Lacey stesso che salva entrambi, trasformandosi in un Drago.

E proprio questa trasformazione è un elemento molto innovativo che il lettore certamente non si aspetta, e ne rimane piacevolmente sorpreso perché – tutto sommato – in fondo è naturale che il figlio di un Drago possa trasformarsi in Drago a sua volta.

Il finale, poi, è dolce e tenero: non ci sono più misteri da risolvere né mostri da sconfiggere, ma solo una famiglia, un amore appena nato e una Cerimonia che è come la ciliegina sulla torta per quello che, per Lacey, è soltanto l’inizio della sua nuova vita.


Lo stile della parte “presente” è molto diverso, ma altrettanto scorrevole: la sintassi è ugualmente curata, ma le proposizioni sono più semplici e veloci, ci sono più dialoghi e, in generale, la narrazione stessa prosegue più spedita.

Il lessico è più colloquiale e familiare… molto più adatto a dei pirati che a dei Cavalieri (come è giusto che sia).

Mi ha piacevolmente sorpreso la scena iniziale. Non il battibecco tra Ace e Satch – quello è prevedibile – ma il fatto che Ace e gli altri si siano fatti carico di intrattenere i figli degli abitanti dell’isola mentre i genitori lavoravano con Barbabianca e gli altri: abituata a leggere prevalentemente i punti di vista della ciurma protagonista, non mi ero mai soffermata a pensare a questi risvolti dell’influenza che un Imperatore ha nel mare.

Ho molto apprezzato inoltre la familiarità con cui Satch, Marco ed Ace si prendono in giro a vicenda nel raccontare questa favola, perché rende molto bene l’idea dell’atmosfera che si respira a bordo della Moby Dick: lì sono davvero una grande famiglia.

Ti ho già parlato del rapporto tra Marco ed Ace, qui volevo solo sottolineare come mi abbia colpito che tu in – relativamente – poche parole sia riuscita a rendere nero su bianco tutte le numerose sfaccettature sia di questi due che della loro relazione: si prendono in giro, si stuzzicano maliziosamente, si confidano le proprie insicurezze e si appoggiano l’uno all’altro. Insomma, sono dannatamente adorabili!

Come per la favola, anche qui il finale è dolce e romantico: anche Ace, come Lacey, è riuscito ad avere il suo lieto fine, e se ne gode ogni istante.


Gradimento personale:
Ho trovato la tua storia davvero originale e coinvolgente, che unisce due cose che amo moltissimo: le favole e One Piece.
In particolare, infatti, mi è piaciuta da morire questa alternanza tra favola e realtà, soprattutto perché sei riuscita a portare avanti le due trame senza far confusione, intersecandole e completandole a vicenda: la storia di Ace è già di per sé un po’ una favola, e la tua rielaborazione ne è la conferma lampante.
Ma, più di tutto, ho apprezzato il finale. Perché Ace e Marco si meritano il loro “e vissero per sempre felici e contenti”… e la tua storia gliene dà addirittura due.

Recensore Veterano
03/08/16, ore 23:07

Perché questo capitolo, quando ce ne sono altri cinque dopo?
Non fraintendermi, le storie di questa raccolta sono tutte bellissime, ma diciamo che sono particolarmente affezionata a questo *^*
E poi, sul serio, Marco che diventa bambino?
COSA C’E’ DI PIU’ ADORABILE? <3
Però sul serio, è stata fantastica l’idea di utilizzare lo sfondo delle favole per questa raccolta. Ovviamente, tu l’hai riadattate al mondo di One Piece, e non ho potuto fare a meno di pensare che certi aspetti potrebbero anche essere plausibili. Insomma, One Piece è un mondo colorato e strampalato, oramai abbiano finito per non stupirci più di nulla, quindi non vedo perché le tue storie non potrebbero avere anche un barlume di senso, nella follia di Oda c’:
E poi, io non smetterò di dirlo, Oda si è ispirato ad Alice in Wonderland per la saga corrente uu * la portano via*
Comunque, sul serio, ho apprezzato tantissimo questa raccolta Ace/Marco, in tutte le sfaccettature che hai descritto. Soprattutto questa, perché è davvero un aspetto che si tende a mettere in secondo piano nel rapporto tra questi due. 
Marco è pur sempre più grande di Ace, è una sorta di guida all’interno della ciurma, è stato colui che ha aiutato Ace nel momento del bisogno, quando si sentiva frustato e indeciso sul da farsi. Era confuso, appunto. Come un ragazzino. E il fatto che Ace possa finalmente comprendere quello che prova il più grande, comprendere perché si sente in difetto nei suoi confronti, sembra dare un’ottica diversa all’amore che Marco prova per lui. 
Poi, be’, si parla più sempre della storia di Peter Pan, e adesso mi è venuto voglia di rivederlo! *^*
*la picchiano*
Credimi, questa raccolta è davvero stupenda, è ancora mi chiedo perché ci siano così poche recensioni…
(ah ah, forse perché anche tu avresti dovuto lasciarle, ah ah)
Ti ringrazio anche per la scena di sesso dell’ultimo capitolo  <3
(sto parlando come una pervertita, ma perché non mi banni? Io boh…)

Lo sai, mi metterei persino in ginocchio per il ricevere il tuo perdono (??)
Okay che mi sento l’anima un po’ più in pace dopo aver lasciato queste recensioni, ma ci sono stata lo stesso SECOLI ETERNI prima di farlo, quando avrei potuto prima… ;____;
Io spero davvero che apprezzerai il mio sforzo (nope), e che almeno ti abbia reso un po’ più contenta :’)
Lo dico e lo riprometto, farò di tutto per essere più presente (aspetta, ma quindi adesso ci sta l’università…?)
Ci si vede alla prossima recensione, e mi auguro che sia molto presto <3 
_Lady di inchiostro_ 

Recensore Veterano
16/07/16, ore 23:01
Cap. 10:

Ciao Akemichan, ultimamente mi sto appassionando alla Marco/Ace e questa raccolta la trovo bellissima e simpatica! Il capitolo che ho preferito è stato il primo, ma preciso che è semplicemente perché Satch ha reinventato l'arrivo di Ace nella ciurma di Barbabianca :D altro non so dirti, se non complimenti per avermi fatto scoprire questa ship ^^

Un abbraccio e alla prossima :)
(Recensione modificata il 16/07/2016 - 11:03 pm)

Recensore Veterano
02/07/16, ore 12:59
Cap. 10:

Hai pubblicato 7 capitoli in un solo giorno :O
É davvero incredibile. La cosa ancora più incredibile è che sono uno più bello dell'altro!!
Davvero!
Anche se devo ammettere che in metà non ho capito la fiaba rivisitata .-.
Cappuccetto rosso, Aladin, Peter Pan le conosco, ma le altre no... Non so se fosse poi fondamentale, ma era una piccola nota che mi sembrava giusto appuntare :)
Allora alla prossima!
Sarathepooh

Recensore Veterano
16/06/16, ore 22:23
Cap. 3:

Ammetto che mi è scappato da ridere alla fine, quando Marco ha confessato di essere stato prigioniero in un circo. Che quella testa d'ananas non me ne voglia, per carità, ma l'immagine che mi si è formata nella testa faceva piuttosto ridere. Un Marco bambino con uno sguardo triste, che per una volta manifestava un'emozione, dietro le sbarre di una gabbia, accantonato vicino ad una tigre altrettanto triste quanto lui. Perché poi, sono giunta alla conclusione che poteva essere solo piccino per essere ridotto in prigionia in quel modo; altrimenti li avrebbe fatti tutti a fette, se avesse saputo come utilizzare appieno i suoi poteri. Perché il Grande Comandante Marco non può essere umiliato in questo modo da adulto. Oppure le sbarre erano fatte di agalmatolite, non possono esserci altre spiegazioni! Sto cercando di giustificare l'immagine ridicola del pennuto nella mia testa.
Bando alle cretinate, penso che Ace sia troppo tenero nei panni del anche io voglio vedere la fenice, perché Marco non me la fa vedere, che cosa ho io che non va? Mi è capitato spesso di leggere questa variante, ma mai così originale! L'ho apprezzata davvero molto!
Ancora una volta ti rinnovo i miei più sentiti complimenti, attendendo con ansia e trepidazione il prossimo capitolo. Intanto la raccolta va dritta drita nelle preferite, mi ha letteralmente conquistata!
A presto! :*

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