Recensioni per
Senza passato, solo il presente
di niane

Questa storia ha ottenuto 30 recensioni.
Positive : 30
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
07/03/20, ore 17:35

Oggi gironzolavo senza molta speranza tra le Johnlock scritte in italiano, è parecchio raro che trovi qualcosa che mi piaccia e che non sia una traduzione.

La tua sinossi era intrigante e ho provato a leggere qualche riga. E poi ancora qualcuna. E poi a divorare un capitolo dopo l'altro, innamorandomi di ogni personaggio e in particolare di questo nuovo Sherlock sempre sé stesso, eppure anche coccoloso e tenero come un gattino. Irresistibile. ❤

Sono arrivata... credo al terzo prima di registrare il nome dell'autore e all'inizio credevo solo a un'ononimia; invece con delizia ho scoperto di aver per puro caso ritrovato proprio la Niane di "Harry Potter e La Morte", una fic che avevo positivamente adorato su NA e che addirittura mi aveva fornito preziosa ispirazione per la sola ff che abbia mai scritto di mio pugno.

Quindi, che dire? Grazie infinite anche per questa bellissima storia, Niane, tutto quello che scrivi è ben congegnato, divertente, eccitante... E come Sherlock in questa fic, pure io mi sono innamorata due volte della stessa persona senza saperlo XDDDD

Nuovo recensore
26/05/19, ore 16:22

Complimenti, davvero complimenti! È una storia bellissima, interessante, intrigante e scritta bene.

Nuovo recensore
23/02/19, ore 23:00

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Ho appena finito di leggere il quinto capitolo e sono estasiata! È stata una lettura davvero piacevole ed emozionante, ho adorato immaginare Sherlock come un gattino che "miagola" richieste per John. Davvero davvero carina! Mi è piaciuta molto! Adoro come scrivi, potrei leggere ff così all'infinito! Soprattutto su Sherlock e John <3 complimenti

Recensore Master
05/11/18, ore 10:32

Spero che le "cose brutte", cui fai cenno nelle Note iniziali, siano trascorse e non più presenti nella tua vita.
 Premesso questo, arrivo subito alla storia.
Ritrovo la tua scrittura agile, che sa muoversi senza intoppi nelle situazioni più disparate, sia che si tratti di uno scambio travolgente di effusioni o di uno scontro tra Sh e Mycroft. Inoltre, rendi la lettura più animata, "insaporendo" il tuo stile con una piacevole ironia. Per esempio, mi ha divertito molto lo scontro tra i due fratelli Holmes ("...imbastisci una tratta di schiavi..."), la descrizione con cui tu segui Mycroft oggetto della quasi aggressione da parte di Sh.
 Un ritratto ben definito e riuscito anche dal punto di vista IC, visto che hai colto l'imperturbabilità di "Mister Inghilterra", la sua innata e preziosa eleganza ma, soprattutto, il suo rapporto particolare con il fratello minore.
Infatti, uno degli elementi che rendono molto interessante e variegato il personaggio in questione, è il suo interessarsi di Sh, espresso in un modo ambiguo, quasi sfuggente, molto travestito da pedanteria. Ma sappiamo bene che Mycroft ama suo fratello e si preoccupa per lui. In questo momento penso che l'oggetto delle sue attenzioni sia John e l'evoluzione, o meglio l'accelerazione, che il rapporto con Sh ha avuto.
Mycroft, fedele al suo "Caring is not an advantage", che abbiamo imparato da ASIB, ora teme che il fragilissimo equilibrio del consulting sia sconvolto da un legame che possa, nell'eventualità di un fallimento, lasciarlo devastato e spingerlo a ritornare all'uso di stupefacenti.
 Sh ne è consapevole e la sua rabbia manifesta la frustrazione di non avere la fiducia del fratello e, al tempo stesso, la paura, taciuta e sofferta che, quello con John, sia un legame non duraturo e possibile.

Del resto, anche da parte di Watson, c'è un dubbio legittimo che proietta un'ombra inquietante sul futuro. Infatti sottolinei come lui, in cuor suo, valuti, inquieto e preoccupato, come l'eventuale recupero della memoria da parte di Sh, possa far recedere il suo compagno dalla decisione di rimanere legato a lui in modo così totalizzante.
Il punto focale della sua inquietudine sta tutto lì, in quelle parole lapidarie e significative, senza fronzoli, che tu hai scritto in modo quasi da incidere una sentenza: ”… Ma questo Sherlock…non era del tutto Sherlock…”.
Paure che emergono, insomma, timore di malintesi, insicurezze personali. Ingredienti, questi, molto IC, che hanno caratterizzato il rapporto tra i nostri due anche nello Sherlock BBC.
Andando avanti nella lettura, scopriamo che l’atteggiamento particolare ed ambiguo di Sh rivela a John la verità: il consulting ricorda tutto e, da tempo, cerca di vivere un amore che ritiene a rischio perché teme di non essere all’altezza di John. Una luce chiara, abbagliante e la tua storia si chiude nel migliore dei modi.

Recensore Master
03/11/18, ore 10:44

Dunque, questo capitolo si suddivide direi a metà. Nella prima abbiamo le più immediate conseguenze a ciò che è successo fra di loro, mentre nella seconda siamo a un mese più tardi e i risvolti di trama si fanno decisamente interessanti.

Procedendo con ordine, mi è molto piaciuto il loro dialogo iniziale. L'ho trovato molto sincero, con Sherlock che ammette di essere stato uno stupido nell'aver messo il lavoro al primo posto e non aver dato a John la giusta importanza. La sua confessione acquista maggior valore mano a mano che si va avanti a leggere e specialmente dopo che si arriva all'ultima parte. Che è quella che più mi è piaciuta. Come dicevo questo risvolto di trama arriva del tutto inaspettato, molto ben fatto oltretutto perché invoglia anche chi legge a tornare indietro a leggere dal momento in cui Sherlock ha riacquistato la memoria. Il suo non aver detto niente nasconde molta più amarezza di quanto non possa sembrare, pare quasi che non voglia rovinare tutto con John o che creda che John ora sta con lui perché ha perso la memoria. Non è così e, anzi, questa bugia rischia addirittura di dividerli. Mi è piaciuto molto come John arriva alla conclusione, lo ritrai come un uomo molto intelligente che non fa fatica a fare "due più due". Si rende conto che il fatto che Mycroft abbia dato a Sherlock del lavoro, significa che Sherlock ora ricorda tutto e che Mycroft lo sa. Il chiarimento che segue è doveroso ed è fatto delle parole più sincere che si siano mai rivolte. Non c'è nemmeno da aggiungere qualcosa, dico solo che mi è piaciuta moltissimo la conclusione, oltre che l'intera storia.

A voler essere pigoli, c'è qualche problema di impaginazione, che ho notato anche nei capitoli precedenti, ma è una cosa davvero da nulla. La storia a me è piaciuta, l'ho trovata divertente e romantica al punto giusto e senza esagerazioni. Mi ha fatto passare dei bei momenti, sono contenta d'averla recuperata.
Alla prossima storia.
Koa

Recensore Master
03/11/18, ore 10:37

Ciao, ancora... Dunque, capitolo intenso e pregno di eventi. In primo luogo Sherlock in un primo momento sembra riuscire a ritornare a una vita lavorativa, farsi togliere i punti significa avere la possibilità di muoversi con maggior sicurezza e senza dover temere che si apra di nuovo la ferita. Quindi: Scotland Yard è la loro immediata meta. Lestrade già sembrava volere Sherlock a collaborare ai casi, e non credo che il suo fosse opportunismo (Greg è una persona troppo generosa, non lo ritengo capace di simili pensieri) ma semplice desiderio di aiutare un amico nella sola maniera che poteva, ovvero dandogli del lavoro da fare. La meta successiva alla visita dal medico sembra essere quasi obbligata, ciò che succede non era poi così prevedibile ma era presumibile, ecco. Anzitutto ritroviamo Mycroft, di nuovo ed è sempre più invadente. Credo sia sinceramente preoccupato per Sherlock o che tema che John non possa essere capace di gestirlo, forse ha paura che la perdita di memoria lo faccia cadere di nuovo nel tunnel della droga, diciamo che è iper protettivo e che sembra non aver quasi più nulla da fare se non ronzare intorno a Sherlock. In questo caso, il suo stare a Scotland Yard c'entra forse anche un po' con Lestrade? Non so, e in effetti è un accenno infinitesimale e magari sono io che vedo Mystrade ovunque, ma ho avuto questa sensazione mentre leggevo. Ad ogni modo, la situazione a un certo punto degenera e fa quasi impressione vedere un uomo come Sherlock, che conservava le teste in frigo e gli occhi nel microonde, svenire alla vista di un cadavere (e pure in fotografia). Ma di nuovo c'è sempre questa vena di spassosità che non se ne va mai e che trovo comunque molto piacevole.

Ma veniamo alla parte più succosa, ovvero i momenti Johnlock. Sherlock sembra essere senza alcun freno, sente che tra lui e John c'è un irrisolto e ammette di non capire bene che cosa c'è fra di loro. John, in questo, non lo aiuta troppo dato che continua a professarsi etero. La sua strenue difesa penso sia dovuta anche alla situazione in cui versa Sherlock e al fatto che, una volta riacquistata la memoria, Sherlock potrebbe anche cambiare idea su di loro. Insomma, John teme di farsi molto male e poi c'è sempre il suo essere dannatamente corretto qualsiasi cosa faccia. Credo che si senta un po' di tradire l'altro Sherlock, quello che a baciarlo non ci pensa nemmeno e che non lo vedrebbe mai come un amante o un fidanzato. Eppure alla fine cede, ma perché non può davvero fare altro. John è molto attratto da Sherlock e non riesce più a convincere nemmeno se stesso. Quella che segue è una scena davvero molto bella, oltre che tenera. Ho apprezzato tantissimo i toni romantici, ma non troppo sdolcinati. Il lavoro è sempre ottimo e la storia è molto bella e piacevole.

Ora corro a recensire anche l'ultimo.
Koa

Recensore Master
03/11/18, ore 10:13

Il capitolo si apre con un momento davvero molto divertente, ovvero con Sherlock che tenta di suonare il violino. Un qualcosa che normalmente assumerebbe altri toni, magari romantici o più introspettivi, ma che in questa particolare situazione e con la sua mente del tutto azzerata, assume toni diversi. Divertenti, per l'appunto. Ho riso davvero quando John si sveglia e pensa che stiano ammazzando un gatto... ma povero Sherlock! Da una parte però capisco perfettamente il suo istinto, ha questo oggetto per casa che sa appartenergli (avrà dedotto che non è John a suonare, ovviamente) ma non sa assolutamente che cosa farci e quindi va per tentativi. Una scena anche tenera, da un certo punto di vista.

La parte successiva si concentra invece molto su Mycroft e Greg ovvero sui nuovi arrivati. Mycroft, presenza sempre molto ingombrante oltre che indesiderata, e il buon Lestrade che arriva ed è sinceramente preoccupato per un vecchio amico. Tutta quella seconda parte è molto dialogata, riprende alcuni passaggi piuttosto spassosi (come Sherlock che fa la doccia tutto incelofanato), ma i toni presto virano su qualcosa di diverso. Ecco, e qui mi soffermo un momento. L'angst in questa storia non è mai troppo accentuato, ci troviamo al cospetto di un uomo che ha perso la memoria, ma i toni della narrazione non sono drammatici, quanto decisamente più leggeri. Resta però sempre un velo di amarezza, Sherlock che tenta di fare cose che non gli riescono o che lo danneggiano (come la pizza o la scena in cui prova a fare il violino), ma tutto viene messo da parte dalla parte più comica, che è quella che prende maggior spazio. Ma in questa scena finale di capitolo, l'amarezza e un velo di angst vengono fuori molto meglio. Sherlock si ritrova con tre persone che sembrano voler decidere tutto per lui, ma non è questo a farlo scattare e far cacciare tutti quanti fuori, quanto il pensiero che John prima o poi dovrà tornare alla sua vita mentre lui che farà? Ecco, gli manca un'identità, gli manca sapere chi è Sherlock Holmes perché per ora è totalmente dipendente da John. Tutta la sua vita ruota attorno a quella di John, è naturale il suo credere che, una volta che John se ne andrà (non fisicamente, ovviamente, ma mentalmente di sicuro), la sua vita diventerà inutile e vuota. Da qui la reazione che ha sul finale di capitolo e che ho trovato molto credibile. Come dicevo, i passaggi che sta affrontando Sherlock sono sempre verosimili, trattati spesso con leggerezza ma questa non è affatto un difetto, anzi.

La storia è sempre molto appassionante, complimenti.
Koa

Recensore Master
03/11/18, ore 10:02

Ciao (di nuovo). Allora... capitolo molto di hurt/confort che a dire il vero non è il genere che prediligo, ma qui non è troppo invasivo e poi crea dei siparietti che sono anche divertenti e, in una certa maniera, spassosi. A prendere la scena per intero c'è indubbiamente questo Sherlock che non ricorda più nulla, e che fin dal primo capitolo viene fuori in tutta la sua particolare intelligenza. Non ricorda nulla del suo passato, non sa chi siano John e Mycroft, ma ad aiutarlo c'è la logica. E le sue deduzioni che lo aiutano a capire chi è che si trova di fronte. Mi è piaciuto tantissimo come esce fuori questo lato di lui molto razionale, non è andato perduto con la memoria, non è un costrutto venuto col tempo, sta proprio nel suo dna così come la sua sfacciataggine e un certo fare da stronzo. Quindi Sherlock aiuta indubbiamente se stesso, ma non fa tutto quanto da solo. Lui è costretto a muoversi in un ambiente che non riconosce e a fidarsi di persone delle quali non ricorda nulla, deve per forza affidarsi completamente a John anche per le piccole cose, come farsi la barba per esempio. Quello che però esce più di tutto il resto è proprio legato alle sue deduzioni. Il fatto che non si ricordi nulla lo aiuta a vedere ciò che gli sta attorno senza preconcetti, è come un estraneo che vede una situazione per la prima volta e ne trae delle conclusioni. Solo che questo "estraneo" ha una capacità deduttiva unica e una logica schiacciante, ho amato alla follia il fatto che abbia dedotto che tra lui e John c'è qualcosa. Ne è convintissimo perché lui e John vivono assieme, lavorano assieme e stanno sempre uno a fianco dell'altro... Per non parlare dell'alchimia che c'è fra loro e che Sherlock ha certamente percepito, pur essendo senza memoria. Credo però che parte dei motivi che stanno dietro a questa deduzione, c'entri forse più con l'istinto che con la logica. Nella storia non è spiegato ed è una mia interpretazione, ma ho avuto la sensazione che, per giungere a questa conclusione, Sherlock abbia usato una buona dose di entrambe. Logica e istinto, diciamo sentimenti ecco. Credo abbia percepito qualcosa tra lui e John, come una sorta di tensione e che si sia convinto che sono una coppia. Insomma, mi è piaciuta tantissimo questa cosa perché fa capire anche a John che non è solo il resto del mondo a vederli in quel modo, ma Sherlock stesso. E John ovviamente si ritrova a negare, a dire che sono soltanto amici... ma a pensare segretamente a quello che è successo col cuore che si scalda. Indubbiamente è l'inizio di un qualcosa.

Corro a recensire anche il successivo.
Koa

Recensore Master
03/11/18, ore 09:50

Ciao, avevo adocchiato questa storia già da diverso tempo, non l'avevo mai iniziata perché la vedevo sempre incompleta o in attesa di aggiornamento e quindi ho preferito aspettare che fosse conclusa. Quasi per caso qualche giorno fa mi è tornata sott'occhio e ho pensato che fosse l'occasione buona per iniziarla.

Dunque, il tema è abbastanza diffuso. Direi che il protagonista che perde la memoria è quasi un classico, e ce ne sono alcune di fanfiction così anche nel fandom italiano di Sherlock, quindi la trama non è delle più nuove, questo è vero. Mi è piaciuto però il fatto che qui fosse Sherlock a essere colui il quale perde la memoria (in tutte le altre che mi sono capitate se non sbaglio era John quello che la perdeva). Avviene tutto per un caso, come sempre quando si tratta di Sherlock Holmes, non ci dai troppi dettagli ma ti limiti a mostraci le più gravi conseguenze. Sherlock in un letto d'ospedale, in coma. Il resto ormai non importa più, conta soltanto questo, oltre che a un John che si ritrova col suo più caro amico in bilico tra la vita e la morte. In questo senso i sentimenti di John vengono molto ben espressi, c'è dell'introspezione e mi piace sempre quando gli autori la approfondiscono. Ci sono tutte le sue più immediate reazioni di fronte all'inaspettato. Noi lettori lo sappiamo già, viene annunciato in parte nel titolo, ma soprattutto nell'introduzione, quindi ce lo aspettiamo, ma John invece no. Per lui è un trauma, sembra che la terra gli cada sotto i piedi. L'idea che Sherlock non si ricordi di lui lo atterrisce. E mi è piaciuto molto anche come hai gestito la presenza di Mycroft, lui è un personaggio un po' ingombrante. Sembra sempre che stia in disparte, ma in realtà prende tutta la scena e si comporta come se ogni cosa gli appartenesse. Quindi ottimo lavoro anche con lui.

Vado a recensire subito il prossimo capitolo.
Koa

Nuovo recensore
03/09/18, ore 22:14

È una storia stupenda, l'avevo letta e mi era piaciuta tantissimo e guarda ero dispiaciuto perché volevo davvero leggerne il finale. Tra l'altro non riuscivo proprio ad immaginare come avresti concluso il tutto e invece sei stata fantastica, un finale spettacolare. Trovo geniale il fatto che Sherlock con l'amnesia abbia dedotto che tra lui è John ci fosse una storia, è davvero evidente. John che cede alla passione ma che non vuole che Sherlock riacquistando la memoria possa pentirsene mi ha commosso. Brava brava brava!! Ottimo lavoro. J S

Recensore Master
29/08/18, ore 19:56


Evviva! ^^
Sei arrivata alla fine e quasi (quasi) non ci speravo più.
Sherlock che non dice le cose al povero John è proprio lui e, col senno di poi (perché nel mentre non l'avevo inteso), mi è piaciuto il breve scambio con Mycroft. Ho apprezzato anche la scena al bar: vedere il dottor Watson ubriaco è stato divertente.
Quale sarà la prossima storia? ^^

Recensore Junior
29/09/17, ore 16:54

Questa storia mi ha preso tantissimo! La trovo molto originale e in linea con i personaggi... Spero davvero che tu non l'abbia abbandonata e che abbia intenzione di continuarla, sarebbe un vero peccato abbandonare una storia così promettente! Complimenti ancora, spero di sentirti presto!

Recensore Master
04/09/17, ore 23:13

Continua la lettura piacevole anche di questo capitolo, in cui, come nei precedenti, s’intrecciano ironia, dolcezza e naturalmente curiosità, da parte mia, di sapere se veramente Sh ha perso la memoria di sé e di chi lo circonda. I fatti si susseguono con un ritmo incalzante ed efficace che è adeguato alle peripezie di John e del misterioso Sh. Impagabile la scena da Lestrade, con il consulting che vomita improvvisamente di fronte ad una foto di un morto ammazzato un po’ troppo “ammazzato”: l’hai costruita con un andamento veramente da film comico, in cui l’apice è quell’ “urlo congiunto di Gregory e Mycroft” che segna l’inizio del caos. Ma il capitolo è dominato dalla capitolazione della resistenza di John alla seduzione continua cui Sh lo sottopone, in un assedio costante e irresistibile, fatto di gesti languidi, abbracci traditori, baci improvvisi (“…posandogli le labbra contro la gola… stringendo la presa sulla sua vita… dita lunghe e pallide che gli artigliavano la maglia…”). Hai descritto con precisione l’inutile opposizione del povero John che tenta, in tutti i modi, di fare soprattutto il medico e quindi di non rispondere alla plateale provocazione di uno Sh che sembra assatanato. Si riconferma la tua capacità di scrivere in modo sciolto, scorrevole, senza cadute nel volgare o nel banale, anche là dove la tinta del rating si fa più “rovente”. Sono in ritardo nel recensire ma “salvo” i titoli delle storie che mi piacciono nella lista di quelle a proposito delle quali lasciare qualche osservazione e lo faccio, poi, anche se non subito, visto che, per me, è un obbligo, dato l’impegno di autori come te che si occupano di noi lettori con impegno ed ottimi risultati. La tua storia mi sta piacendo molto, mi diverte ed interessa, anche per il modo con cui gestisci i vari personaggi, che fai agire in perfetta sintonia tra loro.

Recensore Master
22/08/17, ore 23:20

Già ti ho detto che adoro questa storia, vero? :3 Beh, adoro questo capitolo!
Sherlock è particolarmente adorabile, la sua cocciutaggine abbinata al suo non capire/fraintendere e volere ad ogni costo il povero dottor Watson lo fanno somigliare a certi gatti particolarmente testardi (hai presente il mio Gael) e un po' tontoloni.
Ho apprezzato davvero molto il bacio, i baci, ogni appropinquamento che questi due hanno avuto nell'arco del capitolo.
Per la lime (preferisci lemon? Non hanno proprio consumato :P), forse mi aspettato più ritrosia da parte del buon dottore, ma la fangirl in me chiede solo di più, molto di più! ^^
Va beh, ti ho lasciato un commento sconclusionato, ma le cose serie te le ho già dette in separata sede. ^^
Al prossimo capitolo! ^^

Recensore Veterano
22/08/17, ore 09:26

Ciao
ogni aggiornamento aumenta il mio apprezzamento per la tua storia.
Finalmente il primo bacio
Finalmente la prima pomiciata
Uso il termine in mano do improprio, lo so. La relazione John/Sherlock è talmente piena di sfaccettature che qualunque versione se ne scriva vi si può adattare, ma da brava fan aspetto un loro bacio dal primo episodio TV, perciò.... 
Sempre e comunque: finalmente!
Sherlock immemore di ciò che lo ha reso algido e asessuato è tutto ciò che si può desiderare, per John, che dovrà fare i conti con i suoi sentimenti e desideri. Forse la negazione, a questo punto della storia, servirebbe più da scudo, per proteggere non solo il suo cuore ma ciò che hanno insieme, che per ribadire "io non sono gay". Dolcissimo, coraggioso, forte e innamorato John.
Non farlo penare troppo
 

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