Recensioni per
Senza passato, solo il presente
di niane
Oggi gironzolavo senza molta speranza tra le Johnlock scritte in italiano, è parecchio raro che trovi qualcosa che mi piaccia e che non sia una traduzione. |
Complimenti, davvero complimenti! È una storia bellissima, interessante, intrigante e scritta bene. |
(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte) |
Spero che le "cose brutte", cui fai cenno nelle Note iniziali, siano trascorse e non più presenti nella tua vita.
Premesso questo, arrivo subito alla storia.
Ritrovo la tua scrittura agile, che sa muoversi senza intoppi nelle situazioni più disparate, sia che si tratti di uno scambio travolgente di effusioni o di uno scontro tra Sh e Mycroft. Inoltre, rendi la lettura più animata, "insaporendo" il tuo stile con una piacevole ironia. Per esempio, mi ha divertito molto lo scontro tra i due fratelli Holmes ("...imbastisci una tratta di schiavi..."), la descrizione con cui tu segui Mycroft oggetto della quasi aggressione da parte di Sh.
Un ritratto ben definito e riuscito anche dal punto di vista IC, visto che hai colto l'imperturbabilità di "Mister Inghilterra", la sua innata e preziosa eleganza ma, soprattutto, il suo rapporto particolare con il fratello minore. |
Dunque, questo capitolo si suddivide direi a metà. Nella prima abbiamo le più immediate conseguenze a ciò che è successo fra di loro, mentre nella seconda siamo a un mese più tardi e i risvolti di trama si fanno decisamente interessanti. |
Ciao, ancora... Dunque, capitolo intenso e pregno di eventi. In primo luogo Sherlock in un primo momento sembra riuscire a ritornare a una vita lavorativa, farsi togliere i punti significa avere la possibilità di muoversi con maggior sicurezza e senza dover temere che si apra di nuovo la ferita. Quindi: Scotland Yard è la loro immediata meta. Lestrade già sembrava volere Sherlock a collaborare ai casi, e non credo che il suo fosse opportunismo (Greg è una persona troppo generosa, non lo ritengo capace di simili pensieri) ma semplice desiderio di aiutare un amico nella sola maniera che poteva, ovvero dandogli del lavoro da fare. La meta successiva alla visita dal medico sembra essere quasi obbligata, ciò che succede non era poi così prevedibile ma era presumibile, ecco. Anzitutto ritroviamo Mycroft, di nuovo ed è sempre più invadente. Credo sia sinceramente preoccupato per Sherlock o che tema che John non possa essere capace di gestirlo, forse ha paura che la perdita di memoria lo faccia cadere di nuovo nel tunnel della droga, diciamo che è iper protettivo e che sembra non aver quasi più nulla da fare se non ronzare intorno a Sherlock. In questo caso, il suo stare a Scotland Yard c'entra forse anche un po' con Lestrade? Non so, e in effetti è un accenno infinitesimale e magari sono io che vedo Mystrade ovunque, ma ho avuto questa sensazione mentre leggevo. Ad ogni modo, la situazione a un certo punto degenera e fa quasi impressione vedere un uomo come Sherlock, che conservava le teste in frigo e gli occhi nel microonde, svenire alla vista di un cadavere (e pure in fotografia). Ma di nuovo c'è sempre questa vena di spassosità che non se ne va mai e che trovo comunque molto piacevole. |
Il capitolo si apre con un momento davvero molto divertente, ovvero con Sherlock che tenta di suonare il violino. Un qualcosa che normalmente assumerebbe altri toni, magari romantici o più introspettivi, ma che in questa particolare situazione e con la sua mente del tutto azzerata, assume toni diversi. Divertenti, per l'appunto. Ho riso davvero quando John si sveglia e pensa che stiano ammazzando un gatto... ma povero Sherlock! Da una parte però capisco perfettamente il suo istinto, ha questo oggetto per casa che sa appartenergli (avrà dedotto che non è John a suonare, ovviamente) ma non sa assolutamente che cosa farci e quindi va per tentativi. Una scena anche tenera, da un certo punto di vista. |
Ciao (di nuovo). Allora... capitolo molto di hurt/confort che a dire il vero non è il genere che prediligo, ma qui non è troppo invasivo e poi crea dei siparietti che sono anche divertenti e, in una certa maniera, spassosi. A prendere la scena per intero c'è indubbiamente questo Sherlock che non ricorda più nulla, e che fin dal primo capitolo viene fuori in tutta la sua particolare intelligenza. Non ricorda nulla del suo passato, non sa chi siano John e Mycroft, ma ad aiutarlo c'è la logica. E le sue deduzioni che lo aiutano a capire chi è che si trova di fronte. Mi è piaciuto tantissimo come esce fuori questo lato di lui molto razionale, non è andato perduto con la memoria, non è un costrutto venuto col tempo, sta proprio nel suo dna così come la sua sfacciataggine e un certo fare da stronzo. Quindi Sherlock aiuta indubbiamente se stesso, ma non fa tutto quanto da solo. Lui è costretto a muoversi in un ambiente che non riconosce e a fidarsi di persone delle quali non ricorda nulla, deve per forza affidarsi completamente a John anche per le piccole cose, come farsi la barba per esempio. Quello che però esce più di tutto il resto è proprio legato alle sue deduzioni. Il fatto che non si ricordi nulla lo aiuta a vedere ciò che gli sta attorno senza preconcetti, è come un estraneo che vede una situazione per la prima volta e ne trae delle conclusioni. Solo che questo "estraneo" ha una capacità deduttiva unica e una logica schiacciante, ho amato alla follia il fatto che abbia dedotto che tra lui e John c'è qualcosa. Ne è convintissimo perché lui e John vivono assieme, lavorano assieme e stanno sempre uno a fianco dell'altro... Per non parlare dell'alchimia che c'è fra loro e che Sherlock ha certamente percepito, pur essendo senza memoria. Credo però che parte dei motivi che stanno dietro a questa deduzione, c'entri forse più con l'istinto che con la logica. Nella storia non è spiegato ed è una mia interpretazione, ma ho avuto la sensazione che, per giungere a questa conclusione, Sherlock abbia usato una buona dose di entrambe. Logica e istinto, diciamo sentimenti ecco. Credo abbia percepito qualcosa tra lui e John, come una sorta di tensione e che si sia convinto che sono una coppia. Insomma, mi è piaciuta tantissimo questa cosa perché fa capire anche a John che non è solo il resto del mondo a vederli in quel modo, ma Sherlock stesso. E John ovviamente si ritrova a negare, a dire che sono soltanto amici... ma a pensare segretamente a quello che è successo col cuore che si scalda. Indubbiamente è l'inizio di un qualcosa. |
Ciao, avevo adocchiato questa storia già da diverso tempo, non l'avevo mai iniziata perché la vedevo sempre incompleta o in attesa di aggiornamento e quindi ho preferito aspettare che fosse conclusa. Quasi per caso qualche giorno fa mi è tornata sott'occhio e ho pensato che fosse l'occasione buona per iniziarla. |
È una storia stupenda, l'avevo letta e mi era piaciuta tantissimo e guarda ero dispiaciuto perché volevo davvero leggerne il finale. Tra l'altro non riuscivo proprio ad immaginare come avresti concluso il tutto e invece sei stata fantastica, un finale spettacolare. Trovo geniale il fatto che Sherlock con l'amnesia abbia dedotto che tra lui è John ci fosse una storia, è davvero evidente. John che cede alla passione ma che non vuole che Sherlock riacquistando la memoria possa pentirsene mi ha commosso. Brava brava brava!! Ottimo lavoro. J S |
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Questa storia mi ha preso tantissimo! La trovo molto originale e in linea con i personaggi... Spero davvero che tu non l'abbia abbandonata e che abbia intenzione di continuarla, sarebbe un vero peccato abbandonare una storia così promettente! Complimenti ancora, spero di sentirti presto! |
Continua la lettura piacevole anche di questo capitolo, in cui, come nei precedenti, s’intrecciano ironia, dolcezza e naturalmente curiosità, da parte mia, di sapere se veramente Sh ha perso la memoria di sé e di chi lo circonda. I fatti si susseguono con un ritmo incalzante ed efficace che è adeguato alle peripezie di John e del misterioso Sh. Impagabile la scena da Lestrade, con il consulting che vomita improvvisamente di fronte ad una foto di un morto ammazzato un po’ troppo “ammazzato”: l’hai costruita con un andamento veramente da film comico, in cui l’apice è quell’ “urlo congiunto di Gregory e Mycroft” che segna l’inizio del caos. Ma il capitolo è dominato dalla capitolazione della resistenza di John alla seduzione continua cui Sh lo sottopone, in un assedio costante e irresistibile, fatto di gesti languidi, abbracci traditori, baci improvvisi (“…posandogli le labbra contro la gola… stringendo la presa sulla sua vita… dita lunghe e pallide che gli artigliavano la maglia…”). Hai descritto con precisione l’inutile opposizione del povero John che tenta, in tutti i modi, di fare soprattutto il medico e quindi di non rispondere alla plateale provocazione di uno Sh che sembra assatanato. Si riconferma la tua capacità di scrivere in modo sciolto, scorrevole, senza cadute nel volgare o nel banale, anche là dove la tinta del rating si fa più “rovente”. Sono in ritardo nel recensire ma “salvo” i titoli delle storie che mi piacciono nella lista di quelle a proposito delle quali lasciare qualche osservazione e lo faccio, poi, anche se non subito, visto che, per me, è un obbligo, dato l’impegno di autori come te che si occupano di noi lettori con impegno ed ottimi risultati. La tua storia mi sta piacendo molto, mi diverte ed interessa, anche per il modo con cui gestisci i vari personaggi, che fai agire in perfetta sintonia tra loro. |
Già ti ho detto che adoro questa storia, vero? :3 Beh, adoro questo capitolo! |
Ciao |