Recensioni per
Frammenti
di Shakana

Questa storia ha ottenuto 142 recensioni.
Positive : 142
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
30/05/20, ore 10:05

ciao cara! :)
Eccomi a recensirti questo capitolo di Frammenti. Allora, ho visto anch'io Joker recentemente e immagino tu abbia avuto ispirazione dal film nello scrivere questo frammento, vero? xD Poi notando anche la gif in fondo al capitolo me lo fa pensare che mentre scrivevi pensavi a lui ahah
Allora qui il protagonista è un drogato assassino e tratta appunto la droga e l'omicidio. Per la droga, la questione è abbastanza semplice: chi ne fa uso desidera quasi vivere una vita diversa, spesso lo fa per dimenticare o per non dover soffrire la quotidianità della vita. O anche semplicemente per manie di grandezza. Delle tre autolesioni a sè stessi (fumo, alcol e droga) io la reputo la peggiore.
Con la sigaretta, alla fine ci puoi anche convivere e avere una vita normale, anche se non dovresti abusarne troppo...
Con l'alcol, un bicchierino non accade nulla. Se ne abusi troppo puoi anche andare in coma etilico o anche perderci la vita nel caso guidassi dopo aver bevuto (quante volte noi giovani, purtroppo, moriamo in incidenti perchè ubriachi?)
La droga io la reputo la peggiore, perchè bastano poche pastiglie e fa male. Mentre per le altre due, puoi anche conviverci basta non esagerare, con la droga non si scherza mai. Però anche lì: dovrebbero bannarla e basta, ma il denaro comanda su tutto. Dove c'è denaro, non c'è salute altrui che tenga, purtroppo!
Riguardo l'omicidio. Il tizio si vanta di aver ucciso cinque persone e reso disabile una...proprio un bel vanto, insomma! Davvero, sarà la gif, ma mi ricorda un sacco il pensiero di Joker xD
Per l'omicidio cosa debbo dire? Tutti dovremmo pensare che è la massima colpa che un uomo può ricorrere contro il prossimo. E io immagino sempre un mondo in cui l'omicidio davvero è bandito, con continui assillamenti a scuola sin dai bambini su quanto esso sia sbagliato e non umano. Bisognerebbe puntare molto di più su questi insegnamenti a scuola, insegnamenti di vita. Va bene l'istruzione e tutto, ma se alla base non insegni a vivere, sapere scrivere un tema o saper fare le tabelline serve a nulla! Almeno questo è il mio pensiero. Con una radicale istruzione e spiegazione del perchè è assolutamente sbagliato uccidere (e ti dico anche per legittima difesa è sbagliato) credo che il problema sarebbe quasi risolto. Ai bambini puoi ancora insegnarglielo, quando sono adulti non più. E infatti, a conferma di ciò, anche costui quando gli è stato fatto notare quanto sia sbagliato uccidere, non si è affatto pentito: agli adulti, purtroppo, è troppo tardi insegnare queste cose...
Carissima, come sempre ti dico, le tue storie le adoro!! Mi fanno sempre riflettere un sacco sui veri temi della vita, quasi le prendo ad istruzione ti dico ahaha! Brava, brava, brava, davvero!!
In giornata penso di leggerti ancora il prossimo capitolo!
A dopo, cara! :)
Dani

Recensore Master
19/05/20, ore 19:00

ciao carissima, scusami la lunga assenza, ma desidero gustarmi piano piano le tue bellissime storie che mancano ancora all'appello. Non so se inizierò Guardami dopo aver finito questa raccolta, tu mi dici sempre che non è una bella storia, però boh... non so, perchè per me TUTTE le tue storie sono bellissime, e anche se una non è scritta benissimo, ci sta, data l'età che avevi. Quindi davvero, una parte di me è incuriosita dal leggertela, certo che saprò apprezzarla molto come tutte le altre che ti ho letto!
Come puoi immaginare benissimo, anche questa mi è piaciuta. Parla dell'amore sofferto (una sorta di amore non ricambiato, giusto?). Ecco, io credo che l'amore puro sia quello più bello di tutti quanti: è l'amore vero, sincero che non pretende nulla in cambio. Un po' come quello di Oliver per Alexa, potremmo definirlo tale. Purtroppo anche qui, sono molte le persone che amano e arrivano anche a minacciare le corrispondenti che non ricambiano (purtroppo le vittime sono molto più spesso le donne, e coloro che minacciano gli uomini) :(. In questi casi non si può neanche chiamare amore, poichè è solo un pretesto di sfogo con la persona che si dice di amare...
Soffrire per amore credo sia una delle cause più comuni di sofferenza nel genere umano, non credo esistano cause più comuni ancora di questa. Quanto affermi che sei solo tu responsabile delle tue azioni, hai completamente ragione! Quante volte vediamo nella tv gente che non riesce ad accettare di essere lasciato/a e arriva ad uccidere la persona che amava? Anche questo: non è amore... non l'amava così tanto evidentemente. Se ami una persona non arriveresti MAI a farle del male fisico o psichico, qualsiasi decisione l'altra persona prende nei tuoi confronti. Ci sta che ci rimani male, ma MAI arrivare a obbligare con la forza, altrimenti è una violazione della libertà altrui. E non esiste cosa più brutta che la privazione della libertà altrui! Almeno questo è ciò che penso.
Complimenti ancora carissima, anche per questa flash! Credo siano davvero argomenti molto profondi quelli che tratti qui, ma in parte li tratti comunemente nelle tue long e come sai ADORO letteralmente come riesci a svilupparle!! :)
A presto, cara! Mi gusto ogni singola riga di quello che scrivi, davvero! :)
Dani

Recensore Master
15/05/20, ore 22:41

Rieccomi cara.
Ti prego, dimmi che non è nulla di autobiografico o se lo è, è solo lo.sgogo di un momento 🤗🤗🤗 nel dubbio ti mando l'abbraccio più grande del mondo.
A tutti capita di sentirsi soli in mezzo alla gente, di non trovare il proprio posto nel mondo, di sentirsi un fallimento, odiare tutto e tutti e soprattutto se stessi.
Ma a tutto c'è rimedio, la luce torna, ciò che è rotto può riaggiustarsi.
Complimenti, come sempre, per vome sai veicolare in chi legge emozioni e stati d'animo.
Alla prossima 😘

Recensore Master
15/05/20, ore 22:27
Cap. 2:

Ciao cara, scusa il ritardo ma eccomi per lo scambio. Direi che il tuo titolo per questa raccolta è azzeccatissimo, questi sono proprio frammenti di vita, frammenti di angst, di sfogo, di drammaticità pure.
Mi piace la struttura della lettera, a chi è indirizzata. Un padre che a quanto pare è tale solo biologicamente...lui e la figlia non si sono mai incontrati, non si sono mai sforzarti di conoscersi.
Dapprima viene descritto il senso di solitudine della figlia con le sempre meno amicizie a scuola... e poi il suo modo di sutodistruggersi con alcol e sesso, un'immagine davvero forte e cruenta.
Questi frammenti sono pugni allo stomaco, passo subito al prossimo

Recensore Master
13/05/20, ore 11:39

Buongiorno tesoro <3
Fino a ora abbiamo parlato di personaggi singoli, più o meno soli, al massimo di rapporti di coppia. Già dal titolo di questa flashfic, tuttavia, vediamo cambiare l'argomento, e passiamo alle cene di famiglia. Da adolescente erano una cosa che odiavo, così come i pranzi, ma dovevo fare la bad girl ribelle al tempo. Adesso, invece, sono momenti che condivido con piacere con la mia famiglia, e ringrazio che non siano mai stati antipatici come i genitori della protagonista di questa flash. "Cerca di tenere le posate bene quando sei a tavola", l'avrei presa a schiaffi una così. Bellissimo che la protagonista, subito dopo, pensa "ma che cazzo"; non poteva esserci pensiero più adatto, mi ha letto nel pensiero xD
Le introspezioni che fai sono bellissime. Frasi brevi, scandite, spezzate. Lei non sta bene, però nonostante tutto ci prova a far sì che le cose vadano per il verso giusto. Ci prova a stare a tavola, a cena con loro, pur essendo così fastidiosi, ci prova a mandar giù il pollo bruciacchiato che sua madre ha cucinato, senza fare alcun commento. Lei appare come una fortemente disinteressata, a tutto, perfino alla sua relazione, visto che considera il suo ragazzo un damerino e da quanto emerge ci sta insieme solo perché con lui può fare del buon sesso. Appare da subito, lei, come un personaggio che soffre profondamente ma che tiene tutto dentro, perché esplodere sarebbe distruttivo. E lo è, quando lo fa. 
Il momento più intenso, almeno a mio parere, è quando scrivo "Datemi qualcosa che possa farmi male.", mi ha colpito molto questo passaggio. E' realistico, il dolore ci rende vivi, e lei è alla ricerca di qualcosa che sfami il suo masochismo. 
"Non voglio più sapere che esistono i programmi di Barbara D'Urso." ---> QUOTO TANTISSIMO. Fatemi dimenticare l'ipocrisia e il moralismo di quel programma, VI PREGO. Cancellatelo dai miei pensieri. Sono fortunata, a casa mia nessuno la segue, ma mia nonna lo fa e quando vado a trovarla e vedo che la sta guardando mi viene da spegnerle la televisione XD
Viene fuori uno dei motivi che spinge la protagonista a essere quella che è, i suoi genitori si tradiscono a vicenda, ma fanno finta di niente, probabilmente perché - come suggerisce la frase iniziale della flash - ci tengono a far sì che le apparenze rimangano intatte, impeccabili, perché se qualcuno sapesse andrebbe tutto a pezzi, tutto ciò che hanno costruito.
Così, la protagonista reagisce ricercando il dolore, si conficca una forchetta nella coscia fino a veder colare il sangue. Che te lo dico a fare, momento altissimo per una come me che adora i temi dell'autolesionismo, della violenza - o verso gli altri, o verso se stessi - ma soprattutto che apprezza i modi alternativi per farsi male e, diamine, piantarsi una forchetta in una gamba mentre si è a tavola è un gesto divino XD
La madre se ne accorge e fa una veloce rappresentazione de L'urlo, quadro che amo - in generale amo Munch come artista. Suo padre, invece, continua a essere indifferente e al massimo fa un commento sulla sua scarsa sanità mentale. Beh, certo bene non stai se fai un gesto simile, ma insomma, che padre orribile. 
Ovviamente, dopo una ferita, segue la medicazione. Mi ha fatto morire dal ridere leggere che dopo tutto ciò guarderà un porno e si divertirà da sola, sempre meglio questo che piantarsi forchette addosso, indubbiamente XD
Un'altra storia molto interessante. Dinamiche familiari particolari ma al tempo stesso realistiche. Se è vero che non in molti si pianterebbero una forchetta in una gamba, è anche vero che queste situazioni esistono e sono reali. Indifferenza, voglia di mostrarsi perfetti quando non lo si è affatto, svalutare le emozioni della propria figlia e trattarla in questo modo... ci credo che è cresciuta disturbata, povera piccola.
Anche questa volta hai fatto centro con una flash magnifica, l'ho adorata!
Alla prossima <3
fumoemiele

Recensore Master
07/05/20, ore 10:45

Eccomi qua <3
Oggi inizio commentando il nome della flashfic: adoro. Adoro le bambole di porcellana e la loro aria super macabra, quando ero piccola mia zia ne aveva un angolo della stanza intasato, era strapiena di queste piccole bambole dai vestiti colorati, e io ci giocavo sempre. Non mi inquietano come a molte persone, trovo che siano bellissime, e ci vedo il loro fascino macabro **
E' proprio come una bambola di porcellana che descrivi la protagonista. Penso che questa sia la prima volta nel corso della raccolta che descrivi fisicamente uno dei tuoi personaggi. La maggior parte delle volte ti soffermi sulle loro introspezioni - siamo nel genere introspettivo, che osservazioni argute le mie stamattina xD - ma questa volta ci racconti anche com'è fisicamente la protagonista, e la descrivi proprio come una bambola di porcellana, ho amato il contrasto fra i lunghi capelli neri e il vestito rosso, ho amato la scelta di farla piangere già dalle prime righe, viene fuori un'immagine un sacco angst e drammatica, sommata poi a questi due amanti che hanno finito per lasciarsi è ancora più triste. E considerando come va avanti, non potevi dipingere immagine più azzeccata per descriverla. 
"Ho sempre saputo che eri troppo fragile per questo mondo" --> questa frase mi è piaciuta tantissimo <3
Lui la conosce, conosce ogni parte di lei, ogni pensiero rancido e tossico, quando stai vicino a qualcuno a lungo è inevitabile che ciò accada. Attraverso la visione di lui noi impariamo a conoscere lei, lei con le sue fragilità, con la sua empatia incondizionata verso chiunque, e quanto la capisco, io sono una persona super sensibile ed empatica, per quanto mi sforzi di sembrare tutt'altro e apparire solo come una cattivona minacciosa xD
La loro storia d'amore è finita da tempo, ormai, da tre anni, ma ha lasciato il vuoto dentro il cuore di entrambi, li ha distrutti; andare avanti è diventato difficile, soppressi dai ricordi di quell'attimo nell'auto, un momento prima a darsi amore e quello dopo a lasciarsi perché pare sia la scelta migliore per entrambi. E lei infatti non piange, quasi a simboleggiare un'assenza di vero affetto da parte sua nei confronti dell'altro, quasi come se non le importasse davvero di quella relazione, ma la verità è assai più amara e viene fuori solo proseguendo con la lettura.
Lei muore, e non è una morte casuale, non è una malattia, non è un incidente. E' la morte peggiore di tutte, forse solo l'omicidio può starle alla pari, ma secondo me neanche, perché è stata una sua scelta, una sua decisione, e nessuno l'ha aiutata a sufficienza per impedirle un gesto drastico come il suicidio. Mi piace come continui a sensibilizzare su certi argomenti, in questa raccolta, perché se ne parla spesso ma al tempo stesso non lo si fa mai abbastanza, perché sono spinosi e difficili da trattare, ma si vede che tu ci metti il cuore in quello che scrivi, le emozioni non possono fare a meno di travolgerti mentre leggi, e adoro che parli di questi emarginati, di queste persone che soffrono e soffrono tantissimo, e a volte non riescono a rialzarsi, non trovano la speranza di continuare a sopravvivere e compiono gesti drastici. 
Vengono fuori le motivazioni. Motivazioni che lui per prima non vuole accettare, e mi piace che tu abbia narrato la flash dal punto di vista esterno, di chi vive il peso di quel suicidio, perché lei ha finito e forse starà meglio, ma il dolore in chi sta intorno rimane. Perché, quindi, lei si è uccisa? Per il maschilismo, per la società che si basa solo sull'aspetto fisico e non ti guarda dentro... motivazioni che per alcuni potrebbero sembrare assurde, ma che in realtà sono più che comprensibili, avere un bell'aspetto non significa non soffrire, non c'entra niente.
Lui avrebbe tanto voluto aiutarla, avrebbe voluto fare qualsiasi cosa per impedirlo, ma non ha potuto e ora si trova solo con lo spettro di lei, con il suo ricordo, con i rimpianti e il dolore che la perdita gli ha lasciato.
Bellissimi gli ultimi dialoghi, sapere che avesse solo venticinque anni mi ha spezzato il cuore, aveva ancora una vita davanti e sono certa che con il giusto aiuto avrebbe potuto rialzarsi, ma non avrà mai questa possibilità.
Ho amato che la sofferenza in questa storia non sia solo quella di lei, ma anche quella di lui, forse ancora più viscerale e profonda, lui che ha perso qualcosa di così importante e che vivrà con rimpianti e rancore. 
Sapere che questa storia è ispirata a fatti realmente accaduti, poi, mi ha definitivamente spezzato il cuore. Tu ti riferisci a un caso in particolare, ma in realtà temo che di situazioni del genere se ne siano verificate anche troppe, negli anni.
Complimenti come al solito per la profondità di ogni tuo testo, anche con i più piccoli mi fai emozionare tanto e mi scavi dentro per tirarmi fuori le emozioni <3
A presto <3
fumoemiele

Recensore Master
29/04/20, ore 14:26

Ciao cara, che grande piacere averti incontrata di nuovo! Wow, questa storia mi ha spiazzata tantissimo: a parte la cruda scioltezza – passami il termine – con cui fai esprimere il protagonista, che fa capire che tipo di persona sia, cosa pensi del mondo e di ciò che lo circonda, mostri un personaggio che ha il suo modo di vedere anche la gente. E non ha certo una bella considerazione di esse. Dalla sua ha il fatto che non gliene frega poi assolutamente niente perché ha trovato la maniera di reagire e di riuscire ad andare avanti a modo suo. Insomma, chi sono io per giudicare le scelte degli altri? Nessuno. E lui? Beh, lui è quello che si è svegliato con le balle girate e ha fatto una strage, finendo poi in isolamento presumibilmente in un ospedale psichiatrico.
Crudo, diretto, doloroso ma molto spontaneo se posso dirlo: lui sa benissimo cosa ha fatto, non ne prova rimorso alcuno e anzi crede pure di avere fatto bene. Nella sua strana visione della vita alterata dalle sostanze stupefacenti e dalla mancata gioia di vivere, tutto ha un senso. Hai toccato un argomento molto forte in modo non delicato: non sei qui per denunciare o per creare empatia con questo uomo: sei qui per metterlo a nudo e mostrarlo per come è e per ciò che ha fatto. Punto. Ed è per questo che mi è piaciuto leggere di lui come tu ci fai vedere, perché è così come è senza bisogno di spiegazioni o pietà.
Come sempre avere a che fare con questa raccolta è un’indecisione costante tra ricevere un pugno allo stomaco oppure dire “orca miseria, ha il coraggio di mostrare ciò che sta dietro al protagonista senza che esso se ne vergogni o senta il bisogno di farsi aiutare”: ecco, io faccio parte della seconda concezione. Non sono perfetti coloro di cui parli qui, e non gli importa esserlo agli occhi degli altri. È sempre interessante potermi confrontare con te, con il tuo stile diretto, con il tuo non aver paura di sperimentare con controversie e animi marci; lo stile è diretto e pulito, il testo è corretto ed il modo di porre il protagonista al lettore è efficace e senza fronzoli. Non vedo l’ora di continuare la raccolta cara, alla prossima e buona ispirazione! :3

Recensore Master
24/04/20, ore 18:42
Cap. 1:

eccomi waaaaaaaaaaaaahhhh sono colpita da tante cose.
L'argomento che hai toccato (mi ha ricordato tantissimo la canzone 'Cuori in tempesta ' di Nek, la conosci? Altrimenti te la consiglio, solo che quello della canzone è mooolto più carino e premuroso di questo... animale)
il modo in cui l'hai raccontato frasi breve, liguaggi a volte metaforici, un canale molto visivo... a tratti sembra una poesia.
è intrisa di tristezza, imbarazzo e insieme consapevolezza di esser diventata grande, esser diventata donna.
forse a un prezzo che si è pagato a un'età ancora un po' troppo tenera...
alla prossima

Recensore Master
24/04/20, ore 11:48
Cap. 5:

quella di prima era colo una pausa, lo sapevo!
Allora, eccomi di nuovo qui a darti il mio parere su questa: il tema della prostituzione! Direi che è simile al tema della violenza, perchè c'è anche violenza, con una differenza, anzi due. Il fatto che a fare violenza, molto spesso, sono più persone (anche insieme) e il tema del pagamento.
Di fatto tu metti di tua volontà in vendita il tuo corpo. In questo caso, a differenza della violenza sulle donne in senso generale, non posso però vederla ugualmente allo stesso modo. Perchè qui, la violenza è anche desiderata in un certo senso, da chi la subisce...
Perchè la scelta di fare e diventare prostituta è anche anche della diretta interessata, non tanto una cosa imposta. E' vero che la maggior parte delle persone che lo fanno, hanno un disperato bisogno di denaro, però è anche vero che il denaro lo puoi ricevere cercando un lavoro (non deve essere necessariamente un lavoro dietro una scrivania, nobile, diciamo). Può anche essere un lavoretto, qualora non avessi sostegno famigliare.
Insomma, lo vedo con occhi leggermente differenti rispetto alla normale violenza. Nel senso che qui, per denaro, sei disposta a fare tutto di te e del tuo corpo.
Certamente dietro tutto c'è insoddisfazione di se stessi e di ciò che si ha. Ma il farsi violentare, come ti ho detto sotto la prima recensione, non è la soluzione al problema di fondo, ovvero il denaro. Perchè il denaro lo si guadagna con sacrifici REALI ma di cose estranee comunque alla tua persona! E' anche vero che il primo passo per la prostituzione è anche dato in seguito ad una prima violenza, questa si, involontaria, della persona. Lo si vede in she will, ad esempio. Dopo essere stata violentata, Alexa si è data alla prostituzione invitando chiunque in casa propria...
Anche qui il pensiero alla base di ciò può essere mutato in: " ormai non sento più mio il corpo e dato che non lo sento mio, lo metto in vendita a chiunque, pur di liberarmene". Però rifugiarsi dietro la semplice motivazione del bisogno di denaro, per pagarsi gli studi, è un po' riduttivo da dire... molto spesso infatti, come giustamente osservi tu, diventa quasi una dipendenza il prostituirsi, anzi diventa una dipendenza vera e propria, come le peggiori droghe.
Anche questo è un tema che bisognerebbe cercare di sdradicare attraverso sostegno psicologico, ma il passo successivo alla prima violenza subita è quello della prostituzione. Ecco perchè occorrerebbe davvero agire per tempo, prima che vengano in mente pensieri distruttivi e malsani come questi che ho citato sopra.
Cara, davvero mi congratulo con te, sia per la lista di temi trattati in questi piccoli racconti, sia soprattutto come sei riuscita a trattarli. In ognuno di essi, mi hai fatto calare completamente nell'atmosfera e nei pensieri che possano aver provato o portato i protagonisti in questa o quella situazione!! Davvero, sei bravissima, ma penso che te l'abbia fatto capire xD
Spero davvero che questa serie di racconti possano in seguito trattare altre tematiche e sono certo che saprai trattarle sempre al meglio! Mi ha fatto davvero un immenso piacere leggerti anche metà di questi racconti, anche se sono forti, come ti ho detto, trattano tematiche delicate, ma l'hai fatto in maniera perfetta!!
Presto proseguirò e ti leggerò l'altra metà lasciata in sospeso, facendoti ovviamente sapere tutte le mie impressioni! :)
A presto cara e ancora calorosi complimenti! :D
Dani

Recensore Master
24/04/20, ore 11:23
Cap. 4:

eccomi qui!
Nella tragicità precedente, questa è sicuramente quella un po' più leggera, diciamo... almeno qui è trattato il tema dell'amore, tragico si, ma a differenza del primo, un amore di coppia.
Sicuramente la vicenda è dopo un litigio, mi pare di comprendere. Un litigio scoppiato, forse più a causa della ragazza, che non del ragazzo (il cui nome è Lorenzo). Le sue insicurezze, hanno portato la ragazza ad essere aggressiva nei confronti del suo partner. E adesso, cerca di chiarirsi con lui.
La ragazza ritiene di non meritare l'affetto del ragazzo (l'azione di ritrarsi indietro per paura di essere felice con lui) è tipico di questo. Forse perchè raramente è stata felice in vita propria prima di questo evento, forse perchè semplicemente sente di non meritarlo, si spaventa, quando lo riceve.
Credo che Lorenzo, dal canto suo, sia davvero una bella persona: una persona umile, che non ha cattive intenzioni, che in qualche modo verso la sua ragazza, si sia sempre comportato gentilmente e abbia sempre accettato le condizioni dell'altra, anche nel dolore.
Riguardo il litigio di coppia: sono cose che succedono, credo, ripeto, sia stato questo il caso. Ma se una coppia si ama davvero, arriva sempre a ricongiungimento prima o poi. Credo che si debba sempre capire; arrivare ad un punto di rottura temporaneo, prima o poi, per capire veramente quali siano i reali bisogni di entrambi. Se ci si ama, non si potrà stare troppo tempo lontani l'uno dall'altro. Ma è necessario anche per distinguerlo dal cosiddetto colpo di fiamma o cotta. La cotta è temporanea, secondo me. Prima o poi passa. L'amore vero invece perdura sempre e deve succedere davvero qualcosa di grave per romperlo irrimediabilmente. E qualche volta, ritorna. Ecco spiegata la frase: "non lasciarmi andar via completamente". Significa: non dimenticarmi del tutto, qualora dovessimo davvero lasciarci. E' un tema un po' complesso da spiegare, entrano in gioco molte variabili che quasi sempre procedono verso la riconciliazione. Specie nei film romantici: quante volte ci si lascia e poi ci si riavvicina o per un incontro casuale, o dopo un particolare momento insieme o anche dopo un pericolo scampato dell'uno o dell'altra? xD Va a finire sempre così ;)
Questa è stata una storia un po' più leggera, dai! In confronto alle altre che trattavano tematiche serie, questa è stata decisamente la meno pesante. Ma anche in questo caso, il merito di avercela presentata leggere è tutto tuo, carissima!! Inutile ripeterti e ribadirti la tua bravura. E davvero, spero che recuperate tutte queste letture, tu possa presto pubblicare nuovi capitoli e perchè no, nuove storie! Devi esserne orgogliosa dei risultati raggiunti, davvero!! :D
Passo ora a leggerti e recensirti, ovviamente, l'ultima della lista per oggi!
A dopo, cara e ancora complimenti!! :)
Dani

Recensore Master
24/04/20, ore 10:56

eccomi per la terza! Tu mi vuoi proprio male xD Anzi, sono io che mi voglio male xD
Allora, direi che il titolo è azzeccatissimo! Sono proprio pensieri sciocchi, questi. Pensieri di chi vuole farla finita. Sono sciocchi, lo penso e lo ribadisco, ma anche qui voglio provare ad immedesimarmi in quello che una persona può provare quando arriva a pensare a questa assurdità.
E lo faccio con una considerazione che spesso si sente dire, non so se a ragione o a torto: "esistono cose che sono peggiori della morte". Ora, lungi da me decidere se questa cosa sia vera o no, il pensiero suicida può anche manifestarsi laddove venga a mancare una persona molto affettiva. Però non mi sembra il caso di questa storia qui.
In questo caso, alla persona che pensa questa atrocità, potrebbe essere la grande solitudine e sottomissione nei confronti del prossimo. Però anche questo mi sembra un fatto troppo piccolo e insignificante per pensare addirittura a una cosa del genere.
Mi verrebbe da dire che questa terza storia e la prima (quella della violenza subita) potrebbe essere collegabile. Anche questa persona potrebbe essere uscita appena da una violenza ad opera di uno stupratore. In fondo al racconto, viene usata la parola oggetto. Sappiamo che oggetto è il classico pensiero che si ha su di se stessi, dopo essere stati violentati. Potrebbe essere un indizio...
Quella della violenza, effettivamente potrebbe avere degli strascichi nella vita sociale, cambiando carattere di una persona che l'abbia subita. Lo vediamo benissimo con il personaggio di Alexa... e inoltre Alexa ha tentato il suicidio, almeno una volta, quando era entrata in over dose. Può darsi che l'avesse fatto per riavvicinare Jenna, ma io credo che un minimo di desiderio a parte, l'abbia avuto. E non sappiamo ancora come si è potuto scatenare il terribile fatto dell'ultimo capitolo...
Ecco io credo che pensieri di questo tipo, vengano alla mente solo in queste due circostanze: la perdita di un affetto caro, molto caro, e soprattutto in maniera inaspettata come un fulmine a ciel sereno; oppure dopo aver subito violenza. Essendo una ragazza, propenderei più per questa seconda ipotesi (anche se la prima non è da escludere del tutto). Anche perchè la violenza in qualche modo ti sottomette non solo nei confronti di chi te la pratica contro, ma anche contro il resto del genere umano. Ti viene in mente: "tutte queste persone, invece non l'hanno subita. Io si. Sono più debole, perchè loro si sono sapute difendere e io invece no? Sono più pure di me, perchè il loro corpo non è stato violentato e contaminato? Hanno pieno possesso del proprio corpo, lo sentono loro? Io invece no. Non lo sento più come mio, ma di quella persona che se n'è appropriata". In questi casi, di sottomissione, possono anche portare pensare cose estreme come farla finita.
Ho fatto una recensione un po' alla Sherlock Holmes. Però effettivamente mi è venuto da pensare cosa avesse mai dovuto sopportare questa ragazza, per arrivare a pensare un gesto così forte. Perchè è palese che siano i pensieri di una suicida.
Anche qua, cara, hai fatto un piccolo capolavoro. Sei riuscita a far esprimere pienamente cosa pensasse questa ragazza in tutta la sua tragicità e distruzione di pensiero! :)
Mi voglio davvero male, ma vado avanti, perchè sono davvero affascinato da come stai trattando tematiche così forti, davvero! La tua bravura supera di gran lunga il pericolo che possano segnarmi il resto della giornata facendone uso massiccio di questi pensieri! :)
Proseguo ancora, carissima e ancora davvero COMPLIMENTI! :D
Dani

Recensore Master
24/04/20, ore 10:18
Cap. 2:

eccomi!
Allora anche questo racconto è stato molto forte, ho quasi le lacrime agli occhi. Sto cominciando a rivalutare di leggertene cinque in una volta, ma voglio farmi male ahah. Però sei bravissima, te lo devo ribadire, non è facile trattare queste tematiche trattate in queste due flash, ma l'hai fatto davvero in modo perfetto!
Qui viene affrontato il tema del mancato affetto genitoriale e le conseguenze che ciò porta, inevitabilmente o quasi, ad un figlio/a. Anche questo purtroppo è un tema molto presente al mondo d'oggi! Il fatto che venga a mancare una metà dell'affetto che bisognerebbe ricevere, porta a conseguenze dapprima di forte insicurezza e solitudine, per poi, nei casi più gravi all'uso di droghe e alcol.
Come si viene a dire: se manca l'affetto genitoriale, arrivi a non sentirti importante per loro, quindi a disprezzarti per la tua inutilità e il disprezzarti da solo, porta a disprezzare gli altri (ecco qui il fatto che la protagonista alle superiori disprezzava la gente attorno a lei, seppur faceva finta di star insieme a loro) e il disprezzare te e gli altri, porta anche qui inevitabilmente ad essere disprezzato dagli altri. E' come una catena. Ma la colpa da cui si origina tutto è il genitore (o i genitori). I genitori hanno sempre colpa per la crescita dei figli, sia colpe se vengono troppo viziati, sia colpe se non si sentono amati. Sia colpe se hanno mancato in educazione filiale, sia se i propri figli ricorrono ad un uso sbagliato della vita (alcol e droghe, come in questo caso).
Molto spesso, purtroppo, si tende a classificare come criminali i gesti di un bullo a scuola; ma come pensava Maya di Marco questa è anche debolezza a causa, molto probabilmente, di un mancato affetto genitoriale (nel caso di Marco anche dovuto ad una facciata di mondo, ma lo dico adesso e non lo dirò più... Marco non è davvero uno delle tipologie peggiori di bulli. L'ho detto, spero che me ne sarai grato xD Non lo dirò più ahahah). La stragrande maggioranza dei bulli a scuola ha problemi in famiglia, raramente lo fanno perchè si reputano davvero superiori (per nobiltà famigliare o altro).
Questo, brevemente, è ciò che penso riguardo l'argomento: per me l'affetto genitoriale e in generale, della famiglia compresi zii, nonni ecc, è ESSENZIALE e DOVUTO!!! E, deve ovviamente, trascendere, cose come l'andamento scolastico ecc. Uno se non è bravo a scuola, non necessariamente deve essere bistrattato in famiglia! Perchè esistono molteplici persone che a scuola erano dei geni ma non sanno fare un ragionamento logico. Non per forza se sei bravo a scuola o all'università, sei una persona intelligente. Molto spesso purtroppo, esiste anche l'affetto esclusivamente se il proprio figlio/a va bene a scuola.
Spero di non averti tediato, ma questo del mancato affetto genitoriale, molto spesso purtroppo si tende a sottovalutarlo come aspetto. E anche nelle scuole, bisognerebbe combattere il bullismo, permettendo un paio di ore a settimana di sostegno psicologico alle persone che ne hanno bisogno. Non ero un bullo a scuola, ma purtroppo penso di aver capito cosa affligge queste persone e invece di combatterle con violenza e disprezzo dai professori, con note, sospensioni ecc, dovrebbero usare tre metodi che sono infallibili: la comprensione, la gentilezza e soprattutto l'AIUTO MORALE!
Comunque, cara, anche questa tematica e il modo in cui l'hai trattata mi è piaciuto tantissimo! Sono letture forti, lo ripeto, ma DEVONO essere tali, altrimenti non entrano nel pensiero del lettore, perchè i temi sono forti! E il fatto che tu sia riuscita a rendere queste storie forti, ti deve davvero inorgogliosire!! :D Non era affatto semplice, brava. Brava davvero!!
Proseguo con la terza lettura! ;)
Dani
(Scusami se mi sono soffermato quasi esclusivamente sulla tematica del racconto e non sul racconto vero e proprio, ma l'ho fatto perchè penso che questa tematica sia purtroppo tutt'oggi molto poco dibattuta, non dico che dovrebbe essere istituita una giornata mondiale contro questo fenomeno, ma sicuramente dovrebbe essere posta più in risalto dai media. Anche perchè, non vorrei dire... ma se combatti questo fenomeno, combatti tutto, anche la violenza sulle donne. Perchè ricordiamo anche, che i violentatori e gli stupratori, un tempo erano bambini innocenti. Non certamente nati criminali e se lo sono diventati, la colpa è anche dei genitori che non hanno dato sufficiente affetto a questa persona. Non è la regola generale, questa. Ma spesso è anche un contributo per far crescere questo genere di mostro sociale, quale è il violentatore/stupratore seriale)
(Recensione modificata il 24/04/2020 - 10:23 am)

Recensore Master
24/04/20, ore 09:43
Cap. 1:

ciao carissima! Eccomi qui a Frammenti, come ti avevo promesso! ;)
Ho deciso affinchè tu possa non ritrovarti inondata eccessivamente di recensioni tutte mie, che ti recensirò oggi metà dell'opera (le prime cinque) e l'altra metà nei prossimi giorni.
In questa prima flash, ho già capito quali saranno i toni delle altre, e ti dico che ho amato davvero come hai descritto un momento decisamente crudo, violento e triste una scena di violenza. Purtroppo di queste scene, ogni giorno quasi ne sentiamo nei tg, ma tu sei stata particolarmente brava nello descrivere il tutto!
Mi hanno colpito molto due frasi, in particolare e un momento preciso. La prima è: " Piccola come una formica pronta ad essere schiacciata dalla suola di una scarpa". Credo che questo, purtroppo, è il pensiero di molte ragazze, che vengono violentate. Il sentirsi improvvisamente declassati ad oggetti di piacere e quindi impotenti di fare alcunchè! Completamente in balia del destino e affidandosi e sperando in un minimo di buon senso da parte di chi le fa violenza (spesso, purtroppo questo minimo di buon senso viene a mancare) :(
La seconda frase che mi ha molto colpito è stata questa: "Lui mi toccava i seni, li stringeva. Il mio dolore lo eccitava".
Eccitarsi nel fare del male e nel far soffrire la persona che si ama (o in questo caso, si DOVREBBE amare), credo sia proprio demoniaco. Nessun essere umano dovrebbe godere della sofferenza altrui, purtroppo sappiamo che spesso non è così. Dovrebbero sicuramente aumentare ancora le denunce per debellare questa atrocità e credo che anche una certa conoscenza della persona che si decide di portare a letto, debba essere necessaria. Non si sa mai cosa può succedere portandosi a letto chiunque.
C'è poi un momento che mi ha colpito, nella storia, anzi due: il primo momento è la gentilezza apparente (perchè non supportata dalle azioni compiute) in colui che violenta. Quasi a far, oltre che violenza fisica, persino violenza psichica (che forse, è persino peggio). Una persona gentile, deve essere gentile anche con le proprie azioni, agire a fin di bene, non di male! Perchè altrimenti oltre che violentatore, sei anche subdolo!
Il secondo momento è stato quando tutto ha finito: la persona che violentava la ragazza,non le ha fato il benchè minimo gesto affettuoso verso di lei, totalmente indifferente, l'ha lasciata lì. E ancora una volta va a confermarsi ciò che penso io e credo di averti già espresso in She Will: " chi violenta, quasi sempre, se non sempre, non prova il minimo sentimento per quella persona che violenta. Lo fa per sentirsi grande di fronte ad un'altra apparentemente più debole". Questa è proprio la cosa peggiore di tutto quanto il fenomeno: il non ricambiare, anche con un bacio affettivo, il tutto.
Ammetto che è stata una lettura forte, questa. Ma ancora mi è servita per comprendere, se ce ne fosse il bisogno, quanto è orrenda la violenza di "coppia".
Sei stata bravissima, cara. Mi è piaciuta molto, anche se è forte da leggere. Però mi fa capire anche quanto tu sia stata brava nel descrivere questa scena. E' una scena forte, ma doveva esserlo per ovvie ragioni e sei riuscita PIENAMENTE ad esprimerlo al lettore ( in questo caso io). Voto 10! :)
Proseguo con la prossima, carissima! :D
Dani

Recensore Master
15/04/20, ore 23:59

Buonasera <3
Mi sono resa conto che hai aggiornato quando praticamente ti avevo già scritto la recensione e non mi andava di perderla, e sebbene io stia aspettando l'aggiornamento da secoli (ti adoro e ti odio al tempo stesso per le attese, anche se alla fine l'attesa vale sempre la pena <3) ho deciso comunque di lasciarti questa recensione, tanto sai già che mi recupero prestissimo anche l'aggiornamento **
Questa flashfic era proprio quello che mi ci voleva, questa sera. E' stata una giornata no e mi ero ripromessa di non leggere perché non ero proprio dell'umore, ma devo dire che sei riuscita a risollevarmela con questa piccola perla e ora andrò a dormire sogni tranquilli XD
Sin da subito ci addentriamo nell'immensa strafottenza del protagonista nei confronti degli altri, della terribile società in cui viviamo. Un vecchio detto dice: meglio soli che male accompagnati. Non potrei essere più d'accordo di così, penso che la solitudine sia sottovalutata, soprattutto se pensiamo allo schifo che c'è in giro. Mi piace tantissimo che l'odio del protagonista nei confronti della società finisca per portarlo all'uso delle droghe, perché è anche questo un tema molto ricorrente, e che mi sta anche molto a cuore - e credo proprio che stia a cuore anche a te, che hai parlato splendidamente della dipendenza di Evan nell'altra storia (edit post recensione: rileggendola, qui è quando mi sono detta "ma chissà a quando risale l'ultimo aggiornamento" e ho scoperto che avevi aggiornato XD). Qui abbiamo un protagonista dipendente (molto bello che il tema della dipendenza torni sempre, quasi fosse un muto filo conduttore fra le varie flashfics, perché alla fine i comportamenti dei tuoi pg in queste flash sono esattamente da dipendenti. Chi dal porno, chi dall'amore, chi dalla droga, ma parliamo sempre di dipendenze).
Una chicca, davvero una bellissima chicca, si nasconde in questo passaggio: "Vedo un unicorno rosa. Ah, amo il rosa. Anche se sono un maschio. Scandalo! Allora sono un frocio per voi?" - solo per questa frase dovrei riempirti di complimenti perché è un ottimo messaggio da lanciare alla società in cui viviamo, dove se ti trucchi sei gay perché non puoi amare il make-up, dove non puoi amare qualcosa che è stato etichettato come femminile perché altrimenti ti etichettano come "frocio". Il bello di questa flash è proprio che con una frase hai gridato così apertamente all'inclusione. Amo come con poche righe susciti in me una miriade di riflessioni diverse e tutte sempre profonde, mi fai scavare nella società e nei comportamenti tossici che viviamo ogni giorno.
Mi fai riflettere più tu che la mia vecchia psicologa - e sì, sono seria. Lei faceva solo discorsi perbenisti. XD
Poi, però, abbiamo il plot twist. Perché tu da un tossico che ama gli unicorni non ti aspetti mica che possa ammazzare sei persone senza alcuna emozione. Qui, il nostro adorabile psicopatico dalla mentalità aperta, decide di sorprenderci tutti con un barlume di sociopatia che ho amato TANTISSIMO. Insomma, sai quanto amo il sangue e gli omicidi, perciò trovare un colpo di scena simile, in una flash che era partita e pareva volgere solo verso un finale introspettivo, mi ha davvero sconvolta e sorpresa piacevolmente. Allucinante poi come non provi alcuna pietà nei confronti di una persona disabile, pensando al posto che si guadagna sempre riservato ai disabili. La follia di questo personaggio mi ha fatta sghignazzare troppo perché, insomma, ADORO trovarmi di fronte a personaggi caratterizzati così bene e in modo così approfondito solo con una manciata di righe. Mi hai aperto un mondo, mi hai sorpresa tantissimo. 
E poi la ciliegina sulla torta, il tocco di classe. La frase finale mi ha letteralmente fatta morire dal ridere - ok, solo io posso ridere per 'ste cose, ma so che mi capirai XD - ed è bellissima, è epica. Questa è senza dubbio, per il momento, la mia flashfic preferita della raccolta! E' folle, surreale, sadica, crudele, cinica, fa riflettere... è un mix perfetto, tutto concentrato in pochissime righe. Io ti adoro troppo e leggerti è sempre una sorpresa :') 
Mi hai troppo rallegrato la serata con questa perla, seriamente, mentre ti scrivo la recensione sorrido, felice e soddisfatta della lettura XD
(ok, mi faccio paura da sola, basta XD)
La smetto di delirare, anche a me a volte vengono le recensioni trash, vedi? 
Buonanotte tesoro, ci sentiamo presto <3
fumoemiele

Recensore Master
06/04/20, ore 11:27

Buongiorno mia cara, eccomi per l'ABC delle recensioni del Giardino <3
Mi piacciono i titoli che scegli per queste piccole flash: brevi anche essi, ma che con pochissime parole racchiudono sempre il centro delle flashfic stesse. Alle volte, come in questo caso, sono titoli molto semplici, ma poi leggendo le flash non si potrebbe trovare nomi più azzeccati e quindi diventano perfettamente calzanti, nonostante al principio pare che tu abbia intenzione di trattare temi già sentiti. E forse sì, se ne parla spesso, ma non come fai tu, in poche righe riesce a essere così teatrale, e malsana, e viscerale. Amo profondamente tutto, davvero. 
Mi trovo a concordare con te già dalla prima frase: tutti ci innamoriamo consapevoli che finiremo per soffrire. E' raro che le storie d'amore durino per sempre, e inevitabilmente quando finiscono uscirne diventa davvero difficile, nonostante tutto. Si possono avere mille ragioni per lasciare qualcuno, ma si soffre a prescindere da tutto, si sente quell'assenza costante e forse la si può togliere solo iniziando una nuova relazione - che farà soffrire, ancora, quindi mi chiedo: ma ne usciremo mai da questo loop d'insania? XD
Mi è piaciuto il modo in cui hai paragonato l'amore all'inferno, perché è effettivamente un fuoco che brucia, divora, t'illude di essere il paradiso ma quando finisce non puoi fare a meno che sprofondare in un dolore torbido e straziante, da cui risalire è difficile più che mai e passano i mesi, alle volte passano anche gli anni, e si rimane incastrati nell'amore che non è più tale ma che continua a ferire, giorno dopo giorno. E' il risultato di un amore malsano, o come lo definisci tu: folle, anche se vero. E mi trovo anche qui d'accordo con te, non sono mai riuscita a innamorarmi senza la sofferenza di mezzo, l'ho sempre sentito molto più vero intriso di tossicità che paradossalmente senza sofferenza e tormenti. Anche qui ritorna un velo di masochismo: sai a cosa vai incontro, eppure non riesci a evitarlo, non puoi fare a meno di cercarti quel brivido che sembra più importante di qualsiasi altra cosa, forse a volte anche di te stesso. Qui ci si rende colpevoli e responsabili delle nostre azioni. Il peccato originale inizialmente lo vedevo come qualcosa di più carnale, invece è più la dannazione d'innamorarsi della persona sbagliata, di quello che ci farà soffrire e ci priverà la possibilità di tornare a respirare. Il peccato originale è, quindi, l'amore stesso, visto come qualcosa di puro e piacevole e che invece finisce per divorare come la più crudele delle bestie.
L'ultima frase, quella in cui viene citato Dio, è enigmatica e crea una serie di pensieri che scorrono uno dopo l'altro. Questo è quello che più amo di queste flashfic: ti permettono di guardanti dentro attraverso attimi e pensieri che potrebbero appartenere a chiunque, temi trattati estremamente attuali e che per tanto ti scavano dentro per forza, chiunque potrebbe rivederci se stesso fra queste righe - almeno, io spesso nelle tue storie riesco a vederci molte dinamiche che ho vissuto e da cui ancora non riesco a sfuggire, non del tutto almeno. Mi fai soffrire ma mi fai anche riflettere - e credo che si possa notare dai chilometri che ti lascio ogni volta pur avendo di fronte poche righe di testo. 
Ecco, questa è una cosa che non mi succede con nessun altro autore, per me è sempre difficile recensire in modo così approfondito delle flashfic, ma con te mi viene naturale e spontaneo, non mi devo sforzare per niente, e questo credo sia già indice di quanto mi piaccia leggere i tuoi lavori e di quanto riescano a catturarmi. 
Amo quello che scrivi, continua sempre così che sei un vero talento, un gioiellino raro su questa piattaforma. <3
Alla prossima <3
fumoemiele