Recensioni per
Frammenti
di Shakana

Questa storia ha ottenuto 142 recensioni.
Positive : 142
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
03/04/20, ore 13:14
Cap. 1:

Ciao cara Shakana! Scusami per il ritardo mostruoso, ma eccomi qui finalmente per lo scambio libero!
Allora, ovviamente ero partita con l'idea di fiondarmi subito sulla tua fantastica long che ormai mi ha rubato il cuore (fosse una serie Netflix, credo me la sarei divorata in una giornata! Binge watching fino all'alba senza sosta!xD) ma quando ho visto questa raccolta in prima linea, ho deciso di dare un'occhiata.
E... ancora adesso, mentre ti scrivo, non so decidere se sia stato un bene o un male, per me...
Il fatto è che questa flash mi ha colpito come uno sparo, un pugno in faccia.
Perché non soltanto è scritta bene, col tuo stile semplice e diretto, dinamico e scorrevole ma anche e soprattutto perché i pensieri della giovane protagonista fanno male e risultano talmente nitidi da bucare lo schermo e arrivare dritti dritti nello stomaco del lettore.
Non sappiamo niente della tua protagonista, non conosciamo la sua storia, il suo aspetto fisico risulta soltanto accennato, eppure ciò che prova lo sentiamo forte e chiaro, come se la conoscessimo da sempre, perché parla di una paura e di dolori talmente umani e reali che non possiamo non immedesimarci con lei, piccola e indifesa.
Forse è questo il punto: ciò che descrivi è tanto vero e tanto umano... e lo so abbastanza...
Anche per quanto riguarda il ragazzo, non stiamo parlando di un mostro, non stiamo parlando di un assassino bastardo. Stiamo parlando di una persona che probabilmente non ha nemmeno intenzione di farle davvero del male, solo che non se ne rende minimamente conto, perché esiste solo quello che vuole lui, solo quello che lui vede, solo quello che per lui è giusto e normale. I sentimenti di lei ci sono, ma passano in secondo piano: lei se ne farà una ragione, il dolore è normale, prima o poi passerà, le piacerà senz'altro, sta decisamente esagerando!
Peccato che non funzioni così...
E non sai quanta rabbia mi fa sapere che cose del genere, che si fanno passare per normali, succedono tutti i giorni a molte più persone di quanto dovrebbe, a causa di un'educazione pessima e di una società ancora più pessima.
Non so se ne usciremo mai, nel frattempo ti dico grazie per aver messo su carta (digitale) questi pensieri, questa idea. Le emozioni sono state fortissime ma forse è proprio così che certe paure, certe rabbie si esorcizzano: parlandone nel modo più vero possibile.
Complimenti, davvero!
Un abbraccio virtuale, Violet

Recensore Master
27/03/20, ore 18:51

Ciao carissima.
Per istinto sono voluta passare da questa storia e direi che ho fatto bene. Raccontare qualcosa di così intenso in poche righe non è facile, ma direi che tu ci sei riuscita alla grande. Hai dato una caratterizzazione precisa ad una protagonista senza nome in cui in realtà potremmo identificarci tutti. Io mi ci sono molto immedesimata, perché alcune sensazioni le ho provate/le provo. Sembra una situazione assolutamente normale, una cena in famiglia in cui la nostra protagonista non spiaccica una parola, eppure dice tanto. Mi sono ritrovata in lei quando dice di sentirsi apatica, quando dice che nel non volersi bene si sente gratificata, quando dice che vuole farsi male. Lo so che è profondamente insano da dire, ma credo che sia perché – piuttosto che non sentire niente – è meglio sentire dolore.
Dolore, ma è pur sempre qualcosa. E da quelli che sono i suoi pensieri capiamo subito che non ha un gran bel rapporto con i suoi genitori, ma nemmeno con il padre o con il proprio fidanzato (che sicuramente non l’aiuta infierendo). Mettendomi nei panni di lei mi sono sentita come se la stessa volesse scoppiarmi da un momento all’altro, perché una condizione del genere è frustrante. La sua insofferenza verso il mondo, anche verso la sua famiglia, potrebbe sembrare esagerata, ma non lo è. Certe volte ci viene veramente solo voglia di urlare e mandare all’aria tutto, sarebbe liberatorio. Però lei non si scompone mai, né si lamenta. E posso dire che tenersi tutto dentro è molto più doloroso che lasciarsi andare, anche al proprio dolore. Almeno in questo modo si può affrontare ed eventualmente superare, tenendosi tutto dentro invece no.
E così accade. Si fa del male, conficcandosi una forchetta, eppure quel suo tentativo di non sentire niente serve a poco. È come se fosse spenta anche dal punto di vista puramente fisica. Non è il dolore che si infligge a scalfirla, nonostante il sangue (e tra l’altro mi è piaciuto quando ha pensato “sono bellissime”). In tutto ciò sua madre ha una reazione più umana, suo padre invece si comporta da b***o e rimane impassibile. Diciamo che dire ad una persona “hai qualche problema” con quel fare dispregiativo non aiuta, sicuramente sua figlia ha qualche problema a livello psicologico, ma non è questo il modo per aiutarla. E infatti non cambia niente, perché lei continua a non sentire niente e forse ha detto è anche più chiusa in se stessa di prima, l’unica cosa che può fare è andarsene e sfogarsi in altro modo. Sono rimasta molto colpita da questo scritto, dentro c’è un mondo e come ti dicevo più sopra non è facile. Quel “dopo” alla fine ci lascia anche a domande, nel senso, è allusivo. Dopo che cosa? Sì, lo so, io mi faccio un sacco di flash, faccio così con tutto AHAH.
Davvero complimenti, è sempre un piacere leggerti <3

Nao

Recensore Master
26/03/20, ore 10:17
Cap. 5:

Buongiorno cara, eccomi per l'ABC <3
Dunque, questa volta il titolo della flashfic mi ha sorpresa: Porno, direi che uno più azzeccato non potevi trovarlo.
Ecco, qui c'è un netto distacco sia con le tematiche della flashfic precedente, più dolce, angst e "delicata", totalmente opposta a questa, che invece potremmo definire d'impatto, a tratti volutamente volgare - ma visto il tema trattato era necessario che lo fosse, non potevi mica cambiare le parole e arrivare allo stesso punto, ecco. Sì, volutamente volgare, ma non si poteva descrivere diversamente senza fare un fail pazzesco, doveva essere scritta proprio in questo modo. L'angst, ovviamente, non ci abbandona nemmeno qui. 
Il lavoro della pornoattrice credo sia fra i peggiori - su youtube c'è qualcuno che ne parla bene, chi ha l'amore per il sesso e appartiene a quel mondo ha un'idea diversa di quella della protagonista di questa storia. C'è chi si fa bastare i soldi e quelli riescono quasi a 'risarcire' ciò che avviene in video, come se riuscissero a compensare l'umiliazione; quindi c'è chi ama il lavoro che fa e c'è chi, invece, lo detesta totalmente e si sente così male. Per una bella ragazza questa potrebbe sembrare la via più semplice... in realtà credo sia la via peggiore che qualcuno possa scegliere d'intraprendere, ma chi sono io per giudicare, che mi sto scoprendo asessuale xD 
Terribile il fatto che tu sottolinei, a un certo punto, che non è tutto esattamente una recita. Se la protagonista sta palesemente recitando, afferma quelle cose sconce solo perché deve, i suoi partner non sono dello stesso avviso. Loro, probabilmente, si comportano in quel modo anche nella vita privata, non solo per girare video. Ognuno ha i suoi gusti, eh, ma non concepisco proprio come si possa pensare di farsi trattare così da un uomo, io non ce la farei mai; per chi non è dentro all'ambiente è difficile capire cosa possa pensare qualcuno che invece è abituato a tutto questo. 
Se la prima parte della flash è assolutamente tristissima, la seconda non è che sia tanto meglio; è come un lento sprofondare nel buio. Addirittura il suo ragazzo assiste alle riprese e la sprona a continuare a farle.
Credo inoltre che ci sia alla base di tutto (visto che lei dice "Per i soldi? Anche") un profondo masochismo, si sente così in difetto ormai, così distrutta, da credere di non meritarsi nient'altro, e allora sopporta le peggio cose, dagli schiaffi alla sodomia, il tutto mentre viene filmata e costretta anche a sorridere.
In assoluto di questa flashfic torbida di sentimenti mi è piaciuto il finale, perché trovo che sia geniale, davvero geniale. Quando scrivi "sorrido mentre mi uccido poco alla volta, in un film che avete già visto tutti" ecco, qui mi sei piaciuta un sacco perché tutto questo si trasforma all'improvviso anche verso una critica alla società stessa, che non va avanti senza guardare porno, sostanzialmente. Una critica che viene fatta dal punto di vista di chi gira questi video e per tanto è ancora più d'impatto.
Colpisce anche il fatto che lei si senta in trappola, di base, in una vita che ha scelto lei stessa d'intraprendere: lei ha iniziato a girare quei video, lei pensava che avrebbe solo guadagnato qualche soldo e poi se ne sarebbe cacciata fuori, e invece è diventato tutt'altro, è rimasta immischiata in questa brutta situazione e adesso non sa più come uscirne - e forse, nonostante tutto il dolore che ciò le causa, nemmeno vuole uscirne. Ormai si sente vuota, come se la sua vita non avesse più nessun senso, circondata da gente che invece di spronarla a smettere la sprona a dare di più.
Una flashfic devastante, così come tutte le altre di questa raccolta. Come al solito sei riuscita a scavarmi dentro e a farmi provare delle emozioni che - almeno questa volta, fortunatamente - non mi appartengono. 
Complimenti come sempre per queste piccole perle. <3
Alla prossima <3
fumoemiele

Recensore Master
22/03/20, ore 02:40
Cap. 1:

Ehilàà, lo so che rimarrai stupita di trovare una mia recensione senza scambi ecc, ma ehi ogni tanto una recensione spontanea senza di essi penso faccia piacere, poi io amo il tuo modo di scrivere quindi ho deciso di cimentarmi in un altro tuo scritto, ovviamente continuerò anche She will be loved, e trovando queste serie di storie ho deciso di iniziarla.
Quello che hai deciso di trattare in questo primo capitolo è un tema non semplice: il sesso e la perdita della verginità, una cosa per noi donne assai delicata.
Infatti troviamo la nostra protagonista appena quindicenne proprio alla sua prima volta, che sia perché lei voleva o perché spinta dalle amiche non è dato sapersi, ma a vedere la reazione di lei e poi i suoi pensieri poco dopo direi quasi la seconda, probabilmente ha visto loro che lo facevano abitualmente e ha pensato "massì lo faccio pure io" e quando arriva il momento della perdita di purezza la ragazza perde tutta la sua sicurezza ma purtroppo è andata e la ragazza non riavrà più la sua purezza, quindi non può fare altro che pentirsi di questa decisione.
Come al solito ti lascio i miei più sentiti complimenti, il tuo modo di scrivere è sempre sublime e mai stancante, continua così e alla prossima ciaoo.

Recensore Master
21/03/20, ore 22:14

Buonasera cara! Eccomi qui per continuare con la lettura di questa tua raccolta affascinante, cruda, dolorosa, senza peli sulla lingua. Questa piccola flash è molto riflessiva e da parecchio da pensare a molti credo, sai? Davvero, hai espresso in maniera chiara ciò che tanti pensano, vivono e sperano, anche il modo in cui tanti – troppi – amano nella paura di non potersi meritare altro. Insomma, c’è tanto di quel dannatamente vero in tutto questo quasi da fare male, da farti rendere conto che è così, da far dire “ha ragione orca miseria, e anche se fa schifo, anche se fa soffrire, così è.” Oserei aggiungere che un po’ tutti nella vita ci siamo sentiti alla stessa maniera, e l’ultima frase è come un punto di resa quasi, detto con cinismo proprio: un’affermazione che potremmo dire io, tu, la vicina, la figlia del cugino della madre, bon, ci siamo capite proprio. Ed il fatto che sono riuscita ad arrivare forte e chiaro al messaggio che hai espresso in tutto questo è che riesci a scavare nell’introspezione, andare lontano, sempre più lontano nell’animo di chi soffre, di chi cambia, di chi piange e ama, da riuscire a riportarlo a parole. Proprio come hai fatto qui e stai facendo in questa raccolta, e non solo: questa cosa l’ho riscontrata nelle tue varie opere, non solo qui, ed è una tua caratteristica. Riesci ad arrivare all’anima e tentare di darle una forma fisica fatta di sillabe e lettere, nell’emozione della gente.
Sei emotiva, lo sei come lo sono le tue opere, i tuoi personaggi, le tue pubblicazioni: si capisce, o almeno, questo è ciò che ho compreso in tutti in nostri scambi – tanti, e ne sono contenta. Continua a scrivere come sai, come fai, perché tocchi corde in profondità che non tutti sanno cercare.
Alla prossima tesoro, buona nottata e buona ispirazione! :3

Recensore Master
19/03/20, ore 11:01
Cap. 4:

Buongiorno tesoro <3
Perdonami il ritardo, la quarantena mi illude di avere moltissimo tempo libero e puntualmente lo spendo a procrastinare. 
Inizialmente pensavo di leggere più flash perché non credevo di essere capace di farti una recensione decente su una sola... invece, ogni cosa che scrivi finisce per coinvolgermi così tanto che ecco i risultati: papiri assurdi anche per recensire piccole cose. Quello che hai, sappilo e ricordalo, è un dono. Le recensioni che lascio a te sono sempre fra le più emotive e dettate dei sentimenti che riesco a lasciare sulla piattaforma. 
Proseguo con questa tua raccolta di flashfic, non rivedo i personaggi delle long a cui tanto sono affezionata, ma anche questi tuoi racconti brevi mi piacciono moltissimo. In poche parole sei in grado di suscitare tante emozioni diverse, trattando ogni volta temi differenti e che flash dopo flash mi danno modo di riflettere, che è quello che un buon racconto deve fare. 
Questa flashfic porta il nome di un ragazzo - e mannaggia a te, la persona per cui ho una dipendenza affettiva ha un nome molto simile, visto che si chiama Vincenzo, rido -, e come mi aspettavo si va a parlare di un argomento che, come ormai ho compreso da tempo, è molto importante per te, ed è quello della dipendenza affettiva, dell'amore finito e che continua a soffocare e ferire. Leggere questa flash mi ha fatto particolarmente male, ma sono masochista, quindi non mi sarei certo tirata indietro. Sono anni che vado avanti a tira e molla con una persona, sono anni che mi ripeto che ne posso uscire, che basta bloccare e rifiutarsi di pensarci, ma non è mai così semplice e la perdita di qualcuno che si ama ti dà un dolore che è quasi pari al lutto, e da cui è difficilissimo uscire - e spesso ci si ricasca di continuo, in questo circolo senza fine.
Mi è sembrato tutto il flusso di coscienza di una mente borderline, anche per questo mi sono rivista molto nelle frasi che ho letto, dalla prima all'ultima. So come ci si sente a sentirsi persi e soli, quasi come se avessimo perso l'ancora che ci tiene saldi e stabili a terra. "L'amore è soprattutto dolore, sofferenza e un po' di tragedia. L'ho sempre vissuto in questo modo perché non so fare altrimenti." questa credo sia la frase che più mi ha fatto male della flash, perché ho sempre vissuto l'amore in questo modo, e se non lo vivo così mi annoia, mi annoia così tanto per perdo interesse subito, ed è quello che mi succede la maggior parte delle volte che intraprendo una relazione. Il modo in cui tu parli di questo amore finito e sofferto è molto dolce, e forse questa è l'unica cosa che io non farei; io, alle relazioni passate, penso con rabbia, con disprezzo, verso gli errori degli altri e in parte anche verso i miei, pur avendo imparando a volermi un po' più bene e a rendermi conto che colpevolizzarsi non è la scelta giusta. Qui, la protagonista anonima pare sentirsi difettosa, come se fosse lei quella sbagliata e che non è stata capace di amare abbastanza da superare le difficoltà, ritrovandosi in una solitudine dolorosa e devastante, dal quale non riesce a uscire perché pur provando ad avere l'amore di altre persone non riesce a esserne coinvolta davvero, l'amore e la dipendenza per l'ex ormai andato via rimane e fa marcire come un brutto cancro.
In tutto ciò c'è anche un pensiero fortemente pessimista, quando lei pensa che la felicità non può durare per sempre mi sono sentita di concordare con lei. Ho sempre fortemente condiviso alcuni passaggi della filosofia di Leopardi e di quella di Schopenhauer, secondo cui la felicità non è altro che un fugace intervallo fra un dolore e l'altro. La felicità non può essere assoluta, non può esistere per sempre, e per quanto Schopenhauer come Kierkegaard abbiano proposto delle soluzioni possibili per infilarsi in uno stato di felicità più stabile e duratura, io non riesco a convincermi di nessuna delle due prospettive, per quanto io sia d'accordo sull'impossibilità di essere felici per sempre. Una cosa è certa, non è l'amore a renderci felici davvero, credo sia più l'amore per se stessi che può aiutarci, anche se amare se stessi risulta molto più difficile di amare un'altra persona. E qui mi è sembrato proprio che lei non si amasse a sufficienza da poter affrontare da sola quello che le succede. 
Beh, è una recensione molto sentita ed emotiva, ma tocchi temi che mi riguardano particolarmente, che mi fanno riflettere, e perciò non riesco a farne a meno. Adoro queste tue piccole flash, te l'ho già detto e te lo ripeto, sono piccoli universi che danno modo di pensare e questa è la qualità che uno scritto, indipendentemente dalla sua lunghezza, deve avere. Non è importante avere solide e intricate trame, non è necessario inventarsi personaggi con un nome e una miriade di dettagli, basta saper scrivere introspettivo con questa grandissima abilità per emozionare. <3 
Quindi, bravissima, come al solito riesci a scatenare molte emozioni e a far riaffiorare tanti ricordi, pur usando un conteggio di parole così basso (al contrario di questa chilometrica recensione XD) <3 
A presto <3
fumoemiele

Nuovo recensore
18/03/20, ore 17:36
Cap. 2:

Ciao cara!
Eccomi qui per L'ABC delle recensioni ^^
Questa Flashfic ha avuto un forte impatto emotivo e, pur non rispecchiandomi con quanto accaduto alla protagonista, posso dire però di comprenderla appieno.
Non sono una psicologa, è vero, ma mi guardo sempre intorno e cerco sempre di comprendere il prossimo, soprattutto perché credo fermamente che dietro ogni comportamento, positivo o negativo che sia, debba esserci per forza un fattore scatenante.
In questo caso, la protagonista della Flashfic ce lo fa capire frase dopo frase, arrivando al culmine verso la fine: l'assenza del padre l'ha portata a compiere delle azioni di cui non va fiera ma delle quali, purtroppo, quasi non riesce più a fare a meno.
È facile puntare il dito contro qualcuno per il modo in cui si comporta: basta dire che quella persona è sbagliata, che ciò che fa è deplorevole, che è un cattivo esempio ed ecco che il mondo intero ti giudica senza neanche conoscerti.
Ma mai nessuno che si ferma un attimo a pensare: “perché lo fa? Cosa l'ha portata fino a questo punto?”
Perché è questo ciò che mi ha trasmesso questa storia: un messaggio forte nel quale ognuno, a modo proprio, può rispecchiarsi.
Chiunque, o comunque la maggior parte di chi soffre di un'assenza incolmabile – stiamo parlando dell'assenza di un padre, una figura importantissima e insostituibile nella vita di ognuno – tende sempre ad attirare l'attenzione in un qualche modo, ma non per aver visibilità “in quel senso”, bensì come se stesse urlando: “io ci sono, sono qui, sono tua figlia (o tuo figlio), sono sangue del tuo sangue, perché non ci sei?”
Diventa una ricerca disperata di un calore affettivo, di un punto di appoggio: lei detesta gli uomini perché non sa come rapportarsi a loro dal punto di vista emotivo, solo quello fisico.
È da condannare? No, perché non ha avuto punti di riferimento.
Perché sono più che convinta che se suo padre ci fosse stato, le avrebbe insegnato ad amare il prossimo e le avrebbe anche insegnato che sprofondare nell'alcool non fa bene – dato che entrambi bevono, ho immaginato che lei abbia cercato di ritrovare il padre anche nell'alcool, commettendo dunque il suo stesso errore. Cosa che poteva evitarsi se il padre fosse stato con lei, se le avesse detto: “Non commettere il mio stesso errore, bere troppo fa male”.
Lo stile mi è piaciuto tantissimo perché è crudo e diretto ed esprime appieno le emozioni distrutte della protagonista: attraverso le sue parole si capisce che quella lettera le è costata tanto, proprio perché il rapporto con il padre è assente.
Ti faccio i miei più sentiti complimenti per questo scritto che sicuramente fa riflettere, sei stata bravissima.
Alla prossima!

Harriet;

Recensore Master
11/03/20, ore 07:32

Buongiorno.
Delicatissimo questo capitolo...
Il cuore porta a sbagliare a volte, ma quel che è amore, è amore... le frecce di Cupido colpiscono, ma possono fare anche male.
Complimenti come al solito per la profondità e per la scorrevolezza del testo.

Recensore Veterano
26/02/20, ore 11:26
Cap. 1:

Eccomi per lo scambio del giardino.
Sono contenta di essermi imbattuta in questa raccolta di storie, seguo alcune tue storie ma questa non la conoscevo.
Che dire? Ho veramente poche parole, me le hai tolte tutte.
Partendo dallo stile, questo è molto scorrevole; la brevità del testo consente di non perdere mai l'attenzione, il lessico utilizzato è semplice seppur non banale, direi adatto a una ragazzina di quindici anni.
Per quanto riguarda i contenuti, sei riuscita a descrivere in modo intenso e non volgare una situazione molto delicata, di tacita violenza. Tra le righe ho sentito il dolore della ragazza, anzi ragazzina, fisico e non.
Ho sentito anche la crudeltà del ragazzo, evidentemente più grande e disinteressato di lei.
Grazie per questo scritto, mi ha dato emozioni così forti che non riesco a spiegarle se non con queste poche parole.

Recensore Master
15/02/20, ore 13:16
Cap. 2:

Questa storia è stata uno strazio emotivo, ma in senso positivo.
Mi arrivata perfettamente tutta la tristezza emotiva, o forse sarebbe meglio dire vuoto, della protagonista.
Di una persona che con questa lettera vediamo attraverso varie fasi della sua vita, specialmente nella complicata fase della adolescenza dove come dice lei fa un sacco di cose che non le piacciono ma le fa solo per farsi accettare. Sei riuscita a costruire una bella analisi psicologica di una donna nei suoi anni giovanili.
Una giovane un po' apatica verso la vita che cerca di trovare soddisfazione, ma tutto quello fa rimane vuoto.
Questa storia mi ha fatto pensare al modo di dire "Avere l'amaro in bocca", perchè sembra che tutto quello che fa sia destinato a lasciarle "'amaro" in bocca privandola del piacere del successo anche in cosi qualsiasi. Per il resto la storia è scritta con la solita bravura e non ho notato errori di nessun tipo.

Nuovo recensore
06/02/20, ore 17:20
Cap. 1:

BUON COMPLEANNO!
Carissima, non potevo assolutamente non lasciarti un pensierino in questo giorno speciale ❤️
Era da un bel po' che volevo iniziare questa Raccolta e devo dire che questo primo capitolo è stato molto potente dal punto di vista emotivo.
Nella sua indifferenza non lascia indifferenti, ecco.
Perché qui i sentimenti sono aridi, sono un concentrato di paura e dolore, di un qualcosa che non è stato vissuto con la persona giusta e che si è sgretolato tra le mani.
Ecco perché nella sua indifferenza non lascia indifferenti: perché noi mentre leggiamo sentiamo tutto ciò che prova la protagonista, questa ragazza che si rifugia (o comunque ci prova) nell'indifferenza per provare ad andare avanti senza un uomo che le ha tolto la cosa più preziosa che possedeva - forse sarò all'antica, non lo so, ma credo davvero che la verginità sia qualcosa di prezioso da offrire alla persona amata, che poi la storia in sé finisca o meno, l'importante è non pentirsi della scelta fatta.
Ad ogni modo, tutto ciò non ci lascia indifferenti proprio perché, leggendo, proviamo quel senso di protezione nei confronti di questa ragazza che ci porta ad avvicinarci a lei.
Mentre lei non prova nulla se non emozioni negative, noi vorremmo essere lì e abbracciarla, farle sapere che non è sola, che forse ci vorrà del tempo, ma un giorno sarà felice.
Non lo so, davvero, magari ho parlato a vanvera per tutto il tempo, ma questo scritto mi ha fatto provare proprio questo.
Inoltre, questa è la primissima volta che leggo una tua Flashfic, di tuo ho sempre letto dei bei capitoli corposi che però non mi hanno mai stancata (anzi! ❤️) e devo dire che anche con le Flashfics riesci a raccontare benissimo di vicende e personaggi molto reali e ben descritti.
Ti auguro nuovamente buon compleanno e di trascorrere una bellissima giornata! ❤️
Alla prossima,

Harriet;

P.S.: NO, non mi sono assolutamente dimenticata dello scambio che abbiamo fatto sessanta ere geologiche fa, sono rimasta stra indietro mannaggia a me, ma passerò anche per quello ❤️

Recensore Master
28/12/19, ore 13:28
Cap. 5:

Buonasera cara, eccomi qui finalmente a ribeccarti! Rincorrerti non è per nulla facile, sappilo! Però ora posso dedicare un attimo di tempo alla lettura di una di queste tue storie facenti parte di questa raccolta che sto adorando. Questa è davvero violenta: non sto parlando della violenza fisica che subisce la protagonista volontariamente e per scelta proprio, qui c’è proprio di mezzo qualcosa che turba da dentro, che ti lavora dallo stomaco alla testa alle viscere. Ci va di mezzo il proprio essere, il sentirsi ormai trappola del sistema di vita che si è scelto, perché nonostante le descrizioni vivide di tutto ciò che può far parte della registrazione – che di fatto è comunque reale, fisico, vivo – a me è saltato all’occhio quel nulla interiore che vive lei continuando così. Cominciare perché si deve, continuare perché non se ne esce e senza nemmeno capirne il motivo. Insomma, questa ragazza/donna, di cui l’età non si conosce ma non importa, si fa usare e recita, recita e vive, così, di continuo, assecondando e assecondandosi fino a che le riprese non finiscono e si ricomincia la volta dopo sempre uguale, forse meglio o forse peggio, ma pur sempre in quel lavoro. Fa male, mi ha fatto malissimo leggerla e non hai idea quanto, mi ha urtato proprio la sensibilità questa cosa perché lei non reagisce, fa e si fa fare e così tutti i giorni: le peggio cose ma pur sempre per sua scelta…
Mi sono venuti i brividi per il dispiacere ed il disgusto pure ma è perché sono io fatta così ahahaha! Comunque decisamente verosimile e molto sentita, credimi, e il linguaggio utilizzato ha contribuito a farmelo vedere con tutta la crudezza reale che contraddistingue questo piccolo racconto. Duro da leggere, duro da mandare giù e ci sei riuscita, sei riuscita a farmi entrare in quella sua testa coinvolta.
Brava, davvero. Alla prossima tesoro, come sempre è un piacere poter leggere le tue pubblicazioni, il tuo modo di far vedere le cose a chi si ferma qui è molto schietto e parecchio coinvolto. Buone vacanze e buon fine anno tesoro! :3

Recensore Master
19/11/19, ore 15:39

Eccomi qua carissima <3
Dunque dunque, "pensieri sciocchi" è il titolo di questa terza flashfic della raccolta, ed effettivamente già dalle prime righe possiamo comprendere che sono pensieri sciocchi sul serio - oltre che molto molto tristi. 
La cosa che più mi turba, quando leggo il genere introspettivo, è che molta gente tende ad avere effettivamente alcuni pensieri sbagliati, e questa flashfic potrebbe esserne un ottimo esempio. 
Questi sono a tutti gli effetti i pensieri di una suicida, una persona che ormai non sente di avere più qualcosa da vivere, qualcuno che pensa di non valere niente e si arrende di fronte alle tante difficoltà che la vita ci mette di fronte. Si arrenda davanti alla consapevolezza di essere sbagliata in un mondo di gente che è altrettanto errata. 
Temo questi siano pensieri che sfiorano, e anche troppo spesso, la mente umana - soprattutto in adolescenza, dove tutto appare come una vera e propria tragedia e si sopravvive a stento per tutto il dolore che si sente. E a tal proposito, la protagonista pensa "Non ci arrivo a 25 anni", quindi suppongo proprio che sia nel periodo adolescenziale, o comunque poco dopo i 18.
Anche quando lei dice di sentirsi sola è perfettamente comprensibile, l'essere umano non è fatto per stare solo e per questo si prova spesso la solitudine, come sensazione, ed è davvero brutta. A volte ci si sente così soli che ci si arriva a chiedersi "a chi mancherei se me andassi?", non si hanno più motivi quindi per rimanere, per evitare di arrendersi. 
Mi rattrista un po' che alla fine non ci sia niente che ci faccia capire che la ragazza ha trovato il suo modo di vivere e di andare avanti, e al tempo stesso l'assenza di un possibile lieto fine, di una traccia di speranza, non fa che sottolineare quanto il mondo sia crudele e difficile da sopportare - quanto la vita sia difficile da vivere, perché richiede tanto, tanto coraggio. 
Una cosa che ho notato, in queste flashfic, è che i tuoi personaggi tendono - oltre ad avere una visione molto triste della vita - a credere sempre di essere loro quelli sbagliati, quando in realtà è tutta l'umanità che ha qualcosa che non va. 
In conclusione, come al solito ho adorato leggere questa flashfic, e anche leggendo testi brevi finisco per farti recensioni chilometriche. Non chiedermi come io ci riesca, mi viene automatico con te lasciare i papiri XD
Sei sempre bravissima <3
Alla prossima <3
fumoemiele

Recensore Master
18/11/19, ore 12:10

Eccomi per lo scambio del giardino di EFP.
Storia piuttosto lugubre direi e anche che mi lascia confuso cosa che penso debba fare.
La donna amata e morta e lui sembra tenerla con se proprio come una bambola.
Quando parla però con lei sembra quasi che ci sia una voce dentro la sua testa che sia così?
Come raccolta è molto particolare e, ogni volta, ti fa salire molti dubbi mi piace molto ciaoo e alla prossima

Recensore Master
08/11/19, ore 06:57

Buongiorno.
Alla fine venticinque anni sono tanti, devo proprio ammetterlo... xD e ci sono ferite che restano impresse, che non guariscono.
Ma... questo non giustificherà mai un gesto estremo. Il privarci di altri venticinque anni di vita o anche più...