Recensioni per
La ragazza sull'autobus
di Arrow of the Mockingjay

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
01/05/17, ore 13:11

Bellissimo quadretto, hai persino creato un minimo di sviluppo in questo chiederci se sia allergia o qualcosa di più. Il paragrafo finale poi è stupendo, elegante nella sua essenzialità, una riflessione sottile che sono sicura mi girerà in testa per un po'. Grazie per questo splendido momento di lettura, cheers ;)

Recensore Veterano
14/04/17, ore 16:20

Ciao!
Ecco un'altra mia recensione. Dopo aver recensito "Incontri" ho pensato che sarebbe stato interessante leggere altre storie scritte da te e mi sono imbattuta in "La ragazza sull'autobus". Il titolo e l'introduzione mi hanno subito attirata e la lettura mi ha inferto il colpo di grazia. Adoro la breve riflessione che fai sugli incontri che avvengono sui pullman. Spesso non ci pensiamo, ma durante i nostri viaggi per andare a scuola o al lavoro, ci ritroviamo insieme a delle persone, ognuna delle quali ha una vita diversa, ma ugualmente difficile. Siamo presi dalla nostra vita, da non accorgerci di quanto assomigliamo in fondo anche agli altri. Mi piace l'osservatore-narratore di questa slice of life. Forse perché mi ci identifico, non so.
Dal punto di vista dello stile, la ragazza è evocata benissimo. Leggendo ho avuto veramente la sensazione che la ragazza stesse scomparendo, proprio come se stesse cercando di nascondersi.
Più la rileggo, più mi piace. Perciò, non poteva che andare tra le mie preferite.

Complimenti!! ;)
Alla prossima!

Recensore Master
15/12/16, ore 21:50

Buonasera!
In realtà questa recensione sarebbe dovuta arrivare diverse settimane fa in quanto l'avevo già iniziata ma ho perso gli appunti dove "filosofeggiavo" e mi soffermavo su questo scorcio di vita, così come l'hai descritto tu semplicemente.
La cosa che mi ha colpito principalmente è il tipo della lente d'ingrandimento che hai saputo dare a questa storia, concentrandoti inizialmente su una descrizione sempre più specifica e intimista, come se fosse una ripresa cinematica (e cinematografica) della protagonista che viene descritta e quasi spogliata della sua stessa anima, per via della sua condizione critica e così delicatamente fragile, distante dalla realtà circostante.
Mi è venuto spontaneo immaginarmela come una sorta di adolescente fortemente sentimentale (o al limite una giovane adulta con lo stesso tipo di empatia) che non riesce a creare con la vita una sorta di legame solido e forte, una persona che passa dei periodacci continui e che nessuno sembri curarsene, obbligandola a un tipo di solitudine latente e lancinante.
La sequenza di azioni che compie la ragazza in maniera volontaria per coprirsi e non dare nell'occhio ma anche quelle involontarie che il suo corpo fa perché piange e non può evitare è particolarmente coinvolgente e ben descritta; c'è da dire che tramite gli occhi del narratore assume una connotazione empatica e più vicina affinché il lettore possa immaginarsi vividamente la scena, anche per la realizzazione che non è una reazione allergica o qualcosa del genere.
Poi la lente di riflessione e interesse si sposta su tutto il luogo (in questo caso l'autobus) e sul tipo di emozione che scaturisce nella mente di questa persona.
Da una persona specifica capisce e conferma quanto stare in quel veicolo sia per lui/lei una parte della vita che non può ignorare e considerare statica, in quanto sente una forte empatia nei confronti di tutte quelle storie sconosciute, emozioni palpabili e percettibili tramite il linguaggio del volto o del corpo stesso della gente.
Chiedersi quasi in maniera enigmatica come la vita sia imprevidibile e come gli altri possano provare esperienze simili alle nostre ha un non so di che filosofico e ragionato, credo anche molto più empatico del dovuto... è come se il narratore fosse curioso di scoprire, fosse bramoso di sentire tutto su di sè, con tutti i sensi possibili e immaginabili.
In definitiva, uno slice of life molto enigmatico, quasi tetro a tratti ma incisivo nel suo essere analizzatore e filosofeggiante, portando a una visione della vita più completa e compresa di ogni persona - anche sconosciuta - che regala novità e immedesimazioni concrete fino a quando non si riprende il corso con il tran tran quotidiano.
Bel lavoro!

Un abbraccio,

Watashiwa