Recensioni per
Il libro della mia vita
di Dea Elisa

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
27/07/17, ore 15:51

«Non sto leggendo nessun libro.»

«Avrete un libro sul comodino.»

«Dovrò prima terminarlo.»

«Allora non è vero che non state leggendo niente.»

«Perché è molto tempo che l’ho interrotto»
oddio non so sia tutto un viaggio mio o se fosse davvero tua intenzione ma in questo scambio di battute ho colto la metafora perfetta del rapporto Anna/Antonio... e ci starebbe da Dio perchè inizio del libro che impaurisce = paura per una relazione agli inizi...

niente, ho amato anche questa ^^
(però ai tempi del matrimonio di Fabrizio loro non si erano già rimessi insieme O.O?)

Leila

Nuovo recensore
09/03/17, ore 20:25

Un po' alla volta ce la farò a leggere tutto quello che hai scritto su di loro! Ecco un altro brano costruito magistralmente. La metafora del libro che sta ad indicare la storia d'amore tra i due non poteva essere più azzeccata. Perchè sappiamo che il libro è un oggetto particolarmente caro ad Anna, colta spesso nell'atto di leggere (oppure in biblioteca, stanza della casa da lei preferita): forse è l' unico modo per estraniarsi da quella vita impossibile cui si è vista costretta. Il libro, dunque, come spazio dell'evasione, del sogno. E quale può essere il suo sogno ricorrente, se non il tempo passato con Antonio e l'illusione di una felicità futura con lui?
​Altro aspetto che mi ha colpito è stata la frase "lo sapevate benissimo (il francese)", poi corretta in "lo sapete benissimo". E' Antonio a correggerla? Nel caso così fosse, è chiaramente un modo per farle capire che non può confinarlo nel passato, tra le pagine di un libro chiuso, ma che lui è lì, è presente, si trova tra le righe di quel libro che Anna sta leggendo, anche se momentaneamente abbandonato sul comodino. Nel caso fosse Anna a correggersi,  si è trattato un lapsus freudiano, un tentativo da parte sua di relegare Antonio nel passato, per paura di soffrire di nuovo, riaprendo quel libro. Ma il mezzo sorrisetto di lui l'ha riportata alla realtà dei fatti, ovvero che fingere di aver chiuso quel capitolo è per entrambi impossibile, un tentativo ridicolo.
​Il francese poi, in quel "lo sapevate benissimo" mi dà l'idea di una lingua nobiliare, di uno status symbol da cui Antonio si è voluto discostare; salvo poi rifarlo proprio nella conversazione con Anna, come a dirle, che sì, dalle frivolezze nobiliari si è allontanato, ma non ha potuto cancellare del tutto, nemmeno volendo, la sua origine e la sua vera identità, di cui Anna ha fatto e fa inevitabilmente parte.

Recensore Master
10/07/16, ore 08:30

Secondo me è anche la paura inconscia di sapere come finirà, perché è un libro triste, perchè è il libro preferito da Anna. Il desiderio di Ceppi è quello di leggerlo con la donna che ama, ma allo stesso momento ne ha paura proprio perché non c'è Anna accanto a lui. E' una paura paradossale ma è perfettamente normale. Ed è pure la paura di avere paura di esser da solo a confrontarsi con un futuro senza Anna.
Bella

Recensore Junior
23/05/16, ore 22:33

L'ho letta tutta d'un fiato. Mi ha emozionato e ora sento una sensazione un po' strana. Sai quando hallo stomaco tutto sottosopra per l'agitazione, la commozione, per un'emozione forte e POSITIVA? Ecco così. Quanto rende bene l'idea del loro rapporto. Non dicono tutto all'inizio e nemmeno alla fine. La speranza di Anna, di poter cominciare di nuovo a sfogliare quel libro insieme, resterà tale fino a che non troverà il coraggio di continuare.
Romanti e malinconico al contempo, l'adoro veramente tanto. Inoltre è stata un bellissima sorpresa. :D (peccato che non riesco a mettere un faccina con gli occhi a cuoricino, ci starebbe proprio bene).