Recensioni per
Figli artificiali
di Lalani

Questa storia ha ottenuto 10 recensioni.
Positive : 10
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
05/08/16, ore 15:39

Recensione premio

Quanto è bella questa drabble! Colpisce enormemente sin dalla prima lettura, non mi stancherei mai di rileggerla! Decisamente unica ed emozionante, è la mia preferita tra quelle che ho letto, durante la piacevole scoperta delle tue creazioni particolari. Hai costruito la coppia in maniera nuova e interessante, senza uscire dal canon nemmeno di sfuggita, sei stata eccezionale! Questa drabble rimane impressa perché si basa interamente su una metafora dal forte impatto emotivo, la drammaticità dell'amore illusorio che lega Tom a Merope respira attraverso i suoi progetti, rendendo ancor più evidente quanto sia pericoloso un filtro d'amore, poiché non è andato a influenzare solo la sfera dei suoi sentimenti, bensì anche quella dei sogni: tutto ciò che Tom vuole, adesso, ha una nuova, finta costante ovvero Merope. Mi ha colpito l'illusione di fondo che si prova leggendo la drabble per la prima volta, all'inizio sembra che l'atrocità di quanto viene raccontato si manifesti in maniera velata, ma ci sono termini come reciso, sradicato, tagliato,scavare, mordere dai quale emerge il malessere di fondo che caratterizza i personaggi, il primo in maniera ignara, la seconda in modo del tutto consapevole. Che dire della frase finale? Splendida, tagliente, semplicemente perfetta: rappresenta la chiave per capire Voldemort, l'idea che lui sia il frutto di un filtro, e che sia stato quindi fabbricato, spiegherebbe la sua assenza d'umanità, la sua mancanza di sentimenti verso gli altri. Davvero illuminante e sorprendente, complimenti!

Recensore Master
02/07/16, ore 01:10

1 - “Figli artificiali” di Lalani.
Totale: 38/40.

1) Grammatica e ortografia: 5/5.

Perfetta.

2) Stile (lessico, figure retoriche, uso di aggettivi e avverbi): 5/5.
Devo dire che il tuo stile mi piace in maniera particolare! Lo trovo semplice, ma mai banale né scontato: utilizzi sempre delle immagini molto forti ed intense, che colpiscono l’immaginazione del lettore, e anche il lessico ricercato contribuisce a rendere la storia curata e interessante.
Inoltre, trovo il tuo stile molto emotivo. I sentimenti dei personaggi traspaiono chiaramente, arrivano dritti al cuore del lettore, ed è impossibile non esserne colpiti. È esattamente il genere di stile che preferisco: nonostante manchi un po’ di quella sfarzosità barocca che a me non dispiace mai, il fatto che sia così incisivo e intenso al tempo stesso me l’ha reso molto caro.
Ho solo un appunto da farti.
“Il paese che costruiremo avrà il tuo nome”.
L’Amortentia non aveva completamente reciso i ricordi di Tom, non aveva sradicato la sua natura.
Progettava di tagliare le colline con strade asfaltate e trasformare i prati in campi, come suo padre, il signorotto del villaggio, aveva fatto a Little Hangleton.”: trovo che la parte iniziale della storia, queste poche righe, non siano all’altezza della narrazione che segue. Il resto della drabble è poetico, intenso, direi quasi struggente, mentre le prime frasi risultano più descrittive, più “fredde”, meno emotive.
Trovo che lo stacco si noti un po’ – perlomeno, io ci ho fatto caso -, però tutto sommato “non stona” né infastidisce la lettura, perciò non ho voluto penalizzarti. Penso comunque che faccia perdere alla narrazione un po’ di poesia.

3) Titolo: 4/5.
Mentre nell’altra edizione ti dicevo che il titolo era addirittura troppo bello per la storia che rappresentava, qua penso sia il contrario! La drabble è sublime e anche l’immagine di questi “figli artificiali” è incredibilmente forte, ma l’espressione in sé usata come titolo non mi fa impazzire, secondo me estrapolata dal contesto in questa maniera ne perde molto, e non porta più con sé la carica emotiva del suo stesso senso. Non so se mi sono spiegata: penso che l’immagine associata all’espressione sia molto forte, ma che usata in questo modo, come titolo, “perda” la carica emotiva che in realtà possiede.

4) Caratterizzazione dei personaggi, sviluppo della coppia e attinenza ai contenuti del bando: 10/10.
Non c’è che dire, questa storia mi è piaciuta davvero tanto.
Trovo che rispetti il Canon alla perfezione.
Merope è di un’infelicità che spezza il cuore: dalle tue righe traspare tutto il dolore che l’ha portata a compiere un gesto del genere, a costringere l’uomo che ama a desiderarla e a stare con lei, a darle dei figli addirittura.
Mi è sempre piaciuta come figura, la trovo tragica alla maniera delle eroine greche, e la tua idea di lei è davvero bella. Il fatto che si renda conto di quanto stia profondamente, totalmente sbagliando attraverso quel figlio che le si “costruisce” nel ventre le dà un tocco di profondità che ho particolarmente apprezzato. È come se la maternità affievolisse l’amore folle, lo rendesse più lucido e consapevole.
Ho trovato particolarmente originale la caratterizzazione di Tom. Non so, di solito lo descrivono tutti come una vittima, come un fantoccio completamente privo di personalità, mentre qui, pur essendo stregato dall’Amortentia, mantiene il suo carattere, i suoi tratti distintivi. Sembra comunque “guidare” la coppia, in un certo senso: fa progetti, pensa al loro futuro, anche nella descrizione dell’amplesso traspare che è lui quello che “comanda”, almeno in apparenza. Penso sia particolarmente originale come idea, mi è piaciuta proprio!

5) Attinenza ai contenuti del pacchetto: 4/5.
Per quanto riguarda il pacchetto, che era: “Coppia: Merope Gaunt/Tom Riddle Senior.
Indicazione: Possibilmente introspettiva dal punto di vista di lei, divisa tra la soddisfazione dell'essere riuscita a ottenere quello che voleva (fare l'amore con lui) e l'amara consapevolezza che lui non la vuole davvero.”, penso che tu te la sia cavata abbastanza bene, ma che avresti potuto fare di meglio.
Hai sicuramente preso ispirazione dal pacchetto, alcuni elementi si riscontrano facilmente nella tua storia: la descrizione del modo in cui Tom la tocca, il pensiero del loro futuro insieme, e poi la consapevolezza che lui è intrappolato in una “illusione infinita” da cui non può fuggire.
Ho apprezzato particolarmente che tu abbia voluto sottolineare che Tom non la ama davvero attraverso l’immagine di questo figlio che le si insidia nel ventre come un ingranaggio, che si fabbrica dentro di lei, qualcosa di meccanico e costruito, non naturale, come l’amore di Tom per lei. Davvero uno spunto originale e molto intenso!
Trovo che in linea di massima sia abbastanza evocativa, ispirata, ma complessivamente direi anche riuscita.

6) Gradimento personale: 10/10.
Io amo la tua storia. Non a caso sei l’unica a cui ho assegnato il punteggio pieno. Nonostante tutte le storie in gara fossero piacevoli da leggere, la tua mi ha sedotta.
Mi ha commossa. Non riesco a leggerla senza che qualcosa si incrini dentro di me, anche adesso che sto scrivendo ho le lacrime agli occhi. Smuove delle sensazioni dentro di me che sono troppo forti, troppo intense.
“Morse la mia verginità e io sentii crescere case, strade, la vita dentro di me”: ho un crollo tutte le volte che leggo questa frase. È poetica e, allo stesso tempo, così triste. L’intera storia è pervasa da un senso di infelicità palpabile: si avverte l’amore disperato di questa donna, un amore che comunque non basta, e la terribile consapevolezza che questo, tutto questo – l’amore, i figli, un futuro insieme – non è abbastanza.
“Quella notte sognai i miei figli annidarmisi nel ventre come ingranaggi.
Costruiti, fabbricati e non generati.”: ho amato l’immagine degli ingranaggi, questi “figli artificiali” (sebbene non mi piaccia particolarmente come titolo, è un’immagine molto forte, d’impatto) che non crescono dentro di lei, vengono costruiti, e la differenza è fondamentale.
Davvero ti faccio i complimenti, sapevo già che eri un’autrice degna di nota (a proposito, ho letto “Gli anni degli alberi” e l’ho amata tormentosamente), ma con questa storia mi hai letteralmente conquistata. Grazie di averla scritta.

Giudizio dell’Autrice del pacchetto, Libby Ponickname Smith: 29/30.
Mi è piaciuta l'idea che hai avuto, il modo in cui caratterizzi Tom Sr. e che la storia rispetti il prompt completamente, ma in modo non letterale. Stilisticamente perfetta, secondo me, tranne che essendo nel POV di Merope è un po' strano che lei senta il bisogno di specificare a se stessa chi è il padre di Tom (e odio la parola “signorotto”, ma è un problema mio), capisco però perché avevi bisogno di mettere l'inciso.

Recensore Veterano
13/06/16, ore 16:09

Tra le storie del contest credo che questa sia quella che preferisco.Partendo dal titolo che mi piace veramente molto fino alla drabble in sé posso dire con certezza che la adoro. Mi piace come l'hai gestita e come sei riuscita a descrivere immagini vivide. E' perfetta dall'inizio alla fine (finale che mi è piaciuto molto!)

Recensore Master
12/06/16, ore 13:05

Lalani, la conclusione è proprio Tom O. Riddle, lui che non è generato, ma fabbricato, dà l'idea di un qualcosa fatto di mattoni, di pietra, non certo di carne e ossa, un qualcosa senza cuore, senza sentimenti, proprio come quel Tom che la Rowling ha detto essere incapace di amare.
Devo dire che lo stile mi ha colpita molto. Per gusto prediligo stili più introspettivi ed elaborati, ma questa prima persona che descrive con freddezza l'amore è perfetta per il significato di base della drabble: tutto trasuda costruito, fabbricato, non c'è trasporto in Merope, ma c'è la fredda e lucida consapevolezza di aver ottenuto ciò che più desiderava, e non può far altro che prenderne atto e lasciarsi guidare dalle esperte mani di Tom, mani di chi conosce l'arte "dell'edilizia", l'arte di chi sa come si costruisce qualcosa.
Molto crudo anche il titolo, che rimanda un po' a quei film/romanzi sull'intelligenza artificiale (non so se conosci il genere!).
Mi è piaciuta tanto, trovo sia spietata e giusta per la coppia. Merope, per me, o è resa folle dall'amore o è una fredda calcolatrice - in ogni caso, comunque, la crudeltà non le manca mai, dopotutto è stata una grande egoista nel somministrare a Tom il filtro.
Complimenti e in bocca al lupo per il contest!

Rosmary

Recensore Junior
05/06/16, ore 17:14

Anche per questo contest, la mia preferita è la tua, di gran lunga!
Sono veramente ammaliata dal tuo stile, quello che riesci a fare con le parole è incredibile!
Come l'altra volta, sono rimasta molto colpita da alcune parole descrittive che utilizzi nei momenti più improbabili (ingranaggi, fabbricati, artificiali) e mi è piaciuta in particolar modo questa frase: Morse la mia verginità e io sentii crescere case, strade, la vita dentro di me, dà un senso completo all'idea che hai voluto dare alla tua storia, un Tom che nonostante la pozione d'amore mantiene intatte le sue qualità personali. Quell'idea di voler costruire un nido d'amore, e non (solo) per la pozione ma perché lui è così. Fantastica idea.
Mi piace, mi piace e basta, con questa meriti di vincere. Brava!

Recensore Master
04/06/16, ore 23:36

Hola :3
Dopo la tua recensione mi ero detta che era assolutamente d'obbligo gettare un occhio alla tua storia e se non avessi saputo che l'idea di partenza delle nostre drabble è la stessa, non credo ci sarei mai arrivata, e lo dico in senso assolutamente positivo *^*
Trovo infatti che tu abbia dato un'interpretazione meno 'sentimentale' del pacchetto, ma allo stesso tempo anche più incisiva e drammatica di quanto non abbia saputo dare io: l'intero campo semantico, o comunque la maggior parte dei termini che hai utilizzato sono 'meccanici' e comunicano alla perfezione la tragicità e anche – perché no – l'assenza di un sentimento ricambiato in questa coppia. Ed è in fondo proprio da questa mancanza che nascerà qualcosa che si riterrà oltre l'umano, oltre i sentimenti, quella creatura che Merope sente già mettere radici nel proprio ventre, come qualcosa di estraneo, come un cancro.
Mi ha colpito per l'originalità anche la caratterizzazione di Tom, che io ho sempre visto come 'succube' e da cui in qualche modo trasparisse sempre un amore non autentico; succube lo è in parte anche nella tua drabble (davvero bella l'immagine di lui come schiavo di un'illusione infinita, data dalla pozione d'amore), anche se prevale quella parte di lui, forse più originaria, che vuole rendere Merope quasi una regina, e che la cerca con ardore. Non l'avevo mai visto sotto questa luce, davvero, sarà che preferisco decisamente lui e Cecilia, come coppia ^^ 
In ogni caso, hai scritto davvero una drabble d'effetto! Buona fortuna per il Contest!
Un bacio

Nuovo recensore
02/06/16, ore 07:19

Buon Cielo, che bella drabble! Davvero, me ne sono innamorata!
Nonostante non apprezzi il paring (come hai detto tu sappiamo già tanto e, data la brevità e la falsità della loro relazione, non penso ci sia così tanto da indagare), questa drabble è assolutamente azzeccata. Non c'è solo la solita, vista e rivista, questione dell'amore falso e che determinerà odio.
"L’Amortentia non aveva completamente reciso i ricordi di Tom, non aveva sradicato la sua natura.", mi piace che Tom non sia solo il povero fantoccio ingannato, ma che abbia una sua caratterizzazione anche sufficientemente oscura. Nonostante sia breve, è assolutamente concisa e intrisa di un senso di decadenza meccanica che non riesco a definire a parole: leggendo, ho sentito gli ingranaggi lavorare, dentro e fuori Merope, che costruiscono "figli artificiali" e divorano il mondo circostante. 
"Quella notte sognai i miei figli annidarmisi nel ventre come ingranaggi.

Costruiti, fabbricati e non generati."
Meravigliosa! *_*
In bocca al lupo per il contest!
Sel

 

Recensore Veterano
01/06/16, ore 22:56

E' la seconda Tom/Merope che leggo in pochi giorni e già mi sto appassionando alla coppia! :D O, forse, è solo merito delle autrici di tali storie... quindi, anche merito tuo! Molto bella questa drabble, molto evocativa... Ho trovato particolarmente intensa la frase "...e io sentii crescere case, strade, la vita dentro di me" e, al contempo, tutti i rimandi a una sfera semantica di tipo architettonico (si dice così? XD), ovvero l'utilizzo di termini come reciso, architettava, sentieri... mi hanno dato un senso di inquietudine, come se, appunto, fosse tutto costruito, tutto artificiale (come da titolo). E' artificiale il loro amore, perché Tom è sotto l'influsso del filtro, ed è e sarà artificiale quel figlio che Merope al momento sogna solo. Perché Voldemort - lo sappiamo bene - potrà essere considerato tutto tranne che un qualcosa di umano. Né qualcosa di naturale, oserei dire.
A presto,
Giulia

Recensore Master
31/05/16, ore 23:01

Una poesia degna di Edgar Allan Poe. Un grnde.
Ciao

Recensore Junior
31/05/16, ore 22:59

Bellissima ** L'ho trovata particolarmente significativa, ingloba tanto di questa coppia. Mi è piaciuto come hai dipinto Tom, ormai "schiavo di un’illusione infinita", ma ancora legato al suo passato. E poi la rappresentazione di Tom Jr. come il frutto disumano di un amore contro natura e falso mi è sembrata perfetta. Complimenti! Bacioni :*