Recensioni per
The dark side of the Moon
di IlMostro

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
17/06/16, ore 15:09

Ci sono cose che mai avrebbero dette o pensate.
Ma lo facciamo lo stesso, e non bisogna vergognarsene. Credo che una crudele onestà sia meglio di qualsiasi bella ipocrisia. E' quello che hai fatto tu, qui. Le tue parole sono cruente, crudeli verso tè stessa, ma autentiche come lo schermo che sto fissando. Brava, per aver dato vita a un'immagine triste quanto reale; mi sembra davvero di vedere un'anima persa che infierisce sul suo corpo, anche solo perchè il dolore le dia una risposta, le dica: "Sei chi stai uccidendo."
E lo so perchè ho ritrovato tra queste righe la stessa essenza che provavo quando ho scritto un'opera, due anni fa. Ho rivisto me stessa, ed è stato... forte. Se mai vorrai leggerla, si intitola "Il Dubbio Originale".
Intanto, mi inchino alla tua bravura, e che tu possa presto trovare una risposta.
A.

Recensore Veterano
16/06/16, ore 19:36

There's always a dark side of the moon; tutti noi siamo delle lune in minatura, dopotutto, banalmente figlie dei nostri limiti e dei nostri giochi di luce, del chiaroscuro che ci rende tanto candidi quanto opprimenti e oppressi (dal buio invadente che riempie gli spazi vuoti, che penetra tra i pori della pelle o tra gli spazi vuoti tra gli atomi), nel buio diventa difficile distinguersi, scorgersi, riconoscere gli altri, riconoscere specialmente noi stessi. In questi tuoi versi c'è un itinerario che si svolge dentro quel lato buio in cui ci si muove a tentoni e in cui cui ogni cambio di direzione è un azzardo, tra strettorie affilate in cui è troppo facile ferirsi e tra pozzi senza fondo da cui non si fa ritorno, non in quell'oscurità dilagante. Quel viaggio sembra tremendamente reale, è un viaggio attraverso gli occhi di chi ha assistito, in prima o terza persona, a qualcosa di così doloro ed estenuante, qualcosa di privativo, come se la a-greca avesse prosciugato la voglia di vivere che c'era sul lato buono della luna.
Sì, è vero, rifugiarsi tra gli eccessi è facile e allo stesso tempo difficile, è una scelta che ti sottrae al corso del mondo, che ti ruba la facoltà di tirarti indietro - perché all'improvviso ti senti strappato via e tirato dentro una spirale che ti travolge senza farti respirare, e non resta che abbandonarsi alle correnti fino ad annegarci, ed è una sensazione inquietante ma, in qualche modo, liberatoria. È una via radicale ma di efficace espiazione.
Quegli eccessi si presentano con la promessa di non fare più ritorno, solo una volta sussurrano, e tanto si sa che basterebbe ripromettersi di non cascarci più; ma le promesse stipulate con una coscienza mutevole e insicura non hanno valore, se ci si è persi - al punto da non capirsi, da odiarsi, da chiedersi dopo duecento battute Chi sono io? -, allora è inevitabile che quell'unica volta sia sopraffatta, la promessa annullata (e non tradita), che le volte si ripetano l'una dopo l'altra. Fino a vergognarsi di ciò che si fa o si è, annegando nel proprio stesso vomito (come a ricordare che la colpa è solo propria), abbandonati (da qualcuno in particolare, mica da chiunque).
Non so di chi sia quel sangue, né di chi siano quelle mani sporche di sangue, ma a prescindere dalle biografie, nei tuoi versi tu sai e desideri lavare via il sangue e le ferite che ti si sono appiccicate sulla retina, vuoi scappare da quei complessi che ti fannno dire troppo, più del dovuto, più del reale o del lecito, più di quanto tu stessa vorresti. Sembri affezionata al soffrire, eppure sai riconoscere cosa possa farti del male, la soluzione per salvarti ce l'hai in tasca.
È forte questa tua poesia, e non so quanto ci sia di personale e di impersonale, quanto di empatico e quanto di vissuto, quanto di immaginario e quanto di reale, quanto di chiaro e quanto di scuro; so però che il tuo modo di scrivere scorre meglio del sangue e che le tue parole si cauterizzano lasciando delle cicatrici più discrete e più eleganti di quanto potresti mai osservare o causare. E quel che posso dirti, qua e adesso, è che la tua poesia è bella e che il tuo modo di fare poesia dice molto della persona che sei veramente, ben oltre quanto tu possa sembrare. Il lato luminoso della tua luna si scorge chiaramente, è un cielo blu dopotutto.