Beh da dove partire! Una storia bella ed intrigante quanto complicata per certi versi da comprendere, sicuramente. 
Ma iniziamo con ordine.
Direi che un'elogio alla grammatica impeccabile ed allo stile di scrittura sia d'obbligo. Personalmente l'ho letta tutta di un fiato, senza mai staccare gli occhi dallo schermo. Le pause e la punteggiatura rendono bene il narrato, così che il racconto scorra senza intoppi, anzi, moderando al giusto tempo ogni parte così che l'insieme risulti ben organico e per nulla pesante, ben fatto direi!
Passiamo adesso al contenuto vero e proprio, del quale se ne potrebbe stare a parlare per ore. 
Ho trovato particolarmente interessante l'accostamento tra la "creatura mostruosa" e la psiche dell'uomo, o per meglio dire del protagonista. La chiave di lettura può essere duplice in effetti. La si può leggere come una storia sul paranormale, dove effettivamente un entità fisica, per modo di dire, e misteriosa, attanaglia un'anima per cibarsene, oppure in maniera puramente psicologica, riprendendo i primi passi del narrato, dove ho trovato un discorso a proposito della paura che mi ha praticamente rapita! 
Qualunque sia l'intento, che molto probabilmente rimane volutamente nascosto, lo trovo davvero ben costruito ed articolato. 
Passando poi alle descrizioni, le trovo ben fatte, non ridondanti e particolareggiate nei momenti giusti, dove forse la narrazione richiedeva quel rallentamento per meglio ponderare i fatti precedentemente raccontati, lasciando al lettore quei piccoli momenti di pensiero proprio, dove elaborare l'accaduto e magari farsi qualche fisima mentale su cosa potrebbe o non potrebbe essere.
Sulla storia "fisica" dell'uomo, quella che effettivamente è la sua vita, mi sono posta non poche domande, pochi sono i punti su cui è stata gettata luce, tante sono invece le zone rimaste in ombra, creando un intreccio tra noto e non noto che accattiva e non poco. Inoltre, sono un'appassionata delle storie struggenti, questo te lo devo concedere e posare gli occhi su una storia che non finisce come le altre e che anzi lascia un punto interrogativo bello grande, che non termina con il solito "e vissero tutti felici e contenti" mi ha parecchio soddisfatta, che si potrebbe stare a parlare ore e ore su come la vita sia un gioco di chiaroscuri, che dove termina la felicità inizia la tristezza, ma non mi pare questo il luogo o il momento adatto.
In definitiva, la mia recensione non può essere che positiva per una breve storia che ho amato. Un puntino grigio che sicuramente mi resterà tra i ricordi. Non nascondo che sarebbe interessante capire di più a proposito di questo cavaliere tormentato, che ha fatto della propria paura una corazza e che in qualche modo, seppure con la sua storia frammentaria, mi ha fatta appassionare alle sue vicende. Ma forse il bello di questo breve racconto, sta proprio nella sua frammentarietà, nelle sue molteplici chiavi di lettura che sicuramente mi hanno affascinata.