Recensioni per
La promessa
di Najara

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
08/09/20, ore 19:48
Cap. 1:

Sedicesimo classificato

Najara87/Najara
La promessa

Tot: 40.5/50



Stile: 11/15

La storia è scritta in maniera molto semplice, con un italiano corretto, le sviste sono veramente pochissime e non sono presenti eccessive problematiche di tipo sintattico/grammaticale. Il ritmo della narrazione è concitato, con una buona alternanza tra frasi molto brevi e periodi più lunghi, che fanno intuire al lettore i momenti di maggiore tensione della vicenda e quelli invece più rilassati, in una maniera che ho trovato veramente molto efficace.
Una cosa che ho notato, prima di passare alla noiosa parte in cui elenco eventuali refusi, è che in molti punti la narrazione ha un che di meccanico. Mi spiego meglio: molte volte, la narrazione è ridotta a una serie di azioni compiute dalla protagonista, senza che ne vengano mai esplicitati i pensieri, il che ovviamente incide sia nella caratterizzazione in sé sia nell'introspezione. La storia in sé non è spiacevole da leggere, sia chiaro, ma molte volte alcuni passaggi risultano appunto quasi come fossero “forzati”.
Per quanto riguarda i refusi, mi ritengo grossomodo soddisfatta: ne sono presenti alcuni, ma è qualcosa che posso perdonare, per una storia che comunque è abbastanza lunga, insomma alcune distrazioni sono sicuramente ammesse. Le cose che non mi tornano, in questa storia, sono solamente tre.
La prima di esse è chiaramente un errore di distrazione, ovvero in una frase hai dimenticato il punto fermo a fine frase, come testimoniato dalla maiuscola della parola immediatamente successiva «cominciava di nuovo il bosco. Inoltrarsi lì dentro non era raccomandabile»
La seconda cosa è che, molte volte, tendi a risparmiare le virgole, anche quando grammaticalmente sarebbero necessarie: è il caso di quando usi proposizioni incidentali, che di norma andrebbero separate dal testo della principale con le virgole. Ti porto due esempi che mi ero segnata: « Posò il fucile a terra, contenta di poter finalmente rilassare le braccia, e lasciò cadere lo zaino» oppure «Disse la dottoressa, sorridendo, mentre usciva dalla stanza».
La terza cosa che ho da segnalarti è una frase che, sebbene non si possa dire grammaticalmente scorretta, non è particolarmente piacevole da leggere, a causa della presenza di due congiunzioni vicine, che fa un po’ effetto “singhiozzo” (NB: come quando fai la lista della spesa e non ti vengono in mente le cose tutte insieme, e fai tipo “e il latte, e il pane”): «Con il respiro ancora affannato si guardò attorno e per un momento fu presa dal panico e se si fosse persa?».
In sintesi, dato che mi sono dilungata parecchio, posso dire che in certi punti ho apprezzato lo stile di questa storia, ma purtroppo per la maggior parte della storia ho avuto l’impressione che la narrazione fosse forzata e meccanica, ovvero ridotta a un insieme di azioni. Nonostante ciò, ho aumentato di un punto la valutazione che avevo originariamente pensato, in quanto nel finale la storia si riprende degnamente.

Originalità: 10/10

La situazione che hai descritto mi è suonata familiare, d’altronde si tratta di un tema che nel cinema e nella letteratura è stato affrontato e sviscerato più e più volte, ma, lo devo ammettere, questa è la prima storia che leggo su EFP con tematica zombie. Nel complesso, la trama è costruita in maniera semplice e senza grosse spiegazioni (ne parlerò meglio nel gradimento personale), ma è una trama che funziona e, in qualche modo, riesce a sorprendere il lettore. Molto bello il colpo di scena finale che, sinceramente, non mi aspettavo minimamente ed è stato estremamente piacevole ed ha avuto il potere di “sbloccare” una narrazione che ho trovato monotona, almeno inizialmente, riscattando la storia e facendo decisamente salire alle stelle questo parametro. Per questo motivo ti faccio i miei complimenti, solitamente sono una persona che fatica a sorprendermi e tu ci sei sicuramente riuscita.

Gradimento personale: 6.5/10

La storia mi è piaciuta e, al medesimo tempo, non mi è piaciuta: è la classica situazione di mezzo in cui posso e ti elencherò diverse cose che non ho apprezzato (o forse capito, il gradimento personale è un’arma a doppio taglio), ma vi sono anche alcuni lati positivi che non mi permettono di dire in assoluto che la storia non mi è piaciuta. Come dicevo in precedenza, la storia appartiene a un filone narrativo che conosco e apprezzo, quindi da questo punto di vista avevi anche un certo vantaggio. Nonostante ciò, fino a quasi la fine della storia ho fatto molta fatica ad appassionarmi alla vicenda, finché non hai ottenuto la mia piena attenzione con il colpo di scena: devo ammettere che, prima di riuscire a finire la storia, ho interrotto la lettura parecchie volte, per poi ricominciare d’accapo. La cosa che probabilmente più mi è mancata, in questa vicenda, è l’introspezione: sembra quasi di assistere al teatro dei burattini, dove i personaggi si muovono e basta, ma non si sente cosa pensano, fatto che per me costituisce la parte più bella e interessante di ogni storia.
Un altro appunto che mi sento di farti è che, per quanto mi riguarda, sarebbe stato bello sapere qualcosa di più sull’origine di questa epidemia, se è stata provocata, da chi, da cosa, insomma, qualche dettaglio che fornisse un contesto un po’ più solido.
La storia per me è nettamente migliorata da quando Edith incontra David, fatto che ha permesso sia di introdurre una certa introspezione riguardo ai protagonisti, sia di dare una svolta alla narrazione. Ho apprezzato i loro brevi dialoghi, lui mi ha fatto tenerezza per l’ingenuità con cui accoglie Edith in casa propria, che a parer mio sono stati d’effetto. Il finale, poi, l’ho adorato: non ti lascia nemmeno un filo di speranza, è drammatico, intenso, e totalmente inaspettato. È sicuramente la parte che più mi è piaciuta di questa storia e, davvero, posso solamente farti i miei complimenti, perché so quanto può essere difficoltoso scrivere un finale così tanto d’effetto.

Caratterizzazione dei personaggi: 8/10

La caratterizzazione dei personaggi, nel complesso, è buona e mi ha lasciata soddisfatta, sebbene non totalmente. Ma permettimi di procedere con ordine: inizierò con David, che è una figura marginale, per poi passare ad Edith.
David è commovente, per l’ingenuità con cui si approccia ad Edith, la sua breve apparizione mi è piaciuta e quasi commossa, per la sua fine così ingrata. L’ho trovato un personaggio plausibile, nel contesto della storia, e la sua caratterizzazione, per quanto marginale, è molto buona.
Edith è più complessa. Nella prima parte della storia la sua caratterizzazione ha risentito parecchio della narrazione, che si è soffermata molto poco sui suoi sentimenti e/o pensieri: di lei si intuisce l’inquietudine e la paura, ma è qualcosa che ti suggeriscono le sue azioni, più che una vera e propria introspezione. La situazione, ancora una volta, migliora radicalmente nel momento in cui muore David, complici i due flashback che fanno chiarezza sulla protagonista, e che permettono finalmente di immedesimarsi meglio in questa drammatica vicenda. Mi è piaciuto molto questo background che hai costruito attorno a Edith, l’ho trovato coerente con il personaggio e la vicenda e, come ho già detto, mi è piaciuto molto.

Utilizzo del genere Angst: 5/5

La storia è tremendamente Angst, ti assegno punteggio pieno.

Nuovo recensore
11/01/17, ore 21:38
Cap. 1:

Seconda recensione premio del "Il contest delle regioni"

Ed eccomi qui, in super ritardo ^^" è stato tutto un periodo pieno zeppo di cose e ti ringrazio per la pazienza che hai avuto.
Non ho mai letto riguardo un apocalisse zombie e devo dire che mi ha davvero colpita e commossa in vari punti.
Apprezzo molto il tuo stile di scrittura e come hai reso molto bene questa storia, come ci hai fatti stare in ansia e poi il finale mi ha davvero stupita molto: devo ammetterlo.
Complimenti, sei stata in grado di catturare la mia attenzione, anche con un genere che non ho mai letto, ma che tu hai descritto molto bene.

Recensore Master
13/12/16, ore 14:31
Cap. 1:

5° Posto
La promessa
di Najara87
Premio “Stella cadente”








Grammatica: 8.9/10
“Grazie.” Mormorò al frigorifero -> - 0.2 (Va tolto il punto e la narrazione deve continuare in minuscolo.)
“Gli zombi.” David sorrise. -> -0.2 (Le parole tra virgole sono di Edith, quindi “David sorrise” va riportato a capo, a meno che – e non è questo il caso – il gesto dell’interlocutore non viene inserito in un discorso più lungo di chi parla.)
“La sveglia vibrò e lei aprì gli occhi. La stanza le parve subito aliena, si guardò attorno frastornata, fino a quando i suoi occhi non si posarono sull’elegante fucile da caccia.” -> -0.1 (Ripetizione di “occhi”, sostituibile con “sguardo”.)
“Posò il fucile a terra contenta di poter finalmente rilassare le braccia e lasciò cadere lo zaino.” -> -0.2 (c’è un’incidentale, va inserita tra virgole.)
“Con il respiro ancora affannato si guardò attorno e per un momento fu presa dal panico e se si fosse persa?” -> -0.2 (Non è tutta una domanda, giusto? Allora, il periodo va separato, magari dai due punti.)
Questi sono solo alcuni degli errori segnalati.
Nei primi due casi ci tenevo a spiegare il modo che io considero corretto per scrivere i dialoghi, nel terzo invece volevo esprimere la mia perplessità. Hai fatto sfoggio di un lessico vario e appropriato, anche inserito in descrizioni dettagliate e perfette come quella del fucile. Quindi, mi ha sorpreso non poco la ripetizione di alcuni termini lungo il testo, per di più a inizio narrazione.
Per il resto, non ci sono errori che hanno gravemente compromesso questo aspetto della storia, anzi.
Edit: Dopo il nostro confronto ho tergiversato se cambiare o meno la mia valutazione di questo parametro. Alla fine ho deciso di non toccarlo – né per te né per gli altri partecipanti. Il motivo è uno solo: per quanto ormai si accettino trattini e virgolette alte, l’uso più corretto rimangono le virgolette basse. Non sto qui ad andare a cercare questo pelo, però, la regola vuole che se il discorso indiretto continui con i “Verbum dicendi”, allora dev’essere in minuscolo e senza essere preceduto da punteggiatura. A questo punto, va fatta una scelta – non so se definirla di stile o di vista – comunque, ho preferito non variare il mio parametro di giudizio, se non altro per le letture finora affrontate su carta, dove tutti seguono questa regola.

Stile: 8.2/10
Il tuo stile è molto semplice, composto da periodi più o meno brevi e intervallati da molte virgole che hanno spezzato la scorrevolezza della narrazione. Se da un lato questo ha aiutato il senso quasi “d’obbligo” che muoveva la protagonista, dall’altro ha appesantito la lettura, apparendomi cadenzata e quasi meccanica, troppo per qualsiasi testo. In alcuni punti potevi benissimo usare i due punti o il punto-virgola per variare il ritmo della narrazione.
“La videro o forse semplicemente la percepirono e i loro movimenti sgraziati si velocizzarono.” -> in questo caso avrei separato l’ultima “e” con una virgola, giusto per dare il ritmo alla lettura.
L’uso del “lei”: avrei trovato, in alcuni casi, più corretto “ella”, soprattutto come soggetto della frase.
Sono solo alcune delle frasi che hanno penalizzato il testo.
A tuo favore però, hanno giocato i pochi dialoghi mirati, che hanno saputo rendere al meglio le emozioni della protagonista e, in particolar modo, di David che, in poche battute, hai saputo esprimere nella sua sconfinata solitudine di speranza, quasi folle dalla felicità.
Il lessico è lineare e adatto al contesto, nonché alla narrazione adoperata.

Originalità e trama: 9.5/10
Se all’inizio il clima da “Resident Evil” mi ha fatto storcere il naso – colpa del mio odio-amore per il genere – la capacità con cui hai stravolto il senso della trama verso metà storia è stato incredibile. La promessa, un personaggio quasi tangibile, è rimasto poco oltre la soglia fin quando la nostra solitaria e triste Edith non ha dovuto scendere a patti con un “ingiusto” omicidio. Finalmente l’attenzione è esplosa nella sua chiarezza sul suo rapporto con la sua amata e la trama ha potuto rendere al meglio.
Se posso permettermi di dire la mia: io avrei giocato di più sul dire e non dire, soffermando l’attenzione della protagonista sugli zombie, forse dandone qualche descrizione in più. Lo hai fatto, ma a primo acchito non ho molto notato la sua ossessione su uno in particolare; avrei creato un crescendo in questo caso, dove lentamente e a più riprese focalizzare sempre più l’attenzione su una in particolare, la sua donna.

Titolo e impaginazione: 5/5
Per questo contest ho preferito non esaminare tutti gli aspetti dell’impaginazione a cui io tengo. Ho limitato la critica sul testo giustificato, il minimo per una pagina ordinata ed esteticamente pulita. Nel tuo caso, era perfetto.
Riguardo al titolo, la promessa fatta alla moglie è stata un’anima tangibile per tutto il tempo, che ha saputo emozionare nella sua complessità, oserei dire nella personale e un po’ disperata interpretazione della protagonista, che estremizza il giuramento e lo porta fino al suo culmine.

Caratterizzazione dei personaggi: 10/10
Partiamo dal secondo in campo: David. Tengo a sottolineare la maestria con cui, in poche righe, hai saputo rendere la personalità dell’uomo: semplice, bonaria, legata alla vita. Da solo ha liberato la sua città dagli zombie, quasi con un azione metodica e maniacale, dettata dalla disperazione e dal senso di sopravvivenza. Mi hai emozionato, coinvolgendomi nella sua ovazione quasi venerante, quando incontra finalmente un altro essere umano. La sua fine mi ha toccato. Ironico ho trovato, di conseguenza, il nome della città: la speranza di un uomo, che l’ha tradito nell’ultima maniera pensabile, in modo beffardo.
E adesso veniamo a Edith: semplicemente fantastica!
Inizio dai suoi gesti pigri, necessari per raggiungere il suo scopo: camminare, trovare una casa, dormire, mangiare, ricominciare tutto daccapo. Il suo scoppio “infantile” ha esaltato la sua umanità, che nel complesso è rimasta posata, controllata dalla follia del gesto che si apprestava a fare. Il suo personaggio si muove in uno strascicante fatalismo, che giunge ai massimi livelli nell’uccidere David, per poi mantenere la tensione alta, in un ulteriore climax ascendente. La meticolosità con cui ha scelto persino il fucile con cui uccidere sua moglie ha dato perfettamente l’idea del suo amorevole dolore.

Gradimento personale: 4/5
Lo confesso: non è il mio genere. Il tema apocalisse è stato sviscerato in ogni suo più piccolo e immondo “pezzettino budelloso”, diventando ormai ripetitivo e noioso. Se lo sfondo mi ha dato questo, la tua trama e i tuoi personaggi mi hanno alzato l’umore, coinvolgendomi ed emozionandomi nel loro eterno rapporto.

Punteggio: 45.6/50
(Recensione modificata il 13/12/2016 - 02:34 pm)

Recensore Junior
15/11/16, ore 12:26
Cap. 1:

Recensione premio per il terzo posto al contest "Scienza e fede"

Ottima storia, complimenti. Ben bilanciata tra la linea temporale principale, con le sue varie parti, e i flashback che aprono per il lettore una finestra sugli avvenimenti passati che portano alla decisione finale di Edith.

Una solo passaggio mi sfugge, malgrado le riletture: Edith entra nella cittadina di Hope suo malgrado (infatti nel testo troviamo Hope era precisamente sulla sua strada, doveva evitarla) come se questa fosse una tappa obbligata e la sua destinazione finale fosse un'altra città a dieci giorni di cammino, ma di fatto è proprio a Hope che si trovano la vecchia casa di Edith e l'oggetto della sua promessa, la moglie ormai morta che ha promesso di portare a casa ad ogni costo. Quindi, dove stava andando Edith? La mia migliore ipotesi è che stesse andando all'ospedale, ma non ne sono certa.

Ad ogni modo, devo congratularmi per lo stile molto preciso e riconoscibile che hai saputo costruire e affinare: per quanto come sai io sia un'amante dei punti fermi e non mi sciolga davanti ai periodi con tante subordinate (:D), non posso che dire chapeau! Hai elevato la qualità della narrazione ad un livello tale che, a prescindere dal piacermi, una tua storia riuscirei ad indentificarla come tua anche senza sapere da prima che ne sei l'autrice. Questa è la cosa più importante, visto che è comunque impossibile scrivere storie che piacciano a tutti ^^
Ottimo lavoro!

 

Recensore Master
29/08/16, ore 21:35
Cap. 1:

2^ Classificata
Al Contest: "Apocalisse: Vivere o Morire"

Najara87 / Najara


“La promessa”


Grammatica e Sintassi: 4,85/5

Ho letto, riletto e riletto ancora la tua storia e mi sono trovata sinceramente benissimo: la punteggiatura è perfetta, i dialoghi ben calibrati, l’ortografia praticamente impeccabile, sono rimata sinceramente O____O.
È però vero che sono riuscita a trovare alcuni minuscoli errori e questo se non altro mi rassicura sul fatto che tu non sia una macchina. :P
Davvero ti faccio un sacco di complimenti per la perfezione con cui mi hai consegnato questa storia, grazie mille! ^u^

Stile e Lessico: 9,5/10

Te lo dico in tutti i Contest in cui ci siamo incontrare: di volta in volta sei migliorata tantissimo e in questo non hai fatto eccezioni, anzi, hai fatto scintille, davvero! ^^
Il tuo Stile si è finalmente perfezionato al punto da essere perfettamente fluido: mi sono ritrovata benissimo nelle punteggiatura da te utilizzata, ho apprezzato le pausa, i momenti di suspense, le descrizioni dettagliate e ben integrate nella storia, i dialoghi mai eccessivi, ma ben integrati, i flashback che dicono molto senza rivelare tutto.
Insomma, senza tanti giri di parole, ti posso dire che mi sei piaciuta più del solito! ^^
Anche il Lessico è migliorato molto visto che sei riuscita a eliminare la maggior parte delle ripetizioni e, quelle ancora presenti, non sono affatto fastidiose, anzi, permettono al lettore di focalizzare su quella data parola la propria attenzione o la propria curiosità, così che riesca a tenerla a mente per gli avvenimenti futuri.
Come ti ho detto sei migliorata molto e questo mi fa estremamente piacere, ma non me la sono ancora sentita di darti il punteggio pieno per il semplice che fatto che ho notato ancora un paio di sbavatura che col tempo, ne sono sicura, verranno eliminate senza problemi.
La prima riguarda l’invertire il soggetto e l’aggettivo, un po’ come fanno gli inglesi; ovviamente non è un errore, semplicemente è una cosa curiosa e caratteristica che, però, ti volevo fare presente proprio perché non è così usuale. L’altra è il solito piccolo errore, quello di ripetere un po’ troppo il soggetto “lei” all’interno dello stesso periodo: Edith è la protagonista, all’inizio della storia c’è solo lei e il suo macabro seguito, non è necessario ripetere sempre che l’azione la fa lei, che lei si muove; è una cosa facilmente intuibile.
Beh, in verità le cose negative erano solo queste! :P
Per il resto ho solo complimenti da elargirti e quindi ti faccio un grande applauso! ^^

Caratterizzazione dei Personaggi: 10/10

Come sempre nelle tue storie trovo dei personaggi complessi e sfaccettati, che sanno attirare subito l’attenzione del lettore. Così è stato con Edith: benché la calma iniziale è facile avvertire un senso di tormento che permea la sua anima, che muove le sue azioni e che, a momenti, incrina la forza di volontà con la quale si muove per le strade ormai deserte.
Edith è una ragazza che ha perso tutto ma che si ostina a sopravvivere per via di una misteriosa promessa che ha fatto a qualcuno, una promessa tanto forte che la spinge ad andare avanti anche se, a momenti, i ricordi dolci e amari rischiano di farla crollare, così com’è nella natura umana. Sono ormai mesi che vive in quest’infermo e sa perfettamente come muoversi, sempre animata da questa forza interiore, da questo amore che poco alla volta ci viene presentato e che commuove per quanto è forte è intenso.
La sua sopravvivenza mira semplicemente al compiere la sua promessa e per questo non si ferma di fronte a nessuno, nemmeno al povero David: lui che era da tantissimo tempo che viveva da solo e che aveva pianto al vedere un altro essere umano, quel giovane che aveva tanti progetti per il futuro, per una terra di nuovo loro, ma che non ha potuto realizzarli. Ecco, sebbene non abbia del tutto apprezzato questa parte, sono dell’idea che l’istinto di Edith sia stato forte e ampiamente meditato: la sua promessa e il suo amore per quella ragazza ormai morta, sono stati elevati al di sopra di ogni regola morale e, pur di riportare tutti a casa, la giovane si è avventata senza esitazione su David, non potendogli permettere che uccidesse l’amore della sua vita.
Non ho condiviso questa decisione, ma visto che il pezzo era coerente con le idee di Edith ed era ricco di pathos, sono comunque riuscita ad apprezzarlo. Sarebbe stato forse più facile dimenticarsi di tutto e ricominciare, ma Edith mi è piaciuta anche per questo: aveva preso una decisione, aveva fatto una promessa, l’ultima della sua vita normale, e l’avrebbe portata a termine.
Quando finalmente la giovane riesce a tornare a casa, portando con sé la moglie e il loro bambino: la sua volontà e il suo amore fanno il resto basta un colpo per mettere fine alle sofferenze della ragazza e una volta stese entrambe sul letto, le dita saldamente incrociate, ne basta un altro per mantenere la loro promessa.
Ti devo fare i miei complimenti per la semplicità con cui ha presentato questo personaggio così complesso, per essere stata in grado di farmela amare da subito per la sua gentilezza e per il suo amore sconfinato e così determinato, amore che va oltre alla morte e che dà a Edith la forza di andare avanti per poter finalmente risposare in pace accanto alla donna che ha sempre amato.
A questo punto mi auguro solo una cosa, che finalmente loro tre siano finalmente felici assieme.
Ribadisco che mi è dispiaciuto tanto per David, ma era chiaro che le cose dovessero andare così… probabilmente il suo sorriso solare e il rossore sulle gote mancherà a molte persone, come a Edith mancava il sorriso e i baci di sua moglie, la possibilità di sentire il loro bambino scalciare dentro di lei.
Davvero i miei più sentiti complimenti.

Originalità e Trama: 5/5

In questa storia c’era praticamente tutto quello che avevo chiesto: una Trama avvincente e tantissima Originalità e come sempre sei riuscita a fare centro perfetto! ^^
La storia si apre con questa calma quasi surreale nella quale, però, è facile capire che qualcosa non funziona nel verso giusto. Qui conosciamo Edith che compie gesti comuni, che ripensa a una promessa che la spinge a marciare ogni giorno di più, portandosi appresso un macabro seguito.
La tensione sale quando sale quella della protagonista e gli occhi divorano riga dopo riga questo racconto mentre Edith prosegue nella sua marcia senza sosta. Vi sono attimi di cedimento, attimi in cui tutto sembra troppo grande, troppo impossibile e altri in cui sarebbe così facile fermarsi e ricominciare daccapo, ma è chiaro che non è possibile.
Il finale è arrivato troppo in fretta, troppo inaspettato e troppo commovente, tant’è che ho sentito chiaramente il mio cuore perdere un battito: mi sono commossa come poche altre volte in vita mia, ho sentito il respiro mancarmi e, per un attimo, gli occhi farsi lucidi.
Ho apprezzato questa storia sotto tutti i punti di vista: per la trama apparente semplice, ma più complessa di quanto uno potrebbe immaginare e per l’originalità con cui hai descritto gli avvenimenti. Anche gli zombie mi sono piaciuti anche se sei rimasta sulla tipologia classica, hai comunque aggiunto qualcosa di personale: il loro non demordere mai, il fatto di essere come segugi che, una volta puntata una preda, non l’abbandonano per nulla al mondo.
Complimenti davvero, hai scritto un’ottima storia, bravissima! ^u^

Uso del Fucile da Caccia: 5/5

Il fucile trovato da Edith non è sempre al centro della scena, eppure la sua presenza è palpabile in ogni attimo: quando la ragazza si sveglia la mattina, quando il dolore e i ricordi sono così forti da minacciare di schiacciarla, quando parla con la moglie, dicendogli che è uno strumento di morte, eppure così bello e lei le amava le cose belle.
È stato commovente il suo utilizzo e il profondo significato che lo permeava: non per niente Edith usa quello per porre definitivamente fine al vagare della moglie e del loro bambino, perché è un’arma bella e a lei sarebbe piaciuta.
È anche l’arma con cui, stringendo salda la mano della propria amata, Edith pone fine alla sua vita.
Un ottimo utilizzo, punteggio pieno! ^^

Gradimento Personale: 10/10

Ormai mi conosci da innumerevoli Contest e sai che ho il brutto vizio di parlare fin troppo prima e arrivare qui senza avere più cose da dire… stavolta è come tutte le altre volte! ^^’’
Ho parlato a lungo in precedenza su quanto la storia mi sia piaciuta sotto ogni punto di vista: su quanto tu sia migliorata nello Stile, su quanto la Trama mi abbia catturato e l’Originalità sia sempre alle stelle, su come i personaggi fossero ben delineati e ho particolarmente apprezzato l’uso del fucile all’interno della tua storia.
Parte del mio gradimento va anche alla scelta di chiamare la città in cui Edith ha trovato David “Hope”, “Speranza”: dava un senso di pace, faceva credere che tutto sarebbe potuto ricominciare daccapo e invece… la storia si è conclusa col suo tragico e commovente epilogo.
Mi auguro che ti sia chiaro che la storia mi è piaciuta particolarmente… ma se non fosse chiaro (viste le poche parole spese qui), ti consiglio di guardare al fondo della Valutazione. ;)
Ci tengo però a farti ancora una volta i complimenti per la splendida storia che mi hai proposto! ^u^

Titolo e Impaginazione: 5/5

Ti sembrerà strano ma perfino il Titolo della tua storia mi è piaciuto! XD
L’ho trovato molto evocativo e racchiude in sé il succo stesso della storia, quindi punteggio pieno! ^^
Anche l’Impaginazione va più che bene: hai usato il mio front preferito, ti sei districata bene tra i vari flashback e l’uso del corsivo, hai equilibrato bene la lunghezza dei paragrafi… quindi direi tutto perfetto, ottimo lavoro! ^^

Bonus Attrezzo: 3/3

Come ti ho già detto il finale mi ha commosso ed emozionato come poche altre storie; in fondo sono contenta che tu abbia scelto proprio l’arma che destinasse la tua protagonista alla morte, altrimenti non penso che la storia avrebbe avuto lo stesso intenso significato.
Punti Bonus assegnati e meritatissimi! ^^

Bonus Personaggio: 0/2

Mi spiace ma non era specificato il lavoro svolto da Edith in precedenza e, sebbene questo non abbia intaccato la storia, ti ha impedito di ricevere questo ulteriore Bonus.
Sii comunque fiera, perché, lo ribadisco fino alla nausea, hai scritto una storia degna di questo nome! ^^



Totale: 52,35/55

[Vincitrice del Premio Speciale: “Welcome To My Apocalypse”]

Recensore Junior
24/07/16, ore 10:42
Cap. 1:

'Giorno, ho appena terminato la lettura di questo racconto e sono lieta di annunciarti che mi sono commossa. Vediamo di recensire passo dopo passo questa storia stupenda.
Innanzututto, è una storia scritta magistralmente: mentre divoravo il brano, l'unica cosa che riuscivo a pensare era 《ancora》. Avevo bisogno di assimilare altre parole. Ho adorato Edith: è un personaggio ricco di sfaccettature, che crede nel suo amore e lo eleva al di sopra di ogni altra cosa [al di sopra della propria vita]. Ho amato la descrizione iniziale del vagabondaggio di Edith e poi i flash del suo passato e di sua moglie. Quanto alla fine, mi ha fatto piangere. Un lavoro meraviglioso, magnifico. Complimenti per la storia e in bocca al lupo per il contest! ^^

Recensore Master
03/07/16, ore 20:31
Cap. 1:

Che dire.Nella sua drammacità il racconto è pieno d'amore.Edith ha sacrificato una vita per poter mantenere la promessa fatta,mettendo fine anche alla sua.Così facendo potranno stare per sempre insieme.Anche se ha messo tristezza,scrivi sempre un gran bene.Grazie e ciao.