Recensioni per
Sulle spalle dei giganti
di charly

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 2 (guarda)


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Nuovo recensore
03/12/16, ore 02:12
Cap. 6:

Ho letto di filata questa storia, apprezzandola molto, soprattutto per come è stata scritta. I temi son stati trattati al meglio. Il personaggio di Daphne mi è piaciuto molto, specie per la sua capacità di non spezzarsi, almeno... non del tutto, nonostante i tremendi abusi. Devo dire che dall'altro lato i cavalieri di Gemini ( Saga - Kanon / Aspros - Defteros ecc... ) sono tra i miei Saint preferiti ed anche in questo caso, per quanto Saga fosse chiaramente nel torto più marcio, non ho potuto far a meno di provare un po' di pena anche per lui. Che nella sua mente contorta e malata, all'effettivo voleva solo essere amato. Complimenti! 

Recensore Junior
18/07/16, ore 20:58
Cap. 6:

Ciao! Ho letto tutta la storia. A parte che è scritta davvero molto bene. Mi piace molto.
Sei riuscita a trattare questi temi davvero molto bene e si vede. Adoro Daphne e mi sono immedesimata davvero molto in lei. E poi quando rincontra la figlia li mi sono commossa.
È davvero una bellissima storia.
Spero di leggere ancora qualcosa di tuo.
A presto.
Jcma
(Recensione modificata il 18/07/2016 - 08:59 pm)

Recensore Master
18/07/16, ore 18:56
Cap. 6:

Ciao Charly,
oggi ho letto la tua storia tutta d'un fiato e debbo ammettere che mi ha colpito molto. Hai fatto una tua rivisitazione personale della serie classica, occupandoti prevalentemente delle origini di Athena/Saori e della caratterizzazione di Saga. Hai poi sapientemente intrecciato la tua interpretazione narrativa con la storia originale.
Di Athena/Saori e delle sue origini hai preferito  mostrarci la sua incarnazione in una ragazza mortale (proprio come la vedo io ed anche altri autori qui su efp), anziché la reincarnazione tout court della dea. Ci sta quindi una neonata che viene al mondo come tutti gli altri e che quindi vada concepita al solito, vecchio modo...
Ho anche approvato come hai sviluppato a modo tuo la personalità duplice di Saga. Assetato di potere, sì: e questo lato del suo carattere lo hai rispettato, lasciandolo IC. Di tuo, hai voluto sviluppare il sentimento morboso ed ossessivo di Saga rivolto alla povera Daphne, parlandoci della triste realtà della violenza domestica. Purtroppo gli "uomini" che trattano in tal modo le loro donne si comportano proprio così: alternano botte e violenze psicologiche a frasi gentili e premure, chiedendo perdono e spergiurando "che non accadrà più": in questo la nartura doppia di Saga calza a pennello.
Direi che hai avuto coraggio: il personaggio di Saga è complesso e molti suoi fan provano nei suoi confronti una sorta di "timore reverenziale". Ma avendo tu inserito gli avvisi di AU e di OOC credo che la tua storia sia assolutamente godibile.
Il tuo stile è molto buono, fluido ed elegante: ho letto questo tua storia molto volentieri.
Ho molto apprezzato il personaggio di Daphne, che sa essere forte e coraggiosa anche nei momenti peggiori: un buon esempio per tutte le donne che subiscono violenze tra le mura domestiche, per non arrendersi mai alla violenza di maschi irrisolti.
Brava ed alla prossima.
Lou

Recensore Veterano
09/07/16, ore 21:19
Cap. 2:

Buonasera. Ho letto anche questo capitolo e se posso provare a darti un consiglio - cosa che in genere non faccio mai: rallenta il ritmo.
Il che non significa allungare il brodo con descrizioni minuziose o narrazioni pedanti. Sii essenziale, cerca di condurre l'attenzione sui dettagli davvero importanti, non 'spiegarli' necessariamente ma 'costringi' il lettore ad entrare nella pelle del racconto, anche seguendo piccoli accenni che semini in giro. Non so se sia per via della narrazione al passato, ma nel primo capitolo avevo pensato ad una sorta di ricapitolazione, ad un punto da cui poi potesse dipanarsi la storia, e lo stile era calzante. Invece mi pare di intuire tu abbia scelto questo registro per la tua storia. Non é sbagliato e come ti dissi giá nella scorsa recensione, é più un discorso di 'gusto personale', ma i personaggi così paiono distanti.
Sai scrivere, si vede, ma per ora si osserva ciò che accade ai personaggi senza che vi sia una reale contatto; la differenza tra leggere un testo ed il viverlo, assorbire passivamente una cronologia di eventi o attivare processi connettivi della rete d'impressioni e sensazioni.

Non so poi se sia solo una mia sensazione, probabile, ma mi pare che tu abbia come una sorta di timore di esser fraintesa su un tema tanto delicato, e che questo 'timore' ti porti a ribadire costantemente quanto sia ignobile la violenza carnale - o forse è una sorta di -giusta- indignazione...ma se scegli di trattare un determinato tema, cerca di spogliarti di qualsiasi pudore. Nessuno dotato di buonsenso ti scambierebbe mai per una ragazza a favore di qualche cosa come lo stupro solo perché, ad esempio, mostri nella sua crudezza la sconvolgente forma che ha assunto nella mente del violatore. Per accedere profondamente ai moti di un personaggio come in questo caso Saga -ed in una storia simile é d'uopo accedervi-, che compie un tale sfregio, bisogna considerarlo senza filtri morali, o si può avvertire nello scritto una parzialirltà che...'stona'.
Cerca di fare in modo che l'idea traspaia dai punti di vista dei personaggi, magari 'presentandola' meno ed integrandola di più con la narrazione...mi spiace non sapermi spiegare ^^'

Per il resto, io continuo a trovare la tua un'idea molto interessante.
Dire che la Dea sia semplicemente apparsa ai piedi della statua non vuole dire nulla. Si é fatta carne nella materia e su questo piano -quello della materia appunto- vi sono meccaniche precise, ed il discorso Padre-Madre-Figlio/Figlia é il più antico e più divino che si possa sfiorare col sentimento, con la mente, col Cuore...come la Madre ed il suo Bambino nella 'Torre' -dove é stata rinchiusa Daphne- e l'Uomo che si ossessiona, che si puó leggere come un problema di fondo di 'senso di abbandono' di cui soffre il maschile...ma tutto questo, forse, emergerà leggendo. Motivo per cui, anche se vi sono visibili incongruenze con la serie, non mi pronuncio ancora, sperando che tali incongruenze tu le abbia chiarite nel corso del racconto e che ciascuna trovi la sua debita spiegazione. Intanto ho apprezzato il fatto che tu non abbia trascurato il lato di Saga più criminalmente ambizioso, non rendendo il tutto un 'lei era bella e speciale e lui s'é irrimediabilmente infatuato tanto da divenire uno dei peggiori eretici mai pensati solo per averla'. Ci sta che quella che poteva essere solo un'inattuabile romanticheria tra Saint ed ancella, sia poi stata la chiave della gabbia di un male che covava latente da tempo. Proprio in virtù della sua ancestrale potenza, quella che attira l'uomo alla donna e viceversa... Sono curiosa di vedere 'cosa' sia realmente questa Daphne. Ed a proposito, il nome lo hai scelto in virtù del mito di Apollo e Daphne e del suo tema?

Che altro dire? Ho sempre mille cose che mi piacerebbe scriverti ma poi le dimentico!
Metti TUTTI gli avvertimenti, compreso quello sulle età dei personaggi, e vai avanti che se trattata con cura puó uscirti una cosa originale.

A presto!!!

P.s.
Il titolo é bellissimo e lo avevo inteso proprio come poi tu me lo hai spiegato!

Recensore Master
08/07/16, ore 23:59
Cap. 2:

Sono giunta qui perché la storia mi è stata gentilmente passata da un’amica e… santo cielo! Io non voglio sembrare cattiva o senza scrupoli nel recensire, ma non posso negare di essere rimasta davvero sconvolta da questi due capitoli, e non in senso positivo.
Ora, io capisco che tu abbia visto la serie di “Saint Seiya” molti anni fa e che quindi non ricordi tanto, ma se si vuole scrivere una storia che rispetti l’atmosfera dell’anime o del fumetto e la caratterizzazione dei personaggi, beh… penso che almeno un piccolo rewatch (o una lettura del manga) sia necessario, non basta solo andare su Wikipedia e basarsi sulle quattro informazioni che ci dà, anche perché non è raro che pure la Wiki dia informazioni sbagliate o comunque non dica abbastanza sulla storia e sui personaggi. Ecco, i personaggi… loro sono proprio la nota più dolente di tutta la fiction, ma procediamo con ordine e cominciamo con la recensione vera e propria.

Fortunatamente, lo stile è abbastanza buono, non è sgrammaticato e scorre benino, si lascia leggere. Tuttavia, a eccezione del momento in cui la protagonista giunge nella sua prigione, non è molto descrittivo, l’ambientazione non è descritta granché bene, tantomeno la società del Santuario, e lo stesso vale per la psicologia della protagonista, ovvero Daphne.

Ecco, Daphne.
In sé come personaggio non dice proprio nulla, è abbastanza piatta e scialba, peraltro non viene nemmeno specificato per bene il motivo per cui desideri così ardentemente diventare un’ancella. Da cosa deriva questa sua adorazione verso Atena? Da cosa nasce questo sogno che lei ha sin da piccina? Ci deve pur essere qualcosa che ha scatenato in lei questo desiderio.
E poi perché l’organizzazione delle ancelle viene descritta in maniera così frettolosa e superficiale? Visto che anche nella serie se ne parla pochissimo (nel fumetto nemmeno esistono o vengono nominate), sarebbe giusto, nella storia, dove ricoprono un ruolo decisamente più attivo che nell’anime, concentrarsi un po’ anche su di loro e contestualizzarle all’interno del Santuario.
Insomma, a parer mio sarebbe stato meglio dedicare il primo capitolo al contesto e magari anche al passato della protagonista anziché passare subito all’azione vera e propria, ovvero lo stupro ai danni di Daphne da parte di Saga.

Dunque, parliamo un attimo di Saga. E di Kanon, già che ci siamo.
Gli avvertimenti necessari quali “violenza”, “non-con” e “tematiche delicate” ci sono, per fortuna, ma a ‘sto punto penso che sia strettamente necessario anche l’avvertimento “OOC”, dato che i due gemelli lo sono completamente, Saga in particolare, che qui si è trasformato in uno stupratore seriale e stalker ossessivo che si diverte a violentare la prima ragazzina indifesa che gli capita a tiro, con la sua personalità buona che, dopo aver brutalizzato quella poverina, si limita a chiedere scusa e ad aiutarla a rivestirsi, quando invece il Saga buono come minimo fuggirebbe piangendo per la vergogna e non si farebbe più vedere.
Che poi, se voglio essere onesta, come stupratore io non riesco a vederci minimamente nemmeno il Saga malvagio (o Arles, se preferisci). Malvagio non significa per forza violentatore, ci sono antagonisti, personaggi cattivi o comunque criminali che – per quanto stronzi possano essere – aborriscono completamente lo stupro, e non penso che Evil!Saga sia poi così diverso. Per quanto mi riguarda, lui lo vedo più come un seduttore che come uno stupratore; per come si comporta, mi sembra più uno che ragiona con la testa e non con il pene. Più che prenderle con la forza preferirebbe sedurre le donne, giocarci e godere mentre loro gli cadono ai piedi, affascinate dal suo potere e dal suo essere un “bello e dannato”, ma stuprarle no, assolutamente no, sarebbe troppo anche per uno come lui.

E lo stesso si può dire di Kanon, visto che neanche lui qui si salva dall’essere completamente OOC.
Innanzitutto, il fatto che sia presente al Santuario non viene minimamente spiegato. Okay, la storia è una what if?, ma perché Kanon si trova lì? Perché non è stato imprigionato a Capo Sounion dal fratello? Perché non sta nel regno di Poseidone a orchestrare il suo piano di conquista del mondo? Non basta scrivere che la storia è una what if? per specificare questa variazione, bastava dire che in questo universo Kanon è riuscito a plagiare Saga (come ha tentato di fare nei flashback della saga di Poseidone, ecco perché il rewatch era comunque necessario) e che insieme hanno preso il dominio del Santuario, che ci voleva?
Tra l’altro, il fatto che faccia victim blaming con Daphne e che la incolpi di aver risvegliato la personalità malvagia del fratello è davvero atroce, anzi, sembra che quasi ci goda nel sapere che Saga ha stuprato una ragazza, quando invece dovrebbe disprezzarlo, dato che lo ha sempre odiato e che, almeno secondo me, pure Kanon rifiuterebbe categoricamente cose come la violenza sessuale. Ma vogliamo parlare poi di quando la molesta baciandola forzatamente? Ma perché? Perché dovrebbe farlo? E che senso ha la frase “Il bacio durò poco e non fosse stato per la violenza con cui era stato dato, sarebbe stato casto, quasi fraterno”? Perché definirlo “casto e quasi fraterno” quando è una molestia a tutti gli effetti? Nelle note hai detto di voler trattare la tematica della violenza sulle donne, ma poi fai sembrare una molestia come un bacio forzato quasi piacevole, quando no, non è così! Un bacio forzato è un gesto orribile che la vittima trova disgustoso e che la fa sentire violata (e Daphne già si sente sporca per la violenza subìta da Saga), perché farlo passare quasi come positivo? Io sono senza parole.

Passiamo poi alla trattazione delle tematiche delicate su cui la storia è incentrata.
L’unica cosa che ho trovato abbastanza plausibile è il fatto che Daphne venga incolpata dello stupro che ha subìto e giudicata per questo una sgualdrina. Mi duole ammetterlo, ma purtroppo questo ha senso, ancora adesso molte vittime di stupro vengono accusate di essere delle provocatrici e giudicate delle meretrici, mentre i loro aggressori vengono sempre e comunque giustificati. Inoltre, è plausibile anche il senso di colpa che Daphne prova, così come il profondo senso di sporcizia che si sente addosso e il terrore di ritrovarsi di nuovo davanti il proprio aguzzino, questo ha senso e devo dire che qui non sei stata poi così disattenta, peccato poi che tutto sia stato letteralmente rovinato nel momento in cui la protagonista scopre di essere incinta e decide praticamente subito di tenere il bambino che porta in grembo.
Come, scusa?
Ecco, qui sei stata fin troppo superficiale. È vero che ci sono donne che, rimaste incinte, dopo uno stupro decidono di tenere il bambino è riescono anche ad amarlo, ma si tratta pur sempre di una scelta molto dura e pesante per la donna, invece tu hai liquidato la questione in poche righe, con Daphne che prende senza remore questa decisione, cosa che io trovo davvero improbabile, anche perché – stando a quanto hai detto nelle note – lei è ancora una ragazzina, dovrebbe avere sui sedici anni. Ecco, già questa decisione mette in serie difficoltà donne adulte e responsabili, figuriamoci un’adolescente, che di certo è ancora fragile psicologicamente e che per giunta si è trovata invischiata in una situazione molto più grande di lei, oltre che spiacevolissima. Insomma, non basta solo specificare che la ragazza si sente sporca e subisce victim blaming, in caso di gravidanza post stupro bisognerebbe dedicare molto più spazio all’introspezione di lei, in qualunque situazione, sia che decida di tenere il bambino e sia che decida di abortire.

Peraltro… ehm, anche le età qui sono un tantinello esagerate per quello che accade.
Allora, Saori (lady Isabel) nel presente della serie ha tredici anni e Saga ventotto (anche se quei capelli grigi lo fanno sembrare molto più vecchio, ma sì, ne ha solo ventotto). Bene, dato che a quanto pare lui qui è il padre della suddetta Saori… mi stai dicendo che l’ha avuta praticamente a quindici/sedici anni? Non sarà un po’ troppo precoce? Ora, è vero che esistono i teen parents, che anche i quindicenni sono capaci di fare sesso e, purtroppo, anche di commettere gesti atroci come lo stupro (vedi il recente caso di violenza sessuale ai danni di una ragazzina da parte di alcuni suoi coetanei), ma mi sembra davvero esagerato far diventare Saga genitore a soli quindici anni. Tra l’altro, anche se qui è completamente malato, sembra che lui sia quasi felice del fatto che Daphne sia incinta.
Cioè… what?
All’epoca Saga – oltre a essere poco più che un ragazzino, maturo sì, ma comunque adolescente – aveva in testa solo la conquista del mondo e il superamento degli dei, dubito che un figlio in arrivo lo avrebbe reso soddisfatto, anzi, gli avrebbe dato parecchie grane, dato che un bambino frignante in una situazione simile sarebbe risultato solo un peso per lui, se non addirittura un vero e proprio fastidio.
Peraltro, mi spiace dirti che nell’universo saintseiyano Atena non viene concepita dagli esseri umani, ma si materializza direttamente ai piedi della grande statua che sta al Santuario, subito dopo la casa del Gran Sacerdote, in più la neonata non si trovava in città, ma proprio al Santuario stesso, ecco perché Saga ha potuto raggiungerla così facilmente e Aiolos è intervenuto in maniera così tempestiva per fermarlo. Atena non è uno spirito che prende possesso dei corpi umani (come invece fanno Ade e Poseidone rispettivamente con Shun/Andromeda e Julian Solo), lei si reincarna direttamente, senza bisogno di essere concepita da due umani comuni, e questa regola vale anche per Saori/Isabel.

Detto questo… che dire ancora?
Come specificato sopra, la storia è scritta anche bene, si vede che conosci l’italiano, ma seriamente, fra OOC e tematiche delicate trattate con troppa superficialità c’è davvero molto da fare. E la scarsa conoscenza della serie poi non gioca affatto a tuo favore, perciò ti consiglio di informarti e documentarti meglio prima di scrivere una fanfiction, a prescindere dall’opera su cui è basata. E questo ovviamente vale anche per gli argomenti delicati, perché cose come una gravidanza post stupro non si possono liquidare tanto facilmente.
Bene, ho concluso.
Saluti.
(Recensione modificata il 09/07/2016 - 12:14 am)

Recensore Master
08/07/16, ore 23:29
Cap. 1:

Salve!
Devo dire che mi presento qui attizzata moltissimo dal rating della storia (d'altronde il rosso sta a me come le mosche al miele) e dalla presenza di Gemini Saga che, come personaggio, mi incuriosisce sempre abbastanza. Purtroppo però questa storia mi ha fatto accapponare la pelle, e non per una motivazione positiva, ahimè, e già dalle tue note autrice.

Ma partiamo con calma.
Gemini Saga ha una storia controversa, soprattutto nell'anime (cartone) è molto confusa, che è affascinante e dolorosa insieme. Solo che... è un pelino improbabile che sia lui il genitore di Atena per due ragioni: aveva quindici anni quando questa è nata, e soprattutto la dea è semplicemente apparsa ai piedi della sua statua senza l'aiuto di nessuno come neonata.
Ed era il Gran Sacerdote (Shion, appunto) a prendersene cura, oppure qualcuno che è da lui nominato (Aiolos, appunto). Saga, che l'ha ucciso e si è spacciato per lui, poteva accedere tranquillamente nella casa del Gran Sacerdote dove c'era la infante Atena per questa ragione, non perché ne fosse il genitore o altro. Si svolge tutto all'interno del Santuario di Atena, non da qualche parte in giro per l'Attica.
Poi, almeno nella serie regolare, non sono nemmeno presenti sacerdotesse di Atena. Non se ne fa menzione. Forse le confondi con le ancelle, che erano appunto servitrici, invece delle sacerdotesse che invece hanno compiti molto più spirituali.
Un'altra discordanza che ho presto trovato è stata che, nel tempo in cui narri è presente anche Dohko. E questi, invece, era obbligato a rimanere ai Cinque Picchi per vegliare su un sigillo che imprigionava gli Specter al servizio di Hades. Quindi non poteva essere presente al Santuario, e come detto in un intervista era Shion (suo compagno d'armi nella serie precedente) ad andare di tanto in tanto a trovarlo.
Inoltre, se appunto parli di castità, anche i Saint (Cavalieri) di Atena sono soggetti a questa legge. Devono rimanere casti e puri, e di conseguenza non credo che un uomo come Saga (che era paragonato lui stesso all'incarnazione di una divinità ed era ligio alle regole) potesse fare una così barbara violenza su una povera sacerdotessa/ancella. Se devo essere sincera, per me quel passaggio non è stato gestito affatto bene o contestualizzato.
E inoltre Kanon era un personaggio segreto. Nessuno al Santuario era a conoscenza della sua esistenza e questi non poteva tranquillamente girare. Inoltre non "vive" abbastanza da vedere il fratello diventare malvagio, perché viene rinchiuso prima dallo stesso Saga in una prigione a capo Sounion.

Passando al lato mitico, ti dico che Atena ha punito Medusa, e anche crudelmente perché con il suo atto aveva profanato il suo tempio. L'unica ragione per cui non punì lo zio è perché divinità come lei (anche se ci portò rancore), mentre Medusa era una semplice umana morta nel giro di qualche decade. Per fare un esempio inverso, Zeus punì Anchise per aver giaciuto con Afrodite, ma non punì Afrodite che gli aveva disubbidito. Quindi la punizione non arrivava perché "è donna", ma semplicemente perché tra divinità non volevano beghe e preferivano prendersela con i mortali.

Perciò ti pregherei di guardarti la serie, perché ancora non è finita. Dopo Nettuno (in originale Poseidon) ci sono ben tre capitoli della saga di Hades (Sanctuary, Infero e Elysion). E penso che sia una grave mancanza non completare la serie e scrivere completamente a caso su questo argomento.

Ma preferirei davvero che riflettessi sulla storia che stai scrivendo.
Già il fatto che Atena viene concepita in uno stupro, da un'anonima ancella, che stando alle tue note potrebbe avere anche la colpa di questo stupro (quando, mi spiace, ma se si parla di stupro la colpa è solamente dello stupratore e mai della vittima) non è una cosa normale.
E io sinceramente mi sento nauseata, come donna coinvolta in una relazione. Perché a me il non-con è un tema affascinante, e io stessa ho scritto dub-con, ma qui sembra più una giustificazione dello stupro e vero victim shaming più che lo sviluppo di un rapporto effettivamente abusivo.
Ti prego di riflettere davvero su ciò che stai offrendo al lettore. Perché il confine tra i due generi è sottile, e cascarci è più che facile.

Detto questo, sono felice che questa storia sia curata dal punto di vista sintattico-grammaticale (magari con qualche svista) perché ultimamente non è facile trovarne in giro.
Arrivederci e senza rancore.

Recensore Veterano
06/07/16, ore 18:05
Cap. 1:

Salve!
La tua storia é davvero molto, molto interessante giacché si occupa di una questione che nel ciclo che stiamo tutti vivendo é pregnante: la prevaricazione del maschile sul femminile - o più ancora, lo sfregio e la detronizzazione del Femminile.
Tema delicato e complesso, é ancora più intrigante il fatto che tu abbia deciso di trasportarlo nella dimensione del Santuario, Santuario dedicato ad una delle più alte manifestazioni della Dea.
Hai posto dei quesiti intriganti a proposito di come effettivamente Saori/Isabel sia giunta nella culla, e l'incontro Madre e Figlia é qualche cosa che aspetto di leggere con trepidazione.
La nota AU che tu hai specificato piú volte ti lascia sufficiente spazio di manipolazione degli eventi...
La scena della violenza trattata in maniera tanto cruda e scevra rende purtroppo molto bene il senso di ciò che accade, io avrei scelto altri registri per riportarla forse, ma questo é un problema di mero gusto personale. Mentre invece ho molto apprezzato il momento di Kanon (per conoscerlo da così poco hai fatto un lavoro più che buono) e la scena d'apertura...splendida, un vero morso ai visceri.

Per ora non mi sbilancio troppo, ma sappi che attendo il seguito ;)

Recensore Junior
04/07/16, ore 23:28
Cap. 1:

Ciao Charly! Che dire la tua storia mi piace molto ed è davvero scritta bene.
La storia mi intriga davvero molto, io adoro Saint Seiya, a parte certi personaggi, ma mi hai davvero incuriosito la trama è già da questo capitolo sembra che si prospetti una bellissima storia affascinante ed avvincente. Mi piace il tuo personaggio, mi sono immedesimata in Daphne e nel suo dolore. Non ti preoccupare anche io mi sono persa un po' di cose, ad esempio Kanon e Shion non sei solo tu ad esserteli persi. Ancora complimenti per la tua storia! A presto!
Jcma