Recensioni per
Il retaggio di Eva
di innominetuo

Questa storia ha ottenuto 19 recensioni.
Positive : 19
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
03/12/22, ore 20:17

Gironzolavo un po' sconsolata per la sezione storica, ed ecco che mi imbatto in questa storia.
Lo confesso, riguardo questa figura sono profondamente ignorante, nel senso che sì, so che Mozart aveva una sorella e che anche lei era straordinariamente dotata in campo musicale, ma qui le mie conoscenze si fermano. Mi ripeto che un giorno approfondirò come si deve la musica classica e i grandi compositori... peccato che a forza di dire un giorno questo un giorno quello poi finisca per non combinare nulla, ma questi sono dettagli irrilevanti.
Venendo a noi, sarà che non sono poi troppo più giovane di questa donna, ma mi sono sentita profondamente in empatia con lei, con il suo rimpiangere ciò che non è potuta essere (e qui non mi dilungo e ti risparmio un panegirico, ma strazia il cuore pensare a come il fatto di essere donna abbia limitato le sue potenzialità di artista mentre il fratello saliva agli onori della ribalta e chissà se si rendeva conto di cosa, o meglio chi, lasciava dietro di sé).
I ricordi sono carichi di nostalgia e arrivano dritti al cuore (il piccolo Wolfgang che dichiara il proprio amore a una Maria Antonietta bambina è di una tenerezza sconvolgente) ma soprattutto è doloroso, dolorosissimo, vedere il desiderio di poter esibirsi nelle corti d'Europa affievolirsi e spegnersi, perché lei è donna e a una certa età i doveri femminili divengono altri e non si ammettono deroghe.
Credo però che quel che più mi ha colpita, e turbata, sia l'orologio che ticchetta, quella nota dissonante che non ha senso riprodurre con nessuno strumento e che pure scandisce inesorabile lo scorrere del tempo.
Sarà che la sento prepotente anche io su di me, la sentiamo tutti, forse, sarà che laddove la signora Mozart sente l'ineluttabilità delle nozze io sento al contrario il peso della solitudine e penso che forse invecchierò sola circondata da gatti, ma queste poche righe mi hanno fatto venire voglia di abbracciarla.
Un racconto malinconico, intenso e doloroso, di cui ti ringrazio di cuore dal momento che mi hai permesso di conoscere una figura femminile interessantissima e purtroppo dimenticata tra le pieghe della storia.
Un saluto, e grazie ancora

Mel

Recensore Master
08/04/17, ore 18:24

Una figura molto accattivante e spesso sottovalutata quella della sorella di Mozart. Purtroppo viveva in un mondo in cui il suo talento veniva dopo il suo cognome e la sua sessualità e non sarebbe mai stata apprezzata davvero come musicista. Non da quel mondo, non da quell'intellighenzia.

Una composizione dolcissima, sembra di danzare sulle onde di una musica lontana e malinconica.

Complimenti come sempre
Morgengabe

Recensore Master
24/02/17, ore 15:54

Ciao!
Per caso ho intravisto questa storia nel tuo account e la protagonista mi ha incuriosito quanto basta per farmi dare un'occhiata.
Ti voglio fare i miei complimenti per la capacitá con cui sei riuscita a calarti completamente nel personaggio, raccontando di una vita all'insegna di sogni improbabili e illusioni dettate dalla giovine età.
Nannerl è una donna che ha avuto la fortuna/sfortuna di avere un fratello dotato di un enorme talento musicale e di averne altrettanto lei nel sangue. Per quell'epoca voleva dire solo restare a guardare seduta su una poltrona, mentre il tuo adorato fratello si empiva di quella gloria soddisfacente che poteva solo essere data dal praticare una passione che veniva persino apprezzata dal pubblico. A lei restano solo i ricordi , sfumature di un passato deviato dagli occhi di un bambino, tanto da non comprenderne l'inevitabile fine.
Ottima la metafora dell'orologio della vita che minaccia di risucchiare il suo passato e l'effimera gioia che riusciva ancora a trarne.
Un altro complimento va alla cura dei dettagli storici e biografici, come i tasti d'Avorio e le date degli eventi. A tal proposito, definirei un tocco di classe il fatto che ella abbia 33 anni, proprio l'età in cui prende marito: riempie la lettura di una triste fatalità che mostra quanto una donna, per quanto forte e talentuosa, era destinata sempre a guardare gli uomini - suoi pari - seduta su una sedia, con le mani strette in grembo e la testa china per la sconfitta.
A presto!
(Recensione modificata il 24/02/2017 - 04:52 pm)

Recensore Master
17/02/17, ore 19:19

La famosa Nannerl, eccola qui!
Bellissimo trovare una storia dedicata a lei.
Purtroppo, essere donne all'epoca era una gran disgrazia: eri una cosa, al massimo un animale, che veniva ceduto o promesso (naturalmente con adeguata dote di accompagnamento) e la tua occupazione doveva essere solo far figli, badare alla casa e stare zitta.
Una donna come Nannerl, con il talento per la musica di tutti i Mozart, è stata fatta esibire finché era una bimbetta e questo appariva carino, come se fosse stata un animaletto ammaestrato, ma quando è cresciuta tutti davano per scontato che avrebbe lasciato la musica in favore delle frigne dei mocciosi.
Come sempre, è un racconto molto bello, visto dal punto di vista (per me) singolare delle donne che non hanno mai potuto esprimere se stesse e le loro capacità in quanto donne. Riesci a far risaltare molto bene come ad Amadé sia concesso tutto, e a lei, invece, più niente.
Complimenti, e meno male che adesso i tempi sono cambiati!^^

Recensore Junior
24/11/16, ore 15:37

Allora, partiamo col dire che io tutto quello che conosco della vita del nostro Wolfgang lo so grazie al film "Amadeus", che la nostra professoressa di musica ci ha fatto vedere l'anno scorso per istruirci un po' sui componimenti del 700-800. Si lo so, se hai visto quel film saprai che è "ciarpame" come lo ha definito il collega della mia professoressa (anche se in verità a me piace molto, accidenti! Ci ho anche scritto una fanfiction -che ha molto da invidiare alla tua- e per il finale mi sono anche commossa).
Ma perché ti sto raccontando di questo film prima di recensire? Aspetta, ora ci arrivo...
Oggi la nostra professoressa ci ha parlato ancora di Mozart, e potrai immaginare la mia sorpresa nel vedere questa fanfiction mentre stavo girando completamente a caso su efp.
Insomma, il collega della mia prof ha definito il film "ciarpame che ritrae un Mozart rincoglionito e dove viene omessa completamente la sorella, che viveva in simbiosi con il fratello ed era brava tanto quanto lui". Ecco, prima di allora non sapevo che Wolfgang avesse una sorella. Tu sei riuscita splendidamente a descrivere le sensazioni che deve aver provato quella povera donna, sentirsi così inutile e piccola in confronto al fratello, soltanto perché lei ha avuto la "sfortuna" di nascere donna. Già, è assolutamente ingiusto che il suo talento venga represso per questo così orrendo motivo.
Insomma, veramente ottimo lavoro.

P.s. la visione di Mozart che "corteggia" la nostra cara Maria Antonietta d'Austria è dolcissima, aw
(Recensione modificata il 24/11/2016 - 03:38 pm)
(Recensione modificata il 24/11/2016 - 03:41 pm)
(Recensione modificata il 24/11/2016 - 07:41 pm)

Recensore Master
01/09/16, ore 18:51

Hm, sempre la stessa storia.
' Tu sei donna e non, tu sei donna e non! '
Mi fa infuriare, questa cosa!
Una donna può, può anche più degli uomini!
Sfortunata a nascere in quel periodo, ma se non ci fossero state donne come lei, che alla fine, ha fatto ciò che voleva, non ci saremmo mosse da lì.
Essere donna non può essere una maledizione, è tutto sbagliato!
Tanto più se sei una donna di talento, che avresti potuto mettere sotto anche il tuo fratellino geniale se te lo avessero permesso... non ho parole per simili ingiustizie.

Vendichiamola, se lo merita.
Dimostriamo che non siamo seconde proprio a nessuno!
(Recensione modificata il 01/09/2016 - 06:52 pm)

Recensore Master
31/07/16, ore 14:46

Ciao carissima!
Ma come ho fatto ad accorgermi solo ora di questa tua meravigliosa storia? La mia solita distrazione!
Da dove comincio...? Allora, prima di tutto, complimenti per la composizione introspettiva, che mi piace tantissimo. Riesce a rendere molto bene i pensieri di Nannerl, un po' malinconici, un po' amari (nei confronti del padre) e anche un po' nostalgici nei confronti del fratello. Tutta la storia ovviamente mi intristisce molto, perché trovo assolutamente ingiusto che una ragazza così dotata abbia dovuto rinunciare al suo dono solo perché donna, cosa purtroppo successa puntualmente in quasi ogni epoca storica. Lei è un personaggio che mi ha sempre affascinato, ne ho letto anche, sapevo che aveva un talento pari o forse anche superiore a quello di Wolfgang, ma che la famiglia non puntò mai su di lei. Come al solito tu scrivi meravigliosamente, e le hai reso davvero giustizia! Bravissima.
Un abbraccio,
a presto
Eilan

Recensore Veterano
22/07/16, ore 13:17

Non potevo esimermi dal recensire questa breve One- Shot: io amo Mozart e la sua storia famigliare, per quando abbia sempre prediletto il mio Beethoven; ma questo è un altro discorso.
Trovo che tu abbia rappresentato al meglio quelli che sarebbero potuti essere i pensieri di Nannerl; lo hai fatto con intelligenza e passione, ergo, il risultato non poteva che essere così ben riuscito.
Povera cara ragazza, ripensando a lei mi si stringe sempre il cuore...
Complimenti carissima!
Alla prossima.

Recensore Veterano
21/07/16, ore 07:14

Mi affascina sempre la delicatezza ed il rispetto con cui ti accosti a personaggi storici femminili. Ho avuto gia modo di leggere brevi flussi di coscienza in cui cogli la natura umana e femminile di donne della storia, i loro vincoli sociali, le loro rinunce, i loro affetti.
In poche parole, sei stata capace di dipingere i tratti più rilevanti di Maria Anna, come il suo amore viscerale per la musica e per il fratellino, le costrizioni delle regole sociali che hanno impedito alla giovane di portare avanti i suoi desideri.
E tramite i suoi occhi, ci hai fatto vedere piccoli flash del piccolo Amadeus, del suo legame con la sorella.
Le parole che chiudono il pezzo colpiscono al cuore per la semplice e crudele verità che si portano dentro: Maria Anna è una donna, il tempo della musica è finito per lei; Wolfgang Amadeus è un uomo, il tempo della sua musica non finirà mai.
Il retaggio di Eva si esprime in tutta la sua ingiustizia nelle tue parole, in maniera silenziosa, composta ma altrettanto tragica.
Bravissima.
gratia

Recensore Master
17/07/16, ore 12:00

Sono felice che tu l'abbia scritta, anche io come sai avrei voluti scriverne, ma il tempo è così tiranno che chissà se mai lo farò!
Inoltre tu hai un dono tutto tuo particolare nel rendere giustizia a figure femminili della storia. Possiedi una sensibilità fuori dal comune oltre che una cultura immensa, che ti permettono di scendere nelle viscere del personaggio, farlo tuo e di restituircelo arricchito del tuo punto di vista, come accade per Nannerl di cui hai tratteggiato magistralmente la condizione e la grande ingiustizia che ha dovuto subire perché nata donna e nell'epoca sbagliata.
Bellissimi i momenti da te desrcitti dei due fratelli alla corte della piccola  Maria Antonietta, li ho davvero adorati!
Grazie di questa piccola perla e scrivine altre, un bacio!
PS Grazie anche della dedica sei un amore!
(Recensione modificata il 17/07/2016 - 12:02 pm)
(Recensione modificata il 17/07/2016 - 12:54 pm)

Recensore Junior
17/07/16, ore 10:37

Buongiorno!
Questa piccola storia è davvero bella e affascinante, non sapevo dell'esistenza di una sorella di Mozart talentuosa quanto lui.
Purtroppo in un mondo prevalentemente maschilista come quello, le donne con talento non vengono nemmeno considerate.
Non sapevo nemmeno che Mozart fosse innamorato di Maria Antonietta, nonostante fosse una piccola infatuazione infantile.
Adoro un sacco il tuo stile di scrittura, molto curato e romantico, sembra di leggere una di quelle poesie degli scrittori dell'Ottocento. Si vede che scrivi con passione!
Ti faccio i miei complimenti per la storia e a presto!

Miriam

Recensore Master
16/07/16, ore 13:55

Oh, Lou... Che posso dire?
Mi hai davvero commossa, non hai idea di quanto questa storia mi abbia colpita ed emozionata! Sono sempre stata una grande amante della musica di Mozart, sin da quando ero piccola, e con il trascorrere degli anni mi sono ulteriormente documentata sulla sua vita e sulle vicende che lo hanno trasformato nel mito che conosciamo, e sono rimasta estremamente colpita dalla vicenda della povera Nannerl, una fanciulla altrettanto musicale e talentuosa, ma non abbastanza fortunata da poter vivere della propria musica come ha fatto suo fratello.
Hai espresso perfettamente (e con uno stile impeccabile, come sempre) la malinconia e la frustrazione della povera Nannerl, prima attraverso i ricordi e poi attraverso il lento, inesorabile scandire del tempo.
Il presente le ricorda chi è, ciò che avrebbe potuto essere ma che non avrà mai la possibilità di diventare, perché donna.
Che destino gramo, il suo! Persino suo fratello, lo strano e geniale Amadeus, ne aveva riconosciuto il talento e la implorava a continuare a comporre, a dare voce alle proprie abilità, ma il volere di suo padre è sempre stato irremovibile ed inesorabile.
Si sa, se sei una donna non puoi che ambire a sposarti, ad essere una madre ed una moglie... La musica è solo per gli uomini, una donna non sarebbe certo in grado di sopportare un simile peso.
Povera, povera Nannerl... Lei non era che una spalla, una compagnia al talento di suo fratello, per il quale nonostante tutto non ha mai provato alcuna invidia, ma solo tanto affetto ed ammirazione.
Donna splendida, questa giovane musicista mancata... Ed io ringrazio te, per aver dato voce ad un personaggio così tristemente ignorato.

Bellissimo racconto, che finisce subito fra i preferiti <3

Recensore Master
14/07/16, ore 21:23

Con poche righe fai rivivere una donna e il suo talento.. Racconto breve eppure musicale.. Perfetto e senza sbavature. grazie J

Recensore Junior
14/07/16, ore 20:47

Questa storia è davvero bella: è scritta in modo impeccabile, in più ho apprezzato molto il fatto che tu abbia parlato di Anna Mozart, un personaggio ingiustamente ignorato... una donna che, proprio in quanto tale, venne costretta ad abbandonare la carriera musicale per diventare la moglie di qualcuno. Immagino che il dover vedere suo fratello mietere successi in tutta Europa mentre per lei la stessa opzione non era mai stata neppure presa in considerazione debba essere stato tremendo, soprattutto se era tanto dotata...
Complimenti! ^^
Fra

Recensore Junior
14/07/16, ore 19:22

Sì, conoscevo pure io la storia di Nannerl, ho visto il film di qualche anno fa! all'epoca era impensabile per noi donne aspirare a una carriera e di donne gambizzate ce ne devono essere state a centinaia nella Storia. E' certamente un'ingiustizia, ma cosa ci vuoi fare.
Di solito non impazzisco per il genere storico ma questo argomento mi interessava perché amo molto la musica sinfonica (suono il pianoforte da quando ero piccola) e penso che tu abbia fatto un ottimo lavoro, scritto bene e interessante.
Mi è piaciuto il tono malinconico con cui Nannerl ricorda episodi della sua adolescenza con il fratellino Amadeus (con una cotta per Maria Antonietta! che tenero!). Peccato che da adulta avesse dovuto rinunciare ai concerti, povera.
Complimenti e alla prossima.
diletta

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