Recensioni per
NE RESTERÀ SOLTANTO UNO
di TigerEyes

Questa storia ha ottenuto 724 recensioni.
Positive : 724
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
18/03/11, ore 20:25
Cap. 4:

uhm nuovo capitolo e nuove rivelazioni.
Comunque le notizie storiche sono interresanti, infondo ogni immortale nasce in un periodo storico ben definito e questo ci permette di capire in quae periodo storico è inserito l'immortale Ranma.
Comunque voglio proprio vedere che diavolo succede.

Recensore Master
18/03/11, ore 20:14

Uff! Letto anche questo.
Sono proprio incuriosito dal'evolversi della faccenda anche perchè non ho ben capito se Akane è un'immortale o solo un'amica del nostro immortale giramondo, anche se da quello che ho capito finora è rimasto solo uin Giappone.
Devo ammettere che il tuo lavoro è sempre più bello e interresante ormai intendo seguire tutta l'opera.

Recensore Master
18/03/11, ore 19:57
Cap. 2:

bene bene e questo capitolo ci fa vedere un'altro scorcio della vita dell'immortale Ranma, la grande domamnda è quanti anni ha?
A giudicare da certe frasi credo molti e ha fatto in tmpo ad avere varie moglie e tutte sono per lui importanti e ha sostenuto molti duelli, chiaramente avrà sconfittop parecchi immortali e aquistato numerose reminescenze.
Spero che molto presto vedremo Ranma afronterà duello cosi vedremo combattere e cercheremo di capire quale stile di combattimento preferisce usare nel corso dei combattimenti.
Fremo dal desiderio di leggere il duello.

Recensore Master
18/03/11, ore 15:16
Cap. 1:

Ah che bello ecco qyua una ff ispirata ad un capolavoro come l'ultimo immortale.
Dunque l'inizio fa vedere l'immortale che lascia una sua moglie (potento vivere atraverso i millenni gli immortali sanno si amare ma cercano di fuggire dall'amore perchè gli altri invecchiano e muoino loro restano in vita e la polvere dei secoli si accumula).

L'inizio è veranmente interresante e immagino che presto o tardi vedremo gli immortali battersi tra di loro a colpi di spada.

Recensore Master
18/03/11, ore 13:22
Cap. 7:

uhhhhhhhhhhh, sei tornata cn la storiaaaaaaaaaaaaaa!!*_* non vedevo l'ora!!! Eccomi qui con la modifica!!! Devo dire innanzitutto che è sempre difficile leggere un capitolo, sapendo già quello che succede dopo... mi fa solo venire sempre più voglia di arrivare a QUEL punto!:D Mi fa tenerezza quando Ranma parla di Ryoga che non riesce a guardarla e balbetta! ahahahahaah e poi ù2odio gli uomini, li odio tutti!" :D
E aggiungo... Kodachi è sempre più pazza di come la ricordavo!O____O
bene... ora aspetto con ansia IL RESTO!!!!*_*
(Recensione modificata il 20/03/2011 - 06:58 pm)

Recensore Junior
15/03/11, ore 20:39
Cap. 7:

Carissima Tiger eyes, ti ho seguita da quando hai pubblicato per la prima volta questa storia meravigliosa, prendendo spunto in maniera intelligente da Highlander, telefilm che ho visto ed ho amato. La rielaborazione e il tuo continuo lavoro di perfezionamento della storia è notevole e non smette di stupirmi; tra l'altro ti ho sempre considerata una delle migliori scrittrici che si possono trovare non solo su efp, bensì nelle librerie italiane! ^^ 
Apprezzo e mi emoziono ogniqualvolta tu scriva e sforni un capitolo così ricco di colpi di scena seguito implicitamente da una serie di approfondimenti circa la natura dei personaggi e della loro introspezione psicologica. Inoltre la replica dei reali caratteri dei personaggi,che abbiamo imparato a conoscere e a voler bene o ad diare, rimane fedele in tutti i suoi aspetti cosicchè non pare di osservare un Ranma, ad esempio, molto diverso da quello del manga, a parte che per esigenze di storia sia dovuto diventare più tormentato e serio (mi piace più così xD!).
La pazzia di Kodachi mi sorprende sempre più, poichè ritengo che davvero ci siano persone del genere che si incaponiscono con cose che non esistono nè in cielo nè in terra!! Lei è davvero spaventosa e temibile!
In cocnlusione, posso dire che seguo appassionatamente la storia fin dai tuoi esordi e questa evoluzione della storia, dovuta ad una correzione totale, non mi dispiace per nulla al mondo!! ^^
Continua così!!
Alla prossima, Uotani

Recensore Veterano
15/03/11, ore 15:02
Cap. 7:

Tesora cara, questo tuo capitolo è stupendo, tanto per cambiare, e ancora una volta ti sei superata! L'idea della colonna sonora rende la lettura ancora più coinvolgente, ma anche senza di essa mi sarei ritrovata senza problemi a fianco di Ranma e Akane, in questo splendido universo che hai creato, dove il giappone feudale, ricostruito in maniera incredibilmente accurata, si intreccia con le intriganti vicende degli immortali.
La prima parte mi ha lasciato per un attimo in confusione, perché non mi aspettavo di ritrovare Kodachi, ma la sorpresa è durata solo poche righe, visto che la kunoichi non perde tempo a volgere i suoi pensieri all'amato. Se nel capitolo scorso ce l'hai mostrata come una pazza ossessionata da lui, qui è di gran lunga peggio; forse perché il punto di vista è il suo, leggere di questo amore folle e totalmente irrazionale mi ha dato i brividi, è incredibile quanto tu l'abbia caratterizzata bene, rivelando la sua follia. La sua convinzione che Ranma la amasse sul serio, visto che non l'ha uccisa, è qualcosa di agghiacciante, perché non ha neanche un attimo di incertezza o di dubbio; no, si limita a rileggere il combattimento sotto un'ottica distorta, che convalidi la sua tesi. E il suo modo di crogiolarsi nell'odore di Ranma, di annusare il brandello di stoffa impigliato tra le lame è un delizioso tocco da maestra per mostrarci la profondità della sua morbosa ossessione. Mi chiedo cosa crede che succederebbe se come immortali rimanessero solo lei e Ranma: si lascerebbe uccidere da lui? Penserebbe di poter vivere con lui senza più curarsi della ricompensa? O considererebbe lo scontro mortale un ulteriore modo per unirsi, come se ucciderlo o l'essere uccisa da lui fosse l'estremo gesto di intimità che li avrebbe legati? Da una folle come lei mi aspetterei di tutto. E mi ha colpito la sua disapprovazione sul fatto che Ranma cerchi di vivere tra gli umani, sia perché ci dice molto sul carattere di lui, forse più di quanto abbiamo evinto finora, vista la sua disillusione e la crudeltà di cui ha dato prova, sia perché ci dimostrano anche il modo in cui Kodachi stessa si pone con gli umani e all'idea di una ricompensa che le tolga tutti i poteri. Folle il suo amore per Ranma, ma ancor più folle la sua idea di cambiarlo e di renderlo come lei, perché malgrado lo sterminio compiuto negli scorsi capitoli Ranma non sarà mai così mostruoso (anche perché c'è l'incontro con Akane che lo attende XD). Eppure lei è così convinta di poterlo cambiare, convinta di avere un futuro al suo fianco e perfino di sconfiggere Happosai. Certo, immagino che una pazza ossessionata dall'idea dell'amore come è lei non abbia bisogno di alcun ideale, ma non si è resa conto che Ranma questa mancanza la sente eccome, visto il guscio vuoto e stanco di vivere che è diventato ultimamente.
E passiamo alla parte dell'incontro tra le due sorelle. Bella la descrizione della cerimonia del tè, che dovrebbe essere un momento di pace e tranquillità, che invece fa da sfondo a un confronto del genere. Akane sa bene di non potersi fidare di Nabiki, ma è in una situazione in cui non può permettersi di essere razionale fino al midollo, perché si sta per giocare tutta la sua esistenza; e Nabiki, da serpe qual è, sa benissimo anche quali tasti toccare per far breccia nel cuore della sorella. È così che arriva quella parola fatidica, la parola che concretizza il sogno di una vita e che spingerebbe Akane a fare qualsiasi cosa: libertà. Grazie alla tua vivida narrazione mi è sembrato che Akane la assaporasse tra sé e sé, vedendo i contorni di ciò che le era sempre stato negato. Ho adorato questa frase “Quand’è che imparerai a dominare i tuoi pensieri, Akane? Proprio non ti accorgi di come prendono possesso dei tuoi lineamenti?”, perché, se già non bastasse la splendida caratterizzazione che le hai dato nei capitoli precedenti, questa è la prova definitiva: lei è Akane. Ho apprezzato molto anche la difesa per Ryoga; immagino che a spingerla a spendere parole gentili nei suoi riguardi fosse soprattutto il desiderio di sconvolgere la sorella e farla sentire meno sicura, ma sono certa che Akane abbia davvero apprezzato la chiacchierata con lui, ovviamente considerandolo come un amico e non un fidanzato, anche perché non dev'esserle successo spesso di avere a che fare con un uomo che la trattasse con rispetto e, invece di mostrarle condiscendenza, si interessasse genuinamente alle sue opinioni. Questo rapporto amichevole tra l'altro ricorda molto quello del manga, dove Akane non dimostra ostilità a Ryoga né odio o antipatia. Li ho visti molto simili, tramite le parole di Akane: entrambi non riescono a inserirsi in una società che vieta le libere emozioni, entrambi sono degli outsiders, troppo veri e vivi per poter trovare la loro collocazione in un mondo dove l'intrigo, il doppiogiochismo e il controllo assoluto fanno da padroni. Inutile dire però che in confronto a Ranma lui non sia nulla; e come potrebbe, dato che chiunque sfigurerebbe se confrontato con l'immortale? E come posso esprimerti la mia ammirazione incondizionata dinanzi alla descrizione che fa Akane? “lui ti guardava dentro con quegli occhi di ghiaccio e neve e vi scavava un abisso. Della tua età e del tuo sesso non me ne importa nulla, dicevano, della tua classe sociale non so che farmene. Ti guardava e ti derideva perché per lui non eri niente, ma sapeva sorridere di cuore e carezzare con lo sguardo e allora pareva che le tegole scivolassero da sotto i piedi…” Sono parole davvero bellissime, spiccano perfino nel tuo stile già eccelso! Non vedo l'ora di leggere del loro incontro e di vedere quanto rapidamente Akane cambierà idea su di lui *__* Nabiki comunque è un serpente a sonagli, altro che vipera. Per un attimo ho davvero sperato contro ogni logica che Akane la uccidesse, ma come potrebbe privare la storia di un'antagonista così deliziosamente intrigante? Il mio odio-amore per lei ormai non ha confini!
E proprio quando mi stavo chiedendo quando Ranma sarebbe comparso di persona, dopo che le due protagoniste delle parti precedenti avevano pensato a lui, eccolo comparire in tutto il suo splendore, ancora una volta presentato tramite il punto di vista della gente normale. Ma quanto adoro quando lui terrorizza i poveri umani? *___* Quel “Voi credete che il demone che ho appena ucciso sia la cosa peggiore che abbiate visto finora?>” è da oscar! Sarò sadica, ma non sono riuscita a provare pena per Yori, la realtà è che vedere Ranma comportarsi in maniera tanto arrogante e inquietante è una goduria estrema XDD
Sono felice poi che tu ci abbia concesso un altro scorcio del Ranma giovane e ancora piuttosto “normale”. Io preferisco quello tormentato che è diventato nei secoli, ma anche il ragazzo ingenuo e testardo dell'inizio è adorabile. E in questa parte del capitolo ci sono due punti di fondamentale interesse: primo, gli insulti di Ranma sono da piegarsi in due, specie se si pensa alla sua situazione XD E secondo: Happosai è un grandissimo bastardo! Francamente non sapevo se ridermela per il sadismo che ha dimostrato nel far sollevare all'allievo un dito dopo l'altro, con noncuranza, mentre parlava di tutt'altri argomenti, o se solidarizzare con Ranma e unirmi agli insulti! XD E degno di nota il fatto che Ranma si lamenti, sbuffi, insulti e maledica, ma che alla fine obbedisca all'anziano immortale. A parte la scena molto pittoresca (un Ranma a testa in giù che insulta sanguinosamente il caro vecchietto, che si permette pure di fumargli addosso XD), ho apprezzato questa parte anche perché veniamo a conoscenza delle due regole fondamentali degli immortali; e, se la prima già si conosce per Highlander, la seconda mi ha piacevolmente sorpreso, e la trovo decisamente sensata. Mi è piaciuto poi il fatto che tu ci abbia mostrato la difficoltà dell'allenamento, rifuggendo quindi l'equazione immortale = fortissimo a priori; è stata una scelta decisamente azzeccata.
Ed eccomi arrivata alla parte che ho preferito, quella in cui Akane tira fuori gli artigli e non solo, in cui esprime il suo dolore, la sua collera, la disperazione, e viene descritta dal punto di vista di altrui due personaggi. È una parte divisa in ben tre spezzoni che mi ha lasciato senza fiato per l'emozione. Non posso fare a meno di considerarla la parte che più mi abbia preso, perché le lacrime rabbiose di Akane mi hanno colpito al punto che quasi piangevo con lei, pensando al destino della sorella. Perché la convinzione con cui ha risposto ad Happosai che sì, lei poteva, mi ha fatto provare un estremo senso di rivalsa e assieme una stilettata d'amarezza, visto che mai in circostanze normali Akane si sarebbe aperta così con lui, se non fosse stata così sopraffatta dalla collera e dalla disperazione. Perché quando parla del vantaggio delle proprie nozze e arriva praticamente a scandalizzare Happosai ho esultato con lei, con un senso di vendicativa soddisfazione (hai voluto addestrarla, credendo di poterla tenere sotto controllo e di ingabbiarla dopo averle fatto intravedere la libertà? Ora scopri quanto sei stato ingenuo). Perché quando Happosai si rende conto che a lei non importa nulla che lui le legga pensieri tanto sanguinari, e ne resta sconvolto, è una scena che mi ha tolto il respiro, e tu l'hai descritta così bene che non ce l'avevo solo davanti, ma la stavo vivendo. Perché quando Happosai si è reso conto che Akane si è spenta ho sentito un magone all'altezza della gola che è durato per tutto il resto della lettura. Perché vedere Happosai spaventato, spaventato perché si è reso conto che Akane non ha nulla da perdere, e chi non ha nulla da perdere è l'essere più pericoloso del mondo, è qualcosa di impagabile. Perché, in quel momento, io sono stata Akane, grazie alla tua incredibile capacità di far immedesimare i lettori. Ammetto che mentre leggevo Happosai l'ho odiato tantissimo, perché, malgrado non sia cattivo ma si limiti ad affermare una semplice realtà, malgrado i suoi più nascosti pensieri dimostrino come non sia impassibile né al triste destino di Kasumi, né alla sofferenza dell'allieva, non posso non schierarmi totalmente con Akane, nel momento in cui lei sfoga la propria collera con quelle domande rabbiose e vede infrangersi tutto contro un muro di indifferenza. L'ingiustizia della sua situazione è troppa e dev'essere davvero terribile sapere avere le capacità per eliminare un uomo come Daichi in due secondi ma non poter andare a soccorrere la sorella. Mi è piaciuto molto anche il punto di vista di Tofu, che vede il cambiamento subito da Akane ma non ne comprende il motivo e, anche se meno scioccante della presa di coscienza di Happosai, contribuisce a mostrarci quanto lei sia determinata e assieme disperata, una giovane donna che lotta con le unghie e con i denti contro un mondo intero; è stata davvero furba a ferirsi apposta per vedere il dottore e ora non posso che attendere con ansia di rivederla all'opera nel prossimo capitolo. Spero di averti dato almeno una minima idea di quanto io abbia amato queste scene con Akane, perché mi hai suscitato emozioni tanto intense che dubito di essere riuscita a metterle per iscritto. Sappi solo che l'ho amata, questa parte. L'ho amata davvero tanto.
L'ultima parte del capitolo ha un po' stemperato l'atmosfera cupa e anticipatrice di tragedia che c'era prima, grazie a un dialogo telepatico piuttosto ironico tra Ranma e il suo maestro. Happosai ha ragione, Ranma non avrebbe potuto scegliere momento peggiore per tornare a cercarlo, ma in fondo questo suo pessimo (?) tempismo è la cosa che stavamo tutti aspettando! E non vedo l'ora di leggere anche lo svolgersi del loro incontro.
Concludo dicendo solo che migliori a ogni capitolo; non so come sia possibile, visto che hai già raggiunto l'eccellenza, ma ti dimostri sempre più abile: il tuo stile, il modo in cui giochi con le parole e crei immagini e scene più vivide di un quadro, e dipingi le emozioni dei tuoi personaggi con pennellate che non possono non raggiungere il cuore del lettore, sono delle prove inconfutabili delle tue incredibili capacità. Ho ancora un magone per la parte riguardante Akane, eppure è una parte che leggerei ancora e ancora, perché raramente uno scritto mi ha emozionata tanto; e non siamo ancora arrivati all'incontro tra i due... qui devo farmi scorta di fazzoletti (e mi stai pure facendo perdere la mia facciata da dura, dannazione! XD). Se anche hai trovato difficoltà nella stesura del capitolo, non l'ho notato in minima parte; la gestione della TPL è ormai un'arte in cui sei maestra, hai mostrato tutto senza raccontare nulla, ogni parte era perfetta, senza lungaggini o frasi poco immediate, e le emozioni mi scorrevano nella pelle a ogni riga. Sei inarrivabile, davvero non ho più parole per esprimerti la mia ammirazione e la mia gratitudine per aver condiviso con noi una simile perla di storia. Un fantastilione di complimenti, tesora, e ancora sono pochissimi in confronto a ciò che ti meriteresti.

Recensore Master
15/03/11, ore 12:09
Cap. 7:

La trama si comincia a delineare, o almeno si possono già formulare delle ipotesi, ma prima di passare alla recenzione, voglio ringraziarti x aver messo le note a inizio cap. e per le novità dell'I-pod e del bellissimo Soun di Ran_Necchan.
Kodachi è quanto di più IC ci possa essere, è divertente vedere come si trastulla nelle sue fantasie, facendole diventare reali. Di tutte le panzane che si auto-racconta le migliori sono:
1- crede di avere instillato il dubbio a Ranma e che questo basti a farlo capitolare ai suoi piedi!
2- Che lui la ami e che l'abbia risparmiata per questo! questo in un certo senso va in contrasto con la numero 1. 
3- dimentica già la storia del medaglione del drago. Conclusioni: Non capisce proprio Ranma, non lo ascolta, e più di tutto non lo ama per quello che è, ne si rende conto che lui è scappato da se stesso, e non dalla voglia di ucciderla. E' pazza da legare!
Mi sono andata a rileggere il cap precedente, per via di quell'introduzione sul demone e non ho trovato nulla. Quindi ne deduco che è nuova, e mi viene da pensare che l'uomo ritrovato sgozzato e chiamato dagli abitanti un demone, o sia un immortale (ma non è stato sgozzato abbastanza bene, per esserlo) o sia davvero un demone.E questa seconda opsione, mi fa pensare alla prima regola degli immortali sugli edifici sacri, credo che le due cose probabilmente siano collegate. Infondo persino Happosay in precedenza ha ammesso l'esistenza dei demoni, e certe tue fanart mi danno daa pensare! Se invece fosse un essere umano, sarebbe strano che fosse stato Ranma ad ucciderlo, quindi la storia mi puzzerebbe.
Divino l'incontro segreto tre le sorelle Tendo. Nabiki che cerca di sondare Akane e appurare se ci sono falle nel suo piano, se Akane trovi davvero interessante Ryoga, arriva persino a sembrare ridicola quando con tanta enfasi cerca di distruggere le apparenze di Ryoga davanti ad Akane. In effetti quando sono andata a rileggermi il cap precedente ho trovato ancora più gustosa l'immagine di Nabiki inorridita nel vedere Akane e Ryoga ridere in giardino! E si comincia a delineare anche una certa ostilità d'intenti tra Happosay e Nabiki, che sembra si stiano contendendo Akane, come poi sapevamo già dalla prima stesura di NRSU. Forse Happosay pensa davvero che Ryoga sia un buon partito per Akane. E sta anche cercando di allontanare Ranma da Akane, cosa che invece non succedeva nel primo NRSU. Lo trovo inquietante ed interessante come cambiamento. E finalmente rivediamo Tofu e il suo conflitto tra l'amore per Kasumi e il suo voto. Ed ora la mia parte preferita, la verticale shaolin! Non sapevo esistesse! E da amanete della ginnastica e del corpo libero, non posso che rimanare estasiata da quello che alcuni monaci riescono a fare con l'addestramento! Io mi romperei le dita! Anche se so fare quella su una mano o due mani, credo ci voglia una predisposizione di dita elastiche, visto che sono davvero pochi nel mondo a farla, ma sto divagando! Volevo dire che Ranma è perfetto per questa tecnica e associarlo alle arti shaolin è stato un sublime colpo da maestra! Aspetto il seguito con Ansia!
(Recensione modificata il 15/03/2011 - 12:11 pm)

Recensore Junior
15/03/11, ore 11:42
Cap. 7:

Questo capitolo è come un bellissimo quadro ricco di vita, di colore e pieno di dettagli e con l’aggiunta di qualche particolare pennellata qua e là tanto per conferire un maggior realismo al tutto.  Così sono all’interno della storia le varie parole giapponesi che servono a dare quel particolare tocco di oriente a tutto il capitolo, senza appesantirlo o renderlo difficile da leggere. Proprio un tocco da maestro.
Che dire poi dell’ouverture!!! Kodachi che riprende conoscenza e a poco a poco da una situazione di confusione riesce a “schiarirsi” le idee, anche se in realtà la sua mente contorta e malata confonde la realtà al posto di schiarirla. Meraviglioso il modo in cui si autoconvince dell’amore di Ranma. È proprio come essere entrati nella mente di una psicopatica, che si autoconvince  che i segni (soprattutto quelli più assurdi e fasulli) che ha visto siano prove reali dell’amore di Ranma nei suoi confronti. Ossessionata e malvagia e determinata. Meraviglioso e allo stesso tempo inquietante!!!
Passando poi alla scena successiva, quella delle due sorelle Tendo, sei riuscita a rendere in maniera perfetta come in quel mondo giapponese, sotto un pesante strato di estenuante cerimoniosità e etichetta, si nascondano forti emozioni represse e pronte ad esplodere. E in tutto ciò hai avuto la capacità di rispettare, da un lato, il carattere fondamentale dei personaggi della Takahashi (Akane un po’ ingenua e che a stento riesce a dominare le emozioni; Nabiki astuta e calcolatrice) e dall’altro sei stata in grado di inserirli in un contesto reale conferendo loro una maggiore realtà e drammaticità. Nabiki mi ha ricordato quasi un serpente che ti ipnotizza per avvolgerti pian piano fra le sue spire mortali. Riesce sempre a usare la parola giusta al momento giusto per controllare Akane come fosse una marionetta. Ho sempre detto che lo studio e la caratterizzazione dei personaggi è il tuo punto di forza. L’ho detto e qui lo ribadisco! Perfetto!! Caratterizzazione che si esprime e trapela attraverso un’ottima gestualità dei personaggi. Davvero profonda e accurata! Il tutto, come già detto, arricchito di meravigliose pennellate di carattere orientale che ti fanno immedesimare e sentire a tuo agio in quel lontano Giappone! Waw!
Perfetto anche il modo in cui stai lentamente introducendo Ranma. Il lettore infatti sta prendendo confidenza con questo personaggio lentamente e, cosa ottima, attraverso gli occhi di personaggi secondari che di volta in volta si trovano ad interagire con questo misterioso straniero dall’accento strano e dagli occhi simili a pezzi di metallo. Questa tecnica che hai usato infatti è perfetta perché ci fa per il momento conoscere Ranma solo esteriormente, solo come appare in pubblico, senza ancora rivelare la sua interna psicologia. Noi pensiamo di esserci fatti un’idea di chi è, ma penso che quando entrerà in maniera più forte nella storia finiremo per scoprire un altro Ranma…
Hai fatto benissimo a non narrare la scena della lotta col demone. Il raccontare il tutto, attraverso gli occhi dei paesani, crea una maggiore suspense.
Come sempre, oltre alle “pennellate”, sei bravissima anche nel dare inquadrature cinematografiche: infatti mi sembra proprio di vedermi davanti agli occhi la scena di quando Yori entra nella taverna, che è deserta ad eccezione di un unico straniero, seduto all’unico posto dove entrava la luce ma che preferisce restare in penombra, con un cappello in testa e una ciotola in mano e molte sul tavolo. Mi sembra una scena degna di Sergio Leone!! Waw!!!
Ovviamente in perfetto stile Highlander non potevano mancare le reminiscenze! Messe ovviamente sempre al punto e al momento giusto! Perfettamente in linea con il film e perfettamente realizzate in modo da non svelare tutto e subito, ma utili a dare via via qualche indizio. Perfetto! E perfetta anche la descrizione dell’allenamento per indurire le dita e sviluppare il qi!
Nulla da dire su Happosai, perfettamente in linea (soprattutto nelle movenze) all’originale, come anche l’Akane che appare nella scena successiva: piena di rabbia impotente, che vorrebbe spaccare tutto senza pensare alle conseguenze, e che ci rivela un po’ la sua immaturità insieme però a un grande cuore. Ottimo!
E che dire della pennellata finale in perfetto stile highlanderiano!!! Happosai che percepisce la presenza di un altro immortale, in questo caso Ranma, il tutto accompagnato dallo scoppiare di un temporale. Tuoni e fulmini reali che precedono quelli “morali” che immagino nel prossimo capitolo esploderanno!!
Sei sempre bravissima e vedo che migliori di capitolo in capitolo. Complimenti anche per i video che hai inserito: danno ancor più vita al tutto!  
 

Recensore Veterano
13/03/11, ore 16:10
Cap. 7:

Dunque dunque, considerando che ho letto con grandissima attenzione il capitolo solo pochissimi giorni fa ho già ben chiaro cosa scriverti^^
Innanzitutto Kodachi: entrare nella sua psicologia non è per niente facile, visto che è una pazza furiosa (XDD) eppure tu ci sei riuscita in maniera eccellente, e non perchè le somigli, ovviamente, ma perchè sei una scrittrice coi contro... ehm... bravissima! Non solo, l'hai resa PLAUSIBILE. Mi spiego: i suoi pensieri ci appaiono assurdi visti da fuori, ma tu sei entrata direttamente nei meandri della sua testa con l'ottima TPL che padroneggi perfettamente e ci hai fatto capire fin nei minimi particolari da cosa derivino le sue follie più recondite. Che sia fuori come un balcone è evidente eppure ha una sua logica perversa nel credere che Ranma la ami semplicemente perchè l'ha risparmiata. Credimi, ho tentato di entrare nelle teste di tanti personaggi dell'anime, ultimamente e tu lo sai benissimo, ma come sei riuscita tu ad aprire i macabri cancelli di Kodachi è una cosa spettacolare. Non era facile eppure ce l'hai mostrata come non l'abbiamo mai vista, quasi normale nei suoi escursus sul suo 'adorato' Ranma.
Poi ci sono le sorelle Tendo, il giorno e la notte in netto contrasto, ed è stato divertentissimo vedere la finta ma quanto mai ben architettata gentilezza tra le due; anche se, te lo confesso, quando hanno lasciato da parte i convenevoli credo di aver fatto come loro stesse: ho tirato un sospiro di sollievo e mi sono rilassata! Tutti quei modi affettati fanno da contrasto all'odio palpabile che Akane (giustamente) prova per quella serpe della sorella e hai congegnato bene il suo piano e le trappole che tende all'ignara sorella minore. Come l'ha portata a confessare con un gioco di semplice psicologia, complice anche l'ingenuità di Akane! Questa Nabiki è più spietata di quella dell'anime, legata comunque alle sue sorelle, ma è naturale visto che si tratta nientemeno che di ereditare tutto quanto! Ergo appare, anche lei, assolutamente plausibile nella sua perfidia.
Ed eccoci a Ranma e il discorso è simile: un immortale non può avere che una reminescenza del vero codinato, eppure nei suoi modi arroganti vedo un fantasma del caro, vecchio Saotome, seppur portati, correttamente, all'eccesso. Descrivi il cadavere del demone e i modi di Ranma senza mezzi termini, con cruda immediatezza e con le parole che utilizzerebbe un qualsiasi uomo che le capisca profondamente (è un complimento, eh?). Non ti perdi nella delicatezza tutta femminile di non dire certe cose o di dirle in altra maniera, al contrario riesci quasi a farci sentire il fetore del cadavere in decomposizione e a farci scorgere gli orridi intestini. Questo è il talento di chi, come mi hai insegnato tu, mostra invece che raccontare. Allo stesso modo vedo il Ranma sedicenne e ancora innocente (fa quasi tenerezza) che stramaledice Happosai in mille modi diversi mentre fa quella verticale assurda; scavi nella sua psicologia spiegandoci come sia diventato ciò che è, e nello stesso tempo sveli e non sveli i segreti che costellano la vita di un immortale.
Infine torniamo ad Akane, di cui adoro il carattere ribelle manco a dirlo, e che ci mostri per quello che è senza il finto velo delle buone maniere: un maschiaccio che ucciderebbe come un uomo pur di vendicare la sorella. Addirittura Tofu è sconvolto, e ci lasci con la promessa che andrà a salvare la sua bella dalle grinfie di quel mostro del marito.
Che altro dire? Stile impeccabile, personaggi profondi e interessantissimi, storia che si snoda in una trama avvincente. C'è tutto per un vero e proprio romanzo, di quelli che si comprano nelle librerie serie! Te lo auguro davvero, te lo meriteresti di pubblicare un libro, tu sì che sei una vera scrittrice!

Recensore Junior
11/02/11, ore 16:50
Cap. 6:

Ho vaghi ricordi di NRSU v.1, mi sono persa credo gli ultimi 10 capitoli prima che ricominciassi a ripostarla (e te pareva, così ora morirò dalla curiosità di sapere che c'era scritto fino a quando non arrivari di nuovo a quel punto!XD). Già all'epoca ricordo che mi era piaciuta parecchio, ma onestamente la mia memoria non mi permette di fare confronti con la versione attuale, che trovo però magistrale nel maneggiare personaggi nati in chiave comica e buttati in un mondo che di comico ha ben poco.

Magari quello che ha più 'impatto' è Soun, che a prima vista sembra ben diverso da quello originale, ma onestamente, io lo trovo meno OoC di quello che sembra. Nell'opera originale infatti, per quanto possa dire di amare le sue figlie, lui è quello che ne ha 'vendute' due (una a Ranma e una a Picolet) ancora in fasce se non prima, quello che consegna Akane (a volte svenuta!) al suo fidanzato con il permesso _esplicito_ di fare di lei quello che vuole (°_°), quello che incoraggia Ranma nei suoi supposti comportamenti da pervertito tipo spiare Akane in bagno o introdursi nella sua stanza di notte (che poi Ranma sia solo sfigato è un'altro discorso XD).

Insomma, ammetto che quasi quasi preferisco il tuo, che, nato e cresciuto in un'ambientazione molto meno liberale dei tempi moderni, è meno 'ipocrita' di quello originale e mi lascia più libera di odiarlo cordialmente.

E Nabiki, sei tutti noi, davvero *_*/

Nota: corretta l'onta degli errori di grammatica -_-
(Recensione modificata il 11/02/2011 - 07:46 pm)

Nuovo recensore
30/01/11, ore 18:54
Cap. 6:

ciao, prima di volerti lasciare una mia recensione ho voluto vedere le altre e ahimè mi è preso un colpo...non essendo portata per la scrittura non riuscirei mai a scrivere commenti lunghi e dettagliati come hanno fatto gli altri ma alcune cosine te le voglio dire anch'io...a volte invidio voi che riuscite a inventare storie così complicate e avvincenti come in questo caso...certo sei uscita molto dai ruoli soliti ma anche così sono avvincenti e catturano-...veramente complimenti...me la sono letta tutta insieme!

Recensore Master
10/11/10, ore 02:20
Cap. 6:

Prima d'iniziare la recenzione, ho bisogno che tu mi chiarisca un punto. Ranma è appollaiato a testa in giù sull'albero, in osservazione. Poi vede arrivare Kuno e i suoi, si lancia dalle fronde e c'è questa frase: " Lasciò ruotare il capo contro la corteccia dell’albero sin quasi a toccarsi una spalla col mento. Il corpo era sempre lì, riverso nell’erba alta. La testa un poco più in là." Io qui ho fatto confusione, mi sembra che corpo e testa vadano come a staccarsi, e per questo, non credo di aver afferrato il senso reale della frase. L'epilogo della vita di Kuno, mi sembra non sia diverso dalla prima stesura, anche qui, il Tatewaki perisce con codardia e nel più assoluto disonore. Persino l'ultima guardia che incita il suo cavallo alla fuga, e lo stesso cavallo, fanno maggior figura. Il culmine della sua inettitudine, lo si nota perfettamente quando rivolge le sue ultime suppliche a Ranma, che cerca quasi una scusa per salvargli la vita. Quella sua domanda infatti, solleva molte altre domande su cui indugiare, ad esempio, forse Ranma ancora non è convinto che esista la ricompensa, che questo sia solo un immortalicidio inutile, quanto controproducente per la sua vita, che viene sempre più sacrificata all'altare dello spirito combattivo. Il fatto stesso che lo disturbi essersi abituato all'odore del sangue di mille battaglie, come se fosse diventato un mostruoso cannibale, una macchina da guerra senza freni è rilevante del fatto che Happosay non si è sbagliato. Questo ci riporta al momento dei ricordi, il suo primo incontro col maestro Happosay... beh direi che è perfetto. Lo stato di frenesia e dolore che sconvolge il corpo di Ranma quando Happosay sblocca i suoi centri del dolore e della ricostituzione, dopo averlo torturato a puntino mi è letteralmente sembrato il lamento di un malato morente, che all'improvviso viene miracolato e torna tra l'incredulità più timorosa in vita. Ed è lì che si chiede, lui chi è, che cos'è? E il vecchiaccio come gli risponde, se non in tono asciutto, breve ed insoddisfacente? :-) Del resto neanche Happosay sa, o immagina... ma parlando dei suoi allievi, anzi tentativi precedenti a Ranma, credo che uno dei due, quello pazzo, sia Taro probabilmente, mentre il piagnucolone non saprei se è un personaggio contemplato nella tua storia e se ergo lo ritroveremo più in là!
Poi c'è la scena del salone reale, con Nabiki che appare così pura e preoccupata quando parla al padre, suo signore, che non ho potuto fare a meno di farmi le stesse domande di Happosay, e trovare ridicola quella sua recita. Ma penso che l'abbia fatto per mettersi in mostra e scagionarsi da eventuali accuse di tradimento e concorso in fuga della promessa sposa. Del resto in Nabiki c'è più di ciò che in quella scena appare. Già! Definitivamente l'innocenza, la preoccupazione per la sorte familiare non le appartengono, mentre potrebbe essere più vero il suo pentimento di fronte al padre, in quanto poteva solamente aver "paura" di essere punita a morte, suppongo...
Un unico appunto in questo caso è secondo me il dialogo tra Soun e Happosay, suo consigliere. Quando Happosay parla di Akane e del suo "sforzarsi di accettare il matrimonio" lo fa senza tanti giri di parole e in modo chiaro, e pensavo che forse per quell'epoca Happosay avrebbe dovuto dire qualcosa di più maschilista come: "Akane non comprendeva l'importanza del matrimonio, ma sembra che dall'ultima volta che avuto occasione di parlarl, abbia messo giudizio" questo era x farti un esempio.
E veniamo alla mia entrata in scena preferita, Kodachi! (Troppo bello il suo disegno^^ La frusta con le sue lame mi ha ipnotizzato per un po'!) All'apparenza la sua bellezza eterea colpisce, quanto il suo librare nel vuoto, ma eccetto l'apparenza, la bellezza di Kodachi è vuota come quella di una bambola di coccio, scolpita e invariabile, essendo una delle poche donne immortali. E la sua mente vaga nell'oblio della fantasia più galoppante, credo bene che rida sempre, o spesso, nello stato in cui si trova! E il povero Ranma è asfissiato da tutte le sue attenzioni, mai ricambiate, per altro già dai tempi di Shampoo, con cui ritroviamo il secondo matrimonio di Ranma, ed in ricordo un amuleto di Drago, che spero possa dimostrarsi utile in seguito... Ma dicevo che mentre leggevo i pensieri di Kodachi, mi dicevo tra me, che lei poveraccia era la sola delle spasimanti del manga che non aveva mai raggiunto Ranma (in quanto, almeno le altre sono state sue mogli) mi sono detta, neanche un bacio! E sul finale arriva quel bacio sfiorato appena, appena che mi ha fatto sorridere! Ora posso dirmi soddisfatta, da quel punto di vista, e mi ritrovo dalla parte di Ranma, perché effettivamente Kodachi è fuori da ogni logica, con lei non si può discutere, lei vede le cose sempre e solo unilateralmente a modo suo, e quando si tratta d'amore poi, sarebbe disposta a morire per mano del codinato, ma non ammetterebbe mai, che il suo amore è inutile, che lui non la ricambierà mai, perché Ranma è allo stesso modo determinato a rigettarla, sempre, nei secoli dei secoli! E una cosa straziante, patetica, deprecabile e affscinante allo stesso tempo. Baci e a presto, spero :-)
ps: dimenticavo che la lotta tra Ranma e Kodachi, sembra uscita fuori da un incubo di Ranma, con la nebbia che sale, il martellante dibattito sulle loro similitudini e le loro differenza come immortali, poi il bacio che colpisce Ranma più di uno schiaffo e lo fa scappare da quella sorta di incubo. E la bellezza delle armi, devo proprio dirlo, le armi ninja giapponesi sono tutt'oggi affascinanti.
Ps del ps: non so come mai il mio commento precedente abbia due caratteri di scrittura diversi, sorry!

(Recensione modificata il 12/12/2010 - 01:23 am)

Recensore Junior
10/11/10, ore 00:21
Cap. 6:

Fiuuuuu! Scusa se ci ho messo più del previsto a recensire, ma ieri alla fine non ce l'ho fatta a completare la lettura!
Ma adesso, fortunatamente, sono qui. E, cavolo... ce n'è da dire!
Innanzitutto, mi hai chiesto se la lettura e la comprensione di questa perla risultassero difficili. Personalmente ti dico questo: assolutamente no. Lascia che mi spieghi: di certo questa non è una di quelle storie che puoi leggere mentre , che so, guardi la televisione. C vuole attenzione e concentrazione, e non sono elementi che servono sempre, quando si legge. Per nulla, almeno per come la vedo io. In questo caso, invece, bisogna metterci una cura infinita, perchè ogni parola è ricca di bellezza e significato. Ma tutto ciò credo si ricolleghi al fatto che la tua, per come la vedo io, ha smesso di essere una fanfiction già da un sacco di tempo. Questo è un romanzo. Uno coi fiocchi, per giunta.
Per cui, analizzando il capitolo da questa prospettiva no, non è complesso. Nella prima parte il contrasto tra i ricordi di Ranma e il presente è ben evidenziato dall'alternarsi del presente (scusa la ridondanza!) - unito al corsivo - nel primo caso e del passato nel secondo. I ricordi sono quindi presentati di getto, in modo forse un po' vorticoso, ma non è una pecca perchè sono presentati esattamente nel modo in cui si susseguono nella mente di Ranma. Per cui direi che è chiarissimo. Credo che le maggiori difficoltà nella comprensione possano riguardare più che altro questa prima parte, perchè il resto è ancora più chiaro!
Ora, mi sposterei sulle impressioni generali. Credo che questo sia il Ranma più cupo che tu ci abbia mai presentato, perchè non è altro che un guscio vuoto. Non riesco a descriverti quanto mi abbia impressionata il fatto che abbia massacrato quei poveretti senza nemmeno batter ciglio. Inutile schermarsi dietro al fatto che la colpa di quelle morti sia di Kuno, che non li aveva fatti allontanare. Avrebe potuto risparmiarli, se avesse voluto. E da qui mi ricollego a ciò che Kodachi gli dice: è davvero simile a Taro. Ed io che ho seguito la storia sul blog ho avuto modo di conoscerlo, il tuo Taro. Per cui, sinceramente mi hai fatto accapponare la pelle! Forse la totale disumanità di Ranma balza ancora più agli occhi a causa del netto contrasto che hai creato tra la prima e la seconda parte, tra il Ranma centenario e quello da poco consapevole di essere immortale. Mi spiego meglio: il contrasto si fa netto quando si contrappongono la totale freddezza di Ranma dopo aver strappato tutte quelle vite e le lacrime che versa di fronte ad Happosai pensando che non potrà più rivedere sua moglie e la famiglia. Hai messo chiaramente in luce quanto il peso di tutti quegli anni addosso l'abbia profondamente cambiato.
Mi sposterei adesso su Nabiki. Che donna! Nel bene e nel male, è un mostro di intelligenza. Diabolica al punto da giocare tutti quanti, Happosai compreso. Il fatto poi che abbia trovato una degna alleata in Hatsue la rende ancora più temibile. Non vorrei sbagliarmi, o forse l'hai detto tu e io non lo ricordo, ma Hatsue  non era presente  nella prima stesura, giusto?
In ogni caso non mi ha stupito scoprire fino a che punto la secondogenita della Tendo sia disposta a spingersi per ottenere quello che vuole: per un attimo ha davvero rischiato la vita! E non riesco ancora a credere che abbia giocato persino Happosai! Questa donna ha la mia ammirazione, per quanto sia subdola.
Ultimo accenno all'incontro tra Ranma e Kodachi. Anche qui, non vorrei sbagliarmi, ma non mi pare che nella prima stesura Ranma si fosse mai fatto stregare da Kodachi. Con questo intendo dire che per quanto lei lo disgusti, credo di aver percepito che Ranma, in un certo senso distorto, la ammiri. Potrei sbagliarmi naturalmente, è quello che ho percepito io!
Kodachi, comunque, è Kodachi. Trovo che al contrario di Nabiki, la cui ambizione è esasperata rispetto alla versione Takahashiana, sia piuttosto in linea con l'originale. La pazzia non si discosta poi tanto da quella di cui fa mostra nel manga, così come la ferma convinzione che Ranma la desideri, e che non ci siano 'ma' che tengano. E questo incontro mi è piaciuto davvero, perchè ho provato il disprezzo di Ranma, ma sono anche riuscita a comprendere l'amore ossessivo di Kodachi fino a (quasi) provar pena per lei.
E per ultimo vorrei dirti questo: sei la regina delle scene d'azione! Davvero, come insceni i combattimenti tu non li inscena nessuno! E uso il verbo 'inscenare' con cognizione, perchè, come sempre, è come vivere ciò che narri!
Ooooh, quasi dimenticavo! Piccola, piccolissima correzione, sempre se l'ora tarda non mi abbia fatta ammattire e non sia io a vedere errori dove non ci sono: 'Nabiki di inchinò fino a toccare il tatami con fronte, le mani tese che convergevano davanti al capo'. Credo che qui dovessi scrivere 'la fronte'!
Detto questo, se non erro, è tutto! Spero davvero di non dimenticare nulla.
Vorrei aggiungere solo una cosa in merito alla pseudo difficoltà del capitolo: per come la vedo io, devi capire a cosa vuoi che questa fanfiction ti serva. Se vuoi che ti aiuti a migliorare in vista di un eventuale futuro da scrittrice ti suggerirei di non semplificare linguaggio ed impostazioni delle scene, perchè per me vanno bene così. Naturalmente la mia è un'opinione personale, e forse dimentico di prendere la storia per ciò che è, e cioè una fanfiction. Il fatto è che quando ti leggo ho l'impressione di trovarmi di fronte ad una romanziera, e come tale ti prendo, per cui non mi spavento di fronte ad un capitolo impostato ad un livello più complesso delle normali fanficiton. Per dirla tutta, mi esalto, perchè apprezzo la cura e la dedizione che ci metti!
Cris, ho scritto unpapello, me ne scuso immensamente! Sperando che questa recensione non ti appaia come un'accozzaglia di cavolate mi congedo! ^_^ Alla prossima!
P.S. (sì, puoi uccidermi, ho ancora qualcosa da dire) Kodachiiiiiii! *o* che disegno meravigliosooooo! L'anatomiaaaaa! Come ti invidio...

Recensore Master
05/11/10, ore 12:33
Cap. 6:

Ce l'ho fatta!
Avevo pensato che l'avrei letto domenica, ma alla fine, stamattina, mentre la casa tace perché sono sola, mi sono detta che un momento più opportuno di questo non l'avrei trovato tanto presto. Così, eccomi qui a commentare, finalmente!
Innanzi tutto, spiegami una cosa: com'è che, quando apro la tua storia, ogni volta, guardo quant'è lungo il capitolo e mi dico "Cavoli, non ce la farò mai!" e invece, quando finisce, mi trovo a pensare che era più corto di quanto pensassi e, dai, spero che Tiger posti presto? Sì, lo so, sono malata.
E' difficile commentare questo capitolo, perché c'è talmente tanta roba dentro che non so da dove partire.
Indubbiamente, la prima domanda che mi sono posta, finendo è: "Ma quando diavolo s'incontrano 'sti due? T__T Voglio vedere cosa succede, voglio vedere come reagiscono, voglio vederli in un momento che non sia quello tipico della serie." Mi sa, però, che questa domanda non troverà una risposta tanto presto. -_-"
Tornando a noi, di questo capitolo ho apprezzato molto il fatto che finalmente s'intravede la storia di Ranma. Non dal punto di vista fisico, ma proprio della sua evoluzione, come personaggio: all'inizio, la carneficina (ammetto che all'inizio non ero riuscita a capire perché i corsivi alternati e solo dopo un po' me ne son avveduta! XD); poi, lui che se ne rende conto; poi il passato; poi, l'incontro con Kodachi.
Ho particolarmente amato la parte riguardante l'odore del sangue, che all'inizio sembra semplicemente un dato per dire che, semplicemente, lui ha ucciso così tanto che non riconosce più l'odore del sangue che sparge, per poi renderci conto appieno, grazie ad Happosai, che non è semplicemente quello: l'odore del sangue simboleggia l'umanità di una persona; il fatto di non riuscire ad abituarsi è il simbolo che comunque chi uccide ha ancora rispetto per la vita umana e non uccide random, ma solo quelli che sono destinati ad uccidere per un qualcosa che non si sa ancora bene cosa sia (ma lo sapremo alla fine, vero?). Un po' come lo sono le lacrime. E Ranma, all'inizio, piange, per la moglie e la famiglia lasciati a casa, piange per quello che è e che invece vorrebbe essere, mentre adesso rischia di diventare quello che Happosai non vorrebbe e gli altri immortali sperano: una persona che dà peso alla vita altrui. E, se da una parte dice a se stesso che non è vero, dall'altra ha paura che sia così. Sarà forse proprio Akane la cura? Da brava amante della coppia, spero di sì! XD
Restando in tema Ranma, speravo francamente di non incontrare Kodachi tanto presto, dato che odio profondamente il personaggio; e invece eccola qui, con la sua follia solita. Ammetto che, all'inizio, ho pensato seriamente che fosse Ranma, l'impazzito, ad averle promesso che sarebbe tornato bla bla bla (in fondo i personaggi sono diversi dal manga, ho pensato; quindi, perché no?), mentre poi, per fortuna, tutto è tornato normale: Kodachi è una pazza, punto. E però, nonostante lo sia, e lo pensi anche Ranma, lui non riesce ad ucciderla. Perché? Perché è una donna? Perché l'ha amata sul serio? C'è stato qualcosa davvero tra loro? Non sono riuscita a capirlo, o forse ce lo dirai tu stessa più in là. Anche il nome Taro, spuntato adesso, ci dirà qualcosa più in là, suppongo.
Piccola parentesi che non c'entra nulla con la storia: sai una cosa che mi è piaciuta molto e ho trovato molto tenera? Il fatto che, pur essendo ormai ambedue morte, sia Ukyo che Shampu, almeno in questa storia, abbiano avuto Ranma e il suo amore (oddio, Ukyo sì, per Shanpu devo capirlo ancora se questa parola vada comunque bene!). Soprattutto la prima, che è sempre stata innamorata di Ranma ed è colei che, tra le altre, ho visto come più "normale" in generale.
Passando ad Akane, francamente, ammetto che non riesco a capire. Non capisco bene ambedue le sorelle, veramente: tutto si sta svolgendo secondo i piani di Nabiki, ok, ma non riesco assolutamente a comprendere quali siano. Akane ride e scherza con Ryoga, anche se sta facendo di tutto per riuscire a sopportare una simile situazione. Mi sento molto vicino ad Happosai, in questo momento: non capisco niente di che cosa abbiano intenzione di fare le due sorelle e perché stiano agendo in questo modo.
A livello meramente tecnico, le battaglie mi sono piaciute ambedue: nonostante la prima sia molto truculenta, sono riuscita a "vedere" ambedue, come se stessero accadendo sotto i miei occhi. A proposito dei dialoghi, avrei una domanda/appunto da fare: quando Ranam e Happosai parlano telepaticamente, nella scena ambientata nel passato, ammetto che ho avuto delle difficoltà. Dopo un po' mi sono abituata, ma quando sono capitate scene descrittive, allora ho dovuto rallentare un po' per dar tempo al mio cervello di capire se era un pensiero o una descrizione. E' una cosa voluta, oppure no? Perché altrimenti, non si potrebbe mettere qualcosa per differenziare? Se non il corsivo, perché è usato altrove, anche l'apice, non so...
Ripeto, la mia più che una critica è una domanda. XD
Ah, come al solito, angolo Naco-rompipalle: "Nabiki dove aver intuito ciò". Penso fosse o un "doveva" o un "deve".
Bene, che altro dire? Che dopo aver posto tutta una serie di domande nel commento, penso di aver rotto abbastanza. XD