Recensioni per
Nove pillole di Sherlock
di wrjms

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
28/08/16, ore 15:09

Ciao :-)
Anche questo capitolo è molto bello, davvero. Ho apprezzato tutte e tre le 'pillole' allo stesso modo, perché ciascuna mi ha lasciato una sensazione diversa, come con le precedenti.
Hai composto un ritratto di Sherlock osservandolo alla luce di ciò che ama e ciò che non sopporta. Idea molto interessante e soprattutto ben sviluppata: è stato davvero piacevole leggere tutto quello che hai scritto e spero tanto che scriverai ancora.
Complimenti e alla prossima,

NewDark

Recensore Master
24/08/16, ore 21:03

Quando oggi sono entrata su efp dopo settimane, ho subito notato l'aggiornamento di questa storia. Ero felicissima. Ma poi mi è crollato tutto quanto, quando ho visto che sarebbe stato l'ultimo capitolo. No. Proprio no. Ora come faccio io? Questa raccolta mi è piaciuta in un modo che non puoi capire... non puoi lasciarmi così... XD

Ma comunque, l'aggiornamento l'ho letto con tanta curiosità. Devo dire che Api è la mia preferita di questo capitolo. Ma andiamo con ordine. Api l'ho trovato direi pieno di sfaccettature che non ti aspetti. No, perché in apparenza è molto leggera e carina. Si parla di John e di una paura senza impegno. John che teme le api (o imenotteri che siano) quando Sherlock invece ne è profondamente affascinato. In apparenza è tutto così molto leggero. Ma poi vedi che la flash parla di fiducia, perché alla fine John segue Sherlock nonostante la sua grande paura. Ma è anche molto dolce, perché si ha un'immagine delicata di questo Sherlock, geniale già da bambino, che scrive un libro sulle api e che trascorre tutto il suo tempo a studiarle. Devo ammettere che mi ha ricordato me stessa. Anch'io da bambina avevo pochi amici e passavo tanto tempo a guardare le formiche (non chiedere ^.^ ma mi affascinavano tantissimo). Quindi forse è anche per questo che mi è piaciuta tanto, ma mi ha ricordato questo particolare.

Deerstalker ha delle strane atmosfere, direi particolari e forse non riesco bene a inquadrarla. Mi è parsa diversa da tutte le precedenti presenti in questa raccolta. L'ho trovata quasi malinconica. Amara, direi. Ma estremamente affascinante, così come l'immagine di questo Sherlock Holmes che passeggia in un cimitero e che deduce la gente dalle rispettive lapidi... Una figura un po' decadente. Duro e spigoloso. Di certo molto in linea con un certo lato del carattere di Sherlock. Apprezzabile è il fatto che tu abbia ritratto Sherlock Holmes in tantissime sfaccettature. Ragion per cui questa raccolta mi mancherà tantissimo.

John Watson è più che altro una dichiarazione d'amore non detta. Molto cerebrale e con tutta quella parte nel Mind Palace di Sherlock che è stata una vera goduria per gli occhi. C'è tanta sofferenza, non tanto che viene fuori da ciò che è successo a John (anche se è un frangente molto drammatico), ma che ti investe in pieno quando pensi allo Sherlock che ci hai voluto descrivere. Sherlock Holmes è un personaggio che si basa sul concetto che la solitudine lo protegge da qualunque cosa (ovviamente parlo del personaggio della serie BBC, non del canone di Doyle - perché in quanto a sfumature è un po' diverso). Questo Sherlock è uno Sherlock mentale. Che ha faticosamente costruito il proprio Mind Palace negli anni, mettendo insieme pezzi su pezzi. La sensazione è che poi arrivi John Watson e che sconvolga questa sorta di torre d'avorio nella quale si è barricato. Mycroft presente, brevemente, ma tanto è bastato affinché uscisse il personaggio. Fraterno e amorevole, ma anche lui incapace di esprimersi come una persona "normale" invece è in grado di fare.

Insomma, questa storia mi mancherà. Ma spero di ritrovarti nel fandom.
Koa

Recensore Master
22/08/16, ore 16:01

Api: è il pezzo che mi è piaciuto di più di questa tornata di"pillole". L'ho trovato originale come contenuto e coinvolgente dal punto di vista emotivo, soprattutto nei momenti in cui Sh lascia la sua abituale maschera di freddezza e di scostante antipatia per accogliere John nel suo mondo, in cui le api hanno un posto importante in quanto lo aiutavano, inconsapevolmente, a colmare il vuoto che lui si era creato attorno anche da piccolo. John non può far a meno di Sh anche perché motiva quella che era una triste vita da reduce con attimi indimenticabili e quasi magici.
Deerstalker: contrariamente all'argomento, questa che, più che fic, è una veloce chiacchierata, è improntata alla tranquillità ed alla calma. Sh è impegnato superficialmente e quasi in automatico a dedurre le storie di vita che stanno dietro agli epitaffi scolpiti sulle lapidi. La tua è la prima ff che presenta la tomba di Sh come qualcosa di avulso da ogni angoscia, che induce alla serenità e a riflessioni in cui, fortunatamente, non c'è più l'ombra della vera morte. Un pezzo rilassato, in cui troviamo uno Sh che trova il tempo anche di indispettirsi per "...il brutto deerstalker…”. John Watson: hai delineato in modo molto particolare la personalità complessa e sfuggente di Sh attiraverso l'evoluzione del suo Mind Palace. L'attenzione e la cura dei particolari, grazie anche ad un buon livello linguistico, ci rendono quasi tangibile quella dimensione mentale che è il mondo di Sh. O meglio che "era", in quanto ora, ciò in cui lui ha riposto il suo futuro, è John. Brava.

Recensore Master
18/08/16, ore 23:40

"Sigarette": subito mi è venuta in mente la scena spassosa de THOB in cui Sh, tormentato dalla "guerra" che John gli ha dichiarato a proposito delle sigarette , aspira quasi violentemente il fumo che il ragazzo del caso misterioso emette. Qui c'è lo stesso clima di strampalata complicità tra Holmes e Watson,una dolce guerra che movimenta il clima, già di per sè vivace, al 221b. Quadretto piacevolissimo, con quell'azzeccata definizione finale che è un piccolo capolavoro:"...Il piccolo stronzetto manipolativo...". "Stupidi": in questa pezzo si sorride di meno, anzi, per niente, c’è un’atmosfera triste, tesa, incupita ancora di più dall’ora tarda. “…scura di capelli e con la pelle diafana, puntellata qua e la da qualche neo….”: non so se dico una sciocchezza ma, il ritratto di quella povera bambina, mi è sembrato proprio quello di Sh da piccolo, con i suoi problemi e le sue sofferenze. Domina completamente la scena la sua figura carismatica a cui basta pronunciare una sola parola (“…Stupido…”) per tracciare il confine tra sé e gli altri. Ma non “tutti” gli altri, perché lì c’è anche John che rappresenta per lui la sicurezza e la vittoria sulla solitudine. Efficace anche quell’ultimo svolazzo di cappotto. “Cappotto”: certo che Sh sarebbe meno Sh senza il suo cappotto, quasi il mantello di un supereroe, quasi una naturale estensione della sua mente superiore. Questo è il pezzo che mi ha coinvolto di più perché ritrovo tutto il vissuto del pre-Reichenbach, la desolazione di John su quel marciapiede insanguinato, insomma le emozioni delle tre Serie precedenti a questa, ancora racchiusa in un Setlock ormai ultimato ma più spiazzante che mai per le immagini inquietanti che ne sono trapelate. C’è una rassicurante atmosfera di “casa”, di affetti che sembrano aver trovato la via per esprimersi finalmente liberi da malintesi e paure. Brava.

Recensore Junior
11/08/16, ore 15:18

Ciao!
Mi sono piaciute molto tutte e tre, le 'pillole'. 'Sigarette' è furba, 'Stupidi' triste, 'Cappotto' dolce. C'è un po' di tutto, insomma, come è normale che sia.
Dal canto mio, amo tanto i riferimenti al rapporto Sherlock-Mycroft, come amo i momenti con John.
Scrivi molto bene e mantieni i personaggi molto IC. È un piacere leggere! Perciò alla prossima :-) ciao!

NewDark

Recensore Master
11/08/16, ore 13:55

Aspettavo molto l'aggiornamento di questa raccolta e leggerlo è stato davvero un grande piacere, soprattutto perché non delude le aspettative. Ho letto le note finali e posso capire che tu abbia delle preferenze, credimi ti capisco bene, ma da lettore posso dirti che invece quella che mi è piaciuta di più è proprio "Sigarette". L'ho trovata molto coraggiosa, da certi punti di vista e piuttosto particolare soprattutto per quanto riguarda Sherlock e l'indole a manipolare. La maniera in cui caratterizzi Sherlock è particolarmente curata, soprattutto nel modo in cui si esprime o come lasci trasparire la velocità di pensiero e di associazione logica. In questo caso mi è piaciuto come hai trattato la dipendenza di Sherlock dalle sigarette e come, per ottenerle, arrivi a manipolare John. Trovo innanzitutto la cosa molto IC, perché ce lo vedo Sherlock ad arrivare a certi livelli per avere quel che vuole, ma ancora più interessante è la ragione per cui Sherlock si spinge tanto in là. Voglio dire, con John fuori per qualche giorno cosa gli avrebbe impedito di uscire di casa e andarsele a compare? Ho adorato il fatto che Sherlock manipoli John, perché c'è secondo me un doppio intento. Il primo è di scoprire uno dei nascondigli di John, l'altro è che ho avuto l'impressione che Sherlock voglia capire se John arriverebbe a cedere per lui. E infatti lo fa.

Stupidi è interessante. Lo è nel fatto che venga fuori all'improvviso, e inaspettatamente, il passato di Sherlock e degli Holmes, che tu di tanto in tanto infili tra una riga e l'altra. Lo fai molto velocemente e togliendoci il piacere di saperne di più, ma in questo modo la rapidità dei pensieri di Sherlock è ancora più realistica. La trama di "Stupidi" è particolare. Ho avuto l'impressione, all'inizio, che lo scopo fosse far notare l'intelligenza di Sherlock e di confrontarla con la stupidità degli yarder, invece si innescano dinamiche diverse. Sherlock non si mostra come il più geniale di tutti, ma proprio come scriveva John nel suo blog, Sherlock è il più umano di tutti. Capisce cos'ha la bambina non soltanto perché è intelligente, non soltanto perché ci è già passato, ma per via della sensibilità unica e straordinaria che tu hai fantasticamente dato al personaggio, cucendogliela addosso come meglio non potevi fare. Il finale lascia una nota d'orgoglio a chi legge. Si è orgogliosi di Sherlock. Molto.

Cappotto ti prende un po' in giro. Perché sembra leggera e divertente, in realtà cela più sfaccettature tra le righe. L'immagine che ne abbiamo non è soltanto quella più superficiale di un uomo che tiene al proprio cappotto, ma quella di un uomo che amava tanto qualcuno che (lui crede) non c'è più, da conservare ciò che più gli ricorda il caro defunto. John che soffre per il tuffo di Sherlock è un qualcosa a cui mai mi abituerò del tutto, ma in questo caso mi ha strappato il cuore il concetto che potesse aver conservato il suo cappotto e per il solo fatto che è quello che più glielo ricorda. E quindi l'ha tenuto. Sì, c'è un finale dolce, ma prima ci sono tanti risvolti amari e malinconici e una sofferenza, quella di entrambi, che non sembrano esser stati ancora del tutto superati.

Un ottimo lavoro, davvero.
Koa

Recensore Master
06/08/16, ore 15:23

Siamo completamente avvolti dal clima accogliente e pervaso da un po’ di pazzia, in questo caso da intendere come libertà di esprimere ciò che fa parte di noi, che si respira al 221b, nei momento “giusti”, cioè quando è abitato da “quei” due, “Ballo” a parte. Vero clima da “elefante nella stanza”, trionfo del “non detto” e di un grande sentimento che non riesce a trovare una via d’uscita per farsi, finalmente, riconoscere. Filo conduttore tra i tre momenti narrativi è il carattere decisamente IC con cui raffiguri Sh e John: del primo evidenzi il tumulto interiore tenuto prigioniero dall’incapacità di aprirsi agli altri (“…tenendo i propri occhi chiusi…sfugge allo sguardo di John…”), del secondo la spontaneità e l’immediatezza della sua umanità (“…batte furiosamente sulla tastiera…continuando a parlare…”). Bell’inizio, brava.

Recensore Master
01/08/16, ore 14:13

Tre flash una più bella dell'altra, che raccontano tre momenti della vita di Holmes e Watson e che mi hanno molto colpita per delicatezza e cura dei piccoli dettagli. La prima cosa che mi è saltata all'occhio, e che ho amato, sono i riferimenti musicali. Nella prima con un bellissimo valzer di Chopin (che mai mi stancherò di ascoltare) e che fa da sottofondo a una scena dolcissima. John che impara a ballare per il proprio matrimonio e con Sherlock che insiste perché non sfiguri di fronte a tutti, è un qualcosa di amabile sempre e comunque e soprattutto quando viene ben scritto. Nasconde una dolcezza di fondo, che non si può non notare e che Sherlock nasconde perfettamente sotto il solito gelo e la solita incostanza. Scelta interessante, quella musicale, insolita per un valzer da ballare. L'opera 64 n. 2 ha variazioni sul tema e movimenti veloci che lo rendono, insomma, tostino da ballare... Ma personalmente ho apprezzato la scelta musicale, perché io adoro la musica classica e in Sherlock ce la metterei ovunque. E la leggerei ovunque, cosa che non accade praticamente mai.

Indovinelli è la più leggera. Senza dubbio quella più scanzonata e che si vive per ciò che è, ovvero la perfezione di Sherlock che diventa imperfezione. Questo magnificente Sherlock Holmes, dal genio sconfinato e dal cervello fino, che cade su un indovinello per bambini, è di una dolcezza assoluta. E ce n'è moltissima, in tutte e tre le flash, di dolcezza. Un lato di Holmes che ne sottolinea l'innocenza sentimentale ed emotiva, e che mostrano un rapporto con John Watson vissuto forse con l'impeto del primo amore o della prima profonda amicizia, che dir si voglia.

In violino mi ci sono ritrovata molto. Io ho una passione per la musica (l'ho già detto? XD). Ci sono toni lievemente più oscuri e amari che fuoriescono grazie a una domanda posta non solo con innocenza, ma anche con il profondo desiderio di sapere. John vuole scoprire cosa si cela dietro quell'enigma che è Sherlock Holmes e lo vuole fare anche in questo senso. Il violino, così come la musica, sono un tassello fondamentale per caratterizzare il personaggio. Tu lo hai fatto facendoci andare per un istante in un passato che sembra ingombrante e i cui ricordi hanno il potere di incrinare qualcosa. Lo si vede, nel modo in cui tenta di cacciare Sherrinford dal palazzo mentale. Stupenda l'immagine che ne viene fuori. Questo Mycroft adolescente che dona al proprio fratellino uno strumento musicale, è un'idea che amo. Ciò che mi ha sorpresa è l'accenno a Sherrinford. L'ho visto ritratto in molti modi dal fandom e posso dire che quasi nessuno mi è piaciuto. Il tuo, anche se qui c'è un accenno molto piccolo, posso dire che già rientra nei due che mi sono piaciuti. Non è un'esagerazione, sono convinta che le cose belle le si colga anche in passaggi piccoli e veloci. La flash si conclude con Sherlock che torna con i pensieri attorno a John e quel sorriso che ci descrivi, è l'apoteosi della bellezza di questo primo capitolo.

Raccolta piccola, davvero notevole e che spero verrà seppellita di complimenti (mi auguro).
Aspetto aggiornamenti.
Koa