Ti sono mancata? Sta diventando un’abitudine (per niente voluta) quella di far passare quasi un mese dalla lettura del capitolo prima di mettermi a scrivere la mia recensione. Essendo la cosa capitata più di una volta, posso però dire che non è del tutto un male, perché ho il tempo di processare quello che ho letto e, durante la recensione, rileggere il capitolo con più attenzione e meno scleri del momento. Quindi direi di iniziare, anche perché ho bisogno di rileggere la meraviglia di questo capitolo, più di quanto tu abbia bisogno di sentirmi parlare di quanto meraviglioso sia.
“Come va?” questa domanda l’ho apprezzata più di una volta e in diversi contesti. Ho già avuto l’occasione di parlarne in merito ma devo dire che non ha ancora smesso di sorprendermi. E, onestamente, mi ha fatto sentire di nuovo a casa ed è bello essere tornata. Citando Harry: “nella nostra bolla personale dove nessuno avrebbe potuto disturbarci.”
Questo capitolo arriva dopo Roma e devo subito dire che ho amato il come hai scelto di aprire questo capitolo. Roma gli ha visti legarsi sotto ogni forma. I loro giorni spessi in quella città sono stati puri ed intimi e sono riusciti ad essere loro stessi, senza più dubbi o pesatezze, perché tutto il resto era rimasto nelle strade di New York. Ed è bellissimo vederli per strada, scambiarsi effusioni ed è essere loro a New York, portandosi dietro quello che Roma è riuscita a dare loro.
Quando ho letto questo capitolo la prima volta, ho percepito qualcosa di diverso. Non ho capito se era dovuto alla scrittura, alle parole usate ma alla fine ho capito. Ed è una realizzazione che si è evoluta per tutto il capitolo. Infatti, solo una volta finito il capitolo ho avuto la risposta completa. Adesso tu sai già di cosa io sto parlando. Oltre a più di 100 commenti e un audio lunghissimo, ho avuto anche l’opportunità di parlartene di persona ma voglio comunque condividerlo anche qui.
Perché quello che ho realizzato, a un certo punto del capitolo e di cui ho avuto conferma una volta finito, è che adesso sono liberi. Nei capitoli precedenti Roma, erano come bloccati da qualcosa: il loro passato, paure, quel conoscersi da sempre ma non conoscersi in quell’epoca. Dopo Roma, tutto questo è cambiato. Perché le loro anime si sono unite come i loro corpi e le parole come i piccoli tocchi, adesso sono naturali e senza presentazioni. Adesso possono semplicemente essere ed è questo che fa la differenza in questo capitolo ed è bellissimo.
“mi hai fatto sentire desiderato e soprattutto mi hai fatto capire che da solo sono diventato forte ma con te sarei potuto essere felice”
Andando avanti, Louis che bacia quel punto tutto suo tra il collo e la spalla di Harry, è già bellissimo di per sé. Onestamente, nella mia testa si è creata un’abitudine legata a questo gesto ma Louis che spiega e racconta perché bacia quel punto tutto suo…il mio cuore con questo ragazzo non può davvero reggere. Ogni volta che lo bacerà in quel punto tutto suo, penso che piangerò giusto un po’, tutte le singole volte.
“Bentornato a casa amico” ribatte Niall sorridente dandomi una pacca al centro della schiena e Louis mi guarda pieno di sentimenti e colori che gli danzano dentro gli occhi, facendomi credere che lui non si sia mai allontanato da casa sua, perché casa sua sono io “Casa” continua a guardarmi facendomi sentire con nitidezza l’amore scorrere fra i nostri corpi, ed io non riesco a fidarmi del mio corpo ma solo del suo, il mio corpo che scricchiola sotto la sicurezza del suo sguardo, sotto la pressione del suo sorriso “che strano concetto per un nomade come me.” <<---- (metto qui, giusto per renderti partecipe della bellezza di queste parole)
Una volta finito il capitolo (la prima volta, intendo) volevo subito rileggere tutto di nuovo, soprattutto per il secondo pezzo. Ovvero Harry che spiega il paradosso che ha voluto mostrare attraverso uno scatto a una modella che se ne stava da sola in un bar e il concetto di amicizia che sempre Harry dà. Quel: “ma alla fine ciò che conta davvero è avere qualcuno con cui condividere qualcosa di semplice come un caffe" che è ronzato nella mia testa per tutto questo mese.
“tutti tranne Liam, Liam che si è impegnato giorno dopo giorno, Liam che ha superato un oceano pur di stargli fino alla fine vicino, Liam che lo ha tolto da quella vita che lo stava distruggendo per fargli seguire il suo sogno, Liam che potrebbe essere la definizione dell’impegno che c’è dietro un’amicizia.” <<---- Quei momenti in cui ti rendi conto di vivere le amicizie, aspirando a voler essere una Liam
“Io in tutto questo ho un ruolo? no perché sennò lascio a te e ad il tuo destino la giusta privacy” ed è subito “oh, non mi dia del Lei, mi dia del Sua Maestà”
È sempre difficile per me scegliere una singola frase quando mi trovo di fronte un intero passaggio meraviglioso. E potrei citarlo per intero, metterlo sotto una serie di luci e dare quel pezzo la giusta attenzione ma invece scelgo ogni volta in singolo istante, consigliandoti di leggerlo: ad alta voce, con la convezione e la consapevolezza che mi ha tolto letteralmente il respiro. Mi riferisco a tutto il passaggio finale del secondo pezzo, quando Louis dice a chiare lettere la motivazione per cui è lì e scelgo questo pezzo: “mi sorride, e mi innamoro, e mi perdo, e andrà sempre così, non credo che possa mai spegnersi questa fiamma che sento nel petto, questa gioia che mi riscalda pelle e cuore” perché parla da se’ e per se’
Ricordo benissimo di averti fatto un audio dicendoti che il secondo pezzo era già la mia parte preferita del capitolo, poi ho letto il pezzo successivo e sono semplicemente andata in estasi. Perché, come ti dico sempre, tratti dei temi che molto spesso non vengono associati alle fanfiction e, uno, adoro sapere che una ragazzina o un ragazzino si ritrovino a leggere questa storia imbattendosi in questi temi e, due, mi rende così fiera vedere questi temi in questa storia perché Raccontami Una Storia non è mai stata una fanfiction ma appunto, una Storia, che un giorno mi piacerebbe molto avere sul mio comodino sotto forma di libro pubblicato.
Dopo essere stata incantata, insieme a loro, da questa bellissima istallazione, arriva questa domanda “Ci pensi mai a quante visioni di noi esistono nell’universo?” e tutto si ferma. Perché dopo un primo pezzo che me li ha fatti percepire liberi e il secondo pezzo che mi ha incantato gli occhi e la vita, credevo di aver già considerato questo un capitolo meraviglioso e poi ecco Louis, che ne esce con questo argomento dal niente e vorrei essere con loro, a dire la mia opinione in merito e ad ascoltare i loro pensieri. Anche, se va detto, al “Voglio un frappuccino” ho avuto quella sensazione di cadere dalla sedia o quando appoggi il viso su una mano, incantata e attenta, e il gomito scivola sul tavolo.
“Pensavo anche a questo lì dentro, siamo reali, siamo convinti di poter sempre farci perdonare per ogni nostra azione, ma non è così, non è sempre così, ci imponiamo dei limiti che altri hanno già superato o faranno a breve, siamo così deboli, così umani convinti che qualcuno possa decidere per noi, che possa perdonarci, che possa capire”
Parlare di quello che leggo, raccontare cosa provo è un qualcosa che ancora non ho capito come fare. Ma quando Louis inizia il discorso “non vincenti, non perdenti”, ho pianto. è un pezzo molto emozionate da leggere. Quando Harry pensa: “l’ombra dei suoi occhi mi lascia la bocca secca perché improvvisamente si è leggermente spento, come un blackout in una casa dove per fortuna ci sono le luci di emergenza, non del tutto, ma una velo è calato” è il come mi sono sentita anche io. È stato come fluttuare nel niente, essere addormentata ma con gli occhi aperti. “siamo nati in quanto esseri senzienti, in grado di prendere le scelte che ci portano dove siamo e quelle scelte, quelle ponderate alla stregua di quelle prese in una frazione di secondo proiettano versioni di noi che non potrai mai più cambiare” cito ancora, perché chiaramente, ho pianto anche qui
Ps: quando Harry esclama: “Fermati, siedi, mi fai girare la testa” mi è partito un applauso istintivo perché, ragazzo mio, la penso nello stesso modo. Adoro le riflessioni di Louis ma fermati, siediti, mi fai girare la testa. Dammi almeno il tempo di riprendermi e processare quello che è appena successo, voglio dire, sto ancora cercando di asciugarmi le lacrime qui
Che poi, quando il tempo sembra tornato a scorrere nello stesso modo. BOOM, tutto si ferma di nuovo “E tu mi piaci perché hai l’odore di una lettera in un mondo asettico di email” che quasi sicuramente, oltre ad essere la descrizione più accurata che si possa fare parlando di Harry, è anche la dichiarazione d’amore/complimento più bello
guarda i miei occhi e si perde ad accarezzare quell’anima che sta adulando, quell’anima che non ha cercato di cambiare, quell’anima con cui si perde a cantare canzoni degli anni novanta mentre il corpo si vorrebbe abbandonare al sonno, quell’anima che gli fa brillare gli occhi “sei una lettera perché tutto quello che fai, che dici, lo senti, ed è questo il segreto per esistere.” <<--- come prima, lascio qui perché merita di essere notato, di ricevere complimenti, occhi lucidi e battiti che suonano come applausi
E siamo all’ultimo pezzo e ho riso, tanto. È una cosa che dico spesso e che ti dico spesso ma far ridere è più difficile che far piangere. Perché per far piangere qualcuno, non esistono regole da rispettare, tutto va bene ma non funziona così con la comicità, perché una battuta è ritenuta tale quando non offende nessuno e tu ci riesci benissimo. Per questa ragione, quando mi trovo in pezzi divertenti, me li godo fino alla fine e rido. Perché ridere è la cosa più sana che si possa fare e ridere a una battuta o per una situazione esilarante che non ha offeso nessuno, è ancora meglio.
E, tra le altre cose, inserire il mio momento preferito aka le storie di Harry in questo quarto pezzo è stato un colpo di genio unico ma non per altro se la mia scrittrice preferita
“Io ti odio” ribatto sicuro senza nessun cedimento nella voce
“Ma ami me” la voce sottile di Louis mi costringe a scontrarmi con i suoi occhi lucidi e la sua faccia da maledetto figlio di puttana che vuole qualcosa “ed io voglio quella carbonara” […]ogni suo bacio mi spinge più vicino al burrone, nonostante ormai ce ne saremo scambiati a centinaia, ogni bacio ha la sua storia, i suoi pregi ed i suoi difetti, e questa è la storia di un ricatto “voglio quella pasta e la mia storia e del buon sesso, questo è l’unico compromesso che sono riuscito a trovare” <<---- posso dire che è stronzo e bello allo stesso tempo ma lo amo lo stesso?
Adesso, mi devi concedere dei pensieri random, tipo:
Ma quanto posso aver amato il pensiero di Harry sulla volontà? Ogni domanda e risposta che ci propone, ho letto l’intero pezzo forse senza mai sbattere le palpebre
“Louis non stacca gli occhi da me, ogni volta, come la prima volta più concentrato, parte integrante di questa storia” <<--- Me ogni volta che arriva il momento della storia
“ci può essere qualsiasi interferenza ma quello che deve succedere troverà sempre il modo per farlo”.
more like “alla fine sappiamo che torna sempre”
E ancora (questi sono per Nick perché amo il suo personaggio, also non dimentico che è stato paragonato a un meteorite ahahah):
“e allora hai sentito Cupido, puoi andare via il tuo dovere è stato fatto!”
“Cazzo se deve farlo, gli ha salvato la fottuta vita!” Esclama Nick con enfasi alzando la forchetta con gli occhi spalancati
In conclusione, cercando di riprendere il controllo su questa recensione (sperando abbia un minimo di senso e ti ricordi quanto ho amato tutto), ho amato tutto. Degno capitolo successivo a Roma. Mi hai emozionato, mi hai fatto ridere, mi hai fatto riflettere e mi hai segnato delle lezione, voglio dire, che cosa vuoi di più? Perché diciamolo, quello che mi dai in ogni capitolo, è Vita.
Contando i secondi per il prossimo capitolo,
una persona che ama le tue parole, i tuoi personaggi e le tue storie fino dentro le ossa e nella vita di ogni giorno,
(H)anna |