Recensioni per
L'Ultima Notte del Mondo
di Manto

Questa storia ha ottenuto 17 recensioni.
Positive : 17
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
15/09/17, ore 16:42

primo posto - contest Situazioni XY:

Grammatica 9,9/10
nelle domus gli affreschi-> nelle domi, so che in italiano usano al plurale anche curriculum ad esempio, ma io, specialmente in un testo storico, desidererei restare fedeli alla grammatica (ad esempio qui hai mantenuto il plurale, facendo bene “verso il più lontano dei cubicula”)

Per il resto non ho trovato errori grammaticali. Mi piace moltissimo come scrivi quindi sarebbe inutile fare citazioni dal tuo testo perché ogni parola era ben ponderata e posta nel punto giusto.

Originalità per Biancarcano 10/10
Questa storia si porta dietro tutti i segni del tempo, la misticità e la teatralità dell’evento storico a cui è ispirata. La sua originalità, seppur naturalmente ispirata ad una storia vera, è evidente e notevole. Adoro questa storia e il tuo stile e la tua ricercatezza conferiscono alla storia un’atmosfera cupa, teatrale, che tende al fatale, tanto che qui parliamo di divinità che incombono sul destino mortale dei tuoi personaggi.


Pertinenza del titolo 1/1
Magnifica citazione, adoro questo tipo di accortezze.

per un totale di 20,9/21

Recensore Veterano
18/08/17, ore 13:51

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Non sono un amante della storia e questo è il primo racconto storico che leggo, ma è un'opera d'arte accurata e rara che sicuramente merita tantissimo. Per questo voglio che sia inserita tra le scelte!
L'equilibrio tra narrazione e dialoghi, le descrizioni particolareggiate di elementi secondari per creare una determinata atmosfera e gli accenni vaghi alla trama azionano continue ipotesi nel lettore, e sono indice di una genialità creativa che non ho trovato nemmeno nei best sellers che ho letto finora, almeno non a questo livello.
Indicare il tempo e i luoghi in base alle abitudini romane permette di abbandonare più facilmente la nostra epoca e stare pronti a ricevere avvenimenti inaspettati. Gli effetti dell'attivazione del vulcano sono descritti con accuratezza nel non tralasciare nulla.
Il clima di paura è rimarcato eccessivamente, nonostante l'intensità sia stata sicuramente fortissima, e personalmente lo trovo fastidioso, ma è ben mitigato dalla narrazione storica.
L'empatia di Arianne arriva diretta e si impone all'attenzione del lettore e il modo in cui tratti la scena è particolare, più ricercato delle altre.
Non so se frutto di una ricerca etimologica, ma il verbo "amare" è stato usato nell'accezione di desiderio carnale da cui sembra avere origine.
Sei riuscita ad animare le rose galliche con la metaforica gara tra loro e gli affreschi: particolari complimenti per questo espediente!
Ho anche notato che fai conoscere i nomi dei personaggi quasi sempre in modo diverso: narrazione, citazione parlata, vocazione... Nei miei scritti ho sempre difficoltà in questa parte.
Per quanto il protagonista sia rimasto un narratore per gran parte della storia, gli accenni rapidi al suo passato e il contrasto tra il permesso di Marco per parlare e il proprio divieto di esternare le emozioni lo portano con maestria in primo piano.
L'amicizia di Gaio non si esprime solo nella sua preoccupazione (per me fondata, ritenendo l'attaccamento a un moribondo innaturale), ma anche nella gaiezza nella prospettiva dei festeggiamenti (attraverso cui dai interessanti notizie sull'origine della tradizione della torta).
Con la narrazione della catastrofe sono abbastanza coinvolto per il realismo del panico e degli avvenimenti da far fatica a segnare le caratteristiche della storia, ma faccio uno sforzo: anche in una situazione tanto drammatica, la narrazione mantiene eleganza e scelta di espressione artistica, anziché meccanica. Sono pienamente d'accordo con Cecilia: le emozioni di Marco hanno sterminato tutti i personaggi, e questo comportamento è privo di amore, dovuto a un capriccio che solo sua moglie è riuscita ad annullare. Non ho molta simpatia per il padrone, ma le sue debolezze lo rendono verosimile e ho apprezzato la sua umanità verso gli schiavi.
Il finale è un concentrato di bellezza tale che non voglio razionalizzarlo, ma mi ha impressionato il cambio di narratore dovuto a una morte, che forse ho trovato solo nei romanzi di Dan Brown.
L'ultima frase mi ha obbligato a un sorriso e a uno sbuffo commosso.
Oltre alla nona nota, che non è segnata, l'unica imperfezione è una "d" eufonica in "ad ingaggiare" non prevista dall'Accademia della Crusca, ma ritengo che ogni autore abbia il diritto di scegliere se usarla. Avrei preferito una sottolineatura piuttosto che il corsivo per parole non latine, ma non lo considero un errore, essendo ben distinguibili i due casi.

Recensore Veterano
12/08/17, ore 10:24

Sono qui per lasciarti le meritate recensioni premio per il primo posto al Fortune cookies... contest. Tra le altre mi hai segnalato questa storia ed io, amando il genere storico-mitologico, ne sono stata più che felice.
Non mi aspettavo però di restare con gli occhi incollati allo schermo senza trovare modo di staccarli, con il cuore in gola nel sentirsi così vicini a tanti personaggi diversi ma che si trovano ad affrontare un un unico destino.
Quello che riesci a fare tu è emozionare chi legge e questo non mi stancherò mai di ripetertelo.
Davvero meraviglioso questo scorcio di un tragico e indimenticabile momento storico.
Emy

Recensore Master
10/07/17, ore 15:19

Buon pomeriggio.
Un racconto fantastico, che mi ha fatto restare col fiato sospeso fino all'ultima riga! Complimenti!
Beh, il tutto ha il sapore della storia originale e coinvolgente, dal finale che però già conosci in partenza... il risultato è comunque ottimo, e il testo è scritto benissimo, molto appassionante.
In un solo capitolo hai mostrato tante vite, tanti intrecci, destinati a spegnersi di lì a poco... ma a restare immortali nei millenni, assieme alla tragedia finale.
Ancora complimenti per tutto.
Buon proseguimento di giornata :)

Recensore Junior
11/05/17, ore 17:00

Scambio a catena - Il Giardino di EFP
Vorrei cominciare dal fatto che ho scelto questa storia in quanto amante della letteratura latina e in quanto studentessa che ha sputato sangue per sostenere un esame di storia romana AHAH.
 Premessa a parte, parliamone. Grammatica, sintassi, linguaggio e stile direi eccellenti; per quanto riguarda invece l'utilizzo del tempo presente, personalmente non mi fa impazzire, ma senza dubbio in questo caso è quello più afferrato: rende bene l'idea del tempo che scorre, del poco tempo che rimane prima della catastrofe. 
Ho apprezzato molto il carattere del padrone, il legame con la sua sposa e la perseveranza nel far valere ciò in cui crede, anche a costo di andare contro alla morte. Il momento tra il servo/precettore, il momento della confidenza intima tra i due, è stato davvero toccante. 
Voglio credere anche io che si siano salvati, anche se la mia razionalità mi dice "Ehi, non è possibile" (maledetta vocina della coscienza che non mi lascia sognare ahah). 
Struggente, realistica, un eccezionale omaggio ad Ercolano: ecco come definirei questa OS! 
Baci
-Sarasvati
 
(Recensione modificata il 11/05/2017 - 05:02 pm)

Recensore Master
28/03/17, ore 17:22

Uno degli eventi più catastrofici del mondo romano, talmente tanto terribile da far morire di dolore, almeno così si dice, l'imperatore Tito. Un evento che ha fatto tanto sognare e che a lungo ha terrorizzato le notti di uomini potenti e colti, che ha ipnotizzato Plinio e lo ha portato a perdersi nelle falde di un Vesuvio ormai pronto all'eruzione.

E tu lo racconti magistralmente, intrecciando la fine del mondo conosciuto dai protagonisti ad un evento storico accuratamente dettagliato. L'unica consolazione, per i protagonisti, e che nell'ultima ora sono insieme. E che, magari, migliaia di anni dopo saranno riscoperti e seppelliti: ancora una volta insieme per l'eternità.

Magistrale, davvero
Morgengabe

Recensore Junior
21/10/16, ore 20:34

Buonasera, eccomi qui per la recensione che hai vinto! ♥
Da dove cominciare...innanzitutto sappi che io sono assolutamente fissata con la storia romana, specie quella dell'impero, si nei secoli rigogliosi che quelli di decadenza.
Sappi che leggendo la descrizione non mi volevo affatto aspettare una storia legata sui cliché, proprio l'istinto mi diceva esattamente che c'era un aspetto vincente e propriamente interessante per questa storia: l'istinto aveva ragione da vendere!
La prima cosa che m'è saltata all'occhio con le letture è stata il tipo di narrazione, che mi ha ricordato - visto anche il caso specifico - il tipo di lettere che Plinio il Giovane (e anche il Vecchio a suo modo) ha scritto a Tacito per parlare dei luoghi frequentati e della natura in sè, in maniera così discorsiva e utilizzando il narrativo discorsivo senza nulla togliere ai termini latini e più scientifici, che ho trovato azzeccatissimi, un vero tocco da maestro!
Le parole del protagonista, Aspasio, sono state molto intriganti da interpretare e hanno creato un mondo piuttosto naturale nel gestire i dialoghi e descrizioni, unendo anche un tipo di psicologia molto vicina al tipo di cultura, a quello che un personaggio si aspetta di fare e vivere considerando la sua condizione, il suo sesso, il suo divenire cittadino di un luogo specifico; assolutamente delizioso nell'istruire il lettore ed appassionarlo con poco, dico davvero.
Il progressivo cambiamento naturale di quella giornata mette realmente i brividi, anche prendendo in esame come tutto crolla inesorabilmente, in maniera veemente e disperata come se - come dici tu alla fine - è destinata ad essere una data immortale nella sua catastrofe.
Poi io sono una romanticona d'altri tempi e il cambio di POV con Marco protagonista di un trafiletto e manifestante dell'amore per la sua donna, Cecilia, mi ha veramente tolto il fiato oltre che commosso (e no non scherzo): nonostante non sia esattamente quella che i benpensanti vorrebbero avere come moglie, nonostante i suoi limiti e quello che la rendono lei, Marco la ama così com'è e proprio per quello che è stata fin da sempre: credimi, può sembrare un cliché letterario per adolescenti nella letteratura di oggi (poi certo, dipende da come viene esplicitato il concetto) ma considerando il I secolo è assolutamente spiazzante e bello, dannatamente bello!
Poi tutti gli altri personaggi, come Gaio e lo stesso Aspasio si rivolgono sempre in modo coerente e consono al tipo di condizione oltre che il tipo di relazione intrinseco e considerando la storia penso che fosse indicato fare in questo modo.
Marco è stato il mio personaggio preferito per la sua caparbietà e la sua forza d'animo riservata al luogo e alle persone, penso che se fosse stato ancora più approfondito sarebbe stata una mia crush e non scherzo :P
Un componimento narrativo davvero superbo, curato quasi maniacalmente (positivamente parlando, sia chiaro) per dare ad ogni parola vita propria e una personale vicenda storica che ho adorato perché unisce storia, introspezione e romanticismo che non guasta mai realmente, specie se ben trattato.
Tra le ricordate senza ombra di dubbio!

Un saluto e buon tutto :)

liz

Recensore Master
20/10/16, ore 22:15

Guarda non potrò mai ringraziare di più uno scambio a catena nella mia vita, perché mi ha fatto leggere questa storia.
Raramente nella mia vita mi sono emozionata così tanto, ti giuro, non so cosa dire... Ora mi ricompongo perché voglio lasciarti una bella recensione. Te la meriti, così come ti meriti il triplo delle recensioni che hai in questo momento. Dal canto mio consiglierò questa storia ogni volta che ne avrò la possibilità.
Non credo che ci sia bisogno di sottolineare l'accuratezza con cui hai gestito il contesto, immagino che te lo abbiano ripetuto spesso, ma quando hai citato la rosa a cinque petali mi sono emozionata. Hai descritto ogni particolare in maniera meticolosa ma contemporaneamente estremamente fruibile.
La narrazione è gestita in modo che ogni particolare, ogni scena che viene descritta, sia funzionale sia alla caratterizzazione dei personaggi sia alla creazione del climax.
La scelta di utilizzare il punto di vista di Aspasio mi è piaciuta davvero molto, trovo che il suo punto di vista abbia aiutato a dare un quadro generale della situazione in maniera molto naturale.
Nonostante la brevità ogni personaggio ha trovato il suo spazio e il suo modo di spiegarsi e mi è piaciuto come spesso alcuni personaggi siano stati caratterizzati attraverso i dialoghi, o comunque sempre nella loro interazione con altri personaggi.
Ad esempio, nel dialogo tra Aspasio ed Arianne (gestito benissimo tra l'altro) si sono potuti leggere, anche se brevemente, sia il carattere di Aspasio, sia i sentimenti di Arianne, sia il tipo di rapporto che c'è tra Marco e Cecilia. Tutto in meno di venti righe.
Insomma, hai già vinto, e siamo solo all'inizio (o quasi della storia).

“Amami”, dice, con la voce roca. Deglutisce, respira a fatica. “Amami un’ultima volta, perché presto sarai solo. Ho visto gli Inferi... mi stanno chiamando.”

Quando ho letto questo mi sono venuti i brividi.
Ho scritto che avrei provato a lasciarti una recensione sensata, perdonami ma non so se posso farcela, a rileggere mi sento male, cercherò di non limitarmi a citarti tutte la parti che mi sono piaciute di più XD

Il confronto tra Gaio e Marco è stato molto bello e realistico. E' evidente che Gaio voglia molto bene all'amico, tanto da andare a prenderlo a casa sua pur di convincerlo ad andare via, anche se questo dovesse significare abbandonare Cecilia. Ovviamente Marco non si lascia convincere e lo aggira in maniera calma e pacata, consapevole. Marco è una roccia, fermo nelle sue convinzioni ma disperato contemporaneamente.

La descrizione di quando Cecilia indica a Marco la nube che raggiunge Pompei è agghiacciante, mi è corso un brivido lungo la schiena.
Il confronto tra Aspasio e Marco rivela l'affetto che provano l'uno per l'altro, ed ancora una volta Marco si conferma essere una brava persona. Per tutto il tempo mi sono disperata perché lo sapevo come sarebbe andata a finire e non volevo proprio.
“La combatto in ogni modo, anche se non c’è alcuna speranza di vittoria. Ho lottato contro di lei fin dal primo momento che vidi questo mondo, e non ho mai smesso.”
Mi sono sentita un po' così. Ho combattuto ferocemente l'idea che alla fine sarebbe andato tutto male... ma non ha funzionato...

Per quello che riguarda il finale in cambio di POV non me lo aspettavo, è stata una scelta eccezionale. Mi ha uccisa.

Un’immensa onda di fumo e tempesta rotola lungo il fianco della montagna, verso di me. Mi alzo in piedi, attendo: un pensiero folle – o forse no – mi fa compagnia. Morire nel giorno della propria nascita non è lecito; ma morire insieme al mondo è diverso.
Questo giorno è diverso dagli altri; forse non sarà mai dimenticato.
Sarà immortale, Marco.
Come tutti voi.

Non ce la posso fare. Vado a morire da qualche parte. Non so cosa dirti. E' BELLO.
Io non ho idea di come ti sia venuta in mente una cosa del genere, immagino che tu sia stata molto presa dalla tematica che forse ti è vicina dato il modo tragico ed appassionato in cui questa storia è stata scritta. Personalmente la tragedia dell'eruzione del Vesuvio mi ha sempre toccata in maniera particolare, quindi questa storia ha dato la stoccata finale alla mia fragile emotività (almeno per quello che riguarda questo particolarissimo tema).
Spero di averti scritto delle cose sensate, non ho il coraggio di rileggere questa recensione XD
I miei più sentiti complimenti, non trovo le parole per ripeterti quanto questa storia mi sia piaciuta!
Leggerò sicuramente altro di tuo e ti metto direttamente tra i miei autori preferiti! *-*
A presto!!
Un bacio
~ Emme  

Recensore Master
11/10/16, ore 13:38

Ciao!
Sono qui per lo scambio recensioni!
Non ci crederai, ma avevo già in programma di leggere questa storia e dato che sei anche senza recensioni per questo scambio ho pensato che avrei preso due piccioni con una fava!
Ammetto che quando ho letto " un compleanno finito male" e poi "Ercolano" sapevo molto bene in cosa stessi andando incontro e c'ho visto anche del "grottesco" in fondo qualche compleanno peggiore può terminare con lo scoppio del Vesuvio ed annessa morte?
Voglio farti i miei più sinceri complimenti perchè sei riuscita a mettere su carta ( o forse sarebbe meglio dire " a battere a computer" una storia molto bella ed intensa, che fa emozionare come non mai in uno tra gli eventi più tragici che la storia abbia mai vissuto.
Ti faccio i miei complimento perchè mi hai commosso davvero tanto con questa storia.
Hai scelto parole adatte e sembra quasi di star leggendo un resoconto dell'epoca!
In realtà, perdona anche questa recensione senza senso perché non so ancora bene cosa ho provato leggendola parte che mi è piaciuta!
Ti posso solo fare i miei complimenti.
Alla prossima
Balder Moon

Recensore Master
02/10/16, ore 12:28

Eccomi qua, per lo scambio recensioni.
Sono rimasta profondamente colpita da questa storia, non solo per l'originalità della trama, rispetto al clichè di partenza del "compleanno disastroso" (sei la perfetta dimostrazione di come, molto spesso, da un cliché possano nascere ottime idee, se lo scrittore è abbastanza bravo da non cadere nel banale) ma anche - e soprattutto - per il tuo stile, che non solo è perfetto per il genere di storia che hai voluto raccontare, ma mi hai letteralmente catapultato nel mio passato di classicista, un periodo che tendo a voler dimenticare per la compagnia e le vicende emotive, ma che ricordo con immensa gioia dal punto di vista dell'insegnamento; mi hai ricondotto nel passato e mi hai fatto provare una splendida e dolcissima nostalgia, dunque per questo non posso che ringraziarti dal profondo del cuore.
Credo che tu abbia scritto una piccola perla, dico davvero: Oltre al fatto che sembrava di leggere un libro stampato e scritto veramente da uno storico o uno studioso dell'epoca, sono rimasta profondamente ammirata non solo dalla complessità e dalla bellezza dei tuoi personaggi, ma anche dall'accuratezza storica con cui hai curato ogni minimo dettaglio.
Hai descritto alla perfezione non solo la quotidianità dell'epoca, ma le emozioni e le sensazioni di chi, come Marco, sente la morte soffiargli sul collo eppure non riesce ad arrendersi, non vuole accettare l'idea di doverla abbracciare e di doversi separare per sempre dalla sua amata sposa.
E poi, alla fine, non resta più niente: Solo cenere, morte e distruzione.
Eppure, come tu stessa hai magistralmente scritto nelle ultime righe, vi è qualcosa di immortale in quell'ultima notte, nonostante la morte la storia di chi è stato condannato a quel tragico destino resterà eternamente conosciuta e nessuno potrà mai dimenticarsi di lui.
La sorte sa essere piuttosto beffarda, quando vuole.
Credo di aver scritto una recensione piuttosto incasinata e ti chiedo scusa, ma volevo veramente farti sapere che questa storia mi è piaciuta moltissimo e credo che tu abbia fatto un lavoro a dir poco superbo!

I miei vivissimi complimenti, cara.

Un abbraccio

Nuovo recensore
25/09/16, ore 00:11

Ciao ti lascio la recensione per la sfida dei cliché: intanto vorrei dirti che apprezzo tanto l'ambientazione storica, come me tu ami il passato ed espletare un cliché in questo modo è stato davvero originale. Non ho trovato errori di grammatica e anzi, ho trovato grandi conoscenze storiche e letterali in questa storia, cosa che non hanno in molti. Inizialmente ero confusa sul chi fosse il narratore e solo con la nota finale ho capito che era a spazio a parlare e pensare, anche se forse l'ultima parte era marco il protagonista (spero di non essermi confusa ancora). In ogni caso la storia per me é stata davvero originale e unica, ti do come voto 9.5 solo per il fatto citato prima. I miei più grandi complimenti, a :3

Recensore Master
19/09/16, ore 21:42

Ciao. Sono qui per la sfida.
Devo dire che sono rimasta sorpresa. Leggendo la tua consegna ho provato a immaginare come era possibile svolgerla magari e poi mi sono trovata davanti una storia completamente diversa, oltre le mie aspettative.
All'inizio non comprendevo bene perché genere storico e per si parlava di servi, ho riconosciuto il mondo romano ed ero curiosa di capire come mai questa ambientazione.
Poi ho conosciuto i personaggi, il protagonista testardo che non vuole muoversi perché ama troppo sua moglie, perché crede in qualche modo di poter vincere contro la natura, contro la morte. Neanche quando l'amico lo supplica di partire, neanche quando la moglie lo prega di andare via e di salvarsi, lui non vuole.
Vuole portare via con sè i suoi servi, la sua sposa, parte della sua vita praticamene, senza però capire che il tempo a disposizione non era tanto, anzi.
Poi tutto cambia, scompare tutto e troviamo solo nebbia, polvere, cenere e una persona disperata. Cerca la moglie, il servo fedele che sapeva cosa sarebbe accaduto, che lo aveva vissuto in qualche modo e che aveva il terrore di ciò che poteva accadere.
Non trova quasi nessuno e capisce che è il tempo di lasciarsi andare del tutto e sperare che forse qualcuno si è salvato. vede l'amico e capisce che ha sbagliato e forse quello è un dolore difficile da sopportare, sapere che in qualche modo si è colpevoli della morte di qualcuno caro.
Poi si lasci andare, vede tutto come se fosse un fantasma fuori dal corpo.
Un momento intenso, tragico, ricco di emozioni.
Una storia stupenda davvero, complimenti.
Il mio voto è 10.
Dracula

Recensore Junior
18/09/16, ore 23:19

Ciao!
Premetto che adoro la storia antica, quindi sono dovuta per forza passare a leggerti. Come avrai capito sono qui per lo scambio recensioni di Facebook e la mia scelta è ricaduta proprio su questa storia.
La Os si apre con una sensazione, talmente ben descritta che il lettore spalanca gli occhi, subito si tende, e divora con gli occhi le parole per capire la causa di tanta tensione.
L'hai descritto davvero in maniera splendida e ti sei senza dubbio accalappiata l'attenzione del lettore (la mia senza dubbio) che è curioso di capire, di trovare una spiegazione a questo forte sentimento di paura che i personaggi provano e in parte sente di provare lui stesso.
Continuando nella lettura, arriva poi una sensazione diversa, calma, silenzio. E il lettore si rilassa. Ma dura poco. Perché qualcosa di grave, di terribile sta accadendo e così rimaniamo sempre più sconcertati, a correre verso la fine per vedere cosa succederà.
Al dramma degli abitanti di Ercolano, si aggiunge quello più personale della padrona e del marito e tutto è descritto così bene che non si può che provare una gran pena e sperare che nonostante tutto la fine sia comunque positiva per entrambi.
Alla fine purtroppo non è così. L'ultima parte, quella pronunciata dal giovane dominus, mi ha davvero toccato il cuore, bene scritta ed emozionante, mi ha anche fatto inumidire gli occhi.
Cosa posso dirti ancora, oltre che hai fatto un buon lavoro?
Ancora tantissimi complimenti,

-Cass.

Recensore Master
15/09/16, ore 16:13

Ciao, ho adorato questo racconto. Per qualche motivo che non conosco le catastrofi, per quanto terribili e spaventose, mi hanno sempre affascinato. La storia di Pompei ed Ercolano mi hanno sempre fatto venire i brividi e trovo che il tuo racconto abbia reso bene l’atmosfera. Ho apprezzato moltissimo i riferimenti storici reali e le parole romane in corsivo accompagnate da una relativa nota e fine storia. Adoro quando ci si mantiene fedeli ai fatti e, nonostante tutto, ci si mette un po’ di fantasia; immagino, infatti, che la famiglia nobile di cui hai narrato rientri nella parte romanzata.
Molto bella la descrizione degli ambienti domestici; oltre alle immagini si aggiungono sensazioni, ricordi, profumi. Ho visto anche che avevi un prompt e devo dirti che secondo me l’hai rispettato in pieno.
Il cambio improvviso del punto di vista, dal servo al padrone, nell’ultimo paragrafo mi ha un po’ destabilizzato. Per il resto ho trovato il finale molto congeniale. Sembra che, anche arrendendosi, il dominus, conservi comunque quel filo di speranza che gli fa pensare ancora all’immortalità.
Ti faccio i miei più sinceri complimenti!
Alla prossima,
Monique

Recensore Veterano
12/09/16, ore 16:53

Ciao <3
Sono qui per la sfida dei cliché.
1 - Quanto ha rispettato la consegna: è stato di certo un compleanno disastroso, quindi, per quanto mi riguarda, consegna rispettata! Voto 10/10
2 - grammatica e punteggiatura: la punteggiatura e la grammatica sono corrette. Voto 9,5/10
3 - Come hai sviluppato la trama, gradimento personale: ho sinceramente amato questa storia, forse anche perché, da ex classicista, amo tutto ciò che riguarda la storia greco-romana. Mi è piaciuta l'ambientazione a Ercolano, sicuramente qualcosa di diverso dal solito. Assolutamente magnifica! Voto 10/10.
4 - quanto originale è stato lo sviluppo del cliché: decisamente originale! Non avrei mai pensato a un'ambientazione simile! Voto 9,5/10
Il voto è 9,75 :D

Brava, e alla prossima!

Gaia

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