Recensioni per
The secret in the garden
di lizscaredcat

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
16/11/17, ore 13:51

Ciao, eccomi per lo scambio a catena!
E' la prima volta che mi accingo a leggere una poesia qui su efp, di solito le evito perché è davvero difficile che un genere simile venga trattato con la giusta maestria. E poi non me ne intendo per niente:P
Il titolo, però, mi è piaciuto e mi ha spinto comunque a entrare a dare un'occhiata.
Sulla metrica e le varie figure retoriche non dirò nulla, perché voglio evitare di fare qualche orrenda gaffe, però mi voglio soffermare per bene sul significato e l'uso del lessico.
La prima quartina crea un gioco molto forte con la seconda, grazie proprio al "ti" e al "la". Fin dal primo verso si comprende che colei che vede - la sua ingenuità - è ormai separata da lei, ma se nella prima strofa essa gli è ancora vicina, nella seconda sembra che la voce narrante l'abbia scacciata via.

"fuori dalla finestra
della mia camera polverosa"
Queste parole fungono per mettere distanza tra lei e la sua ingenuità. E' come se l'ingenuità provasse a starle accanto, ma lei le ricordi quanto ormai siano distanti.

La vedo giocare e sorridere
tra i fiori variopinti,
L'ingenuità è bambina, non cresce mai. Essa, con la sua distanza, sembra portarsi dietro, e quindi lontano dalla voce narrante, anche l'allegria e i colori del monto, tanto che tutto, già nella seconda parte di questa quartina, diventa smunto e tetro, come dei colori che vanno via via a sbiadirsi. Quindi hai creato un distacco sempre maggiore tra lei e la sua innocenza.

nessuno ha visto ciò che mi è successo
al di là di quella gialla ginestra
Questi sono i due versi che più mi sono piaciuti, proprio per via della scelta del fiore che hai usato. La ginestra è simbolo di luminosità e splendore, ma anche di modestia e umilità, nel linguaggio dei fiori. Sembra che chi le stava attorno non riuscisse ad andare oltre la sua apparenza gioviale, calma. Il colore giallo, inoltre, mi richiama l'inganno, una specie di raggiro, come se ciò che l'ha colpita, l'avesse prima amaliata per poi ferirla. Il giallo inoltre mi dà un senso di invidia, di gelosia, come se il mondo l'avesse voluta distruggere perché ella era troppo buona, troppo gentile, era qualcosa che l'altro non poteva permettere che esistesse.

La quarta quartina chiude le porte del suo mondo, non solo la isola ma la seppellisce. La voce narrante, la protagonista, è definitivamente sola e esclusa dal mondo, sembra che i suoi occhi si siano chiusi, spenti, e non possono neanche più osservare la bellezza da lontano, forse perché la bellezza si è mostrata per l'infida creatura che è e quindi non riesce più a ingannarla né a farsi piacere.

Le ultime due quartine sembra inneggiare a una speranza più matura, di animale ferito, eppure ho percepito una cicatrice che la spinge a fuggire piuttosto che a combattere, a corrrere alla deriva piuttosto che puntare verso l'obiettivo. E' una richiesta di aiuto che aspetta di essere ascoltata. Lei ha teso una mano, e la mano è lì, attende di essere stretta da mani amiche.

Una poesia che mi ha toccato parecchio, non c'è che dire. Il lessico è molto semplice, alcuni versi mi hanno colpito più di altri, che ho ritenuto troppo semplici, ma che ne complesso potevano andare. Quindi brava.
A presto!

Recensore Master
12/10/17, ore 19:34

Ciao, eccomi qui per la recensione premio **
Ho scelto questa poesia perché il titolo mi incuriosiva e... ho fatto bene.
Ho fatto bene perché questa poesia mi rappresenta. Anche io ho dovuto lasciare da parte la mia ingenuità e la mia innocenza, non per motivi così gravi come quelli a cui fatto riferimento, ma cose che comunque hanno fatto male, quindi, anche se nel mio piccolo, posso capire.
E' bello il fatto che alla fine la ragazzina/bambina che parla decide di non mantenere più segreto ciò che le è successo. Non si può vivere con un segreto del genere, altrimenti muori dentro alla fine. Già solo denunciare una violenza/stupro è una grande cosa, perché capisco che non è facile.
Una ci prova ad essere forte da sola ma... in certi casi non è proprio possibile.
Bello anche all'inizio quando una ragazzina vede l'altra giocare, tutta candida e contenta, ignara del fatto che c'è una realtà terribile a pochi passi da lei.
Quindi sì, sono molto contenta di aver scelto questa poesia, tratta una tematica che merita di essere trattata nel miglior modo.
Detto questo, ti saluto, a presto ^^

Recensore Master
21/10/16, ore 23:48

eccomi per la recensione.
ammiro chi riesce a scrivere poesie perché io non ne sono davvero in grado, e ammiro ancora di più chi riesce a emozionarmi senza costringermi a rileggere più volte il testo chiedendomi "cosa sto leggendo?".
non ho visto il documentario che ti ha ispirata, e non oso immaginare la sofferenza di queste donne. per quanto retrogada sia la società italiana credo che quella indiana sia molto peggio, almeno questa è l'impressione che ho avuto quand qualche anno fa l'incremento esponenziale di questo tipo di reati divenne una notizia da giornali nazionali.
ad ogni modo mi è piaciuto il fatto che non hai inserito riferimenti espliciti ai fatti che ti hanno ispirata. da un certo punto di vista avrebbero reso la storia più vera, ma questa vaghezza permette a molte più persone di immedesimarsi nel racconto e trovo che sia stata una scelta saggia.
complimenti e a presto
Aris

Recensore Veterano
22/09/16, ore 11:13

Ciao!
Sono giunta alla tua poesia grazie allo scambio a catena del gruppo "Il Giardino di EFP". :)
Questa è la prima poesia che recensisco sul sito, quindi mi scuso in anticipo se il mio commento non raggiungerà gli standard ai quali sei abituata, ma ho apprezzato davvero tanto questo componimento e non potevo esimermi dal commentarlo. ^^

Dal punto di vista formale ho apprezzato l'uso della quartina e della rima solo negli ultimi versi delle quartine 1-2 e 4-5. Il lessico utilizzato si sposa bene con la "voce narrante", che appartiene ad una ragazzina.

Conoscendo il documentario che ti ha ispirata, ammiro la delicatezza con la quale hai trattato una tematica così importante e dolorosa. L'immagine di questa ragazza che rivede la bambina che era giocare felice nel giardino di casa pone a mio avviso in evidenza il disperato tentativo di recuperare il contatto con quel passato, che l'evento traumatico ha irrimediabilmente interrotto. Il "la" che sostituisce il "ti" della prima quartina sottolinea proprio la distanza che intercorre tra ciò che è diventata ora questa ragazza e quello che era un tempo.
"Ero buona e troppo genererosa": gli aggettivi e il "troppo" da te scelti fanno percepire chiaramente il senso di colpa che promana dalla vittima, che in un certo senso in primo momento si colpevolizza per quello che è successo; è un meccanismo psicologico strano che tu con parole semplici sei riuscita a rappresentare.
Le due quartine centrali sono incentrate sulla ricerca del motivo che ha causato l'evento traumatico e sulla decisione della vittima di non manifestare ad alcuno il proprio malessere. Il silenzio purtroppo è la strada intrapresa da molti
Alla fine però si intravede un barlume di speranza con il "volenterosa di uscirne" e "un piccolo, grande passo verso la libertà". La ragazza avrà ancora molta strada da percorrere, ma sono sicura che alla fine riuscirà a ritrovare il sorriso.

Una poesia molto malinconica, introspettiva e carica di significato, che riesce a parlare al cuore del lettore senza cadere nel banale e che lo porta a formulare delle riflessioni. 
Sono molto felice di aver scoperto questo tuo componimento. Complimenti.
Un abbraccio,
Alessia

Recensore Junior
10/09/16, ore 10:42

Ciao! Sono passata subito. Sono felice che tu abbia mmesso come 'colore di fic' un gialle essendo il tema molto delicato. È la prima volta che recensisco in queso settore del sito, dunque, non mi metterò a fare la grande esperta di poesia. Non mi metterò a farti storie su quale sia la metrica o su come tu abbia usato vocali e consonanti per rendere melodioso il testo. Non ne ho la competenza tecnica e non ne ho nemmeno l'esperienza pratica. Inutile dice cose che non posso provare insomma. Dico solo che è molto scorrevole, che non ci sono errori né per quanto riguarda la grammatica né per quanto riguarda la battitura. Senza dubbio stiamo parlando di un buon lavoro, almeno nella mia ignoranza in materia. Mi piacciono i termini che hai usato ed é molto toccante a livello emotivo pensare a una mamma, a una nonna, magari anche a una zia adottiva che ha questi pensieri guardando una bambina buona con il mondo e che dal mondo, lei sa, verrà calpestata. Ripeto: ho apprezzato. A rileggerci sicuramente, a presto,
Sil. :3

Recensore Junior
27/08/16, ore 23:56

Ciao! Eccomi qui di nuovo! Mi ero proposta di recensire le tue poesie in ordine cronologico per rendermi conto appieno della tua maturazione artistica, quindi oggi sarebbe toccato a "Love is where you are", ma vedendo questa nuova poesia tutta sola soletta, senza recensioni, ho pensato massì. °w°
Ho letto le note finali, di come tutto questo sia una metafora per parlare dello stupro di una ragazzina. Ecco, ancor prima di arrivarci, leggendo del parka, ho pensato ad Amabili Resti. Quel libro/film non mi è piaciuto per niente per varie ragioni che non starò qui ad elencarti, ma mi è rimasta sempre impressa l'immagine della protagonista avvolta nel parka; non so se il riferimento sia voluto, ma dato che nel libro si parla sempre dello stupro di una giovanissima, quindi l'ho trovato molto evocativo.
Le prime immagini sono di innocenza, di spazi aperti, di giochi felici; e poi quello che è successo "al di là di quella gialla ginestra", la brutta sorpresa non appena ha avuto la sfortuna di varcare i confini sicuri. Dopodiché si rifugia in un luogo chiuso, una scatola polverosa, buia. Immagino questa ragazzina seduta in una camera squallida, in penombra, seduta con le ginocchia strette al petto, ripromettendosi che mai chiederà aiuto. E invece, le ultime parole sono di speranza, di coraggio, e il cerchio si chiude.
 
Spero ti piacciano le mie recensioni, come ti ho detto fin dall'inizio non sono per niente esperta di poesia e probabilmente canno alla grande, ma l'unico modo che ho per analizzarle è interpretare liberamente le immagini e le sensazioni, anche se dico cavolate sappi che sono cavolate dette col cuore. <3 Alla prossima. <3