Recensioni per
Mosse sbagliate
di Ellery

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
23/09/16, ore 23:40

Ho trovato questa one shot bellissima, divertente e struggente insieme.

Ci mostri uno spaccato, un momento di distensione prima della battaglia, con Erwin e Levi raccolti davanti alla scacchiera. E l’impresa del comandante si rivela un fiasco. Ma ci sta, Levi non è uno stratega, non ha la sottigliezza, l’astuzia del Comandante e non può che capitolare davanti alla sua abilità. Le sue battute sono spassosissime poi, davvero esilaranti. E sì, io e te abbiamo già ampiamente approfondito il tema “Levi e le sue scelte furbe”, quindi non mi dilungherò oltre.

E poi il furto della regina bianca da parte del piccoletto. Simpatica trovata certo, ma anche qualcosa di più profondo, qualcosa di molto più significativo.

Arriviamo al capitolo 72 e qui, ragazza mia, hai riaperto una ferita profonda. Il loro confronto è rapido, serrato, senza monologhi, frasi ampollose o inutili richiami all’eroismo o al sacrificio. Loro sono lì a guardarsi in faccia e a parlarsi con il cuore in mano.
Erwin lo sa.
Lo sa anche Levi, ma non vuole accettarlo.

E poi il finale.
Questa è stata una pugnalata al cuore.
L’immagine di Erwin esanime, il tormento di Levi, l’assurdità di quella situazione. E la scelta.
Quella scelta maledetta, quella che tu hai cercato di interpretare, di spiegare. Ed è stato un atto eroico il tuo, perché un senso quella scelta non ce l’ha, e so bene che lo pensi anche tu. Ma bisognava cercare una ragione e credo che tu abbia trovato una sorta di compromesso, il solo possibile.
E quel commiato da Erwin, doloroso, struggente da togliere il fiato.
Hai rinnovato tutto il dramma di quest’ultimo capitolo.
Ma ti perdono, sei stata bravissima.
Hai saputo giocare con le immagini, con le parole, e ti sei sobbarcata l’onere di cercare un perché.
E questo è davvero encomiabile.

Ps Lo so, sono arrivata con un ritardo scandaloso e di questo ti chiedo umilmente scusa. Anche se in effetti la colpa sarebbe anche un po’ tua e di quell’altra fanciulla che prosciugate il poco tempo libero che ho a disposizione. Mannaggia a voi.

Recensore Junior
02/09/16, ore 13:28

Partendo dal presupposto che io ADORO gli scacchi, ho trovato questa One-shot perfettamente adeguata al contesto e alla situazione narrata nel manga. Gli scacchi sono più di un gioco: sono la metafora della vita. Ogni singolo pezzo rappresenta una scelta, una scelta che può muoversi secondo diverse direzioni, determinando così la vittoria o la sconfitta della battaglia che abbiamo intrapreso. Ci sono delle regole da seguire, fondamentali, forse banali, ma comunque importanti e non è detto che queste regole rendono il gioco un modo di confrontarsi alla pari. Chi è un buon giocatore sa anche come trarre in inganno l'avversario, come raggirarlo e come colpirlo. Gli scacchi sono meravigliosi perché ti insegnano a pensare prima di agire e a considerare che ogni mossa potrebbe avere delle conseguenze più o meno dolorose. Con gli scacchi non si può tornare indietro, si può solo avanzare e proteggere il proprio Re. Ma cos'è il Re in fin dei conti?
Il Re è inutile, certo, ma incarna un'idea, un qualcosa di così importante per cui saremmo disposti a sacrificare gli altri pezzi.
Tornando alla tua storia, beh, è semplicemente perfetta. Si inizia in un contesto apparentemente tranquillo, di pace e chi legge si rilassa, ma poi le scene si susseguono dandoci sporadici flash che hanno a che fare con il manga, fino alla tragica conclusione, dove gli scacchi non sono più parte del gioco, ma solo di contorno e il Re caduto è disteso sul tetto.
L'ho riletta più di una volta perché è senza dubbio la miglior interpretazione di una partita a scacchi. Ogni singolo pezzo ha la sua corrispondenza sul campo, svelandosi piano piano. Giocando a scacchi ci si riconosce nelle pedine...e non solo per una questione fisica (Jeanvallo XD).
Levi si approccia agli scacchi come fanno i bambini: inscena una battaglia dove il Re è zoppo e la Regina vola sul campo. Perde, ripetutamente, eppure non si arrende perché qualcosa in quel gioco lo costringe a richiedere una rivincita. Stimolato ma allo stesso tempo frustrato all'idea di perdere, nasconde la regina, scoprendo più avanti che quella semplice pedina lo rappresenta più di quanto immagina.

"La regina era il pezzo più potente dell’intera partita. Perché era così forte? Perché doveva difendere il suo signore: non aveva importanza quanto gli obiettivi del re fossero egoisti, ambiziosi, complessi, se avessero condotto alla vittoria o alla più totale sconfitta… lei era lì, sempre al suo fianco, pronta ad assolvere il suo compito in silenzio e senza discutere. Si fidava, la regina, delle decisioni del sovrano: non le metteva in discussione, non criticava, né si domandava se fossero giuste o sbagliate. Le seguiva soltanto, limitandosi a proteggere il re a qualunque costo."

Levi è quella regina, pronta a sacrificarsi e a proteggere il suo Re. Eppure anche quando si è spinti da una così nobile motivazione si arriva sempre al punto di non saper scegliere la strada giusta da seguire. Ha veramente senso salvare il Re ad ogni costo? Oppure quel Re merita di riposare? Di abdicare dopo aver regnato così a lungo su quella scacchiera inseguinata? Forse si arriva al punto in cui vincere a tutti i costi una partita non è poi così rilevante, perché sopraggiunge qualcosa di più, qualcosa che una semplice tavolozza di legno non può trasmettere. Noi non siamo quelle pedine, siamo uomini e donne e spesso ci abbandoniamo al dubbio, ai sentimenti, alla paura.
Erwin meritava di essere salvato? Meritava quel siero più di quel ragazzino? Quale sogno era più importante? Oceano? Cantina? Hai trasmesso molto bene l'angoscia di Levi nel trovarsi di fronte a quel bivio, di fronte a quella scelta che nemmeno mille partite a scacchi avrebbero potuto prepararlo. Ed è così claustrofobica quella situazione, quella gabbia invisibile costruita su quel tetto, a guardare l'unica speranza per l'umanità e decidere di salvarne un'altra.
Eppure, non saremmo mai certi di cosa Erwin avesse voluto, quale scelta sarebbe stata migliore per vincere la partita. In ogni caso, il Re è morto e la partita è perduta, ma come spesso accade, si pu sempre richiedere una rivincita e ricominciare la partita. Bisogna solo trovare un nuovo Re.

" i pedoni possono riscattare tutti i pezzi mangiati, dopo aver attraversato le linee nemiche; tutti, tranne il re. Quello non si può rimpiazzare, in nessun caso."

Questa è senza dubbio la mia frase preferita. E' un pugno allo stomaco. Una verità sbattuta in faccia: Erwin non tornerà più e nessuno potrà rimpiazzarlo in alcun modo. Nemmeno il sogno di un ragazzino.
Come te è un mese che sto elaborando e cercando di accettare che Isayama abbia scelto di uccidere Erwin e, mi dispiace, ma io semplicemente non lo accetto e non lo accetterò mai. Storia o non storia, manga o non manga, fantasia o realtà, Erwin era un simbolo ed era molto di più di un semplice personaggio. Morire non è sempre una brutta cosa, ma morire così sì... lo è eccome.
Ma come dice il titolo, la vita è fatta anche di quello: di mosse sbagliate, di scelte errate e possiamo solo vedere cosa accadrà d'ora in avanti.
Grazie per questo racconto. Hai reso giustizia ad uno dei personaggi più belli del mondo di Isayama e lo hai fatto con grazia, con il tuo stile perfetto e conciso e con una narrazione che colpisce e accarezza allo stesso tempo.
Non ci resta che aspettare il prossimo capitolo, anche se non ho tutta questa gran voglia di andare avanti.
Un abbraccio

Recensore Junior
02/09/16, ore 01:19

Ciao. è la prima volta che recensisco qui.
L'ho trovata parecchio interessante, non solo per come hai dipinto i personaggi ma anche per l'ambiente. I personaggi hanno il loro carattere, carattere giusto e per niente sfumato, nel senso che li hai mantenuti loro e non hai inventato nulla, non sono stati storpiati ecco. Levi è tutto lui, ce lo vedo davvero come lo hai descritto tu in una situazione del genere, specialmente nel linguaggio. Gli ambienti sono ben descritti e ti viene molto facile immaginarli anche perché sono molto ben dettagliati.
Mi è piaciuto molto come hai saputo paragonare la partita a scacchi con la trama dell'anime in questione, con le strategie e tutto e per questo devo anche ringraziarti, mi sono fatta un bel ripasso sul gioco degli scacchi, non me le ricordavo più certe cose.
Mi ha fatto ridere il paragone di Jean al pezzo degli scacchi, azzeccattissimo eh, è Jeanvallo dopo tutto.
Il finale mi ha colpito in senso positivo però anche se triste, lo inteso come Levi che dice ad Erwin di aspettarlo nell'aldilà per la rivincita alla partita anche perché povero Levi, sette di fila ne ha perse, ha sfiancato Erwin.
Nel complesso mi è piaciuta molto, non vedo cose da criticare in senso negativo.