Recensioni per
La puerta del cielo
di Shu

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
29/06/09, ore 08:59
Cap. 1:

Non conoscendo il fandom credo di essermi goduta solo in parte la storia. Ma poco importa, considerando la tua bravura nel tratteggiare personaggi e luoghi, nonché la capacità di riassumere – credo, ripeto non conosco il fandom – e quindi far comprendere l’idea di fondo di TB. Come già ti accennavo in risposta al mio post, le immagini che riesci ad evocare tramite la tua scrittura – fluida e concorde con l’atmosfera della storia – mi fanno vivere Barcellona nella sua essenza di allegria e vitalità che, come sottolinei tu in quel bellissimo passo che tra parentesi riporto, (…E’ che sui gregoriani, sulla metrica del latino è più facile camminare a ritmo… De parentis protoplastis fraude factor condolens… e il passo indugia sugli accenti, si allunga per includere le enclitiche, una strusciata di tacco sulla sillaba breve e poi via, tutto daccapo. Cadenzato, solenne e melodioso al tempo stesso. Qui invece la musica non aveva parole, solo squilli di trombe e clarinetti e chiarine, tamburi da banda e la confusione della ressa. Non riusciva nemmeno ad ascoltarla. E il mal di testa saliva d’intensità e di tono assieme al ritornello…) si discosta dalla serietà e austerità della corte romana, evidenziata anche dalle pesanti vesti che ricoprono Caterina; ed ancora il suo passo che a fatica segue la musica, in contrapposizione al passo sciolto e rilassato di Antonio; al suo ottimismo, e credo, alla voglia di ricominciare un mondo. Oltre a questo, sei riuscita a mio avviso a rendere perfettamente il tema della canzone: se nella rappresentazione del Bolero gli uomini si avvicinano alla donna ammaliati da questa, nella tua storia l’allegria e il ritmo della musica attraggono il personaggio verso la verità, che è quella di un miracolo di vita nonostante gli orrori e la devastazione intorno all’umanità. Felice di essermi “scontrata” con te, aspetto con impazienza qualsiasi altro concorso la “Cricca Critica” riuscirà a partorire. Un abbraccio, Vario.

Recensore Master
06/06/09, ore 15:00
Cap. 1:

PEr quanto ho amato questa ff la metto nelle scelte.
Non ce n'era bisogno forse, ma merita troppo per non essere messa.
Ladynotorius.

Recensore Junior
06/06/09, ore 14:33
Cap. 1:

La storia è vincitrice del bando "Ascoltato" della V Edizione della Disfida di Criticoni (www.criticoni.net) e apporta un punto alla propria squadra di appartenenza (Raging Sun).

È possibile interpretare in molteplici modi (spesso contrastanti) il messaggio fornitoci dall'autrice in La puerta del cielo, ambientato in un fandom come quello di Trinity Blood che è già molto complesso e ricco di sfumature. Incentrata su Caterina Sforza, Cardinalessa e Duchessa di Milano, la storia è accompagnata dal ritmo - implicito - del Bolero di Ravel, che è allo stesso tempo languida danza popolare della tradizione spagnola, ritmo crescente dei pensieri della protagonista e cadenza della processione verso Santiago che costituisce una parte rilevante della trama stessa.
È proprio il contrasto il vero protagonista della storia: contrasto tra i canti gregoriani, uno degli ultimi appigli alla tradizione di una Chiesa ipertecnologica e trasformatasi in "giocattolo politico", e il ritmo della musica suonata dalla banda; contrasto tra il freddo sfarzo italiano e la Spagna che tenta di risollevarsi da una crisi profonda; contrasto tra i fratelli Sforza, tra Caterina e Antonio Borgia, tra lo stile ricco di particolari della storia e la riflessione semplice che la chiude.
Un'ottima storia, difficile da apprezzare per chi non conosce la serie, ma che merita ugualmente una possibilità per quella visione originale del papato che è il marchio di fabbrica di Trinity Blood.

V Disfida | Shu batte Vario 2 - 1
El Defe: curioso che entrambe le autrici abbiano scelto la stessa traccia musicale - peraltro, la mia preferita tra quelle proposte. Nonostante fosse più facile, per me, seguire una storia originale che una su un fandom a me più che alieno, secondo me La puerta del cielo è un gradino sopra La donna da suonare, per una mera questione di gusti.
Lady Notorius: preferisco nettamente la storia di Shu, perché mi ha fatto apprezzare due tra i personaggi che più detesto in Trinity Blood, perché mi ha coinvolto fino alla fine - mi sono sentita a Barcellona durante la calca e sentivo le preoccupazioni e le riflessioni di Caterina come le mie - perché sono convinta che abbia utilizzato un po' meglio il Bolero, e perché, per quanto sia stato appena menzionato, c'è una citazione particolarmente azzeccata su Tres (per chi legge TB, è giusto che dica una cosa del genere); la storia di Vario è un'ottima storia e, a suo modo, inaspettata, ma il finale mi ha lasciato davvero stranita - forse troppo inaspettato, e non mi è piaciuto del tutto.
Thai: io sono una donna pessima e andrò contro i miei stessi principi, ma ho preferito la storia di Vario, La donna da suonare, nonostante il genere di La puerta del cielo mi sia infinitamente più congeniale; se dal punto di vista della forma non c'era una così grande differenza - nulla da dire su Shu, scorrevole e virtualmente perfetta; qualche refuso appena per Vario - e avendo voluto ignorare l'utilizzo del prompt (credo che la musica susciti sensazioni diverse in ognuno di noi), ha pesato moltissimo l'atmosfera creata da Shu, così dettagliata da essere coinvolgente quasi al pari di una storia originale. Dal punto di vista dell'innovazione, però, c'è da dire che Vario ci ha tirato fuori un'altra piacevolissima perla di "psicopatia": avevo amato moltissimo un'altra storia che ci aveva presentato per un concorso, ugualmente intensa e inaspettata, e questo racconto non è certo da meno.

Voto: 8.5/10
(Il voto segue le linee-guida delle votazioni da assegnare su Criticoni)

Recensore Junior
25/05/09, ore 22:51
Cap. 1:

Preziosa e intensa. Ricca di minuzie, immagini, descrizioni, suoni, colori, di una maiestas tutta trinitybloodiana, eppure così umana e grandiosa allo stesso tempo ♥! Solo tu potevi, decisamente.

Recensore Veterano
13/05/09, ore 23:55
Cap. 1:

Ho apprezzato moltissimo lo sforzo di interpretare la musica in modo che sia "riconoscibile" (il ritmo cadenzato e ripetitivo) ed abbia un certo rilievo nella storia. E direi che è uno sforzo riuscito: la musica ritmata, messa in contrasto con la metrica e l'andamento del gregoriano, incarna il contrasto tra i due mondi, i due aspetti della Chiesa che si scontrano in questa storia, ovvero la Chiesa più "ufficiale" e formale che Caterina rappresenta (o deve rappresentare) e quella più "umana" della Spagna, incarnata da Antonio (e bravo Ubiquo che una volta tanto fa una bella figura.) Tutto concorre a sottolineare il constrasto, senza che tu debba però spiegarlo, i paragoni sono naturali. Il comportamento, gli abiti di lei nel caldo... Per concludersi con la visione di Finisterrae dove la riflessione si esplica, con poche semplici parole.
Ottima anche la caratterizzazione. Su Caterina sai che la pensiamo nello stesso modo. L'Ubiquo funziona e una nota di plauso va a Tres che corregge le citazioni bibliche perché mi fa morire!XD

Nuovo recensore
04/05/09, ore 17:18
Cap. 1:

(mi ripeterò, perchè l'opinione sulla storia te l'avevo già data, ma...) c'è tutta la pesantezza delle percussioni del Bolero nel corteo che avanza con la sua lentezza esasperante. Mi piace moltissimo il modo in cui hai reso sia Caterina che Alessandro e il rapporto esistente tra i due! Professor approves!GOOD JOB!