Recensioni per
La puerta del cielo
di Shu
Non conoscendo il fandom credo di essermi goduta solo in parte la storia. Ma poco importa, considerando la tua bravura nel tratteggiare personaggi e luoghi, nonché la capacità di riassumere – credo, ripeto non conosco il fandom – e quindi far comprendere l’idea di fondo di TB. Come già ti accennavo in risposta al mio post, le immagini che riesci ad evocare tramite la tua scrittura – fluida e concorde con l’atmosfera della storia – mi fanno vivere Barcellona nella sua essenza di allegria e vitalità che, come sottolinei tu in quel bellissimo passo che tra parentesi riporto, (…E’ che sui gregoriani, sulla metrica del latino è più facile camminare a ritmo… De parentis protoplastis fraude factor condolens… e il passo indugia sugli accenti, si allunga per includere le enclitiche, una strusciata di tacco sulla sillaba breve e poi via, tutto daccapo. Cadenzato, solenne e melodioso al tempo stesso. Qui invece la musica non aveva parole, solo squilli di trombe e clarinetti e chiarine, tamburi da banda e la confusione della ressa. Non riusciva nemmeno ad ascoltarla. E il mal di testa saliva d’intensità e di tono assieme al ritornello…) si discosta dalla serietà e austerità della corte romana, evidenziata anche dalle pesanti vesti che ricoprono Caterina; ed ancora il suo passo che a fatica segue la musica, in contrapposizione al passo sciolto e rilassato di Antonio; al suo ottimismo, e credo, alla voglia di ricominciare un mondo. Oltre a questo, sei riuscita a mio avviso a rendere perfettamente il tema della canzone: se nella rappresentazione del Bolero gli uomini si avvicinano alla donna ammaliati da questa, nella tua storia l’allegria e il ritmo della musica attraggono il personaggio verso la verità, che è quella di un miracolo di vita nonostante gli orrori e la devastazione intorno all’umanità. Felice di essermi “scontrata” con te, aspetto con impazienza qualsiasi altro concorso la “Cricca Critica” riuscirà a partorire. Un abbraccio, Vario. |
PEr quanto ho amato questa ff la metto nelle scelte. |
La storia è vincitrice del bando "Ascoltato" della V Edizione della Disfida di Criticoni (www.criticoni.net) e apporta un punto alla propria squadra di appartenenza (Raging Sun). |
Preziosa e intensa. Ricca di minuzie, immagini, descrizioni, suoni, colori, di una maiestas tutta trinitybloodiana, eppure così umana e grandiosa allo stesso tempo ♥! Solo tu potevi, decisamente. |
Ho apprezzato moltissimo lo sforzo di interpretare la musica in modo che sia "riconoscibile" (il ritmo cadenzato e ripetitivo) ed abbia un certo rilievo nella storia. E direi che è uno sforzo riuscito: la musica ritmata, messa in contrasto con la metrica e l'andamento del gregoriano, incarna il contrasto tra i due mondi, i due aspetti della Chiesa che si scontrano in questa storia, ovvero la Chiesa più "ufficiale" e formale che Caterina rappresenta (o deve rappresentare) e quella più "umana" della Spagna, incarnata da Antonio (e bravo Ubiquo che una volta tanto fa una bella figura.) Tutto concorre a sottolineare il constrasto, senza che tu debba però spiegarlo, i paragoni sono naturali. Il comportamento, gli abiti di lei nel caldo... Per concludersi con la visione di Finisterrae dove la riflessione si esplica, con poche semplici parole. |
(mi ripeterò, perchè l'opinione sulla storia te l'avevo già data, ma...) c'è tutta la pesantezza delle percussioni del Bolero nel corteo che avanza con la sua lentezza esasperante. Mi piace moltissimo il modo in cui hai reso sia Caterina che Alessandro e il rapporto esistente tra i due! Professor approves!GOOD JOB! |