Non so davvero da che parte cominciare , perché è veramente un lavoro splendido. Non c'è una singola frase fuori posto, una scelta non pensata di una parola o un aggettivo. È tutto molto reale e profondamente umano. Da quel venirsi incontro troppo rapido delle mani di due ragazzini sconosciuti , fino al finale, al tentativo estremo di trovare un modo per superare anche l'insuperabile, hai scritto qualcosa di davvero emozionante; tra l'altro mantenendoti fedele alle vicende originali e alla caratterizzazione dei personaggi. Non aggiungo altro ma, davvero, complimenti! Vado a rileggermela e sicuramente finisce tra le preferite!

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Certe storie avrebbero bisogno di commenti adeguati, di analisi dettagliate, di motivazioni addotte a spiegare perché tale passo sia convincente o tal'altro lo sia di meno. Certe storie, invece, non necessitano di parole, perché le considerazioni "critiche" che generano finiscono con lo sbriciolarsi irrimediabilmente contro la forza impetuosa dell'emozione. E quell'ultimo paragrafo, quel finale, Sara, non saprebbe davverocosa farsene di mie eventuali riflessioni, tanto potente e profonda e struggente è la morsa in cui stringe il cuore. Ho dovuto trattenere le lacrime. Lo stile è tutto, ma la sensibilità è di più. E tu, come sempre, hai colto nel segno. Un abbraccio, Libs.

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