Recensioni per
L'ULTIMA VOLTA CHE LA VIDI
di balakov
La storia ha partecipato al bando "Dominante" della V Edizione della Disfida di Criticoni (www.criticoni.net) per la propria squadra (Raging Sun). L'ultima volta che la vidi è una storia alquanto interessante, narrata effettivamente da una prospettiva originale e abbastanza ben rappresentata. Coglie peraltro l'occasione di ricordare che ormai abbiamo, anche nel nostro Paese V Disfida: Graffias batte Balakov 3-0 (*) Rowina: la mia preferenza va a Fireless di Graffias per la sua originalità, per la fluidità del racconto e soprattutto per la trama, molto più densa e strutturata rispetto alla storia concorrente. Il racconto di Balakov è inconsueto e altrettanto originale, anche se presenta alcune imprecisioni (in particolare, credo che ci sia una "s" mancante a "spalle": temo che un colpo "lì" faccia più male che alle spalle) e un paio di termini eccessivamente colloquiali ("te", più dialettale, in luogo di "tu", per esempio) che cozzano con altre espressioni molto più auliche. Tuttavia mi rendo conto che è una questione di gusto e di stile personale, perciò la mia non è, chiaramente, una critica oggettiva quanto l'espressione di un gusto soggettivo, in questo senso. Il lessico è, comunque, molto ricercato, e ci sono delle terminologie che anche una persona schizzinosa come me ha apprezzato. Thai: la storia di Balakov non è a rating verde, sia chiaro; a mio personale parere era almeno adatta ai maggiori di quattordici anni, anche se noto che su EFP è stata addirittura alzata ad "Arancione". Ai fini della valutazione della sfida ne ho tenuto conto, come ho fatto con un'altra storia, perché faceva parte dei requisiti del bando, mentre ho preferito non penalizzare la storia dal punto di vista delle votazioni, perché si tratta comunque di una storia apprezzabile, meritevole e a suo modo originale. Fireless le è superiore non tanto per gradimento personale (che, in fin dei conti, conta fino a un certo punto: non amo alla follia nessuna delle due tipologie XD), quanto per una maggior cura complessiva e una resa del bando marcatamente migliore. Voto: 7.5/10 (*) El Defe ha rinunciato a prendere parte alla giuria per far sì che gli amministratori non fossero in maggioranza a giudicare questo bando. |
Il punto di vista che hai scelto rende veramente originale questa storia. Soprattutto per il modo in cui la personalità del narratore ci viene svelata pian piano: all'inizio il lettore è quasi portato a simpatizzare con il narratore, e la scoperta di "chi" sia veramente ha un che di "shockante" - e non è un effetto facile da raggiungere. |
Secondo me invece di perdere tempo su un sito di fanfiction dovresti pubblicare una raccolta di racconti (perdona il gioco di parole), perchè ne sei in grado. Dico seriamente. Sei uno dei pochi autori che possano definirsi tali, in questo sito (ovviamente non includo me stessa nella lista). |
La cosa meravigliosa di questa one-shot è che il lettore - io! - è portato istintivamente a scusare lo stalker, a comprenderlo, a scusarlo. Leggere questo scritto mi ha dato un grande senso di nausea - eccezionale! |
Un bellissimo lavoro, non c'è dubbio. Il modo in cui hai diretto il racconto è calcolato e razionale, eppure hai dato voce ad un protagonista il quale pensa e giudica la realtà con confusione e disorientamento. Questo non è l'unico momento di smarrimento, anzi. Entrare in una mente "malata", ossessiva, leggere ciò che pensa crea caos nello stesso lettore che si trova spaesato da queste ambiguità e non sa come gestire la storia. Lo trovo un pezzo estremamente forte, assolutamente originale, bellissimo. I complimenti te li meriti tutti,bravissimo!( come sempre). |
Io A D O R O questa tua one-shot. Tiene il lettore incollato allo schermo per capire cosa succede al protagonista; ti fa sentire l'amore, l'ossessione del protagonista verso la sua amata; ti mette i brividi; ti fa sentire una stretta al cuore di angoscia così forte che esclami "Poveretto, che pena!". Arrivi alla fine e la frase da lui esclamata ti fa pure ridere. Ma, come dici tu stesso, fa paura al tempo stesso. Lui è così convinto di non aver fatto nulla di male - se non dare amore - alla sua ragazza, che provi compassione. Io ti faccio davvero i complimenti caro Ilario per la tua grandissima capacità di entrare nella testa dei personaggi e trasmetterci cosa esattamente provano. L'introduzione è bellissima, e romantica. Mi è piaciuta un sacco la definizione che hai dato al bacio *_* |
Notevole, veramente notevole! Il flusso di parole così denso all'inizio, che poi scema in un ricordo che sembra quasi liso dal tempo da quant'è cristallino nella sua esposizione. Quel flusso di parole così denso e intenso da farmi rizzare le orecchie fin da subito, perché, nonostante il punto di vista fedelissimo che non fa mai una grinza (e complimenti), quell'amore ostentato mi puzzava, mi chiedevo quale potesse essere il punto di vista di lei nella faccenda, quanto collimasse. Sentivo l'oppressione filtrare fra le righe ed è stata un'esperienza intensa e abbastanza particolare. |
Wow. Ho seguito la vicenda dell'approvazione della legge contro lo stalking e ne sono stata immensamente sollevata. Trovo questi atti di persecuzione una maniera terribile di provare il proprio amore, se di amore vero a questo punto possiamo parlare. Però, d'altra parte questa sorta di ossessione mi affascina. |
Dall'amministrazione |
Mah, ti posso veramente apprezzare in tutto e per tutto qua, in questo testo. molto riuscito, molto calcolato. Alla fine è così, se variano i punti i vista variano anche le motivazioni elle azioni. Fantastico, mi fa ancora assuramente pena lo stalker. (scusa se manca la lettera successiva alla c ma non funziona più.) |
Questa è una bellissima storia, e nonostante il tema che hai voluto affrontare riesce ad essere molto delicata. Leggendola stranamente io non riesco a sentire l'ossessione del persecutore per la sua vittima, ma sento invece tutto l'amore, se così si può chiamare, di lui. In fondo l'amore è davvero il più grande dei misteri ed è difficile delineare i suoi confini, dove inizia e dove finisce chi può saperlo? Certamente non lo sa chi non riesce ad accettare che un sentimento finisca, infatti il tuo personaggio si definisce un "disgraziato" con il cuore a pezzi (scusa non ricordo le parole esatte) quindi non ha la percezione di se stesso e del male che fa. La mia convinzione personale e che potremmo essere un po' tutti vittime e carnefici, e il male a volte lo subiamo perchè lo permettiamo... complimenti alla storia che è veramente struggente, oltre che scritta benissimo. A presto. |