Recensioni per
Il Fascino Delle Cose Usate
di yua

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
13/06/17, ore 17:59

Okay, terzo capitolo terza recensione, e un po’ mi spiace essere qua perché questo vuol dire che ho finito le storie da leggere e dovrò attendere infiniti giorni prima di potermi rimmergere in questa meravigliosa cosa che stai scrivendo.
Però, tralasciando questo, e parlando della storia vediamo un po’ da dove posso iniziare. Io, credo che tu mi abbia portato alla commozione. Per il tempo del racconto che ha visto Kenma cercare le parole migliori per descrivere il suo passato, quella vita che gli è stata imposta che va inesorabilmente a scontrarsi con la gioia della notte di Natale che Suga e Daichi gli hanno donato, che non fa altro che mettere in contrasto queste due opposte realtà e far risplendere i rispettivi punti squallidi e quelli più felici. Io ho avuto gli occhi lucidi, e per poco non mi ritrovavo con il moccolo al naso per la commozione. E vedere come la gentilezza e l’affetto che Suga provi per lui, mi ha riempito il cuore, dopo che si era spezzato in mille pezzi!
Per il resto della storia, mi sono ritrovata a sorridere come una mongola. Cioè, pian piano si cresce d’intensità con la narrazione, fino ad arrivare all’esplosione di dolcezza e amore che è il finale. Pian piano il riscatto di Kenma diventa sempre più visibile, il suo cercare di cambiare, il suo essere rinato tra le braccia di Kuroo e continuare a trovare la vita in quell’abbraccio che per lui è diventato indispensabile.
Kuroo si fa in mille per lui, Kuroo cerca di creare questa nuova vita fatta su misura per Kenma, si plasma per aderire alle sue forme. Che poi non è nemmeno corretto dire così, perché sono sempre più convinta che Kuroo e Kenma si appartengano e siano stati creati per potersi incastrare l’uno nell’altro, e aver vissuto quello che hanno vissuto quando erano separati è servito solo per renderli ancora più compatibili.
 Ad eccezione fatta per quella parentesi del primo Natale felice per Kenma, tutto dopo è stato un mare di fluff ed ironia che si sono mischiati in una maniera ineccepibile creando un mix perfetto. A partire dal primo esperimento culinario di Tetsuro che è fallito miseramente, per arrivare a Suga (che ha sempre più i connotati di una mamma premurosa che è pronta ad uccidere chiunque faccia del male al suo bambino) che si fa in mille anche lui per poter donare un altro Natale felice al suo amico. Piccola parentesi su Koushi, dalla delicatezza con cui ne parli e dal suo modo di atteggiarsi nemmeno lui deve aver avuto un passato facile desumo. E mi vien da pensare che anche lui, dietro i suoi occhi dolci, sia ricco di storie da raccontare ed è per questo che alla fine – perché alla fine è così – si trovi bene con Kuroo e gli abbia permesso di restare al fianco di Kozune.
 Altro momento che mi ha particolarmente divertito è stato quando sempre Suga minaccia Kuroo di sbattergli via tutto – lì mi è stato impossibile non paragonarli a me e mia madre – e questo si fa praticamente prendere dal panico andando a rifugiarsi nelle braccia del suo compagno perché il solo in grado di rassicurarlo in quel momento.
Non vedo l’ora di poter leggere altro, nuove avventure e nuovi personaggi (ma davvero ci sarà qualcosa incentrato sui DaiSuga? Ommioddio sto già fremendo per poter leggere!), nuove storie per potermi emozionare ancora. Mi sono davvero innamorata di questa AU, e non posso che rinnovarti i complimenti per la sua bellezza, e la forza delle emozioni che tratta in maniera magistrale.
Sperando di potermi ritrovare a recensirti presto,
   Fee.

Recensore Master
13/06/17, ore 17:00

Allora, con calma ma sono arrivata a recensire anche questo secondo capitolo! E, posso affermarlo senza remore, se possibile mi sono innamorata ancora di più di questa storia e della coppia su cui è incentrata. Ecco, tra i capitoli che hai pubblicato fino ad ora questo, senza alcun dubbio, è quello che più mi è piaciuto e più mi ha emozionato. Anche ora, a rileggerlo, mi ritrovo ad avere la pelle d’oca per l’intensità delle parole che hai scritto.
Allora, molto significativo ho trovato tutto il paragone con cui hai iniziato questo racconto che vede a “scontrarsi” Tsukishima e Kenma. Agli occhi di Tetsuro rappresentano due distinti essere: uno qualcosa di mai toccato, che probabilmente non ha chissà che storia nascosta dietro ai suoi occhi, e questo è lo stesso Tetsuro che lo confessa quando ammette di averlo voluto per una questione di sfida contro se stesso. Dall’altra abbiamo Kenma, che si incastra perfettamente nel suo mondo, che è come se fosse stato creato apposta per essere custodito nell’incasinato appartamento del maggiore. Eppure lo si sa quanto il nuovo possa essere accattivante, e Kuroo – in parte spinto anche dalla situazione di stallo in cui sono caduti – si lascia affascinare dal nuovo sperimentandosi con questo universo a lui sconosciuto.
Addentrarsi nel nuovo, però, vuol dire lasciar andare il passato, e questo Kuroo ben presto lo sperimenta sulla sua stessa pelle. E l’allontanamento da Kenma diventa sempre più palese ad entrambi e doloroso per tutti e due. Ma, come si suol dire, a volte per potersi trovare bisogna perdersi ed è esattamente quello che succede ai nostri ragazzi: sperimentano la paura del distacco, provano nuovamente la paura dell’abbandono ed è questo che li spingerà a tornare un’entità sola.
Per quanto riguarda il finale, sì è possibile che i personaggi entrino un po’ in modalità OOC – anche se a me non è sembrato tutto sommato dai! – ma, nonostante ciò, credo che dovresti essere soddisfatta di come hai portato alla conclusione questo capitolo. E’ toccante, ribadisce il concetto che sta alla base di tutta quanta la storia: Kuroo e Kenma si appartengono, e nulla nemmeno il fascino delle cose nuove potrà andare ad intaccare la preziosità di quelle che al loro interno custodiscono una miriade di storie differenti, tutte da poter raccontare.
Mi affretto a leggere anche il prossimo capitolo,
   Fee.
 
P.S. ah, se la prossima volta non ti viene da concludere una storia e vuoi aggiungerci altre quindici pagine per me fa pure! Se il risultato è qualcosa di strepitoso come questo puoi tutto!

P.P.S che ci stavo riflettendo solo ora, il titolo “Il fascino delle cose nuove” non per forza è da attribuire alla presenza all’interno di tutta la storia dell’odore della colonia di Tsukki, ma anche a questo sentimento prorompente che uniche i Kuroken e la vita insieme che si prospetta innanzi a loro!

Recensore Junior
10/06/17, ore 22:29

Cara Yua,
Allora parto dicendo di essere incredibilmente dispiaciuta per te: durante la lettura di questa recensione temo dovrai perdonare innumerevoli volte la mancanza di un filo conduttore in quello che probabilmente scriverò, e me ne dispiaccio perché so che a volte è veramente dura stare dietro quello che scrivo senza avere l’inconsapevole voglia di lanciare un mattone sulla tastiera. Ma ho appena finito di leggere la tua fanfiction, ed io non riesco a controllarmi perché sono iper mega contenta di averla letta, oltre che super mega emozionata per il fatto che sia una KuroKen e, ancor di più, il continuo delle Cose Usate che aaaah, lo sai, ho una passione viscerale per questa raccolta di oneshot e sulla tua AU in generale.
Insomma, penso si sia capito dal momento che te le ho commentate tutte, o meglio che ho commentato tutti i capitoli insomma, o insomma tutti i capitoli intesi come oneshot a sé stanti visto che questa è una raccolta, o– ma ok, non è questo il punto della recensione quindi andiamo avanti.
Non so quanto uscirà lungo questo commento, potrebbe essere un’odissea come potrebbe essere un articolo di venti parole per quanto mi riguarda, ma spero soprassederai questa cosa. La verità è che difficilmente avrò controllo delle mie mani in questa recensione, e questo perché la fanfiction mi ha dato modo di iniziare a parlare di qualcosa su cui non ho assolutamente alcun tipo di controllo in generale neppure nella vita reale: Il Natale.
Insomma, c’è da dire che anche tu te le cerchi giovane Yua: perché non solo hai scritto di Kuroo e Kenma, inserendoli tra l’altro in una AU, la TUA, che io francamente adoro come poche cose al mondo, ma anche perché li hai descritti in un momento – o per meglio dire in una festività – che io amo follemente e che non riesco a non pensare senza lasciarmi andare ad una sana dose di mugugni felici e di canzoni natalizie che mi partono in background in mente.
Dunque questa recensione non avrà senso, tuttavia sono appena arrivata alla conclusione che è meglio se iniziamo a mettere un po’ di concetti, altrimenti davvero penso che potrei andare avanti a iosa senza esprimere nulla di chiaro fino al punto finale. E questo sarebbe imbarazzante.
Il concetto dietro questa storia è semplice, ma di una semplicità che non solo fa battere follemente il cuore, ma che oltre ciò porta anche le persone – secondo me, ma sono ovviamente di parte – a rivalutare l’importanza stessa di cose che a volte paiono essere talmente piccole da passare quasi inosservate. Perché sinceramente, quanto può essere sottovalutata in alcuni casi la gioia che può portare una festa nel cuore di una persona? L’ho notato anche nella vita di tutti i giorni, sai. A volte provo a spiegare alle persone di quanto sia assolutamente entusiasta io sotto le feste, e la maggior parte delle volte mi ritrovo uno sguardo accondiscendente ed una pacca sulla spalla che vogliono insieme dire “non ti capisco ma sei veramente una persona semplice e questo lo apprezzo”. E quindi!? La semplicità è sottovalutata, a volte è bello essere persone semplici! Senza contare che Kenma in questa storia non è DECISAMENTE una persona semplice, quindi può davvero volerglisi male quando riesce a riscoprire una parte di lui tornata magicamente innocente negli anni, in mezzo a tanti orrori che ha dovuto sopportare? Perché insomma, in un ambiente come quello che Kenma era ormai abituato a vivere quotidianamente deve davvero essere di importanza fondamentale prendere consapevolezza che qualcuno possa volerlo vedere felice NON per soddisfare la propria ipocrisia da dire “l’ho salvato, ora mi deve qualcosa” ma semplicemente perché veramente affezionato a te. Davvero, non riesco nemmeno ad immaginare cosa voglia dire.
Per non parlare della qualità delle persone di cui si sta parlando, tra l’altro: Sugawara e Daichi in questa storia sono di una bellezza, di un’umanità e di una familiarità veramente disarmanti. Il calore che si avverte nel varcare quella porta, nel vedere quell’albero tutto ricco di palline e festoni, e ancora la felicità di una tavola apparecchiata per più persone, e i regali, e il tempo passato insieme. Basta questo a rendere Kenma felice, e basta Kenma felice a rendere Suga felice. E basta Suga felice a far capire a Daichi quanto sia irrimediabilmente innamorato di lui e della sua felicità.
E nulla, a questo punto pare quasi scontato far notare quanto siano belli, ma correrò il rischio di ripetermi e dire ovvietà per rimarcarlo: sono bellissimi.
Come vedi non ho ancora parlato di Kuroo, quindi –niente, è il momento di dirlo: è una sorta di ripicca perché Kuroo non ama il Natale. A quanto pare sono una persona che se la lega al dito per queste cose, quindi ammetto di essere rimasta inizialmente un po’ offesa dalla sua reazione a questa festa, per quanto comprensibile porello. Ma io non dimentico. (…)
Una cosa che invece ho notato subito e che ho apprezzato veramente moltissimo, passando ad una cosa leggermente più tecnica (e forse meno campata in aria… mio Dio questa recensione non ha assolutamente senso), è la tempistica di questa storia. Perché anche se non molto lunga, è dotata di una serie di salti temporali, sia in avanti che indietro mediante le memorie di Kenma che io ho non semplicemente amato, di più. Ne sono follemente innamorata. È tutto incredibilmente lineare, tutto estremamente chiaro, tutto splendidamente… saturo. Nulla è lasciato al caso, la relazione di Kenma e Kuroo ha ancora moltissimo da offrire in questa AU e tu non manchi mai di lasciarci piccole nuove perle della loro quotidianità e della loro storia insieme, e questo è così BELLO soprattutto sapendo che all’inizio volevi fare morire male Kuroo e invece guardalo! Cioè seriamente, guardalo!Guarda che bello, tutto vispo davanti ad una cucina nascosta tra livelli (su livelli, su livelli) di inutili e bellissime cianfrusaglie, preso da una ricetta di cui non ha assolutamente il controllo, davanti ad un Suga che poco ci manca si metta a fare le pulizie di primavera là davanti, seduta stante, mestolo rotto in mano e fuoco vivo in quegli occhi mandorlati adorabili e veramente irresistibili.
Ma quanto va in panico Kuroo a sapere che Sugawara potrebbe da un momento all’altro entrare nella sua piccola e raccolta casa e togliere TUTTO il toglibile? Lo vediamo super impanicato povero tesoro, ed è davvero un amore e ti viene un sacco voglia di abbracciarlo e dirgli che andrà tutto bene, ma poi a guardarlo è Kenma che è a sua volta un amore e un sacco abbracciabile e allora ti partono gli scompensi perché non sai chi dei due vorresti abbracciare prima, e allora prima piangi commossa perché sono troppo belli e poi ovviamente finisci ad abbracci tutti e due e pensare a quanto tu sia fortunata a poter leggere di loro in questa bellissima fanfiction e bellissima AU.
E niente questa recensione non ha assolutamente senso e non so perché stia uscendo così delirante, a dirla tutta. Probabilmente è il natale, sicuramente deve essere l’euforia che si prova a vedere Kenma finalmente FELICE dopo tanto tempo passato nell’insipidezza di un’esistenza vissuta a metà, solo in un mondo che lo sfrutta per i propri interessi bassi prima di rimetterlo per strada.
E quindi nulla, io sono palesemente un sacco debole per questa AU, non me ne stancherò mai e sono così entusiasta di vedere finalmente altri commenti, perché non era giusto che l’apprezzassi solo io perché è adorabile ed è semplicemente troppo un peccato vederla comunque sia singhiozzare con le sue poche recensioni in un mare di fanfiction che sicuro non hanno nulla in più di questa, ma che magari hanno molti più commenti. Questo mondo è ingiusto ed io non sono assolutamente d’accordo con tutto ciò. Ecco perché non smetterò mai di commentare.
E niente, quindi in generale volevo dirti questo. Non so se sono stata chiara, se tutto ciò abbia un minimo di senso, se davvero alla fin fine questo commento sia diventato più una specie di antologia del perché io dovrei stare lontana da questo tipo di storie pena la completa incapacità a mantenere una connessione mentale stabile ma! Una cosa è certa: Mi aspetto ancora di più.
Perché non pensare che io sia soddisfatta così, signorinella.
Io non dimentico che tu hai inserito tanti, tantissimi altri personaggi anche nei capitoli precedenti (E Hinata? E Tsukishima? Quando ce li fai vedere?!) e che ognuno di loro in questa AU potrebbe potenzialmente avere una storia bellissima, o certo anche tristissima, ma insomma sicuramente degna di essere raccontata come quella di Kenma, che certamente però rimane il più bel bimbo del mondo e merita tutti questi bei capitoli che gli stai dedicando insieme a quell’adorabile accumulatore compulsivo di Kuroo.
Insomma, direi che ho detto tutto, anche se mi sa che non ho davvero detto molto. Certo è, in ogni caso, che questa raccolta di oneshot è bellissima ed è nei miei preferiti per un motivo. Già solo vedere Kuroo intimamente terrorizzato da un possibile omicidio con camuffamento da parte di Daichi e Sugawara nel caso dovesse malauguratamente fare del male al piccolo (ma davvero piccolo) e silenziosissimo (ma proprio silenzioso) Kenma è abbastanza da rendere questa storia degna di essere letta tipo da chiunque, ma poi a questo si unisce il background più unico che raro, la bellezza dei personaggi, le storie di ognuno di loro, le belle frasi, la bella scrittura, il bello tutto.
E allora io sono in paradiso, e benedico ancora una volta te, Yua, per la tua immaginazione, oltre che per la delicatezza delle tue mani nello scrivere di loro, oltre che per la gentilezza delle maniere con cui descrivi Kuroo e Kenma confrontarsi a vicenda e che ti rende ogni volta capace di farmi innamorare nuovamente di loro. Perché sono bellissimi, ma quando li descrivi tu lo sono ancora di più.
Quindi veramente, complimenti.

Un abbraccio,
Nanas

PS. Aspetto un continuo con il cuore in mano. Tu sappilo. Senza fretta! (o forse sì?)
(PPS. Questa recensione non è stata riletta, sappilo!)

Recensore Master
09/06/17, ore 15:45

Complice la non voglia di studiare per il prossimo esame che dovrei preparare, mi sono imbattuta in questa - fantastica - raccolta di One Shots e non leggerle, non recensirle fin dalla prima mi è stato impossibile. Quindi, mandato nel cestino il piano di passare il mio pomeriggio piegata su libri e appunti, mi sono rimboccata le maniche e iniziamo a fare il mio "lavoro".
Parto dicendo che amo la KiroKen, è una delle mie ship preferite, e poter leggere di loro mi riempie sempre il cuore di gioia. Per quanto riguarda questo primo capitolo, dunque, il tema delle cose usate lo hai trattato benissimo, mi è piaciuto molto come è iniziata questa storia, e il fatto che la conclusione abbia ripreso le prime righe e abbia inglobato in loro la presenza di Kenma, adesso, tra quelle cose usate che tanto hanno da sempre affascinato Kuroo.
Da quanto ho iniziato a leggere non sono più riuscita a distogliere lo sguardo dal testo. Mi ha completamente catturata e catapultata all’interno di questa storia. Quando hai descritto la casa di Kuroo mi sembrava di essere lì, quando hai descritto la prima volta in cui vedeva Kenma mi è parso di essere investita anche io da quel suo sguardo ricco di storie da raccontare, quando hanno corso sotto la pioggia, quando si sono risvegliati dopo il temporale, la rabbia del maggiore quando è andato – finalmente – a prendersi quello che sentiva appartenergli. Tutto, ho vissuto tutto vividamente sulla mia pelle, ogni singolo attimo.
Il legame che unisce i due è percepibile fin da subito. Sono legati indissolubilmente, si sono incontrati e scontrati grazie a quel primo sguardo e prendersi cura l’uno dell’altro è stato inevitabile. Non è stato solo Tetsuro a salvare Kenma dalla sua vita di strada, ma è stato Kozume stesso a salvare il moro da una vita che non aveva propriamente una sua via. In Kenma, Kuroo, ha trovato il suo posto, la sua strada e c’è voluto un po’ perché se ne rendesse conto però alla fine è riuscito a capirlo e non ha avuto paura di impossessarsi della sua storia.
Anche le apparizioni di Sugawara sono state molto azzeccate secondo me, conferisce un punto saldo nella vita senza ancore di Kenma. Far interpretare proprio all’alzatore della Karasuno proprio il ruolo di “mamma” anche se si entra un po’ nel solito cliché, è azzeccatissimo, perché è sua quella parte.
Okay, dopo questa sbrodolata, posso ritenermi soddisfatta.
Davvero complimenti per questo capolavoro, è una storia molto bella, ben strutturata e molto ben scritta. Ha in sé una dolcezza strepitosa, delicatezza e una forza di sentimenti impressionante. E’ stata davvero una scoperta piacevole da fare oggi, e il tempo sottratto allo studio per dedicarlo a te non è stato affatto sprecato anzi, ne è valsa davvero la pena. Ed è stata gioia pura poter scoprire questa piccola raccolta che mi era sfuggita per chissà quale motivo.
Corro a recuperare subito i prossimo capitoli, a presto,
   Fee.

Recensore Junior
11/11/16, ore 13:09

Cara, cara, carissima Yua.
Per prima cosa, ti ringrazio tantissimo di aver continuato questa storia. Per ovvi motivi qualcosa in questa frase ti parrà piuttosto familiare, ma lasciamelo ripetere: Io amo questa AU. Ho amato il primo capitolo, ho amato questo secondo, ho amato i personaggi e ho amato le ambientazioni. Quare id faciam, nescio, ma tipo sono riuscita ad amare persino l'incredibile sofferenza che in alcune parti del capitolo mi sono trovata ad affrontare, che fosse la sofferenza dei personaggi stessi o quella mia nell'arrivare alla fine e pensare "eccoli, ce l'hanno fatta, questa é davvero l'ultima volta che sentirò di loro". Anche perché lo sai, mi sarei tipo buttata sui binari bloccando la /tua/ metro se tu avessi deciso di finirla in /altro modo/. (...) Ah anche se naturalmente, da brava egocentrica che sono, vorrei ribadire che nel caso volessi fare degli spin-off /felici/ sempre su questa AU, sarei ben felice di leggerli. Che ne so, qualcosa su Sugawara, su Daichi, su Sugawara e Daichi, su mamma e papà, sui genitori adottivi di Kenma, su Sawamura e Koushi. Vedi quanti personaggi diversi potresti utilizzare? Impressionante! ♡ Ah, oltre che Kuroo e Kenma ovviamente. Di loro non se ne ha mai abbastanza, /felici/. (...)
In ogni caso, vediamo di tornare al capitolo, sì? Come già detto, sono alquanto certa di essermi irrimediabilmente infatuata di questa AU. I punti per i quali mi sono scottata in questo modo sono tanti, e sarebbe veramente difficile scriverli tutto insieme, quindi...
...
... ... Beh, quindi andiamo per ordine, che te ne pare? (?)

- 1. Personaggi;

Stavolta, al contrario del capitolo precedente, penso che inizierò la mia recensione con Kuroo, piuttosto che con Kenma. Kuroo, un ragazzo che descrivi con un dualismo che a mio parere é non solo molto bello, ma anche molto interessante. Hai fatto un bellissimo lavoro alternando la relativa "noncuranza" con cui si approccia a tempi alterni Kuroo a Tsukishima - dettata più da una sincera consapevolezza di un flirt mirato che da una dolosa volontà di trattarlo con superficialità - all'assoluta delicatezza ed attenzione che Kuroo pone invece nei confronti di Kenma, questo timore di non poterlo toccare, sfiorare, parlarci persino, quasi come anche un respiro di troppo potesse in qualche modo ferirlo, forse anche più prepotentemente di un contatto di troppo. Quello che colpisce del tuo Kuroo, a primo acchito, sono-- i buoni propositi. Va a letto con Tsukishima, ma non per fare un torto a Kenma né tanto meno a Tsukishima stesso. Non riesce a concentrarsi durante i loro momenti di intimità, ma non perché non sia interessato all'altro, anzi. Se Kenma non fosse in casa, se Kenma non fosse nella sua vita, se quel piccolo ragazzo tanto usato semplicemente non fosse mai esistito, probabilmente Kuroo avrebbe avuto persino una storia con Tsukishima, forse. Magari non sarebbe durata, magari non avrebbe funzionato nemmeno in quel caso, ma sicuramente la non-esistenza del minore avrebbe dato modo al maggiore di potersi focalizzare in maniera almeno meno superficiale ad un ragazzo che, come tu stessa hai fatto notare, non ha colpe se non quella di essere incredibilmente nuovo al mondo. E, per questo, incredibilmente poco appetibile sul lungo termine per una personalità particolare come Kuroo.
Nonostante non sia un segreto che a me la coppia KuroTsukki non piaccia e che, in generale, il personaggio di Tsukishima quando accanto a Kuroo mi stia abbastanza stretto, non ho potuto fare a meno di provare un fortissimo affetto per il /tuo/ Tsukishima. É un personaggio incredibilmente innocente, non nel senso di puro, casto, illibato e via dicendo, ma proprio dal punto di vista del concorso di colpa. Non potendo sapere cosa navighi nelle acque grigie della testa di Kuroo, non può fare a meno di cadere in una spirale di rapporti interpersonali che chiunque, da fuori, avrebbe visto come la cosa più naturale possibile. Non mal interpreta, non porta a suo favore situazioni dubbie, non si insinua con l'inganno né con oppressione nelle giornate di Kuroo. Semplicemente, risponde a delle attenzioni che Kuroo offre attivamente e coscientemente, probabilmente spinto da una comprensibile frustrazione dopo mesi e mesi e mesi passati con qualcuno accanto che si ha paura anche solo a sfiorare (mentre cosciente, e sempre nei larghi limiti della legalità naturalmente... (...)) figuriamoci a toccare, in quel modo che é stato motivo di sfruttamento del più piccolo per tanto, troppo tempo, rendendolo non solo usato ma anche irrimediabilmente rotto, sotto alcuni aspetti. Non completamente, non fisicamente, ma abbastanza danneggiato da non immaginare come altri possano volerglisi avvicinare, come Kuroo possa volerlo fare, come possa accettarlo "nell'armadio, in bagno, in cucina, nel letto".
Kenma. Come già sai, penso che Kenma nella tua storia sia di una delicatezza fuori da ogni schema. Silenzioso, enigmatico, eppure così incredibilmente espressivo attraverso quegli stessi silenzi e quelle incredibili piccole azioni che fanno parte di un linguaggio tutto suo, che Kuroo inizialmente stenta davvero a capire (rispetto all'originale soprattutto, avendo comunque passato insieme pochi, pochissimi mesi rispetto agli anni di convivenza nel mondo di Haikyuu) ma che in qualche modo interpreta proprio alla fine, nel momento clue, quando la bolla di vetro che circonda quella relazione é ormai incredibilmente incrinato e le fratture che si stanno aprendo una dietro l'altra fanno supporre il peggio. Mi è piaciuta moltissimo l'attenzione che hai riservato ai dialoghi, e soprattutto ai non dialoghi tra i due. Le frasi veramente dette ad alta voce sono poche, centellinate. Eppure i messaggi arrivano chiari, profondi, incredibilmente completi ed incredibilmente sentiti. Come si dice? Pochi, ma buoni. E sono bastati proprio questi pochi (ma buoni) messaggi tra i due per fare in modo che in qualche modo si riprendessero, si sfiorassero nuovamente come accaduto mesi prima, emergendo entrambi da quell'asfissiante e denso vortice di incertezze e preoccupazioni che, seppure creatosi per cercare di preservare il rapporto con l'altro, stava quasi per farli separare per sempre. Anche perché l'ho visto, sai? Quel momento preceduto da "no" nel quale eri a tanto così (immagina io che mostro uno spazio molto esiguo tra pollice ed indice) dal farli lasciare per sempre e far perdere ogni speranza a noi poveri lettori. Non sono mai stata stata felice di leggere un singolo "no" stampato nero su bianco su questo fandom, soprattutto notando come alcune persone lo utilizzino per commentare in maniera davvero poco delicata ed esaustiva qualsiasi cosa riguardi coppie che non apprezzano. E questo é male.
Avrei voluto tanto vedere più mamma, mannaggia. Viene solo citato, e soprattutto non c'è ancora nemmeno papà, il ché é abbastanza naturale contando che non c'è mamma, ma comunque doloroso perché sono bellissimi e dovrebbero essere inseriti ovunque. Ma tu non li lascerai così, vero? Li inserirsi in un possibile spin off, vero? Non ci lascerai con l'amaro in bocca, giusto? Bene.
Ultimo ma non ultimo, Akaashi. Perché sì, é una presenza piuttosto breve ma decisamente intensa, ed ho adorato sia il fatto che viva con Bokuto che quello che sia disposto ad ascoltare Kuroo finché possibile, ma non in eterno. Perché sì, li asseconda finché può, tenta di venirgli incontro finché può, anche perché insomma-- é abituato a Bokuto. Ma alla fin fine é tardi, lo ha svegliato, tra poco deve alzarsi a lavorare e Kuroo gli sta finendo tutte le birre che lui e il compagno hanno in casa, quindi è veramente tutto /troppo/ per lui, per non lasciarsi sfuggire almeno quella bellissima nota di scazzo nella frase finale "Dimmi quello che vuoi o lasciami perdere".
... Akaashi, sei una bellissima persona, non cambiare mai.

- 2. Trama;

Questa storia é bellissima. Seriamente, raramente ho trovato nella mia ricerca solita di Alternative Universe ( e lo sai, sono veramente una persona che li cerca con il lanternino perché mi piacciono troppo!) un universo capace di appassionarmi così tanto in così pochi capitoli, senza avere una base "animata" o "letteraria" dietro. Ad esempio, troverei magari molto interessante vedere Haikyuu nell'universo della DC ad esempio, ma il mio interesse sarebbe anche indirizzato dal fatto di conoscere già quel mondo e di avere già chiare le dinamiche. Quello che si "rischierebbe", di base, sarebbe il trovarsi ad essere più portata ad affezionarsi ad una AU anche dipendentemente dal background scelto. Questo, nella tua fanfiction, non accade. Perché non solo le idee sono assolutamente originali, dalla scelta del passato dei personaggi, a dove vivono, a come si rapportano con gli altri e via dicendo, ma soprattutto non si posano su nessuno stereotipo di alcuna AU già "vista", diciamo. L'inizio é molto fluido, e nonostante le descrizioni siano molto "leggere", una necessità di narrazione che ho apprezzato molto sinceramente, comunque ciò che si legge non risulta mai essere troppo distaccato dalla realtà, nemmeno quando i ricordi di Kuroo prendono a singhiozzi il controllo della situazione allontanandolo inevitabilmente dalla scena. Ma proprio quando si sta per finire "troppo" nel ricordo, si insinuano nella lettura questa frase o due che riportano l'attenzione sul presente, che sia

"ma in fondo lo sapevi dal primo momento in cui l'hai visto che la tua vita non sarebbe mai più stata la stessa, smettila di prenderti in giro, smetti di fingere di non saperlo, smettila di rifiutarlo.
Stringeva un corpo nudo e per la prima volta non gli bastava."

o che sia

"Non ricordava cosa fosse, nonostante ci stesse provando – è un momento inopportuno, non puoi farlo mentre ti spingi tra le cosce di un ragazzo che hai tanto intensamente rincorso – no. Non/è/lui."

Solo a farne due esempi. Mi é piaciuta molto la scelta della doccia, sia il fatto che Kuroo arrivi a casa palesemente ciucco e decida che no, decisamente non può farcela a dormire nel letto, sia il fatto che Kenma si svegli e decida che no, decisamente non può farcela a svegliarlo e farsi la doccia. Perché la scena é corta, all'inizio quasi simpatica se presa singolarmente (dai, una persona ubriaca che decide arbitrariamente di andare a dormire nella doccia? Non penso possa non far ridere se presa /da sola/), eppure rappresenta proprio quel punto di spacco, di blocco tra il prima ed il dopo, un istante di realizzazione per Kenma e per Kuroo nel singolo e come coppia di persone. Qualcosa si é rotto, come dice Kenma, ed in effetti è proprio così. Mi sarebbe piaciuto vedere Suga quando Kenma decide di andare a lavarsi da lui, mannaggia! Ci vorrebbe proprio uno spin off dove compaiano lui e papà, l'ho già detto per caso? Ma no, no, impossibile. Mica sono una persona che fa pressioni, io! Solo cose belle, solo cose belle!
La parte finale é molto, molto piena di emozioni. Un tripudio di emozioni a dirla tutta, che lascia in effetti un po' di amaro in bocca quando viene brutalmente (sì, brutalmente) interrotta per non cadere nelle "successive quindici pagine" che non ti sembrava il caso di scrivere. A parte, punto primo: perché?! Io le avrei lette tutte, tutte! Potevi donare a noi lettori (recensori e non, perché da quanto ho capito qui a recensire per ora sono solo io, ma non stento a pensare che in molti l'abbiano letta e stiano facendo un gioco forza di silenzi per qualche tipo di competizione della quale io non sono stata informata, evidentemente) altre pagine di gioia e felicità, ma alla fine hai deciso di chiuderla sul più bello, facendo un crescendo di pathos che poi si interrompe proprio al massimo della sia curvatura, sulla campana della nostra Gaussiana, sulla vetta dei nostri sentimenti everestini. Insomma, ci sono rimasta un po' perché mi ha presa tantissimo, e speravo di continuare ancora a seguirli fino alla fine della giornata, se possibile. (...) Ma l'abbraccio rimane comunque stupendo, davvero un confetto di rara dolcezza, con Kenma che si alza sulle punte ed affonda nel grande abbraccio caldo che Kuroo dona a quella piccola cosa usata che lui ama tanto, troppo, più di tutti, più del dopobarba e più di qualsiasi cosa nuova di questo mondo. É un'immagine bellissima e sono felicissima tu sia riuscita ad inserirla nella storia, perché mi ha scaldato quella parte di cuore e di anima riservata a loro due e mi ha ricordato ancora una volta quanto siano assolutamente perfetti ed adorabili e insomma, ormai é chiaro il concetto.

- 3. Scrittura;

Adesso, la parte un po' più pratica. Perché la trama é molto bella, loro sono molto belli, ma tutta questa bellezza sfumerebbe facilmente se dietro non ci fosse qualcuno capace di indirizzarla e farla arrivare al lettore al meglio delle sue possibilità, come tu hai fatto grazie alla tua capacita di scrittura. Le scene fluiscono bene, si amalgamano con uniformità fra di loro e sfumano bene anche durante il cambio da una all'altra. La grammatica é corretta, manco a dirlo, l'unico errore che mi pare ci sia é uno di distrazione con una lettera di troppo nella parte "Sperngere il cervello" dove é scappata una r di troppo. Mi piace molto anche l'uso dei paragrafi, dei "p" e dei "br", insomma, ed anche di quell'unico bellissimo e splendido grassetto alla parte "no. Non /é/ lui." che sinceramente trovo anche molto bello dal punto di vista delle pause "forzate". Mi piace moltissimo anche l'uso del corsivo, per esprimere i pensieri di Kuroo all'inizio e quelli di Kenma alla fine, e penso siano stati un'alternativa molto utile a quella di far parlare troppo Kenma, col rischio forse di renderlo un poco meno fedele a se stesso.

E niente, questo è tutto. Spero questa recensione non risulti troppo pesante, ma visto che per qualche motivo qui dentro la gente non commenta, volevo essere sicura di riuscirti a scrivere in un commento tutti i motivi per i quali la tua fanfiction é bellissima e merita tutto l'amore di questo mondo. Di come tu lo meriti! Spero di leggere altro di tuo su loro due perché davvero, li ho amati tantissimo e sarebbe uno spreco non vederti prodigata (?) in questa coppia che ti riesce proprio bene, ecco.
Un super abbraccio, perché non lo scrivo da un po' e fa molto lettera.
E a noi piacciono le lettere!

Ananas

(ps. Non ho riletto non so cosa abbia scritto. Sappilo!)
(Recensione modificata il 11/11/2016 - 01:20 pm)

Recensore Junior
26/09/16, ore 15:23

Buongiorno Yua!
Per prima cosa, vorrei ringraziarti per aver pubblicato una KuroKen. Hai scritto essere la prima volta che lo fai, e mettere piede in una nuova coppia attraverso una AU é veramente difficile, essendo la tipologia piuttosto difficile da affrontare sia per costruzione generale di un universo a parte, sia per la creazione di relazioni sociali completamente nuove naturalmente. Quindi certo, non fatico ad immaginare il motivo per cui credessi di essere finita pesantemente lontana dal carattere originario dei personaggi! Prima di commentare la storia, quindi, ci terrei a dirti proprio questo: Credo sia normale essere un poco OOC in alcune AU. (?) Alla fin fine, il carattere di una persona non é certo un blocco unico che trova spiegazione solo in rapporto all'interiorità "illibata" di una persona. Al contrario, é più come un albero, la cui nascita è generata da un solo seme, ma che necessita di infiniti additivi esterni per trovare poi il modo di crescere e formarsi in un modo unico e diverso da quello che avrebbe se lo stesso identico seme fosse posto in un habitat diverso. La percentuale di acqua presente, il tipo di fauna attorno, la qualità del terriccio e dell'aria, tutto lo influenza, e così anche il carattere di una persona viene influenzato non solo da chi è biologicamente, ma anche dal tipo di famiglia, ambiente, amicizie che incontra e che irrimediabilmente quanto spesso inconsciamente influenzano il modo in cui una persona poi si sviluppa. Quindi é naturale che il cambiamento dell'ambiente attorno e e della vita generale di un personaggio crei nella caratterizzazione dello stesso un risultato diverso da quello avuto con il personaggio originale, non preoccuparti!
Ma insomma, detto questo magari sarebbe ora a passare al vero motivo per cui commento, ovvero la storia: Mi é piaciuta moltissimo. Davvero. Adoro le Alternative Universe, non dico di preferirle alle originali ma sicuramente non le giudico meno attraenti di queste ultime, e la tua é in generale molto molto molto molto mooolto carina. ♡ Ho apprezzato tantissimo l'attenzione con cui sei riuscita a descrivere la passione di Kuroo per le cose usate attraverso poche ma fondamentali pennellate di tastiera (?), i corti ma particolarissimi aneddoti con cui ci hai deliziato riguardo il suo passato rendendoci partecipi della sua vita, delle sue scelte a volte piuttosto opinabili e del suo (eccentrico) debole per qualsiasi cosa abbia una storia da raccontare, dalle cose più utili come la macchina a quelle più facoltative (eppure così ugualmente importanti ai suoi occhi) come i mille e più gadget che tiene in giro per casa, accumulatisi al punto tale da trovare difficile anche muoversi dentro di essa. Mi ha fatto inizialmente strano la scelta delle età sinceramente, seppure più per una questione di abitudine che per altro, ma capisco che sia stata una scelta necessaria per lo sviluppo della storia quindi anche qui, nulla da dire! Avrei voluto vedere più Sugawara, sai? Mi é dispiaciuto fosse una presenza così flebile mannaggia, anche perché da come ne hai parlato si capisce che é un personaggio che ha ed ha avuto comunque sia la sua parte importante nella vita di Kenma. Come si sono conosciuti? Come ha fatto ad avvicinarsi ad una personalità così schiva e difficile come quella di Kenma? Di quanto tempo prima si parla? Qual é il suo collegamento con i ragazzini che si prostituiscono? Dove sta Daichi, che tanto lo sappiamo che ci sta? Dovresti davvero pensare di fare uno spin-off e pubblicarlo, o anche una serie di spin-off, perché la storia é carinissima ed ha potenzialità che non dovresti assolutamente lasciar sfumare nella sterilità di un non continuum! Ma insomma, delirio permettendo, direi che ormai e visto che l'ho citato posso anche passare al secondo personaggio fondamentale di questa storia: Kenma.
Kenma, Kenma, Kenma. Da dove iniziare con Kenma? Dalla storia della sua vita? Dall'ingestibile tristezza che pervade chiunque legga del suo triste passato? Dalla depressione che scatena il venire a conoscenza della violenza fisica e psicologica che ha vissuto e continua a vivere fino a quasi la fine della storia? Della sua (nonostante ciò) incredibile delicatezza? Una cosa é certa, adoro il tuo Kenma, é uscito di una dolcezza e incertezza impressionante, sembra un pulcino bagnato che tenta di appallottolarsi in una giornata (una vita?) di vento facendosi il più piccolo possibile per non essere trascinato via, con tutte le piume arruffate e gli occhietti a fessura per non iniziare a lacrimare man mano che l'aria gli asciuga le iridi rotonde. É così piccolo, così fragile, eppure così forte se si considera il passato che ha vissuto. L'amarezza iniziale nel venire a conoscenza (o riconoscere, perché inizialmente quasi si spera stia lì per sbaglio o da poco tempo, in quell'ambiente sporco e sfruttato in cui Kuroo e Bokuto si ritrovano quasi per sbaglio, sulla cresta di una ubriacatura durata quell'ora di troppo) della vita che fa é incredibilmente nulla rispetto alla consapevolezza che ti colpisce come un tir quando, andando avanti nella trama, scopri che non é solo il passato il problema. Purtroppo. Ma dimmi, di quanta sfortuna hai voluto sovraccaricare il povero Kenma? Non bastava il lavoro e il passato, sei riuscita a farlo malmenare del compagno della madre anche? Davvero??? Poi uno si domanda perché abbia bisogno di leggere storie felici. E meno male che almeno hai fatto un lieto fine o non oso pensare che--!
... Ma comunque sia, tornando a noi. Posso scrivere le scene che ho preferito, o risulto essere troppo prolissa?
... ... Ma no dai, tanto ormai si é capito che questo commento sarà incredibilmente lungo. Allora: Prima di tutto, ho adorato, super adorato la scena della cena insieme finita in acqua e tempesta.
Cito dal testo una delle mie parti in assoluto preferite:

"Lo aveva trascinato sotto l'acqua scrosciante, costringendolo a chiedere alle sue gambe uno sforzo immane; Kuroo era alto e veloce, ma Kenma non sarebbe potuto rimanere indietro nemmeno volendo – la mano dell'altro, grande e calda contro la sua, non sembrava volerlo lasciar andare nemmeno per sogno.
Dopo i primi passi impacciati divenne più semplice, correre con lui per le stradine di una città che sembrava paralizzata da quel piovoso imprevisto.
Kuroo non si sarebbe fermato per così poco, e non lo avrebbe permesso nemmeno a lu.
Fu allora che cominciò a ridere."

Ed io a piangere. (...) Questa scena é di una tenerezza disarmante, Kuroo é perfetto, Kenma è perfetto, loro sono perfetti. La risata di Kenma, le frasi di Kuroo, la colazione del giorno dopo con un (ultra dolcissimo) caffè, il secco "miao" di risposta al nomignolo affibbiatogli dal maggiore. L'intera storia é raccontata alle giuste velocità, non troppo lenta e non troppo veloce, e lo stile con cui viene raccontata dona una uniformità ed una continuità veramente apprezzabile che non appesantisce mai, nonostante la lunghezza non indifferente della tua pubblicazione! Devo dirlo sinceramente, non sono molto abituata a questo tipo di stile perché sono una persona che lavora molto sulle subordinate e sulle frasi infinite (...), ma apprezzo tantissimo il risultato e devo dire che per questo tipo di storia é senza dubbio il più congeniale.
Il finale mi ha lasciata fino all'ultimo sulla cresta del dolore/piacere, la necessaria accortezza che Kuroo mostra nei confronti di Kenma é bellissima ma quasi dolorosa ad un certo punto, perché man mano che avanza nella lettura il lettore si rende conto di quanto anche le più piccole cose che si danno per scontate conoscendo una persona e sviluppando un interesse simile, in situazioni del genere possano essere difficili da affrontare. Un contatto umano, una frase, una battuta lasciata sul momento o l'invitare qualcuno a casa, sono tutte cose che la gente fa senza pensarci e che invece Kuroo deve dosare bene nel proporre. É tutto così... Fragile, come se fosse un equilibrio che potrebbe andare distrutto da un momento all'altro. Il confronto finale é stato poi tanto inevitabile quanto fonte di inesauribile sofferenza, e sinceramente temevo anche ad un certo punto che non sarebbero riusciti a riprendere la situazione tra le mani, che tu non saresti riuscita a farlo. Invece per fortuna tutto si è risolto per il meglio, e per di più nell'unico modo che avrebbe permesso a entrambi di muoversi da quel pantano di paure e incertezze in cui erano finiti, ovvero grazie ad un passo avanti da parte di Kenma. Perché no, altrimenti non credo Kuroo avrebbe mai avuto il coraggio, od osato per come la vede lui, superare quella soglia con il minore, ingabbiato nella sua paura di fare il passo più lungo della gamba e perderlo per sempre a causa della situazione delicata in cui sapeva l'altro vivesse.
Mi é piaciuta tantissimo la fine, davvero. Speravo egoisticamente di leggere di loro due ancora e ancora, di vedere altre frasi spuntare dopo il

"«Pff! Sta zitto» sbuffò Kenma prima che Kuroo lo baciasse di nuovo – seriamente, stavolta."

Ma mi rendo conto che la storia, questa storia almeno, aveva raggiunto il suo scopo ed era giusto finisse così, almeno per questa volta. Nonostante ciò, essendo una persona ingorda, sappi che nel caso volessi continuare io sarò qui e leggerò tutto con iper piacere. Insomma, se fai uno spin off ti prego, ti prego ricordati di me e di quanto sarei felice di leggerlo. (...)
Ultimo (ultimissimo, giuro) commento, vorrei farti un mega applauso per la parte finale in generale, per come ti sei autocitata descrivendo nuovamente la passione di Kuroo per le cose usate e di come nonostante ciò, e davanti a Kenma, qualsiasi cosa smetta di avere importanza. Persino la sua ricerca per le cose usate, particolari e ricche di storia, sua eterna debolezza, come ormai abbiamo capito.
Kenma lo proietta verso il futuro, o verso il presente, al punto da fargli dimenticare non semplicemente il passato, ma qualsiasi passato, di qualsiasi cosa abbia e di chiunque si parli. E non è forse questo il segreto di un buon rapporto?
Basta, li amo.
Grazie per aver scritto questa fanfiction!

Nanas