Buon salve carissima ragazza e buon sabato mattina! Non ho potuto resistere a questa piccola storiella, piena di moltissimi presupposti per crearci magari, una più lunga. Quella mano su quel braccio ha scottato più di ogni altra cosa, facendo scaturire pensiero stupendi sull'angelo Castiel per tutta la notte. Dean, anche lui mi è sembrato un po' turbato, diciamo così, da questa cosa. Be', i due ragazzi hanno molto su cui pensare.

Povero Cas, capisco perché Dean l'ha fatto, doveva tenere Sam all'oscuro di gadreel e tenendosi il loro angioletto nel bunker il suo piano sarebbe venuto allo scoperto però non riesco a non sentirmi triste per Cas pur essendo di famiglia è stato messo in secondo piano.
Soprattutto quando lui era così vulnerabile, indifeso, con così scarsa conoscenza del corpo umano e del loro modo di vivere.
Cas è così adorabile, così felice di avere Dean per una notte lì insieme a lui perché lo fa sentire al sicuro, è terribilmente dolce, alla fine quando le loro mani si sfiorano sono stupendi.

Se c'è una cosa che amo visceralmente, all'interno di una storia, è riconoscere la voce dei personaggi quando gli autori che li muovono gli danno la parola; quella di Castiel, tra queste righe, l'ho sentita così bene da ritrovarmi col magone.
Sono INCANTATA, Ale. I passaggi in cui l'hai fatto parlare sono tra le cose più belle in cui abbia avuto la fortuna di imbattermi da quando leggo di questi personaggi. A parte la forma che invidio da morire, raccontano la sua parabola (e non c'è davvero bisogno che stia qui a dirti quanto la senta e l'ami, questa parabola) con un'efficacia espressiva che m'ha lasciata di stucco. Li ho letti e riletti (e riletti ancora, l'ultima volta qualche minuto fa, prima di apprestarmi a cominciare il commento) e, niente, l'augurio migliore che possa fare ad un lettore è quello di trovare un'autrice capace di scrivere del personaggio che più ama in assoluto in questa maniera - prendendone l'essenza e riversandola su carta.
Quella di Dean e Castiel è una dinamica che riproduci alla perfezione. Trovo che tu riesca ad inquadrare e a restituire il loro particolarissimo equilibrio - fatto di sguardi e sottintesi e cose dette a metà - in un modo che soltanto chi studia e comprende a fondo i caratteri potrebbe fare. Se a tutto questo c'aggiungi citazioni introduttive che mi annientano per quanto sono azzeccate, allora niente, non mi resta che piagnucolarti addosso ed inviarti tutto il mio amore.
Complimentissimi.

E' incredibile come, raccontando la stessa notte, si possano prendere strade tanto diverse. Anche io ho scritto di questa scena e naturalmente sono finita da tutt'altra parte! XD
Ad ogni modo, mi è piaciuta molto. La sensazione di amarezza e nostalgia è così tanto Dean e Cas ed è perfetta per quel momento della loro storia. Sono irrisolti e tristi e soli, ma il loro legame resta potente anche se non lo vorrebbero. Mi piace pensare che questa cosa si sia in un certo senso risolta ed ora vivano meglio questo bisogno che hanno uno dell'altro.
Infine, mi domando se Cas quella mano l'ha sognata davvero...
Le parti in corsivo sono citazioni o anche quelle frutto della tua fantasia? Sono curiosa ^_^
Intanto, ancora complimenti!

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Struggente e a tratti straziante. So che lo fa per una buona ragione, ma non ho mai davvero perdonato Dean per aver lasciato Cas abbandonato così a se stesso. Anche se non poteva farlo restare al bunker, avrebbe potuto sentirlo più spesso, parlargli, andare a vedere come stava senza che ci fosse per forza di mezzo un caso. Forse ha avuto troppa fiducia nella sua capacità di adattamento. Hai descritto benissimo la sofferenza che Cas costringe dentro il proprio animo senza permetterle di uscire, le esitazioni di Dean e l'imbarazzo tra di loro. Leggendo questa storia mi sono sentita persa, smarrita e sola come Cas, quindi a questo punto mi serve della cioccolata per tirarmi su! Alla prossima

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