Uno squarcio introspettivo breve e abbastanza piacevole da leggere, se si sorvolano alcuni dettagli di punteggiatura e piccole sviste (almeno spero che di ciò si tratti) grammaticali.
Tuttavia, ci sono alcune imprecisioni su cui vorrei commentare, basandomi su quello che ricordo sia stato rivelato del passato di Akutagawa Ryuunosuke.
Primo, il ragazzo è cresciuto per strada, insieme alla sorella (do per scontato che anche lei fosse presente) ed altri orfani, per cui temo di dubitare la possibilità che lui sia andato a scuola.
Non ho nulla da ridire sulla tua interpretazione del fatto che dei coetanei possano chiamarlo mostro, tuttavia è canonico che Akutagawa, sin da bambino, non mostra emozioni genuine di alcun tipo.
Inoltre, ma questa è pur sempre una questione di gusto personale, trovo un po' strano che degli adulti si mettano ad attaccar briga con un ragazzo/ragazzino/bambino (non ho inquadrato bene l'età di Akutagawa: è un ragazzo - intendo io come adolescente - oppure un bambino) senza apparente motivo. Sarebbe bastato anche un semplice "andargli addosso correndo", a mio parere, per giustificare la cosa: lasciato così sembra un po' forzato.
Per i motivi sopra esposti, lascio una bandierina rossa. Non scoraggiarti però, sarei lieta di vedere altre opere in questa sezione ahimè ancora scarna.
P.S.: dimenticavo un ultimo suggerimento. Se non ti fosse capitato sotto mano, ti consiglio di leggere almeno la short story "A heartless dog", dove appunto si parla di Akutagawa. La puoi tranquillamente trovare su internet in inglese.
(Recensione modificata il 04/12/2016 - 02:07 am) |
