Questa storia è fantastica! L'ho letta ieri sera prima di dormire e per quanto stanca non sono riuscita a staccarmi finché non l'ho finita. L'ho trovata a dir poco adorabile, oltre che molto ben scritta ovviamente. E inizio proprio da questo aspetto, che tengo tanto a sottolinearti. Devo confessarti che in un primo momento per via dell'uso del presente, ho fatto un pelo di fatica ad addentrarmi nelle atmosfere della tua storia, ne ero poco coinvolta. Ma sono andata avanti a leggere perché lo stile è fluido, la grammatica ottima e il lessico è attento e ricercato. La storia è introspettiva e lo stile esalta questa caratteristica in una maniera che mi ha conquistata. Quindi complimenti perché grammatica e stile non sono mai fattori marginali, e in questo caso sono decisamente punti a tuo favore. Anche e soprattutto perché lo stile è, come dire, intriso di ironia. C'è per tutta la storia e fuoriesce dai pensieri di John e dalle situazioni in cui si caccia, che spesso hanno del demenziale (soprattutto nelle cose che pensa). Questo è quello che vorrei sempre leggere in una storia comica, usi la chiave dell'ironia non soltanto nei dialoghi e nelle azioni dei personaggi, ma nella parte introspettiva che è carica di ironia. E lo stile aiuta moltissimo, quindi brava davvero.
Un'altra delle cose che più mi è piaciuta è la maniera in cui l'hai strutturata. L'arco narrativo è più o meno lungo nel tempo, ma le singole situazioni che John vive vengono da te analizzate con risvolti molto approfonditi e descrivendo quelle che sono le azioni e le reazioni dei personaggi in maniera accurata. Un esempio su tutti è la scena iniziale, in cui ci proponi un fatto (Sherlock che vuole tenere alla larga Mycroft), che John fatica a comprendere perché a questo si uniscono più filoni. C'è Mycroft e il suo non parlare in modo chiaro, un Mycroft innamorato e che si vergogna di dire che gli piace Lestrade e che pur accusando Sherlock d'infantilismo, pecca lui stesso e assume comportamenti da adolescente. E poi c'è Sherlock, che è forse all'inizio è anche un po' geloso di suo fratello, ma poi in un secondo momento (ma questo è un mio personale parere e non sono sicura che tu l'abbia voluta intendere così) sembra essere quasi invidioso del fatto che suo fratello Mycroft, che è come lui, sia riuscito a fare un primo passo con Lestrade, mentre lui è bloccato con un John che sembra non interessato nel modo più assoluto a risvolti romantici. Lo Sherlock che ritrai è infinitamente sensibile, infantile, eppure limpido del modo che ha di esprimere i propri sentimenti, anche se fatica ad esprimerlo. Infine abbiamo John che si ritrova protagonista della fiera dell'assurdo e che è vittima un po' di se stesso e un po' degli Holmes. John sembra sempre dire la cosa sbagliata nel momento meno opportuno. Ma la sua caratterizzazione è, per forza di cose, la più approfondita e quella che rimane più addosso. L'evoluzione della sua psicologia, che corrisponde poi alla comprensione e all'accettazione dei propri sentimenti per Sherlock, è realistica e verosimile. Molto inerente al personaggio e di conseguenza, IC.
La scena che più mi è piaciuta ad ogni modo è la cena di Natale. Divertente e spassosa, e poi vedere i coniugi Holmes è sempre un piacere.
Ah, ho una domanda perché a un certo punto ho avuto l'impressione che John fosse convinto che Sherlock è innamorato di Lestrade e che soffre per il suo uscire con Mycroft, ma poi John non affronta più la cosa (comprensibile dato che ha altro per la testa) e io son rimasta col dubbio. Ho completamente sbagliato o ci ho visto giusto?
Comunque, grazie per averla pubblicata! Io voglio ancora cose tue, sappilo!
Koa |
