Ciao! Dunque, questa storia mi sta causando divisioni interne importanti... perché è decisamente interessante, ma allo stesso tempo presenta (almeno secondo il mio personalissimo parere) un limite piuttosto evidente e che ora della fine diventa un serio impedimento.
Ma procediamo con ordine. Mi pare di capire, se non ho sbagliato a intendere quello che dicevi nelle note, che questo scritto è nato da una role per un profilo che poi ti hanno chiuso, giusto? Beh, tralasciando la seconda parte, il fatto che sia tratta da una role potrebbe essere già di per sé un impedimento. Parlo al condizionale per una ragione. Perché di role ne ho viste parecchie, in inglese soprattutto, e quello che in generale ho notato è quanto poco IC siano i personaggi e quanto smielate e assurde ora della fine risultino certe conversazioni/situazioni che si vengono a creare tra i vari profili fake (soprattutto con i fratelli Holmes). Questo non è però il tuo caso, perché per quello che conosco delle role (sempre che io abbia capito giusto), esiste ben di peggio che questo Sherlock Holmes, che invece fa ragionamenti molto sherlockiani e decisamente in carattere. Ripeto: ovviamente secondo me. Ma mentirei se non dicessi che ho tanto apprezzato certi dettagli che hai infilato qua e là, come le dita congiunte sotto al mento quando è intento a pensare o la stessa meccanica di pensiero, che porta Sherlock a condurre i ragionamenti e che è un fattore molto complesso da mettere per iscritto - perché chi può dire in quale modo ragiona davvero Sherlock Holmes, o un genio più in generale? - è davvero molto ben fatta. Mi è piaciuto tanto anche il plot stesso della storia e l'idea che Sherlock si soffermi a ragionare su John Watson appena dopo averlo conosciuto e che domandi a se stesso per quale ragione vuole vivere con lui (solo perché gli serve un assistente? O forse c'è di più?) e mi piace anche come alla fine accetta l'idea che quel medico militare in pensione sia un uomo interessante e molto di più delle aspettative che si crea di solito con le persone. Insomma le idee che hai avuto sono originali prima di tutto, e scritte anche molto bene in quanto a grammatica. Il racconto si sviluppa in maniera notevole e mi ha affascinata molto, il che non accade piuttosto spesso, questo te lo posso assicurare. Quello che secondo me è un problema, è la prima persona. Perché la prima persona su Holmes... Ecco, secondo me andrebbe ragionata meglio di come poi hai fatto qui. In certi punti fa storcere un po' il naso perché forse poteva venir gestita diversamente, da un punto di vista sintattico e lessicale (soprattutto lessicale) e infatti in alcuni frangenti si fatica a credere che è Sherlock a parlare, perché a momenti non sembra nemmeno lui dato che non ho riconosciuto certe espressioni che hai usato. Nonostante ciò ci si ritrova a riconoscerlo alla riga successiva... XD Lo so è una cosa contorta, ma qui ritorno al discorso iniziale sulla divisione interiore. Ecco, posso dire che era Sherlock, ma non sempre.
La storia è scritta bene, è carina, originale e fatta degnamente e questi sono tutti punti a tuo vantaggio. E apprezzo tantissimo il tentativo che hai fatto, quello di buttarsi su Sherlock Holmes con un pov alla prima persona, è un salto nel buio vero e proprio e secondo me sei stata coraggiosa e molto più di autori più esperti di te o che scrivono in questo fandom da molto più tempo. Io amo il coraggio e lo ammiro sempre, e infatti ammiro tantissimo ciò che hai fatto qui. Chissà forse volgendo tutto alla seconda persona o alla terza, o magari ritoccando il linguaggio mi avrebbe fatto un effetto differente e meno discontinuo. Ma come primo tentativo è interessante e soprattutto ci ho visto Sherlock per quasi l'intera durata dell'arco narrativo, il che non è cosa da poco. Devi secondo me essere orgogliosa di quanto hai fatto.
Ovviamente spero di ritrovarti di nuovo da queste parti.
Koa |