Recensioni per
Baby Sherlock
di Hermit_

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
23/12/16, ore 09:53

Hello! Sono qui per lo scambio di recensioni. Dunque, da fan di Sherlock ho deciso di scegliere questa storia, qualcosa di diverso dalle solite Johnlock che a me personalmente non piacciono e che brulicano in questa sezione, in cui ci presenti un arguto Sherlock versione bambino.
Ho apprezzato molto come hai riadattato il primo incontro tra John e Sherlock, facendo analizzare al secondo il carattere e il passato del primo, scoprendone ogni particolare presente - il suo lavoro - e passato - la guerra che ha compromesso il suo udito.
Molto belle anche la caratterizzazione del rapporto tra i due fratelli Holmes, già conflittuale ma allo stesso tempo complice quando si parla di genitori; Mycroft, seppur adolescente, ha già acquisito quell'atteggiamento saccente e distaccato che lo contraddistingue e che lo rende unico.
John e Mary, invece, sono come al solito l'amore!

La lettura, in definitiva, è stata piacevole e non ho riscontrato grandi errori grammaticali. Brava! ;)

Recensore Veterano
15/11/16, ore 13:06

Voglio essere del tutto sincero.....
ho scelto questa storia per potermi accanire e farti le pulci, sventolando sulle macerie della tua one shot la bandiera rossa...ma ahimè devo sventolare bandiera bianca e ammettere che questa tua storia è inespugnabile e già vedo sventolare la bandiera verde.
Complimenti hai avuto una idea originale e uno stile fantastico applicato ad una aderenza "all'essere Sherlock" impeccabile, sublime.
Ottimo lavoro e come sempre...
A rileggersi

Recensore Junior
11/11/16, ore 18:02

Ciao! Lascio il giudizio per aver partecipato al contest: "Bambi e Ragazzi, voglia di guai!"

Per quanto riguarda gli errori tendi a ripetere sempre gli stessi. 
- Diverse volte hai messo solo due punti di sospensione invece che tre, alcuni esempi: 
"Ho detto.. è ancora lì, John." 
"Certo, otto. E come.. come fai a sapere che faccio il medico?" 
"Ehm.. il suo nome?" 
- Altra cosa è che non hai scritto nemmeno una “È” maiuscola (se non sai dov’è puoi trovarla tra i “Simboli” in tutti i programmi Office). 
- Ti consiglio un’ultima rilettura perché hai sbagliato i tempi verbali un paio di volte, ti lascio un esempio anche qui: 
John guarda impotente il ragazzino fischiare per far fermare il taxi che stava passando -> sta passando proprio in quel momento di lì, non credeva che alla fine si sarebbe quasi affezionato alla sua presenza costante, così prima che lui potesse partire -> possa partire si abbassa fino a vedere la sua faccia attraverso il finestrino. 
- Attenzione ai dialoghi: con verbi come disse, rispose, replicò, annunciò, o che comunque continuano l’azione del parlare (non so bene in che altro modo dirlo) non ci va né punto né maiuscola dopo. Esempi: 
"Ci hai parlato." Esordisce facendo tossire John -> non ci va il punto dopo “parlato” ed esordisce va senza maiuscola 
"Non sono affari tuoi." Replica lui -> idem 
È un errore che hai ripetuto spesso. 
- C’è qualche errore di distrazione, come qualche maiuscola dimenticata, ma nulla che una rilettura non possa correggere. 
Ti segno invece valigietta -> si scrive senza “i”. 

La lettura è scorrevole e procede velocemente, però ho un appunto: io ripeterei i nomi dei personaggi più spesso. (Ad esempio quando John va a parlare col bambino avrei messo subito che era lui a scendere, perché, iniziando a leggere credendo fosse l’entrata in scena di Shelock, e sbagliando, ho dovuto poi rileggere il pezzo.) 
I dialoghi sono verosimili e sono riuscita a immaginarmi le scene perfettamente grazie ai particolari che hai aggiunto dopo le battute. 

Ho trovato davvero carina l’idea di John e Mary preoccupati per il piccolo Sherlock, e anche l’idea di non rivelare subito che il bambino non è un senzatetto. 
Non mi aspettavo davvero la comparsa di Mycroft, e anche da bambino sei riuscita a dargli quella nota di saccenza e autorevolezza che è proprio da lui. 

Il comportamento di John mi è sembrato un po’ così così all’inizio, nel senso che alla fine Sherlock è davvero piccino per starsene da solo per strada. Se fosse stato almeno un teenager ci sarebbe stata l’indifferenza iniziale per la situazione da parte del medico. 
Mi è piaciuto il susseguirsi dei vari eventi: il cambio di prospettiva una volta che parla con Sherlock (arrivando alla consapevolezza che per un bambino di otto anni ha qualcosa di “strano”), ma poi stravolge tutto decidendo, aiutato da Mary, di tentare nuovamente un approccio. 
Ho molto amato Mary, ed è strano, perché non mi è mai stata particolarmente simpatica. Sei riuscita a sottolineare il suo lato materno, anche se pure lei ha un attimo di titubanza vedendo l’atteggiamento schivo del detective. 
Il mini Sherlock l’ho trovato incredibilmente determinato, come quello adulto. Devo dire che con quelle sue risposte spiccate avrei storto il naso anche io; diciamo che il baby Sherlock ha ancora meno peli sulla lingua della sua vera versione. 
Ho amato il pezzo in cui per far vedere di averli perdonati si complimenta con Mary del riso, mi è sembrato così da bambino e così dolce    

Il titolo è carino, però “baby” si usa più con bambini piccoli o neonati. Avrei visto più adatto “Mini Sherlock”, però già si intuisce che nella storia non si avrà davanti il classico detective della serie. 

In soldoni… mi è piaciuta! 
È stata una lettura piacevole e il piccolo detective mi ha sia intrigato che fatto tenerezza! 
Sei riuscita anche a farmi piacere Mary, quindi complimenti!