Recensioni per
The only one
di melancholia

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
30/05/10, ore 14:56
Cap. 1:

Ed eccomi di nuovo qui, questa volta per commentare la “seconda parte”, la stessa storia dal punto di vista di Blaise.
Innanzi tutto, devo dire che a pelle questa mi è piaciuta di più, anche se non saprei darti una motivazione specifica: si tratta solo di una sensazione. Sarà che, bene o male, Blaise rimane sempre un personaggio un po’ accessorio, non solo nei libri della Row, ma anche nelle fic, dove finisce per fare da spalla a Draco, che trovo sempre bello quando gli viene data la possibilità di dar voce ai suoi pensieri (anche se, allo stesso tempo, devo ammettere che di frequente si tratta di pensieri talmente OOC da farmi chiudere la storia in un batter d’occhio!)
Ma procediamo per ordine, sperando che questa volta il commento venga un filino più chiaro.
Mi è piaciuto un sacco l’inizio, il fatto che quegli sguardi che Neville gli lanciava, di nascosto, timidamente, lo lusingassero un sacco, anche se Blaise stesso non sapeva spiegarsene il motivo. Forse perché era un Grifondoro, e per ogni Serpeverde che si rispetti riuscire ad attirare l’attenzione di un esponente della Casa rivale è sempre stato un riconoscimento importante. Forse perché è amico di Harry Potter, e questo è solo un valore aggiunto alla cosa. Forse il semplice piacere dell’adulazione, perché, checché se ne dica, l’ammirazione, indipendentemente dalla sua provenienza, non può fare a meno di essere gratificante. Ad ogni modo, ho adorato che Neville sia riuscito ad attirare la sua attenzione solo con lo sguardo, e ho adorato il tuffo al cuore che ha provato quando lo ha visto leggere il biglietto.
Questa prima parte, fatta di sguardi e di illazioni, di ipotesi ancora da confermare e dubbi e emozioni è quella che preferisco in assoluto, perché è quella che “sento” di più. C’è qualcosa, nella fase dell’abboccamento, del “prima”, quando ancora tutto è possibile, che mi manda sempre in brodo di giuggiole.
Sarò sincera e ti dirò che ci sono anche un paio di cose che non mi sono piaciute moltissimo (e qui penserai che sono una rompiscatole a cui non sta bene mai niente, e ti dirò, in verità non hai tutti i torti, perché in effetti io SONO una rompiscatole e bastian-contraria che non fa altro che andare a cercare il pelo nell’uovo… purtroppo è un difetto di fabbricazione) e sono, di nuovo, dei pareri assolutamente personali, che non hanno nulla a che fare con la qualità vera e propria della storia, che è innegabilmente bella. Ad ogni modo, penso sia giusto farle presente, perché penso che la sincerità completa da parte di chi commenta possa far riflettere un autore e, chissà, magari spingerlo a cercare qualcosa di più…
Allora, innanzi tutto non apprezzo molto l’uso di “Grifone” per definire Neville, così come tende ad infastidirmi l’uso di “Serpe” per definire un Serpeverde qualsiasi. Vedo questi termini un po’ come i tanto odiati (e abusati) biondino, moretto e rossino, o come i diminutivi Dray, Blay e company… poco indicati e abbastanza brutti. Personalmente, credo che scrivere il nome della Casa in toto sia meglio, piuttosto che storpiarne il nome, ma queste sono scelte personali su cui non mi sento di metter bocca più di tanto.
In secondo luogo, devo ammettere di essere rimasta un filo perplessa dalla velocità della crescita dei sentimenti. Insomma, dalla storia si evince che Blaise non ha mai avuto rapporti con Neville, tranne che per quegli sguardi che si scambiavano l’un l’altro, e l’inizio dà ad intendere che da parte sua non c’era un particolare interesse. Per come la vedo, il passaggio da “possibile avventura di una notte” ad “amore della mia vita” mi sembra un po’ troppo veloce, quasi senza dubbio, nello stesso modo in cui è, di solito il colpo di fulmine, solo che qui il colpo di fulmine non c’è stato. Magari, sarebbe stato meglio mettere solo la pulce nell’orecchio, far pensare a Blaise che Neville avrebbe potuto diventare l’uomo della sua vita, o dare all’inizio un’accelerata e far sì che Blaise avesse già nella mente quell’idea.
Oddio, so che, nonostante i miei buoni propositi, sono finita per incartarmi, ma spero di essere riuscita ad esprimere, quanto meno in parte, il mio punto di vista, e spero che le mie piccole critiche non ti abbiano disturbata troppo.
Spero anche che deciderai di scrivere ancora si di loro, perché ci sono davvero troppo poche Blaville nel mondo!
Un bacione.