Recensioni per
Ifianassa
di Sophja99

Questa storia ha ottenuto 12 recensioni.
Positive : 12
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
21/03/17, ore 14:43
Cap. 1:

Buon pomeriggio.
Un raccontino, questo, pieno di sentimenti, ma anche di senso del dovere.
Ifianassa è rimasta illusa fino all'ultimo; eppure, quando il padre l'ha trafitta, non gliene ha fatto colpa. Si è chiesta e richiesta il perché del fatto che lui avesse scelto il sacrificio e la guerra a lei, ma non ha fatto nulla per opporsi al destino che le avevano scelto gli altri.
Una vicenda terribile e profonda, che deve saper far riflettere i lettori.
Complimenti, il racconto è scritto benissimo ed è curatissimo.
Buon proseguimento di giornata e a presto :)

Recensore Master
16/01/17, ore 15:18
Cap. 1:

Recensione premio per il primo posto ottenuto al contest “Romanticismo d’altri tempi” di 9dolina0

Ciao Sophja99,
eccomi qui a recensire una tua storia come premio per il contest! Come mi hai suggerito, ho letto questo bel rifacimento sul mito di Ifigenia e, devo dire, il modo in cui hai rielaborato il racconto è davvero ottimo.

Nel dettaglio, partendo dalla trama, chiaramente hai seguito fedelmente quanto riportato nel testo di Lucrezio e lo hai fatto inserendovi personaggi assolutamente credibili e ben costruiti. Tutto appare estremamente realistico e veritiero: le descrizioni, gli ambienti, la bella e ingenua protagonista, a sua insaputa vittima sacrificale designata.
Ho apprezzato il fatto che tu ti sia concentrata principalmente sulle aspettative della giovane aspirante sposa: la lunga introspezione in cui la ragazza passa in rassegna paure e speranze non è altro che il preludio di una morte dolorosa e angosciante cui Ifigenia mai avrà una risposta. La caratterizzazione di questo personaggio è molto curata, soprattutto perché i suoi pensieri rispecchiano benissimo quelli che avrebbe una qualsiasi altra giovanissima donna. Ifigenia ha molte aspettative sul suo matrimonio con Achille e, pur temendo che nonostante la sua fama egli non sia il grande eroe che si crede, desidera sposarlo per rendere ancora più grande il nome di suo padre Agamennone.
Ella vive per suo padre e tutte le sue aspettative ruotano intorno al prestigio che costui ricaverebbe dal matrimonio tra Ifigenia e Achille.
Bellissima e straziante anche la scena finale, quella in cui Ifigenia, convinta di doversi sposare, scopre invece di essere la vittima di un sacrificio. Le lacrime dei presenti le fanno intuire la terribile realtà, ma ella non riesce comunque a comprenderne il perché.
Che cosa ha fatto di male la povera Ifigenia?
In realtà, come hai ricordato nell’introduzione al racconto, la grave colpa da espiare è stata commessa da Agamennone; la ragazza, però, muore senza che il suo adorato padre le sveli che cosa abbia fatto. Questa scena è drammatica e struggente e rivela in tutta la sua crudezza l’infinita perfidia che talvolta sprigionano gli dei.
Ah, la mitologia!
Sei stata molto brava a rimanere fedele al testo originale senza stravolgere trama e caratterizzazioni.
Anche questa, devo ammettere, è un’ottima storia.

9dolina0

Recensore Master
12/01/17, ore 11:15
Cap. 1:

...E purtroppo il finale vero e proprio dell'Ifigenia in Aulide, che ci da la speranza che la ragazza sia scampata al suo triste destino, è stato aggiunto da un monaco senza nome molti, molti secoli dopo. Un altro uomo che si era infinitamente commosso per questa vicenda e non voleva dargli un brutto finale. Per lui Ifigenia non moriva. E come dargli torto?
Sai, la mia tesi di triennale è stata sull'Orestea e sul peccato di sangue, quindi leggere quello che hai scritto mi fa doppiamente piacere.
Agamennone è un personaggio inesorabilmente doppio: nell'Ifigenia in Aulide mente, mente sempre. Mente di fronte a Menelao, ha mentito a Clitemnestra, continua a mentire ad Achille, mente a Ifigenia. E' un uomo accecato dalla sua ybris e per questo, un giorno, tra dieci anni esatti, verrà punito.
Tutto ciò che comincia in un bagno di sangue, finirà in un cruento festino per corvi. E' tutto così splendidamente ciclico, nelle tragedie greche. :)

AGAMENNONE: Che stella è quella che in cielo veleggia?
VECCHIO: è Sirio, che, presso alla Plèiade settemplice, in mezzo alla volta del cielo, s'affretta.
AGAMENNONE: Non s'ode né voce d'uccello né d'onde sciacquío. Su l'Eurípo i venti son muti.

_morgengabe

Recensore Veterano
26/12/16, ore 12:35
Cap. 1:

Ciao e Buon Natale!
Son passata da questa storia per lo scambio natalizio organizzato da Il Giardino di EFP. Ho scelto questa perché mi è piaciuta molto.
Il tuo stile è scorrevole, d'effetto nella sua semplicità.
Quello che mi ha colpito è stato il racconto dell'inganno di cui Ifianassa è caduta vittima. Sei stata molto brava a mio avviso, nel descrivere la lenta disillusione vissuta dalla protagonista, che si fa sempre più evidente passo dopo passo. La sua storie è crudele e estremamente triste, così come lo sono i suoi sogni infranti ed è stato proprio quest'aspetto che tu ha ben messo in risalto e che mi ha colpito in questa storia.
Quindi, ti faccio i miei complimenti perché questa one-shot è riuscita davvero bene.
Un abbraccio e ancora, auguri.

Recensore Master
24/12/16, ore 18:49
Cap. 1:

Ciao!
Ho scelto questa per lo scambio natalizio del gruppo "Il Giardino di Efp".
Adoro la letteratura e i miti grechi... perciò non potevo accorrere.
Ifigenia - o Ifianassa - è la vittima di questa situazione. In un istante tutti i suoi sogni, le sue speranze, sono stati distrutti. Lei, che immaginava il suo matrimonio con Achille, un grande guerriero, si ritrova ad essere ingannata dai suoi stessi compatrioti, fratelli... e da suo padre.
Delicato e allo stesso tempo molto sentito il modo in cui hai lasciato trasparire questo tradimento agli occhi della ragazza. Un tradimento che fa davvero male.

"Perché, padre? Perché avete scelto di anteporre la guerra e le ambizioni alla vostra stessa figlia?"

Già. Questa è la domanda attorno cui ruota attorno tutto quel dolore.
Meravigliosa l'immagine dell'abito bianco macchiato di rosso. Proprio come se qualcosa di puro e innocente -proprio come è Ifigenia - fosse stato macchiato con un peccato mortale (appunto).
Bravissima.
Nessun errore grammaticale o sintattico!
Complimenti.
A presto!
Un abbraccio.

Ps: Auguri di buone feste!

Juliet

Recensore Master
16/12/16, ore 16:46
Cap. 1:

Ciao Sophja :)
Come ti avevo preannunciato, sono venuta a leggere una delle tue storie. Ho scelto questa un po' per cominciare con qualcosa di breve, in modo da prendere familiarità con il tuo stile, e un po' perché il tema che hai scelto mi è sempre stato molto caro.
Quando da piccola lessi la storia di Ifigenia, dal librone di leggende dell'Antica Grecia, ricordo che piansi come una fontana. E quasi quasi piangevo anche qui.

La tragedia di questa piccola storia è ottimamente descritta.
Il dolore di tutti, da quello dei presenti a quello della serva, quello di Agamennone e quello della stessa Ifigenia, quando prende coscienza del proprio destino, è vivido e reale in un modo estremamente coinvolgente. La narrazione non lascia scampo: il lettore sa cosa sta per succedere, lo sanno tutti, l'unica ignara è proprio la povera protagonista, fresca e ingenua e convinta di starsi dirigendo verso la felicità.
Quando anche lei si accorge della verità, proprio come il mito riporta, non rifiuta il suo ruolo. Piange ma non si ribella, soffre ma prende consapevolezza con stordimento ma con dolcezza, in un modo che fa stringere il cuore.
La parte in cui interroga mentalmente suo padre, che impietosamente le toglie la vita, è la più straziante.
Come può un genitore anteporre qualcosa, qualsiasi cosa, non al benessere di sua figlia ma alla sua stessa vita?
E sarà la gravità dell'atto di Agamennone a decretare la sua fine, non sul campo di battaglia ma una volta fatto ritorno a casa, dopo anni di guerra e tormenti. Quasi che l'immenso dolore di Ifigenia rimanga ad ammantare la sua terra, impossibile da ignorare.

Ti faccio i miei complimenti per questa piccola storia estremamente tragica e coinvolgente, che mi ha riportato alla mente le storie che amavo da piccola.
Mi piace molto come scrivi, hai uno stile pulito e diretto ma che lascia trasparire fortemente le emozioni dei personaggi, trascinando il lettore. Tornerò sicuramente a leggere qualcosa di tuo.
A presto!

~Sky

Recensore Veterano
16/12/16, ore 15:47
Cap. 1:

Ciao Sophja, stavolta è capitato che fossi io a leggere uno stralcio di epica da te! E, che dire. Non ne sono comunque rimasta delusa.
Sebbene l'episodio da te citato sia molto conosciuto ed abbia anche due differenti finali.
Ifigenia mi ha sempre fatto una gran pena: fossi stata in lei, avrei sacrificato io mio padre. E, diciamolo, sarebbe anche allettante immaginarsi per almeno una volta una Ifigenia sconfitta dal proprio padre tracotante ed orgoglioso. Io, esattamente come Clitemnestra non gli ho mai perdonato questo che ai giorni nostri è un omicidio in piena regola.
Mi chiedevo però, come mai hai deciso di focalizzarti proprio su questo episodio? Una scelta particolare ti ha spinto a parlarne? Hai voluto comprendere le sensazioni di Ifigenia?
Di far percepire ai lettori la gioia iniziale della ragazza, che pian piano diventa dolore ed infine rassegnazione?
In ogni caso il tutto è molto introspettivo e, sapendo bene il finale del mito, non ho potuto far altro che provare una profonda pena per questa povera ragazza, illusa dal suo stesso genitore.
Gradevole lettura, ottimo momento e descrizioni estremamente solenni e piacevoli -nonostante il momento particolarmente intenso-
Ancora congratulazioni, Sophja!
-Teony

Recensore Master
02/12/16, ore 17:34
Cap. 1:

Ciao :)
Wow... non ho parole.
Hai ridato via a uno dei miti più toccanti e particolari del mondo greco, e lo hai fatto in maniera così vivida che mi sembrava di vederlo.
Sì, davvero, ho visto ogni cosa, dai sogni di Ifianassa troppo presto soffocati ai sentimenti di un padre che è anche re e comandante, diviso tra ciò che i doveri gli impongono e i dettami dell'affetto.
Hai scelto la versione più cruda, quella che non contempla l'avvento di Artemide, e in questo contesto l'ho trovata veramente azzeccata: in una contrapposizione così forte tra desideri e speranze, non poteva che esserci il massimo delle brutture e dell'ingiustizia, perché anche i tragediografi, Eschilo in primis, condannavano questo sacrificio, nient'altro che l'inizio di mali ancor più grandi: dalla guerra di Troia, che ha spopolato la Grecia e messo fine ad una gloriosa città, a quelli più personali che coinvolgeranno la casa di Agamennone in primis, e poi scuoteranno tutti gli altri eroi.
Lo stile con cui hai descritto ogni cosa è molto diretto, parte delicato, descrivendo la dolcezza ed euforia della giovane, per poi diventare sempre più cupo, srotolarsi nelle lacrime e nella tristezza che uccide Ifianassa ancor prima della spada.
Bravissima, mi è veramente piaciuto.

Manto

Nuovo recensore
01/12/16, ore 19:41
Cap. 1:

Storia interessante e ben scritta, così come deve essere fornito un punto di vista alternativo ad un passo mitologico; per quanto mi riguardava avresti anche potuto tranquillamente allungare il racconto in più capitoli, lasciando più spazio ai pensieri introspettivi di una giovane ragazza in punto di morte; o inserendo addirittura pensieri dubbiosi sul volere degli dei da parte degli dei, sempre che il tuo obiettivo sia quello di umanizzare ulteriormente queste figure iliadiache (cosa che mi è sembrata, forse erroneamente).
Non mi è sembrato ci siano errori referenziali, anche se è passato un po' di tempo dal ginnasio. Comunque non sono qui a verificare correttezze per riferimenti mitologici, bel lavoro!
(Recensione modificata il 01/12/2016 - 07:42 pm)

Recensore Veterano
01/12/16, ore 17:20
Cap. 1:

Bellissima storia. tutto è perfetto.
lo stile è semplice e coinvolgente, la presentazione rende tutto chiaro e invitante, l'idea è semplicemente, ma portata avanti con impeccabile bravura.
Non ho rilevato errori ne grammaticali, nè relativamente ai comportamenti e al modus operandi dell'epoca.

Complimentissimi e come sempre...
a rileggersi

Recensore Veterano
25/11/16, ore 08:57
Cap. 1:

Ogni volta che ho fra le mani qualcosa di epico non posso che riflettere su “altri temi” e “altri ideali”. La spietatezza del mondo classico, con i suoi templi dalle colonne rastremate dal basso verso l’alto, al centro o dall’alto verso il basso affinché da lontano non ci apparissero storte…
Insomma, i greci hanno riempito il nostro futuro di tante scoperte apprezzabili, eppure, si sono sviluppati credendo in divinità e facendo sacrifici umani. Certe cose fanno riflette… Questa giovane sposa tradita m’è apparsa come un fiore delicato che viene colto, e non “colto” nel modo che tanto noi writers spesso intendiamo.
Il tradimento paterno è palese.
Ho notato un rispetto e una distanza necessarie al racconto. La tua narrazione è stata sentita ma non patetica. Hai raccontato i fatti stando vicino alla ragazza, ma al tempo stesso hai lasciato intuire le tradizione spietata di quei tempi…
Dal velo al panno di lana. All’inizio pensavo a una benda, ma poi ho compreso che anche in questo ci fosse un significato. Un messaggio del tipo: non guardare troppo ma non morire senza aver compreso quello che effettivamente stiamo per farti. Anche questo è rispetto. Una nobile forma spietata di rispetto. Essere uccisa così, senza sapere da chi e da perché sarebbe stato più irrispettoso. Sarebbe stato vigliacco. Avrebbe salvato solo Agamennone e quel popolo che si preparava alla guerra. E questo non sarebbe stato greco. Oh! Come sono nobili! Io li ho sempre amati molto.
M’è piaciuta la rappresentazione fedele del mito.
I dettagli iniziali, quelli dove la ragazza si prepara, sono un’introduzione perfetta. Se ne coglie l’animo semplice eppur orgoglioso di sé. E’ la figlia di Agamennone e ha dei principi come tale. Rispetta suo padre e in qualche modo, anche quell’acconciatura ci parla di lei. L’aggiusta con le dita, si tocca vezzosa qualche ciocca. Ma non è sciocca o vanitosa. Ella è pronta ed è incredula che Achille voglia proprio lei…
Non teme la perdita della verginità. Ella vuol con tutta se stessa rendere orgoglioso il padre.
E’ un personaggio che si segue dall’inizio alla fine volentieri, che si fa voler bene in poche righe. E’ un personaggio fedele alla storia originale e che ben riproponi. Lo accompagni con frasi e con parole degne dei poemi antichi. E’ un caro personaggio che ci hai descritto magistralmente.
Hai curato lo stile e pensato al tempo storico. Hai davvero svolto un bel lavoro e il vezzo di riportare i versi latini (traducendoli) abbellisce ulteriormente la fan fiction.
Complimenti.
Oshi-chan

Recensore Junior
20/11/16, ore 11:42
Cap. 1:

Eccomi qui per lo “Scambio a catena”.
Che dire? La tua splendida one-shot ha rievocato in me ricordi quasi sepolti del liceo classico, nei quali mi dilettavo a tradurre insieme alla mia professoressa di greco e latino alcuni passi di famose opere antiche – come il “De Rerum Natura” –, fantasticavo sui personaggi e mi commuovevo per certi racconti/leggende.
Non ero un asso nella traduzione, ma amavo alla follia la letteratura greca e latina (soprattutto quella greca); infatti, essendo le tragedie greche le mie preferite in assoluto, ho avuto la fortuna di conoscere anche le versioni del racconto di Eschilo ed Euripide.
Leggere il frammento dell’opera di Lucrezio che hai inserito mi ha rinfrescato la memoria, facendomi rammentare quanto esso fosse suggestivo e suscitandomi la voglia di sfogliare di nuovo i miei vecchi appunti.
Hai narrato la vicenda in maniera accurata; il tuo stile è prevalentemente conciso, e a tratti solenne. Talvolta, hai fatto uso di vocaboli ricercati per rafforzare la drammaticità della situazione. Hai intriso la fine del racconto di domande per infondere un senso di confusione, agitazione, rassegnazione (poiché non hanno mai avuto risposta, se non la graduale consapevolezza della volontà di Agamennone – il padre di Ifigenia – che, per qualche ignota ragione, era necessario compiere quel sacrificio).
L’immedesimazione con la ragazza mi è riuscita alla perfezione. Ho sempre adorato questo personaggio: una fanciulla sognatrice, dolce… e, allo stesso tempo, obbediente e dignitosa. Quando sento dire che lei è debole, passiva e infantile, mi irrito; significa che quella persona non ha capito niente della sua vera indole. A me, invece, piace tanto scandagliare qualsiasi personaggio psicologicamente e tentare di capire i motivi di ogni sua decisione/suo comportamento. Tu, con la tua versione della storia, hai reso ulteriormente possibile la nascita di quest’empatia.
Ho seguito con molto interesse lo sviluppo della vicenda, senza saltare una riga, così come mi ha intrigato l’evoluzione dei pensieri della giovane. Ho provato tristezza e angoscia in certi momenti, e – fino all’ultima riga – speravo in una rivisitazione della tragica fine, che però hai voluto (giustamente) preservare.
Da questo racconto capisco che ami anche tu queste materie e tutte le opere inerenti, e che possiedi una notevole conoscenza degli argomenti epici e storici. I miei complimenti!
Questa fanfiction dovrebbe essere molto più considerata, a mio parere. Per quanto mi riguarda, mi è piaciuta veramente tanto! Grazie per avermi regalato questa piacevole lettura!
Alla prossima,
Scarlet