Ciao!
Eccomi qui per L'ABC delle Recensioni. :)
Continuo ben volentieri la lettura di questa storia che, già dal Prologo, mi era piaciuta davvero molto.
È passato un po' di tempo da quando ho lasciato la prima recensione, ma ricordo ancora tutto riguardo ciò che lessi, anche perché la storia mi aveva presa davvero molto.
Se nel Prologo abbiamo visto Demian attraverso gli occhi di Jules, il quale gli stava scrivendo l'ennesima lettera senza risposta, in questo primo capitolo abbiamo modo di vedere Demian in prima persona e di immergerci completamente nella sua testa e nel suo modo di vedere le cose e le persone.
Sto apprezzando davvero molto questo personaggio, perché si sta rivelando più intrigante e complesso di quanto mi aspettassi.
La prima parte del capitolo la considero quasi come una “quiete prima della tempesta”: vi è molta introspezione, cosa che io adoro, e abbiamo modo di conoscere meglio Demian il quale, dopo due giorni interi privi di sonno, rischia di crollare da un momento all'altro.
Mi è piaciuta molto la contrapposizione che hai fatto tra la purezza del bianco e l'asettico dell'ospedale. Dopotutto è vero, il bianco è un colore puro, ma abbinato ad un ospedale dove accadono più cose spiacevoli che belle, fa sempre uno strano effetto.
Poi ancora, mi è piaciuta anche la parte in cui Demian si accontenta di bere un caffè, pur detestandolo, per tenersi sveglio. Hai descritto tutto minuziosamente e ad ogni frase che leggevo trovavo sempre più dettagli. Un ottimo lavoro anche da questo punto di vista.
Anche il breve confronto che ha avuto con Elena mi è piaciuto, perché è proprio mettendolo a contatto con le altre persone che possiamo scoprire qualcosa in più sulla personalità di Demian.
In particolare, è un ragazzo che spesso e volentieri si perde a pensare e le sue elucubrazioni, nella maggior parte dei casi, possono essere strane o prive di senso.
In un certo senso all'apparenza è così, ma in fondo c'è una logica in ciò che pensa. Dobbiamo tenere conto del fatto che Demian non è un ragazzo come gli altri, perché deve ancora compiere sedici anni ma sta già vivendo sulla propria pelle esperienze che non augurerei mai a nessuno, nemmeno al mio peggior nemico. Demian è ancora un ragazzino, eppure è stato costretto a crescere troppo in fretta dal punto di vista emotivo e caratteriale.
I ragazzi della sua età di certo non passano giornate intere senza dormire in un ospedale, non hanno l'anima e il cuore attanagliati dalla paura che la propria madre possa andarsene da un momento all'altro.
Per avvicinarci a Demian il più possibile – perché per comprenderlo fino in fondo bisognerebbe aver provato le sue stesse esperienze – bisogna fare silenzio e andare in punta di piedi, perché non lo da a vedere, ma è molto fragile.
La parte che più ho amato di questo capitolo – e che mi ha letteralmente maciullato il cuore –, è quando Demian entra nella camera di sua madre e parla con lei.
Jenevieve era una donna bellissima e continua ad esserlo, anche se la malattia la sta distruggendo poco per volta.
Lei sa di essere arrivata al punto di non ritorno, che più di così non può fare, che ha combattuto con tutte le proprie forze, ma ormai è tempo di deporre le armi. Lei lo sa.
E questa sua consapevolezza mi ha spezzato il cuore, perché dopo un po', Demian stesso afferma di non essere pronto per tutto questo – e chi sarebbe pronto ad una cosa del genere?
Ad ogni modo, mi è piaciuta tantissimo la caratterizzazione di Jenevieve, perché nonostante tutto trova ancora la forza per sorridere e per mettere in mostra quella parte di carattere un po' infantile che l'ha segnata una vita intera.
Come se tutto ciò non bastasse, poi, entra in scena – anche se per il momento è stata solo citata – Sarah, la sorellina di Demian, la quale soffre di attacchi di panico.
Ed è qui che Demian, nonostante sia scarico quasi quanto la batteria del suo telefono, non ci vede più dalla rabbia e decide di andarla a prendere a scuola dopo l'attacco di panico che le è venuto. Il tutto raccontato da zia Claire, personaggio che, a differenza degli altri, devo ancora inquadrare bene. Non so il perché e spero siano solo mie paranoie che non porteranno a nulla, ma non mi convince del tutto.
Non ho nulla contro di lei, sia chiaro, solo, per esprimere un giudizio più completo nei suoi confronti, preferisco aspettare.
Dal punto di vista tecnico e grammaticale, nulla da ridire.
Un capitolo scritto in maniera impeccabile, proprio come il Prologo, che mi ha coinvolta ed emozionata tantissimo.
Non vedo l'ora di proseguire con la lettura e spero di riuscire a tornare su questa storia il prima possibile, senza perdermi settimane intere come è già successo con questo primo capitolo.
Ancora tanti complimenti e alla prossima,
Jill ~ |