intanto salve! Questa è la prima recensione che lascio in questa sezione, in cui avevo previsto di non lasciarne. Perché? Perché la maggior parte delle cose che mi è capitato di leggerci erano davvero insoddisfacenti. Non essendo una storia, quella di Yuri On Ice, a cui sono particolarmente affezionata non ho avuto voglia di lasciare nessun parere negativo.
Ero già rassegnata, devo dire, ad un livello abbastanza basso, ma ecco che proprio quando stavo smettendo di sperare è arrivata questa.
Ora, non so se è una cosa che ho inventato leggendo, ma mi è venuta in mente una scena di V per Vendetta in cui si dice più o meno che un centimetro è l'unica cosa al mondo che valga la pena di avere, che non va perso o svenduto, che non si deve permettere che venga portato via. Ora, non ricordo la citazione esatta, ma dovrebbe essere qualcosa del genere. Per questo anche mi sono avventurata nella lettura di questo racconto.
Purtroppo le recensioni delle storie che mi sono piaciute molto sono sempre piuttosto sconclusionate, quindi spero perdonerai la probabile incoerenza di quello che scriverò, perché questa storia l'ho trovata davvero davvero davvero bella. Molto oltre le mie aspettative, aggiungerei. Non ti conosco come autrice, credo, e sono felicissima di quello che ho letto. hai messo in scena una situazione estremamente pesante e violenta, il passato che hai scelto per Viktor è qualcosa di davvero pesante - ma bellissimo. Tra l'altro, adoro il modo in cui hai trattato la questione dell'omosessualità di un giovanissimo Viktor, questo potenziale campione ancora non completamente sviluppato che ha nella famiglia il principale ostacolo, non solo alla sua carriera, ma addirittura alla sua sopravvivenza. E tutta la scena del padre, della madre e anche del fratello è svolta in maniera incredibile, senza banalizzare nessuna delle figure che pure sono sempre sullo sfondo: non sappiamo nulla della madre, del fratello, nemmeno del padre. Ci hai solo dato una scena di abuso violento, di rifiuto completo di un figlio da parte di un padre alcolista e una madre che fa finta di non vedere, e un fratello che fa finta di non sentire, che chiude la porta della stanza mentre finge di essere la persona che non è per non incorrere nella violenza di quel padre stanco e abbattuto, che trova una rivalsa nella violenza che probabilmente subisce ogni giorno nel prendersela col figlio più debole, apparentemente, quello che non ha paura di essere se stesso nonostante le difficoltà. Il tuo Viktor è bellissimo, è un personaggio estremamente forte, ed estremamente umano. Cede, quando il peso dei ricordi si fa troppo forte. Si accartoccia sotto le mani del ragazzo che dovrebbe guidare, si abbandona alla paura che torna e che non può fermare perché certi rifiuti non si superano mai del tutto, probabilmente.
Sei riuscita a dare spessore anche al cane, cavolo! Sei riuscita a rendere fondamentale per la stessa sopravvivenza del tuo protagonista quello che nell'anime è solo un cane, solo un animale domestico con il quale c'è il legame che praticamente chiunque ha col suo cane. E devo dire che ho letteralmente amato l'idea di questo cucciolo di grossa taglia che ringhia e che impedisce a chiunque di mettere di nuovo le mani sul suo padrone. Il rapporto di amore-odio che ha con suo fratello poi è qualcosa di incredibilmente calzante; quel telefono che non squilla e che lui non sa se desiderarla o meno, quella chiamata dal fratello che l'ha abbandonato, non sa come si sentirebbe e non ha il coraggio di farla lui, quella famosa chiamata.
Il fatto è che sei riuscita a dare un senso chiaro a tutto, hai rimesso a posto una serie di pezzi del puzzle che non avevo nemmeno intuito ci potessero essere, prima di leggere questa storia. E adesso per me la storia del russo sarà per sempre questa, il motivo del suo immediato attaccamento a Yuuri, dell'importanza del cane nella sua vita. Il rapporto col suo vecchio allenatore, a cui affida il suo compagno e inesperto pupillo, ed anche l'affetto della mamma di lui. Il pezzo in cui la donna gli taglia i capelli e in cui gli fa chiaramente capire che sa che tra lui e il figlio c'è un rapporto sentimentale e che lo approva in pieno è... boh, non mi vengono parole migliori di "stupendo". Il chiacchiericcio di sottofondo con cui lei lo distrae mentre taglia, mentre sistema i suoi capelli che gli avevano lasciato uno dei traumi più grandi della sua vita è una cosa delicata e dolcissima, mi ha dato tanto la sensazione che lei lo abbia adottato e che con quei gesti premurosi gli abbia voluto dimostrare la portata del suo affetto, della sua gratitudine per aver fatto tanto bene al figlio. Ecco, lei che è tutto quello che i suoi genitori non sono mai stati è un'altra delle cose bellissime di questa storia.
La scena finale poi, ripresa in pieno dalla puntata, ha tutto un altro senso se letta con questa chiave. Tutto ha più senso, quel bacio sulla mano, quelle parole dette con un filo di voce hanno tutta un'altra importanza.
Non lo so, trovo che questa storia sia davvero bellissima, anche l'uso del corsivo è *così* ben fatto... non posso scrivere tutto quello che vorrei, perché devo tornare assolutamente a studiare, ma ci tenevo a farti sapere almeno qualcuno dei motivi per cui ho adorato così tanto questo tuo scritto. E noterai che non ho parlato minimamente del modo in cui è scritta, e probabilmente nemmeno niente sulla trama in generale... è che il modo in cui hai trattato i personaggi (in realtà credo di aver scritto solo di Viktor, ma ho apprezzato tutti lo giuro) mi ha completamente assorbita. Sappi che è una storia bellissima e che mi sono follemente innamorata dei tuoi personaggi. E che probabilmente andrò a cercare se per caso hai scritto altro che posso apprezzare, perché se scrivi sempre così ho trovato un nuovo autore da seguire. Bello bello bello. |