Recensioni per
Forgiare un cuore
di Najara

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
18/01/17, ore 19:00

Valutazione per il contest "The Darkest Secret"

ATTINENZA AL TEMA E USO DEI PACCHETTI

Per questa storia è stato fatto un uso più che soddisfacente dei pacchetti scelti, e in particolare il tema dei segreti è stato utilizzato alla perfezione, sia in senso generale che rispetto allo stesso titolo del contest, ovvero “The Darkest Secret: il segreto più oscuro”.

Parlando prima di tutto dei segreti, abbiamo gradito molto il particolare ruolo che questi esercitano durante tutta la narrazione.
I segreti sembrano infatti essere non solo un elemento importante per la storia personale degli attori di questa vicenda, ma anche il fulcro attorno a cui ruotano i poteri della strega, e di conseguenza il motore che svolge la narrazione per intero.
Si tratta di segreti nella loro accezione più “oscura”, non solo di verità celate ma anche di semplici non detti, come il segreto silenzioso che Margherite e Matilde condividono, pur senza avergli mai dato voce. Le giovinette sono consapevoli l’una di amare l’altra, e questo è il loro segreto personale, ma non se lo sono reciprocamente svelato, il che aggiunge un ulteriore segreto a tutta la vicenda.
Sembrano essere questi oscuri segreti che consentono alla strega di tessere le sue trame, che le danno quindi potere sui personaggi da lei vessati e che le consentono di “dominare” la scena sia dal punto di vista pratico ed effettivo, sia grazie al peso emotivo che causano.

Per quello che riguarda i pacchetti, sono entrambi stati ben gestiti. Quello utilizzato meglio è senza dubbio il #21, ma non abbiamo niente da ridire nemmeno sul #24.

Pacchetti:


#21
ELEMENTI OBBLIGATORI
- Il mondo in cui si svolgono gli eventi è medievale-fantasy. (v)
Il mondo dove si svolge la narrazione è perfettamente inserito in una dinamica medievale-fantasy, con cavalieri coraggiosi, principesse dolci e gentili, e troll e streghe che fanno da antagonisti.

- Uno dei personaggi principali è un assassino. (v)
Questo è senza dubbio l’elemento di tutta la narrazione che abbiamo gradito di più, oltre ad essere stato usato perfettamente dal punto di vista tecnico.
La dinamica per cui Eric viene considerato un assassino, nell’accezione in cui lo usa la strega, è studiato in maniera intelligente e ha un peso notevole nella narrazione. Un soldato è un assassino nella misura in cui il suo lavoro è uccidere. Non esiste giustificazione per un atto simile, a dispetto delle circostanze, soprattutto se a patire sono gli indifesi, è infatti specificato il modo in cui il cuore di Eric si indurisce, dopo aver compiuto tali azioni.

ELEMENTO FACOLTATIVO
- “Non hai bisogno di chiedermi chi sono. Guardami negli occhi. Ci conosciamo da molto, molto tempo.” (v)
Questo prompt è stato ben inserito nella narrazione, in modo da risultare non solo scorrevole ma anche un buon colpo di scena, che gli conferisce valore rispetto alle frasi precedenti e a quelle successive.
Inoltre è stato fuso alla perfezione con gli elementi del pacchetto #24.

#24
ELEMENTI OBBLIGATORI
- La storia si svolge nel corso di una guerra. (v)
Per quanto la guerra in questione non sia particolarmente approfondita, svolge comunque un ruolo importante nella vicenda ed è perciò un elemento considerato come validamente inserito nella trama.

- “Non credere che tutto questo sia accaduto per caso. L’ho sempre saputo, ed è per questo che adesso sono qui.” (v)
La frase di questo prompt è stata spezzata ma risulta comunque perfettamente rintracciabile e ben amalgamata con il resto della narrazione.

ELEMENTO FACOLTATIVO
- La madre di uno dei personaggi principali è l’antagonista della storia. (v)
L’elemento in questione è la principale chiave di volta della trama di questa storia, risulta un ottimo colpo di scena ed è perciò considerato come perfettamente inserito.


CONTESTO/ATMOSFERA

Il contesto di questa storia è espresso in maniera fruibile e non appesantisce la narrazione, ma risente sotto molti aspetti della troppa familiarità con l’elemento fantasy. Sembra quasi che si debba dare per scontato che, trattandosi di una storia a tema medievale-fantasy, non sia necessario aggiungere elementi di approfondimento.
Vi sono pochissime nozioni su dove si trova questo regno, da chi sia governato e come, come sia scoppiata la guerra e su quale sia l’ambientazione culturale effettiva di questa storia.
Ad esempio abbiamo i troll, che sono stati “spinti a combattere” dalla strega, e sembra essere questo il motivo scatenante del conflitto. Ma non sappiamo nulla su che genere di creature siano né perché obbediscano agli ordini di lei. Sappiamo che la strega domina “il Nord”, ma null’altro sulla geografia di queste terre e su come il dominio di lei influenzi il resto del regno.
Abbiamo la principessa Margherite, erede al trono, che dovrà sposare il rampollo di una famiglia nobile (o probabilmente nobile, dato che non ci è dato sapere molto sulla storia familiare e personale di Eric). Anche qui gli elementi sono vaghi e poco approfonditi, e non consentono al lettore di immaginare in maniera chiara quale sia il contesto in cui si svolgono gli avvenimenti. Trattandosi di una storia molto breve, è legittimo che la narrazione non si dilunghi sulle questioni socio-culturali dei luoghi di svolgimento, ma la quasi totale assenza di approfondimento penalizza molto la valutazione del contesto e inficia la fruibilità di molti elementi narrativi.
Ci sono infatti alcune problematiche relative alla scarsità di approfondimenti.
Sappiamo che la strega è entrata nella camera della principessa Margherite e l’ha rapita, e a nulla è valso lo sforzo della sua dama di compagnia di proteggerla. Sappiamo che la strega l’ha poi portata nel suo castello. Ma non conoscendo quali siano i poteri di lei e come funzionino, non sappiamo come ha fatto la strega a rapirla, a giungere inosservata nelle sue stanze e poi a fuggire, a quanto pare indisturbata. È evidentemente molto potente, ma la dinamica per cui è riuscita a rapire l’erede al trono lascia vagamente perplessi.
Non sappiamo inoltre perché sulle tracce di Margherite ci sono solo Eric e Matilde, nel senso che non è chiaro come mai l’intero esercito non la stia cercando, dato che si tratta appunto della principessa.
È stata la strega a rapirla, e Matilde lo sa dato che ha assistito alla scena, perciò sembrerebbe più probabile che il re e la regina, chiunque essi siano, mettano in campo tutte le loro truppe per recuperare la loro figlia e sferrino un’offensiva immediata alle terre dei troll, dove sembra trovarsi il castello della strega. Oppure intavolino delle trattative per far sì che la principessa venga loro restituita.
Della strega possiamo intendere che è molto potente, e che usa i segreti per rafforzare la propria magia, ma non sappiamo né quale sia l’entità precisa dei suoi poteri, né come fosse a conoscenza dell’amore che Margherite e Matilde provavano l’una per l’altra (dato anche che le due giovani non se l’erano nemmeno mai detto apertamente).
La strega inoltre, all’inizio della storia, dice a Margherite che la principessa “ha avuto cinque anni per svelare questo segreto, ma non l’ha fatto e quindi ormai è troppo tardi”.
La frase è d’effetto e crea una splendida impressione nel lettore, ma appunto non è contestualizzata e si perde perciò nella narrazione, lasciando un senso di perplessità.
A cosa sono relativi questi “cinque anni”? Perché è da cinque anni che Matilde e Margherite condividono questo sentimento? Perché è da cinque anni che la strega l’ha scoperto? Oppure perché cinque anni prima, Margherite è stata promessa a Eric?
Rimane anche l’interrogativo del come faccia la strega a conoscere anche solo uno di questi elementi. La strega sa forse leggere nel pensiero? Si è precedentemente approcciata a Matilde o a Margherite, magari sotto mentite spoglie, e una delle due gliel’ha confessato?
Oppure, la strega conosce sistematicamente “tutti i segreti” del regno?
A prescindere da quale sia la risposta, la contestualizzazione in merito è pressoché assente.

Nonostante però il contesto risenta della scarsità di approfondimento, l’atmosfera tiene in piedi la narrazione in maniera più che sufficiente.
L’aria che si respira è fiabesca, vagamente surreale e quasi morbida nonostante le tematiche non siano delle più leggere. La stanza dove si svolge l’intera vicenda appare oscura, dominata dalla presenza della strega nonostante sia una creatura apparentemente inoffensiva, una vecchia canuta e sdentata, ma la freschezza degli altri tre personaggi crea come dei punti luce, che si oppongono debolmente alle tenebre che l’antagonista fa scaturire.
In particolar modo, nonostante non vi siano approfondimenti particolari riguardo la guerra contro i troll, le scene in cui si vede Eric soldato che ottempera al suo dovere sono magistralmente descritte, soprattutto in quella in cui uccide il troll sopravvissuto dopo lo scontro che chiede pietà. L’atmosfera di cruda battaglia che si viene a creare in quelle poche righe è molto forte e ottimamente gestita.


TRAMA/INTRECCIO

La trama della storia ha una forte semplicità che però riesce a colpire in qualche modo il lettore.
Una principessa bella e buona, un cavaliere valoroso e una dama di compagnia coraggiosa ed affezionata, che con la loro ingenua audacia (nel caso degli ultimi due) si oppongono alle macchinazioni di una strega antica e potente.
Molto classico ma in qualche modo attuale, semplice ma d’impatto, che mescola elementi tipici di una fiaba con emozioni molto coinvolgenti e tematiche realistiche.
Le intenzioni della strega sono di cambiare corpo e prolungare ulteriormente la sua già lunga esistenza, e per farlo è disposta a scatenare una guerra e a spargere fiumi di sangue innocente, nonché a condannare il proprio figlio.
Nonostante alcuni punti risentano di mancanza di approfondimento, la questione dei poteri della strega che dipendono e vengono accresciuti dai segreti è uno spunto originale che da vigore all’intreccio, e la strega ne fa un ottimo uso svelandone prima uno e poi l’altro, dando vita ad uno splendido climax narrativo.
Il lettore si trova a patire per il principe e ad incuriosirsi rispetto a come finirà questo scontro senza armi, concentrandosi su ogni frase pronunciata dalla strega.
L’azione/reazione degli avvenimenti è ottimamente gestita, dato che a ogni rigo le emozioni dei personaggi coinvolgono il lettore è sono perfettamente bilanciate rispetto agli eventi, soprattutto quelle di Eric e di Margherite, che non riesce a fare a meno di provare pietà per lui e a piangere di fronte alla messa in evidenza dei sentimenti che prova per Matilde.
Bel colpo di scena quello dell’amore tra le due ragazze. Intelligente e soprattutto intenso, poiché l’amicizia che legava Matilde ed Eric fa vivere la cosa, al cavaliere, come un doppio tradimento da parte di entrambe le donne che amava, una in maniera coniugale e l’altra con profonda amicizia e complicità.

L’intreccio risente però del finale.
Da quando Matilde pugnala la strega, e lei si “trasferisce” nel corpo di Eric, la narrazione diventa confusa e non è stato immediatamente chiaro quale fosse il motivo per cui tutti i personaggi hanno dovuto perdere la vita.
La strega dice chiaramente che, per trasferirsi in un altro corpo, è necessario “forgiare un cuore”, e infatti ha architettato tutta la vicenda per “forgiare” quello di suo figlio. Secondo questo presupposto, non dovrebbe quindi esserle possibile trasferirsi nel corpo di Matilde o di Margherite, non essendo loro state in alcun modo “forgiate”, e le due ragazze hanno ascoltato il dialogo per cui sono consapevoli di questa dinamica. Non si capisce bene come, quindi, Margherite accetta la morte senza battere ciglio, la sua e quella dell’amata.
Inoltre, nella fase finale, il corpo di Eric è stato ormai occupato dalla volontà della strega dopo che le due ragazze sono morte.
Perché, dunque, sono state uccise? Era davvero Eric che ha tolto loro la vita, convinto di star facendo la cosa giusta, o era la strega (impossessatasi di lui) che ha persuaso Margherite?
Se è stata la strega, perché lo ha fatto? Non poteva banalmente fingere che Eric avesse “vinto” la battaglia, magari lasciarle anche tornare a casa, e continuare a vivere nel corpo di suo figlio?
Le intenzioni della strega non sono mai sembrate quelle di dominare questo regno, bensì soltanto di riacquistare la giovinezza perduta. La stessa guerra che ha scatenato era votata a questo suo obiettivo. Per cui non è chiara la dinamica per cui dovrebbe uccidere l’erede al trono e la sua dama di compagnia, dato che non ha mai dimostrato il desiderio di conquistare il regno.
Se invece è stato Eric a considerare la morte delle due giovinette come unico modo per fermare la strega, come mai non si è ucciso prima che sua madre prendesse definitivamente il controllo su di lui? Non ha fatto in tempo ma desiderava farlo, o magari non ne ha avuto il coraggio? Oppure la strega gliel’ha impedito?
Insomma, la dinamica non è chiara.
C’è inoltre un altro problema.
Dopo la scena dello specchio, si scopre che il corpo della strega non è stato ucciso dal colpo di Matilde, per cui riesce a pugnalare quello di Eric, uccidendo quindi la strega.
In questo punto, c’è una dinamica di trama che non siamo riuscite a comprendere.
-“Centinaia di anni di schiavitù, ma ora finalmente, posso vederti morire.” Sorrise, poi si accasciò a terra.
La strega gridò mentre moriva e in un ultimo barlume di vita la vecchia vide suo fratello sorridere.-
Queste due frasi non sono chiare.
“Centinaia di anni di schiavitù” dovrebbe essere una frase pronunciata dal corpo della strega, ora occupato da… suo fratello?
“in un ultimo barlume di vita la vecchia vide suo fratello sorridere”.
L’appellativo ‘la vecchia’ sembra essere usato per il corpo della strega, la cui volontà si trova nel corpo di Eric. Ma quindi chi vede sorridere chi? Dov’è questo “fratello”? Nel corpo della “vecchia”, nel corpo di Eric, oppure altrove?
Quello che abbiamo immaginato è che il corpo della strega, quello vecchio e canuto, fosse in realtà un corpo già precedentemente “rubato” a qualcuno, e che quindi questo qualcuno ha vissuto “centinaia di anni di schiavitù” (prigioniero nel suo stesso corpo, occupato dalla volontà della strega, come sta succedendo a Eric).
Poi, nella frase dopo, “suo fratello sorrise”, quindi supponiamo che si tratti del corpo del fratello della strega, chiunque egli fosse.
Ma se così è, come mai il corpo della strega era un corpo di donna? Non avrebbe dovuto presentarsi come il corpo di uno stregone, o comunque di un vecchio, insomma di un maschio?
La strega aveva “rubato” il corpo di suo fratello? O la “volontà” del fratello della strega è in qualche modo “apparsa” nella vicenda, chissà come, chissà da dove?

Inoltre, una delle ultimissime frasi è -“L’unico segreto che non hai mai svelato è la morte, madre. Un segreto che scoprirò presto anche io.” Un sorriso simile a quello di Eric comparve sulle sue labbra e la vecchia morì.-
Questa frase ci ha ulteriormente confuse.
Il sorriso che compare sulla labbra della vecchia, appena prima che lei muoia, (sempre assumendo che con ‘la vecchia’ s’intenda il corpo precedentemente occupato dalla strega, cioè quello pugnalato da Matilde) è quello di Eric, e nel brevissimo monologo lui la chiama “madre”, quindi è proprio di Eric che si tratta. Ma questo decontestualizza completamente la frase precedente.
Non c’era la “volontà” del fratello della strega, nel corpo della vecchia? Eric non si trovava “prigioniero” della volontà di sua madre, ma comunque all’interno del suo stesso corpo?
Dato questo passaggio: -“Segreti. Davanti a noi ci sono secoli di segreti da scoprire, sei pronto, mio caro Eric?” Vide l’orrore del suo ospite brillare nei propri occhi e scoppiò a ridere. “Sento che ci divertiremo moltissimo assieme!”- ci era sembrato di capire che la “volontà” di Eric fosse prigioniera del suo stesso corpo, occupato da sua madre, e che quindi non si trovasse all’interno del corpo della vecchia.
Oppure, il sorriso che “compare”, “simile a quello di Eric”, compare proprio sul viso di Eric, e un attimo dopo il corpo della vecchia muore. Ma se così è allora va chiarificato, magari con un giro di parole più lungo, poiché scritto in questo modo causa forte confusione.

La storia si conclude poi con una bellissima frase ad effetto: -La verità su quello che era successo sarebbe rimasta per sempre un mistero: l’ultimo segreto dei morti.-
Abbiamo quindi pensato che le tue intenzioni fossero quelle di creare una dinamica per cui non risultasse chiaro nemmeno al lettore che cosa stesse effettivamente succedendo. Se questo è il caso, era però necessario studiare in maniera molto accurata un lavoro di azione-reazione che potesse almeno far intuire quale fosse la dinamica, lasciando magari dei forti dubbi ma non delle complete e profonde incomprensioni, dato che in questo modo la narrazione intera ne risente quasi che fosse un buco di trama.
Magari allungando il finale, descrivendo la dinamica dei fatti più lentamente, risulterebbe tutto più fruibile e comprensibile.


CARATTERIZZAZIONE DEI PERSONAGGI

Anche questo parametro risente della contestualizzazione, in quanto non essendo chiaro il contesto di sviluppo della trama, non è possibile dare un giudizio approfondito sui caratteri dei personaggi. Ma nonostante la scarsità di informazioni, i personaggi risultano comunque discretamente piacevoli e la loro interazione è spesso appassionante, soprattutto per quello che riguarda Eric e la Strega dei Segreti.

Come dicevamo, abbiamo una principessa che ci viene descritta, nelle primissime frasi, come bella, buona e forte, che il popolo ama. Abbiamo un cavaliere valoroso e una dama di compagnia coraggiosa ed affezionata, e una strega che desidera cambiare corpo e prolungare ulteriormente la sua già lunga esistenza.

La principessa Margherite si conferma per essere buona, gentile e di animo nobile, senza troppi approfondimenti sul suo carattere. Una creatura quindi pressoché perfetta, con sentimenti puri, e che non ci appare come un personaggio a tutto tondo bensì come la classica principessa da salvare, che proprio per via di una profonda gentilezza d’animo non può far altro che piangere di fronte all’ineluttabile.
Affezionata profondamente ad Eric, lo compatisce e prova senso di colpa nel non ricambiare il suo amore, che invece rivolge interamente a Matilde. Ha taciuto il suo amore per Matilde a tutti, quasi anche a se stessa, e sembra essersi negata quell’amore per il bene del suo regno, scegliendo di sposare Eric.
Matilde le rinfaccia che erano entrambe a soffrire ma lei non lo sapeva, non sapeva che Matilde la ricambiava, e quindi ancora una volta non ha commesso “errori” ma si è comportata nel modo che ha ritenuto più giusto, credendo di fare il bene del suo prossimo.
Anche Matilde non dimostra un carattere delineato a fondo. Ci viene mostrata come una giovane audace, disposta a correre dei grandi pericoli pur di salvare la persona che ama; accompagna Eric lungo un viaggio estremamente pericoloso, incurante di ciò che l’aspetta, e infine è quasi lieta di morire pur di non continuare a vivere senza la sua Margherite.
Entrambe le due ragazze hanno una caratterizzazione molto semplice che esaurisce il suo potenziale nel segreto che condividono, nell’amore che provano l’una per l’altra, e sembrano fungere più da motivatori/demotivatori per Eric che per dare un vero approfondimento alla dinamica della storia.
Appaiono come degli strumenti narrativi più che delle vere e proprie attrici della vicenda, e soprattutto appaiono come strumenti nelle mani della strega.

Di Eric ci è dato sapere di più, soprattutto tramite la strega che procede ad indagare il suo animo passo dopo passo, durante tutta la storia.
È un uomo innamorato disposto a tutto per riavere la sua bella, anche ad imbarcarsi in quella che ritiene egli stesso una missione suicida. È un cavaliere valoroso, un soldato. Un assassino, anche, come quasi tutti i soldati, e la digressione al riguardo gli conferisce una caratterizzazione notevole tramite le “scene” che la strega gli mostra per farlo crollare.
Si vede che è giovane, si vede che è di sani principi, e resiste agli impatti emotivi a lungo prima di cedere definitivamente, quando si vede strappare l’ultima sicurezza che ha in una vita fatta di incertezze: l’amore di Margherite. Le sue reazioni sono di profonda umanità e perfettamente descritte, come quando la punta della sua spada sfiora il suolo, a dimostrare che ha perso la sua voglia di combattere, o come quando ricorda che sua madre (avendo scoperto che è adottiva) distoglieva lo sguardo dal suo e gli appariva distante.
Ci viene inizialmente dipinto come forte, abituato a portare pesi sulle spalle e a dimostrare di essere uomo, di essere coraggioso, anche di fronte all’orrore della guerra. Ci viene poi mostrato come profondamente umano e fragile di fronte alle rivelazioni a cui è costretto ad assistere.

La strega è il punto forte di tutta la narrazione, la sovrana indiscussa della scena dall’inizio alla fine, e nonostante sia l’antagonista, quasi si tende a parteggiare per lei data la maestria con cui tira i fili di tutta la vicenda.
Il suo carattere è quello delle streghe delle fiabe: egoista, disposta a tutto pur di perseguire il proprio obiettivo, cinica e quasi sadica nell’apprezzare il dolore che causa. Ha messo al mondo Eric e ha fatto scoppiare una guerra pur di “prepararlo” al momento in cui le avrebbe fatto da corpo ospite, completamente incurante delle sofferenze altrui, delle sofferenze del sangue del suo sangue e di quelle di un regno intero.
È una classica strega perfettamente delineata, con una marcia in più: il suo potere, che dipende dai segreti, che le da un tocco di originalità che delinea anche il suo carattere.


USO DEI POV

Hai saputo gestire più che bene il cambio di punti di vista.
Si percepisce la presenza di una voce narrante esterna, come da manuale in una fiaba, ma questa voce narrante è bene attenta a non svelare nulla sui personaggi che non sia direttamente proporzionale al loro POV. Le emozioni di tutti gli attori vengono fuori solo e soltanto quando la narrazione passa dall’uno all’altro, senza mescolarsi e senza creare nemmeno lontanamente confusione nel lettore, rendendo le interazioni molto scorrevoli e ottimamente fruibili.
Il registro lessicale cambia vagamente da POV a POV, altro punto a tuo favore, lasciando al lettore la possibilità di immedesimarsi in un personaggio o nell’altro a seconda di quale sia il punto di vista.

L’unico momento in cui le acque si confondono anche con i POV, è quello subito dopo la scena dello specchio.
Non è chiaro, durante quella scena (cioè quando la vecchia pugnala il corpo di Eric) chi stia pensando e a che cosa, e questo è uno dei motivi per cui la narrazione tende all’incomprensione.


GESTIONE DEI DIALOGHI E DELL’INTROSPEZIONE

I dialoghi di questa storia sono generalmente ben gestiti, fluidi, senza troppi fronzoli.
Dal punto di vista tecnico si possono dire quasi perfetti, dato che è sempre chiarissimo chi sta parlando e cosa sta dicendo, senza mai creare confusione, e anzi coinvolgendo molto il lettore rispetto ad una frase o all’altra.
Si riesce quasi a percepire l’intonazione delle frasi dei personaggi, senza dover fare un grande sforzo d’immaginazione.
Dal punto di vista del coinvolgimento, sia le parti “parlate” che quelle dell’introspezione sono realizzate discretamente bene. L’introspezione è semplice ma diretta, le ragioni di tutti sono chiare e non necessitano di particolari speculazioni da parte del lettore per comprendere le dinamiche azione/reazione dei dialoghi, rendendo tutto scorrevole e perfettamente fruibile.
I personaggi pensano e parlano in maniera perfettamente contestualizzata rispetto all’ambiente in cui vivono e all’età che hanno. Non vi sono orpelli e non vi sono digressioni introspettive esagerate, il che contribuisce alla riuscita dell’atmosfera generale.

L’unico problema sono alcune frasi quasi del tutto decontestualizzate, come alcune già citate:

- Hai avuto cinque anni per farlo, ora è troppo tardi, esso mi appartiene e lo userò al meglio.-
La strega parla del segreto di Margherite, del suo amore per Matilde. Ma non essendo chiaro come faccia a conoscerlo, né del perché siano proprio “cinque anni” che lei poteva usare per rivelarlo, l’informazione cade un po’ nel vuoto.

- Salterà da un corpo all’altro fino a quando non avrà un ospite. Io sono pronto a morire per il mio popolo, lo sono sempre stato, e tu?-
Questa frase sorprende il lettore e lo lascia confuso. La strega ha appena detto che può ospitare soltanto un corpo il cui cuore è stato “forgiato”, per cui non ci si spiega il senso di questa frase, né ci si spiega come mai Margherite, che ha sentito tutto il discorso, non si faccia domande e dia anzi il suo consenso perché Eric uccida prima lei e poi Matilde, per cui fino a poco prima era disposta a sacrificarsi (in riferimento a quando la strega stordisce Matilde, e Margherite le si para davanti, dicendole “prendi me!”).

Ultimo appunto: il momento in cui la strega svela il proprio piano ad Eric.
Comprendiamo le ragioni di trama per cui era necessario che la questione venisse detta “ad alta voce”, e come nelle migliori fiabe, c’è il momento in cui il cattivo spiega il proprio piano ai protagonisti increduli. Ma quella parte sfiora l’infodump, dato che la strega non aveva realmente motivo di illustrare quali fossero le sue intenzioni, se non quello di illustrarle ai lettori.
La strega avrebbe potuto non dire assolutamente niente e limitarsi a svelare il segreto dell’amore di Margherite, senza dilungarsi sulla questione del forgiare il cuore, che poteva magari venire spiegata tramite una sua introspezione.


GRADIMENTO PERSONALE

Commento di Skycendre: La storia mi ha coinvolta dalle prime righe dato che sei stata molto brava a ricreare la giusta atmosfera tramite i dialoghi e le descrizioni.
Non ho apprezzato particolarmente la fragilità ingenua di Margherite; non sono molto appassionata di nobili principesse da salvare, mentre invece mi è piaciuta la determinazione molto femminile di Matilde, disposta a tutto per salvare colei che ama.
In particolare, ho amato lo spirito infiammato di Eric e il distaccato cinismo della strega, di cui avrei gradito conoscere il nome, ma forse è meglio così. Dopotutto stiamo parlando della Strega dei Segreti, ed è quindi giusto che il suo nome rimanga avvolto nel mistero.
Bellissime, davvero bellissime alcune descrizioni. Il passaggio in cui viene mostrato Eric con il mantello rosso, sporco del sangue nero dei troll, mi è piaciuto immensamente, e complimenti anche per come hai gestito la questione dei segreti e il colpo di scena dell’amore tra le due ragazze.
Soprattutto per il realismo del fatto che la principessa e la sua dama di compagnia sviluppino del tenero tra di loro, dato che condividono ogni aspetto del loro quotidiano.
Un vero peccato per il finale, che risente secondo me principalmente della brevità descrittiva, ma comunque complimenti e grazie per questa piccola storia che ho avuto molto piacere a leggere.

Commento di EpsylonEmme: Dopo le prime righe della storia, non ti nasconderò che ho storto un po’ il naso. La dinamica della strega cattiva che rapisce la principessa per tenere sotto scacco l’eroe mi è sembrata di primo impatto un po’ troppo cliché, ma durante la narrazione sei riuscita a farmi ricredere.
La situazione è stata affrontata in maniera assolutamente originale e sei riuscita a creare la giusta atmosfera di interesse e tensione che mi ha accompagnato fino alla fine della lettura, reinterpretando gli elementi classici della vicenda in modo che risultassero appassionanti.
Il modo in cui la strega svela mano a mano la verità a Eric e il modo in cui il giovane reagisce mi sono risultati molto realistici ed è, a mio parere, proprio il rapporto madre-figlio/strega-eroe che tiene in piedi la narrazione.
Margherite e Matilde sono i personaggi che mi hanno convinto di meno, ma il modo in cui hai gestito la scoperta del reciproco sentimento d’amore mi è piaciuta molto; il momento in cui Eric coglie il loro scambio di sguardi e si rende conto della verità delle parole della strega è molto emozionante, e mentre leggevo ero completamente immersa nella narrazione.
La dinamica finale purtroppo mi ha lasciato confusa, ma è evidente che dietro ai fatti narrati ci sia un gran lavoro da parte tua. Credo che sistemando un po’ alcuni periodi, e scegliendo quali situazioni spiegare e quali lasciare all’interpretazione del lettore, riusciresti sicuramente a dare la giusta dose di mistero al finale, senza rischiare di dire troppo o troppo poco.
Bellissima la frase finale ad effetto, mi ha colpito molto e credo sia assolutamente in linea con il tema del contest.

Recensore Veterano
30/12/16, ore 12:08

Recensione premio per il contest "Le Storie Dimenticate" 1 su 2.

Ciao.
La scelta è stata ardua, ma alla fine ho optato per quella che la mia pancia mi ha indicato (inoltre, partecipo anche io al contest, anche se la storia sta navigando in cattive acque). Io son fatta così: se il titolo, o la trama, mi ispirano, non guardo neanche alle note, o al genere, mi ci butto e mi lascio guidare.
Certo, avendo un debole per le storie di stampo fantasy, e avendo già letto "Sacrificio" sapevo di andare a colpo sicuro. Sapevo che non sarei rimasta delusa, e infatti mi hai spiazzata.

Confesso che, non appena ho cominciato a leggere, ho pensato che si trattasse quasi del racconto di una nonna, o di una balia, alla bambina/principessa. Magari il prologo di un'avventura emozionante alla scoperta del misterioso segreto.
Quando però ho capito che la storia stava prendendo un'altra piega, son rimasta davvero esterrefatta. In positivo, ovviamente. Credo che, già dalle prime righe, sia evidente come tu sia stata ingrado di rispettare il tema del contest a cui la storia partecipa.
I segreti son la chiave di tutto, e questa storia è assolutamente grandiosa.


Nelle prime righe non puoi fare a meno di sperare che la vecchia strega lasci stare la povera principessa (ma al contempo, vorresti conoscerne il segreto misterioso di cui le due stanno parlando), ma proseguendo con la lettura,cominci a porti delle domande.
La strega è davvero cattiva, o anche la principessa ha un grosso scheletro nell'armadio?

I trolll sono davvero così cattivi, o c'è di più sotto la superficie?
Anche loro hanno dei sentimenti, delle famiglie...anche se diversi, se lasciati in pace, forse non si sarebbe giunti a tanto orrore e a delle morti prive di senso.

I segreti che hai pian piano snocciolato, le reazioni che hai saputo mostrare, rendendole credibili, mi hanno tenuta incollata allo schermo del tablet, facendomi divorare la storia.

Come ben sai, non sono amante delle Slash, o femslash, mai tuoi lavori mi piacciono. Sarà per la cura che pari nel creare personaggi e ambientazioni, per le loro emozioni a per il modo in cui mi mostri le loro relazioni... sarà quel che sarà, ma io le adoro.
Ho apprezzato le due ragazze e il loro amore che, purtroppo, non ha fatto a tempo a venire alla luce che è stato subito stroncato.
Davvero una unione triste (stavo facendo il tifo per loro). Mi piace però pensare che ciò che la vita ha diviso, la morte abbia riunito ♥.

Eric è uno splendido personaggio, mi ha fatto davvero moltissima tenerezza, e anche tanta tristezza: sfruttanto come pochi il ragazzo. Buono gentile e nobile il perfetto cavaliere.
All'inizio pensavo che l'avrei mal sopportato, invece l'ho trovato molto più complesso ed interessante di quanto non immaginassi.


Il finale è stato un qualcosa di inaspettato e struggente, mi hai lasciata a bocca spalancata.
Ai tempi pensai lo stesso per il contest "Fantasy Styles", ero certa avresti vinto, pur non avendo letto le altre storie. Ribadisco lo stesso per questa storia, una vera perla.
Ti auguro davvero un grandissimo "in bocca al lupo", perché questo lavoro è davvero splendido, molto curato e gestito in maniera esemplare.


Complimenti!

Alla prossima

Shera♥

Recensore Master
27/12/16, ore 21:44

Ciao ^^ Anch'io partecipo al contest e per curiosità sono passato a leggere. 
Devo farti i complimenti per il tuo stile: davvero fluido e scorrevole; è stato un piacere arrivare alla fine, e non solo per la trama. Il finale è stato inaspettato, originale e ad effetto. Scoprire che Matilde fosse il vero amore della principessa è stato un colpo di scena che mi è piaciuto, che evade dal solito finale alla principe azzurro che salva la situazione, e la scelta di scegliere il dovere all'amore, uccidendo appunto la dama di compagnia, ha sottolineato un aspetto più crudo ma realistico di epoche e regni fiabeschi: il senso dell'onore e, appunto, il dovere verso il proprio popolo. Un sovrano è il primo a doversi sacrificare contro il male, e la principessa è stata davvero pragmatica, anche nella scelta di sposare un nobile che lei non ama. Mi sono piaciuti molto i due personaggi femminili, a modo loro veri protagonisti della storia con il loro coraggio e amore, meno Eric, trascinato passivamente dagli eventi della trama e incapace di compiere il proprio dovere, nonostante la scusante del cuore infranto. La trovata del cuore da forgiare è stata interessante, l'ho trovata molto poetica, eppure un finale malvagio non mi sarebbe spiaciuto; questa però è una considerazione personale, che non pregiudica assolutamente l'opinione che mi sono fatto sulla storia: bella, innovativa e meritevole di stare sul podio, e lo dico con la consapevolezza che quella che ho scritto non può competere ^^
Concludo facendoti i miei più sentiti compimenti e sostenendo a gran voce che farò il tifo per questa storia. Alla prossima da
Spettro94
(Recensione modificata il 27/12/2016 - 09:46 pm)

Recensore Master
11/12/16, ore 15:41

Va bene che non erano tempi d'amore tra lo stesso sesso,ma almeno nelle favole/fiabe un lieto fine ci potrebbe essere! Mannaggia,comunque bella storia,non so come tu riesca a condensare il tutto in un sol capitolo,non avrai anche tu dei poteri magici? Grazie e ciao.

Recensore Veterano
06/12/16, ore 13:02

Ciao Najara! Eccomi qua!
Premesso che è sempre arduo delineare chiaramente un personaggio (figuriamoci quattro!) nello spazio di una oneshot, devo dire che hai fatto un ottimo lavoro: ognuno ha un proprio background, delle motivazioni e degli obiettivi.

Il prosieguo delle azioni è ben bilanciato, alternando azioni, discorsi e riflessioni. Il fatto di saltare le righe per suddividere le prospettive dei vari personaggi può essere una buona trovata, sopratutto per sottolineare i cambi nei punti di vista e focalizzare l'attenzione su qualcuno in particolare.

Ho trovato un solo (credo) errore: "La spada, rossa di sangue, stretta nel pugno, attorno a lui sono un mucchio di cadaveri.".
Poi, nella stessa frase, quel doppio/triplo inciso mi sembra un po' forzato, ma per il resto ottimo lavoro ^.^

Dovrei aver detto tutto.
A presto! ^.^