Recensioni per
Quando i Marowak piangono
di Gaia Bessie

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
18/09/21, ore 11:04

[Recensione premio per il contest "La Geografia del Buio" - 2/3]

Ciao Gaia, ed eccomi qui con la seconda recensione premio!
Stavolta ho fatto un bel viaggio indietro nel tempo, sia per quanto riguarda le storie da te scritte, sia per me che non ritornavo ad Alola da secoli.
Innanzitutto ti ringrazio per avermi parlato della tua voglia di tornare a scrivere in questo fandom, perché mi hai dato lo spunto per andare a vedere cosa avevi già scritto quassù in passato - è stata una piacevole sorpresa, e sono felice di essere approdato in questi lidi.
Anche se questa storia ha ormai cinque anni, e si vede come il tuo stile di scrittura sia evoluto da allora, si riconosce da subito la tua firma per l'estrema cura che metti nei dettagli. Dice il proverbio che il diavolo sta appunto nei dettagli - ma evidentemente anche tu devi avere un posto privilegiato tra di essi perché sei sempre capace di utilizzarli a tuo vantaggio e per costruire bellissime storie grazie ad essi.
Ancora una volta sono rimasto estasiato dal titolo che hai scelto (davvero, tu devi insegnarmi come dare bei titoli alle mie storie perché sono sempre il mio tallone d'Achille!): non so se questa leggenda sui Marowak che piangono solamente due volte nella vita sia stata presa da qualche fonte para-ufficiale o sia tutta di tuo pugno, ma mi è sembrata così vera e perfetta per nominare questa storia che ho deciso di farla anche mia. È stato un ottimo stratagemma con cui iniziare a bomba la tua storia, e il fatto che questa leggenda costituisca titolo, introduzione, inizio e fine del tuo testo la rende un cerchio perfetto e così funzionale che mi viene da piangere. Perché uno direbbe che nulla cambia, in questa circolarità e ritorno a quel Marowak che piange, o che addirittura si ha un passo indietro - perché non c'è alcun Marowak, alla fine, bensì un piccolo Cubone - ma tu hai reso quel cerchio una spirale di crescita e al tempo stesso ritorno all'origine, e tutto ciò è un capolavoro.
La tua scelta di Iridio come protagonista mi ha commosso, in quanto è un personaggio che ho adorato sia nei giochi che nell'anime, e mi è piaciuto il contrasto che hai creato fra lui e Lilya: per una volta, è lei quella più forte e risoluta, in un capovolgimento dei due personaggi che resta comunque estremamente IC e adatto al tema che hai voluto trattare. Da un lato il dolore per una Samina che non riconosce più suo figlio e si è persa del tutto, dopo l'arrivo delle Ultracreature; dall'altro, una Campionessa che resta lontana anni luce da Iridio, che un tempo avrebbe voluto ma ora è tardi e dunque nulla s'ha da fare, mai più. Ho rivisto nel tuo Iridio devastato da questi due avvenimenti un personaggio molto maturo, uno spirito lacerato al suo interno incapace di darsi risposte che combacia molto bene con una possibile crescita del personaggio che potrebbe esserci, se non fossimo sempre costretti a vedere questi soggetti imprigionati in un'età fanciullesca che tutto cristallizza.
Il viaggio di Iridio per tutto il mondo Pokémon, partendo da Poni dopo un consiglio di Rosso (ma allora parla!) è stata una bellissima occasione per "tornare a casa" in ciascuno dei luoghi da te nominati, un'ottimo stratagemma per mostrarci come tante storie diverse possano unirsi in piccole singolarità e nutrirsi a vicenda, le une con le altre. Soprattutto, ho letteralmente AMATO la tua scelta di Ceneride come luogo simbolo di Hoenn. Hoenn per me è casa, la adoro in ogni modo possibile e immaginabile e soprattuto amo Ceneride alla follia - così come sono pazzo di Adriano e Kyogre - per cui vederla nella tua storia è stato meraviglioso. Lo scambio di battute tra Sapphire e Iridio è perfetto, lei è perfetta ed è l'unica che riesce a far ridere di nuovo Iridio. Non penso sia un caso, dopotutto, che proprio partendo da Ceneride con la sua Grotta dei Tempi che è inizio di ogni cosa, Iridio cominci a comprendere a cosa serve davvero il viaggio che ha intrapreso. E non penso sia un caso nemmeno che Ceneride venga dopo Amarantopoli, che la caldera di un vulcano spento piena di acqua e tempeste e leggende segua una torre bruciata altrettanto leggendaria - in un gioco di opposti e distruzione che finiscono per dare nuova vita e propulsione ad un ragazzo che si sente perso e finito.
Potrei fermarmi a commentare ogni altro segmento della tua storia, ma scriverei un poema e questa recensione è già lunghissima, per cui mi limiterò a toccare ancora soltando il finale.
È stata una pugnalata, leggere di Iridio che trova quel piccolo Cubone abbandonato e lo culla tra le sue braccia, piangendo. Si tratta di una scena così bella e triste e sintomo di qualcosa che è finalmente cambiato in Iridio che ho pianto anch'io, nonché di un'ottima conclusione per questa storia. Finalmente Iridio ha trovato la sua libertà da Luna e da quella sofferenza, ha capito che ci sono altre priorità e proprio allora il sole sorge - e che splendida alba che sarà per questa nuova amicizia con Cubone (che poi, pokémon più perfetto per Iridio forse non c'è!).
Ti faccio i miei complimenti perché anche se è passato tanto tempo questa storia non è invecchiata di un giorno, restando fresca e apprezzabile come se appena scritta - e per questo finisce dritta tra le mie preferite. È anche la dimostrazione che la scrittura è qualcosa davvero di tuo, una capacità che hai sempre padroneggiato e il tempo ha solo aiutato a migliorare. Grazie per avermi regalato questo splendido viaggio in un fandom che amo, ne avevo bisogno.

A presto con la prossima e ultima recensione premio.
Un forte abbraccio,
Asmodeus.

Recensore Junior
03/01/17, ore 21:32

Premetto che io, a recensire, faccio proprio schifo. Quindi chiedo perdono, già da adesso.

Dato che siamo persone civili ed educate anche su un sito (?), le dovute presentazioni. Qui dentro io sono AuraNera_, "nome" un tantino deprimente, me ne rendo conto ^^". 
...rileggendo la frase sembro quasi una persona seria ed ampollosa. Non lo sono affatto, in realtà. Sono un po'... imbarazzente direi, ecco :DD
Tralasciamo.
Ti dirò che solitamente non cucco nel settore FanFiction Pokémon per quanto io adori i suddetti, per un piccolo problema chiamato "Non mi piace l'anime". Non più comunque. E raramente trovo qualcosa che mi ispiri.
Come questa storia invece ha fatto. Mi ha colpita subito già dal titolo, perché io ho sempre adorato la storia creata dietro Cubone e Marowak, credo da quando ho giocato a Verde Foglia. Tra parentesi, mamma Marowak mi aveva fatto prendere un infarto, perché avevo contato male i piani. Comunque la cosa dei due mi ha preso tantissimo e ora vedo un'immagine di Cubone e mi viene l'istintivo impulso di entrare nel computer e fargli le coccole, per quanto impossibile (ahimé).
Poi ho letto, nell'introduzione "i Marowak piangono anche ogni volta che ripensano alla mamma." e il cuore mi si è frantumato in un centinaio di pezzi.
Arrivata nello stesso punto nella storia, i pezzi sono diventati mille.
Il confronto Iridio-Cubone/Marowak regge perfettamente, o meglio, lo hai fatto reggere perfettamente. Tanto che m'è venuta voglia di coccolare anche Iridio. 
Non tanto per la pena d'amore che il protagonista prova per Luna (a proposito, la cosa dei nomi non mi ha dato nessun fastidio, anzi, mi hai quasi fatto contenta perché io tendo a fare la stassa cosa. Quindi non mi sento sola (?) ); tendo a assere un pochino... insensibile verso le storie d'amore. Ma i pezzi che narravano di Lylia e, soprattutto, di Samina mi hanno conquistata. E fatto a pezzetti al contempo. Quindi i miei complimenti, davvero.
Nonostante la mia sopracitata tendenza alla freddezza nei confronti delle storie d'amore (perché tendono ad essere ripetitive, tedianti e poco original), devo dire che anche in quel contesto la storia mi è piaciuta davvero tanto, anche perché hai nominato quasi tutte le regioni e un sacco di personaggi diversi, ripetendo degli stessi concetti senza renderli pressanti, il che non è scontato.
Ed infine si ritorna ad Alola, dove si scopre che Iridio ha lanciato l'orologio da qualche parte mentre volava (sperando non abbia procurato un bernoccolo a nessuno, ops), cosa che ho apprezzato senza un reale motivo, e si scopre rinato, anche se nemmeno lui sa bene come.
E quel povero cucciolo che piange nelle ossa della sua mamma e che cerca istintivamente un segno di vita quale il battito cardiaco è la punta di diamante e conclusione perfetta della storia. 

In breve, l'ho amata questa storia. In particolare le due frasi iniziali.
Concludo sperando di non averti annoiato, è venuta fuori una cosa abbastanza... bah. Ecco.
Mi scuso di nuovo e... ancora complimenti! :D

Aura_

Recensore Junior
30/12/16, ore 18:06

Buonasera Gaia Bessie, sono Morning Musume aka Momo e finalmente, qualcuno che ha scritto di quel dannato cinnamon roll da proteggere ad ogni costo che è Iridio! Giuro, quando ho aperto la storia mi si è riempito il cuore di gioia. Lo ho adorato come personaggio nel gioco, mi sta quasi più simpatico di sua sorella e dei suoi complessi (e della sua infedeltà çç) e, conoscendo questo fandom lercio in cui ci troviamo a scrivere, avevo quasi perso la speranza nel trovare una storia decente su di lui.

Il suo viaggio attraverso le regioni è reso come un viaggio spirituale, alla ricerca di sé stesso. Alla fine della storia canonica di Sun/Moon è ancora pieno di dubbi e di incertezze, dovute in parte al legame di dubbia natura con la madre e la sorella (che preferisce Malpi e Hapi a me, che le salvo sempre il culo, pff) e al suo primo amore, la nostra egregia protagonista, che nella versione italiana mi pare si chiami Selene, ma anche Luna è un nome carino.
Il suo viaggio si svolge intorno al tema del Marowak, metafora C A L Z A T I S S I M A per indicare il bambino che cresce e affronta le prime delusioni della vita; è un colpo di genio, lasciatelo dire, è difficile scrivere metaforecosì belle legate al mondo Pokémon e questa mi ha stupita tantissimo.
I personaggi che incontra durante il suo vagabondare sono anch'essi fonte di nuove riflessioni, avrei voluto vedere ampliate alcune di esse, che lo portano volta per volta a scoprire cosa lui voglia dalla vita.
Ormai tutte le persone che amava sembrano aver trovato la loro strada e lui si sente lasciato indietro, povero cucciolotto, e adesso deve trovare cosa vuole far lui nella vita.

In un certo senso avrei benedetto Dio, Buddha e Maometto se questa fosse stata una long, perché il materiale su cui scrivere esce letteralmente dalle fottute pareti, una storia solo su Iridio (al cui nome preferisco 1000 volte l'inglese Gladion).
Ma va bene così. Le varie sezioni sono brevi ed incalzanti, ma non mancano di esprimere in maniera concisa tutte le emozioni del personaggio al meglio.
Ci sono due errori di battitura, ma sono davvero sciocchezze.
Hai uno stile di scrittura semplice e corretto, molto appassionato nel descrivere anche i particolari più minuziosi, ti faccio i miei complimenti.

Forse il finale poteva essere più concludente, anche perché c'è una sensazione di vuoto alla fine, data la premessa di un viaggio che punta a un completamento.
Non so se il trovare un Marowak gli abbia ridonato la voglia di vivere, però sarei curiosa di sapere cosa succede quando lui rincontra Lillie o va a confessare i suoi sentimenti a Luna... Vedi tu come muoverti qui.

Finisco dicendo che ho adorato questa one-shot, andrò a proprorre i personaggi di Sole/Luna nella Lista Personaggi della sezione al più presto. Ancora complimenti.

Ad sublimia.
Momo

Recensore Veterano
29/12/16, ore 18:12

D'accordo, ora cercherò di mantenere saldo nella mente il mio obiettivo di recensire seriamente al meglio delle mie possibilità (non ci sperare troppo, a momenti ero già bella che andata nel leggere "Iridio" e "accenni OriginShipping", ma sorvoliamo).
Partiamo dal presupposto che si sentiva il bisogno di una fanfiction su Iridio perché, andiamo, chi non ama quel ragazzo? Proverò a spiegare tutto quello che mi è piaciuto di questa storia, ma sarà difficile visto che...beh, mi è piaciuto praticamente tutto. Ma andiamo con ordine.
La metafora del Marowak che piange, innanzitutto. L'ho trovata subito splendida e struggente, tanto che anche presa da sola sarebbe riuscita ad emozionarmi. Marowak, già di suo, è un Pokémon con una storia davvero triste, e aggiunto a una descrizione simile...beh, il mio cuoricino è debole a queste cose.
I rapporti familiari sono sempre quelli che mi intrigano e mi emozionano di più, in quasi ogni opera, e amo come viene trattato qui anche il rapporto di Iridio con la madre e la sorella; perché si vede che, nonostante tutto ciò che è successo, Iridio è molto legato non solo a Lylia ma anche a Samina, tanto da piangere come un piccolo Cubone a cui manca la mamma.
E il tutto si unisce alla storia di Luna (mi piace particolarmente questo nome, chissà perché), che nonostante sia l'Allenatrice più forte ha ancora gli incubi la notte e teme le Ultracreature che è riuscita a domare. E il viaggio di Iridio per dimenticarla, lungo tutte le vecchie regioni, quasi a ripercorrere tutti i viaggi fatti fin'ora (forse è un'idea mia, ma mi piace vederla così ^^); viaggio che diventa, poi, una ricerca di se stesso più che un modo per dimenticare.
Mi è piaciuto molto l'incontro con Argento, che ne ha passate tante anche prima di lui ed è maturato ma è sempre più deciso, tanto da dargli la forza di continuare a combattere - e i riferimenti ad Hau (il mio dolcissimo Hau), che con quei suoi sorrisi forse è una presenza più forte e calorosa per Luna. Si aggiunge il fatto che immaginarmelo più adulto, bello alto e con le braccia abbronzate...non so, è una gran bella immagine :')
Inutile dire come mi abbiano fatto sorridere gli accenni su Rocco e Adriano (li amo alla follia, c'è poco da fare) e l'incontro, tenerissimo, con Vera - sono abituata ai nomi italiani del videogioco, perciò perdonami se uso quelli ^^"
L'ultimo, poi, con Anita che aspetta il suo N e in cui alla fine è lui che dà un consiglio a lei: "forse devi andare tu da lui, per una volta".
Il finale con il cucciolo di Cubone è stato il colpo di grazia; è dolcissimo e malinconico allo stesso tempo, e lascia una porta aperta - perché forse tornerà da Luna, forse no, ma l'importante è andare avanti per la propria strada.
E nulla, probabilmente potrei dire altro ancora ma non penso di esserne in grado, quindi chiuderò qui. E, damn, prima di dimenticarmi, lungo la lettura avevo incontrato qualche piccolo errore di battitura qua e là (nulla di troppo grave, ma preferisco avvertire comunque ^^).
Ciao ciao!