Oddio, questo capitolo è bellissimo.
Davvero, la tua storia mi sta piacendo davvero tanto. È scritta in modo semplice ma parla di emozioni forti, e parla direttamente al cuore. È dolce ma allo stesso tempo è angst. E io amo questa combinazione.
Lo stile e la grammatica non sono immacolati, ma le parole che usi, l'atmosfera che crei, i dialoghi... tutto ha una grande forza comunicativa.
Ed è davvero bello immergersi in questo mondo che hai creato.
Mi piace anche il modo in cui imposti i capitoli, brevi ma incisivi. La trama non va avanti con troppa velocità, ma procedi per piccoli passi, sviluppi la storia in modo delicato, creando un insieme di piccoli assaggi, ognuno dei quali dolce, leggero e assolutamente godibile per il lettore.
A parte questo, mi piace il contrasto con il primo capitolo, dove Yuri riflette sull'inutilità dei suoi "poteri". In questo terzo capitolo, invece, è come se le sue capacità innate trovassero uno scopo: usa il fuoco per scaldare Otabek, il cestino di ghiaccio per raccogliere i frutti i bosco... (inoltre, mi piacciono un sacco questi piccoli dettagli!)
Poi, Otabek che se ne va perché crede che sia stato tutto un sogno, è un'idea coerente e perfettamente credibile. E, di conseguenza, Yuri che ci rimane così tanto male mi ha spezzato il cuore. E anche questa, secondo me, non è stata una reazione campata in aria, non è stato solo un pretesto per inserire un abbraccio, un contatto fisico. No, per me anche questa reazione di Yuri, che a una prima impressione potrebbe sembrare esagerata, è invece del tutto credibile. Anche perché ti sei curata di spiegarla per bene.
Ovviamente, ci sono alcuni punti non risolti che non vedo l'ora vengano svelati (soprattutto questo: anche la sua stessa nascita aveva rovinato tutto).
La profonda solitudine di Yuri mi ha colpito profondamente, così come ha colpito Otabek. Spero che quest'ultimo non verrà mai meno alla sua promessa.
Ti faccio davvero i miei complimenti per questa storia, mi sta piacendo davvero molto!
A prestissimo!
Silvar |