Recensioni per
Mare d'inverno
di Nirvana_04

Questa storia ha ottenuto 15 recensioni.
Positive : 15
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
13/03/20, ore 22:26

Ciao! Wow, devo dire che mi aspettavo non so per quale motivo una storia romantica "semplice" e tranquilla, non so neanche io perché, non ho mai letto l'estratto di questa storia, ma semplicemente per il titolo. Non so perché mi desse questa idea, una storia d'amore magari un po' tormentata, ma comunque a lieto fine. Mi sono completamente sbagliata e mi sono ritrovata ad immergermi in una storia bella potente in cui il tema fondamentale è il lutto (e il lutto è un po' il tema ormai costante delle mie storie, soprattutto adesso che è morto il mio personaggio preferito in assoluto e vivo il lutto da circa tre mesi). Non tratti il lutto in maniera stereotipata, non me lo sarei infatti mai aspettata da te, c'è innovazione e maturità come è giusto che sia. Durante la lettura si sente "una cappa" di tristezza e di continuo soffocamento, mi sembrava allo stesso tempo di vedere un film, l'inizio con i colori scuri e un protagonista sempre silenzioso che non vive, ma sopravvive. E se vive, vive dentro una bolla in cui nessuno può entrare, perché la bolla è lei e tutta la sua vita è lei, ogni cosa la vive attraverso di lei. C'è molto introspettivismo, qualcosa che io amo visceralmente, e tutte le scene con Sam sono dolci e strazianti al tempo stesso. Un fantasma che mi ha ricordato "Mine vaganti", in cui (in questa famiglia numerosa) la nonna vive costantemente tutta la sua vita con il fantasma del suo vero amore, si sveglia costantemente con lui vicino a lei. "È un amore bellissimo, ma insopportabile." Un concetto di un regista profondo come Ozpetek che ho ritrovato perfetto qui da te. Ho visto poi, se non ho visto male, che è una storia di tre anni fa, complimenti ancora di più. Matura da sempre, con una scrittura fluida, sei padrona da sempre delle parole. Bellissimo, dai anche un messaggio di speranza nella parte conclusiva. 
Sono molto felice di averti letto di nuovo :)
A presto! 

Recensore Veterano
11/03/19, ore 13:39

Recensione premio per il contest 'In viaggio'

Ciao Nirvana ^^
intanto mi scuso per il ritardo con cui passo a recensire ma ora sono qui.
Tra le storie che mi avevi segnalato per le recensioni premio c'era questa che mi ha colpito, ancor prima di leggerla, per il titolo. Amo il mare, ma d'inverno trovo che sia uno spettacolo meraviglioso e che sia in grado di regalare sensazioni ed emozioni molto forti. 
Hai uno stile molto descrittivo ma che non stanca mai il lettore, anzi è molto evocativo e in grado di farti piombare direttamente dentro alla storia, come se la stessi vivendo tu in prima persona. Un'altro elemento che mi ha fatto apprezzare tanto questo tuo racconto è l'introspezione. Non nascondo che è il mio genere preferito e qui, nella tua storia, l'hai gestito in maniera perfetta. Ogni gesto, parola e pensiero del protagonista arrivano in maniera così vivida che non puoi fare a meno di provare empatia nei confronti di Chris. 
E veniamo proprio ai personaggi.
Chris è chiuso nel suo dolore, non riesce a superare la morte della sua amata e probabilmente convinto di non poter fare altro se non andare sempre più a fondo. Poi tutto cambia, comprende che la sua vita deve andare avanti e deve uscire da quel tunnel in cui è entrato anche per lei. Si rende conto che deve smettere di tenerla legata a sé, anche solo in un ricordo, e lasciarla libera. E quando lo fa torna a sorridere, a scherzare con i vecchi amici e, perché no, magari riesce anche a pensare di potersi rifare una vita con qualcun' altro, prima o poi.
Il personaggio di Sam mi è piaciuto moltissimo. Nonostante venga descritta solo tramite i ricordi di Chris, ci si fa di lei un'idea chiara e ben precisa. In confronto a lui è uno spirito libero, non ha paura di vivere avventure, di buttarsi in imprese di cui non si conosce l'esito, e proprio per questo è un personaggio positivo, che alleggerisce lo spirito e ti fa vedere la vita con occhi meno spaventati, ed è questo che tanto mi è piaciuto di lei.
Forse poi, in un periodo faticoso anche per me personalmente, mi ha toccato in modo particolare anche per questo motivo. 
Una storia, la tua, che trasmette molto: sensazioni contrastanti ma che confluiscono poi in un finale malinconico ma che lascia ben sperare. 
Mi è piaciuta moltissimo, davvero complimenti.
A presto
Emy
 

Recensore Master
08/08/18, ore 01:33

Ciao!
Dovrei chiedere scusa almeno 1000 volte per il ritardo, purtroppo. Ho avuto vari problemi...
Ad ogni modo, in questa one-shot mi ha colpito subito la dolcezza, la tenerezza e la drammaticità che caratterizzano il tuo stile: è introspettivo, senza mai essere enfatico o estenuante. Bene.
Poi, dicono che il lutto abbia cinque fasi. La prima è quella dello shock, poi la negazione... Il tuo protagonista sembra essere investito da tutte queste fasi, senza mai riuscire ad anestetizzare totalmente il dolore. Sembra intrappolato in un'esistenza che non è la sua, che non gli appartiene. Sam è una costante nella storia; è la grande presenza/assenza, è una giovane donna strappata alla vita. La sua presenza sembra essere troppo ingombrante e opprimente per per permettere al protagonista di andare avanti, di superare il lutto. Ciò che ho apprezzato di più è senz'altro l'introspezione dei personaggi, molto, molto accurata.

Alla prossima,
d a k o t a

Recensore Veterano
30/04/18, ore 12:37

Wow, la tua oneshot mi ha davvero colpita, per tanti aspetti diversi!
Prima di tutto credo che tu abbia descritto il lutto di Chris in maniera molto realistica, triste ma senza scadere in una drammaticità che sa di finzione. Di certo non è un argomento semplice, eppure l'hai gestito bene.
Mi piace come hai strutturato la narrazione, c'è come un crescendo di tensione: hai sfruttato bene i flashback intervallandoli al presente, costruendo una climax che raggiunge l'apice con la rivelazione del modo in cui Sam se n'è andata. L'hai anche "anticipata" attraverso la reazione di Chris quando Annie menziona trakking e cavalli, e ho apprezzato: questi dettagli mi piacciono molto.
Anche le descrizioni sono fatte bene, per nulla pesanti e sempre funzionali.
La caratterizzazione di Chris mi è piaciuta molto: sei brava a descrivere le sue emozioni tramite i suoi gesti e i comportamenti. Il viaggio che fa non è solo fisico, ma anche emotivo, e la conclusione con una piccola nota di speranza mi sembra davvero azzeccata.
Che dire, davvero non ho critiche da farti: il testo e lo stile sono curati, si vede che ci hai speso del tempo.
Brava e alla prossima :)

Recensore Master
26/04/18, ore 21:43

Ciao, stavolta per lo scambio a catena mi sono buttata sul Romantico. Non avevo prestato molta attenzione all'introduzione per non "spoilerarmi", forse avevo letto la prima riga, o anche avendola letta tutta era stato qualche giorno fa e non ricordavo. Fatto sta che non mi aspettavo questo turbine di emozioni.
Non che sia una cosa negativa, anzi. Trovo che tu abbia descritto veramente bene il dolore che si prova nel perdere chi amiamo, nel perdere la persona che hai eletto a più importante della tua vita. Il tuo punto di riferimento per tutto, quella che rivedi in ogni passo, in ogni volto, a cui i tuoi pensieri vanno continuamente.
Tutto ciò l'hai reso davvero molto bene.
Ho sorriso leggendo i tenerissimi ricordi dei due, teneri alcuni passionali altri. Tutti squisitamente romantici, divertenti, bellissimi.
Ho sofferto con Chris nel ricordare Sam, nel rimpiangerla. Nel vivere il suo trauma.
Trauma che sono contenta sia riuscito ad affrontare. Sono stata felice di vedere che ha un buon amico su cui contare, Matt. Davvero un bel personaggio, lui: sensibile al punto giusto, ma schietto. Non addolcisce i toni, ti dice apertamente ciò che pensa.
Hai costruito, a mio parere, una bellissima storia di amore, memoria e rinascita. Il racconto di un'anima legata al passato che, finalmente, riesce ad aprire uno spiraglio d'entrata al presente.
Ho trovato molto toccante, poetico, il parallelo tra la liberazione delle tartarughe e quella del protagonista dal fantasma che lo tormenta.
Per quanto riguarda la parte formale, ti segnalo i soliti refusi infami che permangono nonostante tutte le riletture (pochissimi, comunque!):
-"Senza rendersene [contro] si era nuovamente dissociato dal suo lavoro."
-"Christopher chiuse gli occhi e la sentì[,] camminare in punta di piedi sul freddo pavimento, con la sua camicia di flanella addosso e un cucchiaio pieno di gelato pendente dalla bocca." -> qui non sono completamente certa che sia un errore, ma quella virgola mi ha stonato. Non so, giudica tu.
-“Chirs…” (terzultimo paragrafo)
Parlando dello stile, poetico ed elevato come sempre. Ti faccio solo una notazione, ma non è un errore, è una questione di gusto personale. L'uso di "ella", anche abbastanza ripetuto, mi ha stonato, sarà che non lo trovo praticamente mai usato. L'insegnante del liceo ci disse che, pur teoricamente corretto, consigliava di evitarlo. Ma questo è solo il mio gusto.
Detto ciò, ti rinnovo i complimenti per l'ottimo racconto. Davvero brava!
Ti devo ancora una recensione, quindi mi risentirai molto presto :')
Alla prossima!
Mari

Recensore Master
11/11/17, ore 18:02

eccomi....
non c'è nulla da fare, le tue originali spiazano...
come ieri, t'immedesimi, leggi a un terzo della velocità per cogliere ogni sfumatura....

tutti pregi che come ieri mi fanno sorpassare i lievi, a mio parere difetti, come la lunghezza, ma ci sta, il discorso fila perfettamente e forse spezzare non avrebbe reso, ti devo fare i complimenti

Daphne

Recensore Master
17/10/17, ore 11:47

Recensione premio 1/3 per il primo posto nel contest "Echi dell'Occulto"

Eee ... rieccomi.
Poco a poco, mi sto rimettendo in carreggiata.
Come sempre, il tuo stile sembra costruito appositamente per colpire il lettore nelle corde più profonde del suo animo.
E, come sempre, non posso che rimanere sorpresa di fronte alla naturale capacità suggestiva che le tue descrizioni riescono a dare.
Questo racconto, seppure breve, riesce a rendere perfettamente lo struggimento e la perdita di un lutto.
La magnifica introspezione schematizza in semplici concetti ciò che ogni persona al mondo ha provato, o proverà, almeno una volta.
Veramente una bellissima storia.

Teoth

Recensore Master
18/09/17, ore 11:21

E la mia scelta è ricaduta su questa storia. Io... Sono commossa. In questa storia, in ogni riga di questa storia hai espresso benissimo il tormento di chris oer aver perso sam... Ed io direi che ci sta, in fondo le è morta davanti. Ho provato una stretta al cuore per tutta la storia.
Ma alla fine il nostro chris- grazie al suo amico matt - riesce ad accettare il lutto riesce ad andare avanti e lo fa rimettendo nell'oceano la caretta.
Mi piace il finale aperto dove mostri il contenuto della "lettera" che chris lascia ad annie.
A presto.

Nuovo recensore
06/09/17, ore 18:07

Recensione premio per la seconda classificata al contest “Sette Colori - II edizione”


Il costante dolore del lutto e l'incapacità di superarlo e andare avanti caratterizzano questa storia dalla prima all'ultima parola.
Da una parte c'è Christopher, o meglio, Chris, personaggio ben costruito e decisamente tridimensionale, quasi vivo e reale - esistono infiniti Chris al mondo, purtroppo - capace di trascinare con sé il lettore nel suo dolore facendoglielo sentire come proprio. E qui chapeau a te, perché anche solo raccontare temi del genere non è semplice, figuriamoci poi riuscire a far vivere le scene al lettore!
Dall'altra parte, invece, c'è Sam.
Sam che non lo abbandona mai, presenzaindispensabile all'interno della storia per far capire il suo rapporto con Chris: un amore totalizzante e perduto, che però non si arrende nemmeno davanti alla morte - e qui mi collego ad Annie, personaggio ben inserito ma poco utile. 
Chris non riesce ad andare avanti, e nemmeno il palese interesse di Annie riesce a svegliarlo dal continuo torpore nel quale ha deciso di cadere - più che comprensibile - fino all'arrivo dei suoi vecchi amici.
Due anni ed oltre di solitudine sembrano pochi, ma per lui non è così e di certo la presenza di Sam non lo aiuta; per fortuna e prima che possa commettere qualche tipo di sciocchezza, arrivano loro (e le carette) a smuoverlo un po' dall'abisso fatto di ricordi nel quale era scivolato.
Perdere la persona amata non è mai facile da accettare - superarlo, poi, è impossibile -, ma grazie ai suoi amici, Chris sembra essere sulla buona strada. 
Chissà se riuscirà davvero ad offrire quel caffé ad Annie...

Una storia ben scritta e pensata, dunque, dove sono presenti solo alcuni errorini sicuramente di distrazione: lazzo al posto di lazo e un paio di maiuscole dimenticate - poche cose, rispetto alla lunghezza del racconto, ma che non intaccano affatto la scorrevolezza della storia. 
(Recensione modificata il 06/09/2017 - 06:08 pm)

Recensore Master
12/04/17, ore 15:51

Prima recensione premio per il contest: "È una storia sai…"

La tua storia parla del lutto, di come si affronti o non si affronti e parla di Sam, questa bellissima ragazza il cui spirito popola l'intera storia.
Amo il tuo stile di scrittura, la tua attenzione ai dettagli, ai colori, ai profumi, il tuo lessico curato, le tue frasi assolutamente calibrate, il ritmo perfettamente in tono con la storia.
E poi ho apprezzato la storia, ha un modo tutto suo di prenderti per la gola, di farti sentire la mancanza di Sam, di farti percepire la sua luce ciò, e qui sta la grandezza della storia, attraverso Chris che non riesce a lasciarla andare, che la trattiene e la vede accanto a sé in ogni istante del giorno e della notte, che si punisce con una vita vuota e grigia perché il sole, la luce, la vita stessa non possono più appartenergli, non ora che ha perso lei. E poi il finale, perfetto, questo rendersi conto che deve lasciarla andare, che proprio tornando a vivere accoglierà il dono che lei gli ha fatto nel poco tempo che hanno avuto a disposizione: aprirgli gli occhi alle bellezze del mondo. Rinunciarvi sarebbe punire lei, non rispettare ciò che lei era, farla soffrire.
Bella storia e ottima realizzazione. Complimenti.

Recensore Master
15/03/17, ore 14:50

Ed accomi a recensire anche qui.
Una storia struggente, un amore perduto per sempre.
Chris che scappa nel paesello sperduto per dimenticare Sam, ma non fa altro che ricordarla continuamente, in un loop perverso che gli impedisce qualsiasi altro pensiero.
Sam amava il mare, Sam forse ERA il mare stesso, l'acqua, la vita, la gioia di vivere, di trovare piacere anche nelle più piccole abitudini quotidiane.
Ciò che la rendeva speciale era proprio questo suo appettito per tutto, questa sua trasparenza da acqua cristallina.
Era una nereide, scappata fuori dal mare per Chris, che non a caso ne ritrova l'essenza proprio nel mare.
Dopo lo struggimento arriva però la catarsi, rappresentata simbolicamente dal lasciare andare le testuggini verso il loro destino, così come il protagonista deve lasciare andare il fantasma di sam verso il mare e ricominciare da capo.
Una storia molto bella e come sempre scritta benissimo, complimenti.

Recensore Master
10/03/17, ore 22:23

Un lutto mai elaborato sa essere invalidante, per chi lo prova, come se si trattasse di una malattia. In termini giuridici conosciamo infatti il cd "danno parentale", che viene monetizzato... sempre che il dolore possa tramutarsi in soldi, in fin dei conti.
Chris non vuole uscire dalla spessa coltre scura del suo dolore. Sam non è ancora perduta, per lui: continua a "viverla" non solo nel ricordo, ma quasi fisicamente, proprio come se fosse ancora viva. Lui la sente, la ascolta, la osserva. Lei è sempre lì, con lui e per lui, come se non avesse oltrepassato una porta che ormai dovrebbe essere sigillata per sempre.
La vita scorre incessante, ma Chris non vuole farne parte. Lavora svogliato, trascina i suoi giorni in una città che non gli appartiene. Pure nei piccoli gesti egli si autoesclude: mangia da solo e nemmeno si presenta alla nuova collega di lavoro.
I vecchi amici, "vecchi" perché fanno parte di un'altra vita, faticano ad interagire con lui. Solo alla fine riescono a rassicurarlo: non vogliono strapparlo al ricordo, né imporre paletti al suo dolore. Vogliono solo fargli sapere di esserci.
Non lo so se Chris vuole ricominciare veramente a vivere, anche se la chiusa della tua storia pare quasi che voglia sottintendere questo.
Vuole forse illudersi che per lui sia possibile? Vuole illudere gli amici e la nuova collega?
Oppure vuole, con tutte le sue forze, imparare a convivere con il dolore, accettando che quella porta, tra lui e Sam, si sia definitivamente chiusa e sigillata?
Questo non possiamo saperlo, anche se in un certo senso è consolante non sapere quanto un lutto possa essere esteso, nel corso della nostra vita.
La tua storia mi ha regalato tutta una serie di riflessioni, facendo ricordare pure a me i dolori (miei personali delle mie personali perdite) di tutta una vita. Non posso che complimentarmi con te, per questa splendida prova, così intensa e triste ma anche così bella e vera.
Chapeau,
Lou
 
(Recensione modificata il 10/03/2017 - 10:24 pm)

Recensore Veterano
21/02/17, ore 16:32

Come promesso, eccomi qui a rilasciare la mia recensione a questo racconto che mi ha lasciato emotivamente sconvolto, ma in positivo. Mi piace avere il tempo non solo per scrivere, ma anche per leggere questi racconti che si rivelano come un'esperienza di vita. La maggior parte dei racconti che ho postato qui sul sito, tra i quali quelli che hai recensito sia come giudice che come lettore, rientrano in questa categoria - esperienza di vita -, e il tuo racconto è il risultato che vorrei raggiungere con i miei, ma che, per quanto mi sforzi e nonostante qualche volta ci sia andato molto vicino, non ho ancora raggiunto. Diciamo che mi fa piacere, perché questo avvicinarsi ma non tagliare il traguardo mi stimola a migliorare sempre più, ma un po' mi dispiace anche, perché scrivendo avendo bene in mente chi dovrebbe sul grande o piccolo schermo o a teatro - data l'abbondanza di dialoghi e la minima azione, direi che si possono adattare a entrambi questi mezzi di comunicazione, al limite con alcune piccole modifiche - e visto quanto siano dotate di talento le interpreti alle quali penso - Isabelle Huppert e Heather Tom, alle quali, non a caso, ho dato l'appellativo di 'divine' -, vorrei rendere la mia visione chiara e precisa ai lettori, ma non sempre ci riesco. Un'altra differenza tra i miei i racconti e questo è la proprietà di linguaggio e, soprattutto, il bagaglio culturale e il vocabolario: nel tuo caso, tutto messo in bella evidenza, nel mio caso da migliorare e arricchire. Non sono mai stato uno studente modello e interessato, preferendo sin dai tempi dell'infanzia fare quel tanto che basti per non avere problemi, quindi può essere per questo che non conosco molte cose - e se a questo dato aggiungo l'assenza di esperienze di vita, comprese quelle che fa ogni normale adolescente o ventenne, è già tanto se i miei racconti risultano in qualche modo realistici! -. È stata una scelta sbagliata, quella di accontentarsi, ma ha comunque portato i suoi bei risultati, qualche volta, quindi non me ne pento più di tanto. Ritorno al tuo racconto, perché sennò sembra che parli solo di me e non mi piace dare questa impressione: va bene farlo, ma non voglio sfociare nella superbia. Parliamo dei protagonisti. Il ragazzo si sente privo di scopi, non prova alcun piacere nel suo lavoro o nel fare nuove conoscenze o, peggio, di passare il tempo con gli amici di una vita: si sente combattuto tra il provare ad andare avanti e il restare ancorato ai ricordi e a quei piccoli momenti vissuti con la ragazza, la quale è sempre lì, una presenza costante e a tratti soffocante, che pare volerlo tenere sotto scatto ma che in realtà vorrebbe lasciarlo andare. Non c'è un vero e proprio lieto fine, vero, però potrebbe aversi in futuro, grazie ad una risposta a quel biglietto, una sorta di rinascita spirituale dopo un lungo momento di buio interiore. L'ho gradito molto e non ci avrei pensato subito, fossi stato al tuo posto: non ho una visione così positiva dell'esistenza umana, come avrai potuto notare leggendo alcuni dei miei racconti, e ritengo che a volte si debba semplicemente staccare la spina e lasciarsi andare. Ammetto che l'avrei fatto morire, magari nel mare, cullato dalle onde, dopo aver passato quella giornata con i suoi amici, così da allietare le sue sofferenze. Beh, per farla breve, mi ha ricordato molte delle mie protagoniste, solo rese molte volte meglio di quanto ci riesca io. Mi piacciono molto questi continui cambi temporali, salti dal passato al presente e dal presente al passato, questo mescolamento all'interno della stessa trama, e nel tuo racconto sono resi alla perfezione: ho precise immagini mentali di ieri e di oggi, molto nitide, molto buone per un film indipendente a basso budget, quelle piccole perle che possono diventare grandi. Sì, vorrei davvero avere il tuo vocabolario, così ricco di sfumature e mai banale, neppure per le descrivere le più banali delle azioni che si fanno quotidianamente. Ultima nota: al di là della perfetta descrizione della morte della ragazza per la quale ho pianto - te lo giuro: mi hai tolto il fiato, perché l'hai scritta così bene che mi è sembrato di essere lì, come muto spettatore di quegli istanti, con il braccio teso verso di lei, come a voler fare qualcosa, ma con i piedi ben piantati nella sabbia e le gambe piegate del tutto immobili, a fermare ogni intento -, i capelli bramati e le lentiggini e anche l'età della ragazza mi hanno riportato nella mente - guarda caso - Isabelle Huppert ne "La dentellière" (1977), appena agli inizi della lunga e stupenda carriera, ma già unica, a suo agio davanti alla telecamera, perfetta e dotata di una carica sensuale e drammatica da fare invidia a molte altre attrici con, all'epoca, molta più esperienza di lei sulle spalle - personalmente, solo Liv Ullman e Vivien Leigh e Heather Tom, anche se in una soap opera è più difficile da far vedere (sai, i cliché...) reggono il confronto -. Che dire di più? Ho adorato il racconto e lo consiglierò ai miei amici senza dubbio; sai che ti sto invidiando e al tempo stesso sto pensando che potresti essere un'ottima spalla per una carriera breve ma intensa nel cinema; ho fatto ancora una volta pubblicità ai miei idoli (mai come in questi giorni ne ha bisogno!) e ho detto la mia, anche abbondantemente direi. Quindi, ti faccio i miei più sentiti e sinceri complimenti e ci si vede presto. ;-) :-)

Recensore Veterano
04/02/17, ore 21:39

Recensione premio per il primo posto nel contest "Steampunk Tendencies"

Ti ringrazio per avermi segnalato questa storia, è valsa veramente la pena leggerla: sei riuscita a trasportarmi in un viaggio meraviglioso ricco di emozioni e sensazioni, sei riuscita ad esprimere magnificamente i pensieri e i sentimenti di Christopher coinvolgendomi a tal punto da farmi immedesimare completamente in lui.
Il modo in cui hai descritto la totale apatia e piattezza della sua vita legata indissolubilmente al ricordo quasi morboso di Sam, tutto riporta a lei, tutto rimanda a lei e non riesce a staccarsi dall'immagine di lei, dalla sua voce e della sua vitalità che però pare essersi spenta con lei e portarsi via anche quella di Chris, è coinvolgente e trascinante. L'atmosfera grigia, triste e vuota che permea l'intera storia è ben descritta e quasi esasperata proprio per mostrare lo stato disperato in cui il ragazzo versa, aggrappato con tutto se stesso a qualcosa che non c'è più, ad un passato ormai perduto ma che continua ad amalgamarsi e intromettersi nel suo presente (con questa commistione continua tra presente e flaschback) e non gli permette di vivere. Non so dirti quanto io abbia accompagnato Chris in questo viaggio, quanto abbia sofferto con lui e come tu sia riuscita ad immergermi completamente in questo sprazzo di non-vita...Che, per fortuna, trova un lieto fine: Chris finalmente riesce a separarsi dal suo passato e riesce a tornare a vivere.

La delicatezza e la precisione con cui hai trattato il tema è disarmante, il tuo stile è molto evocative e coinvolgente, riesce ad adattarsi perfettamente alla situazione e la rappresenta al meglio.
Questa storia mi ha emozionata, catturata, trascinata e commossa.
Davvero tanti complimenti, è una storia bellissima, molto profonda, toccante e ben scritta.

Recensore Master
26/01/17, ore 17:41

Guarda: fossi in Annie me ne sarei uscito con un "ma v********o" grande quanto una casa, ma immagino che la faccenda sia soggettiva ^^
Cielo, questa storia ha una mole spaventosa: la lunghezza, quel senso di stasi, di sospensione nel vuoto, non l'hanno certo aiutata, tuttavia sono arrivato alla fine, anche perché più il climax, che onestamente pensavo fosse cupo, si avvicinava e più la storia prendeva calore e colore, abbandonando il grigiume della vita di Chris e della cittadina.
La storia è malinconica, triste, e nonostante l'epigolo sia una sorta di rinascita ci sarà sempre una cicatrice: la morte di Sam.
Erano due anime gemelle, affini: una piena di vitalità e l'altra che s'illumimava con la sua luce; la sua perdita ha fatto sprofondare per davvero il nostro Chris nel baratro più oscuro.
Si può ben dire che Sam fosse il sole e il protagonista la Terra che orbitava attorno ad esso, prima che quest'ultimo esplodesse, iniziando a trascinare il pianeta nella singolarità creatasi dal suo vuoto.
All'inizio avevo pensato che sarebbe morta con uno sport estremo, non cadendo da cavallo, ma il concetto non cambia, e tutta la storia ruota sul suo senso di vuoto, sui ricordi dolorosi e sulla sua ripresa, ad opera di tutto il bene, di tutta la luce che lei si è lasciata dietro, e a cui Chris si aggrapperà fino alla fine dei suoi giorni.
Devo dire che leggere al buio mi ha fatto immedesimare di più nello struggersi del protagonista, ma sarebbe andata bene lo stesso.
La storia mi è piaciuta, davvero valida e migliore della mia, sono sicuro che potrai ambire a un'ottima posizione nel contest; in bocca al lupo!
A presto!
Spettro94