Recensioni per
A Freak Show
di naisia
Anche in questo capitolo, la tensione irradiata dai terribili omicidi che hanno sconvolto Cornville si sviluppa parallela al progressivo delinearsi di ciò che attira, l’uno verso l’altro, in modo magnetico ed ineluttabile, Sh e John. Ma, per ora, prevale il lato oscuro di questa storia e l’espressione di ciò che provano i due protagonisti deve attendere. Sh, ora, deve pianificare e progettare insieme a John la strategia più efficace per arrivare alla soluzione del caso ed impedire così la fine atroce di altre possibili vittime. |
Ciao! |
Bentornata! Che dire.. Mi spiace che non sia (ancora) successo nulla di romantico tra Sherlock e John! Ormai, quando sono nella stessa stanza, la tensione sessuale si taglia con il coltello!! :)) |
Intanto, bentornata dalle selve buie ed abitate da esseri infidi e pericolosi; io, Sh, John e tutti gli altri, cittadini di Cornville compresi, ti aspettavamo. Riprendi, in questo capitolo, l'atmosfera, che avevamo gustato nel precedente, morbida e ricca di sensazioni diverse, che costruiscono una trama di stimoli troppo intriganti perché John, stremato dalla vita, ne esca indenne. Al centro di una tempesta emotiva, che contrasta con la calma ed il silenzio della roulotte in cui si trova, c'è, appunto, lui, ormai completamente travolto dagli eventi familiari ma, soprattutto, da quello che la vicinanza di Sh gli provoca (“…sensazione di calore alla bocca dello stomaco e quel formicolio sulla pelle…”). Un’eccitazione che tu descrivi efficacemente, un fatto evidente, insopprimibile, che colpisce il medico come un uragano. É come se affiorassero, prepotentemente, davanti a lui, tutti i modelli di una vita perfetta, da buon marito, da bravo medico, da futuro padre felice e tutti turbinassero, in un carosello infernale, travolgendolo e sconvolgendo quelle che, prima d'incontrare Sh, erano le sue certezze. O, meglio, sembravano le sue certezze, perché si sono rivelate false e vuote come i fondali del circo in cui la sua vita si è persa. Vicino a lui, rendi la presenza di Sh quasi evanescente, ridotta a pura sensazione ma estremamente seducente in quel suo avvicinarsi felino e in quell’accennare al suo nome, in un richiamo che, per John, sta diventando decisamente irresistibile. Ma, ecco il colpo di scena, che tu introduci, improvvisamente, con tre colpi alla porta con i quali rompi l’atmosfera magica che si era creata tra i due. Il prezioso vetro, perfetta rappresentazione del momento così intenso, si spezza; un bel paragone, questo, mi è piaciuto, anche perché dell’altro vetro compare, subito dopo, in quel bicchiere che Moriarty svuota con avidità, come a voler riaffermare la sua identità di predatore nei loro confronti. Ed ecco Jim e tutta la malignità che costituisce la sua aura: Sh diventa come di pietra, Joh vede scorrere istantaneamente, negli occhi della sua mente, immagini angoscianti, comprese quella di sua madre che lo coglie in fatto con il classico vasetto di marmellata , e questo particolare mi ha fatto proprio sorridere, nonostante il momento poco divertente. Ho trovato molto efficace quella specie di duello verbale che hai rappresentato tra Watson e Moriarty, entrambi evidentemente impegnati a rivendicare una specie di protezione su Sh e, certamente, il tipo d’interesse espresso dal direttore del circo è tale da far venire i brividi (“…c’è una persona in particolare che negli ultimi tempi è uscita dalla luce della mia guida...”). Ormai John si sente colto sul fatto, come appunto un bambino di fronte ad una cosa troppo appetitosa per ignorarla, ma in lui prende il sopravvento l’affetto che ha per il telepate. E ci fai intuire che è pronto a tutto. Un capitolo interessante, in cui si mescolano efficacemente dolcezza e tensione, cattiveria e le prime espressioni sottintese di un sentimento particolare, come quello tra il medico e Sh. Inoltre, non voglio trascurare la tua attenzione nei confronti dei principali personaggi che agiscono nel pieno rispetto delle caratteristiche IC di ognuno. |
Ciao! *-* |
E adesso qual è il loro problema? |
In questo capitolo, ma non è l'unico, hai confermato, in modo più ampio, la tua caratteristica capacità di trasmettere l'atmosfera che connota le varie scene mediante il farci osservare dei singoli particolari. Piccole cose, gesti o immagini apparentemente di scarsa rilevanza che, comunque, non sono scollegati e casuali, ma che fanno parte di un unico, suggestivo quadro. Qui siamo nella roulotte di Sh, in cui la tensione emotiva e fisica tra i due la fai manifestare attraverso, appunto, vari, a prima vista banali, particolari: la vestaglia di Sh che conferma, agli occhi ammirati di John, il fascino magnetico del telépate, la meticolosa preparazione del Matcha, accompagnata dalla scelta accurata persino delle tazze in cui versarlo...E poi c'è l'osservazione puntuale, una specie di cronaca in diretta, di tutto ciò che passa per la mente (e per il cuore) di John, di cui descrivi efficacemente la sfinita, disarmata apatia in cui lui si sente cadere soprattutto per quel che sta succedendo a casa sua (“…come se tutto il peso di quei giorni gli fosse piombato improvvisamente addosso…”). A ciò contrapponi il silenzio con cui lo accoglie Sh, e mi è piaciuto molto quel suo dedurlo e comprenderne la situazione emotiva. Uno Sh di cui hai concentrato l'essenza IC soprattutto in quel gesto, apparentemente banale, ma che a me richiama vari momenti delle Serie, nei quali il consulting usa quel modo di comunicare sia perché non ritiene necessario parlare sia per mascherare, in qualche modo, quello che potrebbe risultare imbarazzante ("...agitando la mano nella direzione del piccolo tavolo..."). Mi viene in mente lo stesso muovere nell'aria la mano, che comunque in quella scena impugna una pistola, con un atteggiamento che vorrebbe nascondere un certo impaccio, in TGG, ai bordi della piscina quando Sh ringrazia John per aver dimostrato di essere stato pronto a salvargli la vita di fronte a Moriarty. "Perché John": ci trasmetti la tensione tra i due, che si fa palpabile grazie all’incalzare, sempre più serrato, della domanda che Sh rivolge a John. Il colpo, che quest’ultimo sferra sul tavolo con la mano, segna una passaggio importante perchè comprendiamo che le difese di Watson si fanno sempre più labili. E, da come hai chiuso il capitolo, dubbi non dovremmo più averne sul fatto che i due hanno capito che, tra loro, non c’è solo un semplice incontro occasionale…Ben scritto, come al solito. |
ciao!! *--* |
Nooo... Non è possibile... Perché lo hai fatto finire proprio ora? Quanto tempo dovrò aspettare prima di leggere il prossimo capitolo? A questo punto sarebbe carino un premio di consolazione: voglio che facciano sesso sfrenato nella roulotte, ma temo che ci sarà l'ennesima fuga di John! 😞 |
Hey! Perdona l'assenza ma sto preparando la tesina di maturità, davvero uno strazio, mi spiace aver tardato tanto nel recensire. Come al solito non ti smentisci mai e riesci a gestire ogni singola situazione con una padronanza assoluta della scrittura, riesci ad esprimere ogni emozione e sentimento. La crisi che John sta affrontando sembra esplodere come un palloncino, se si poteva notare all'inizio, con la situazione del circo e via discorrendo, si può dire che il fatto che Sherlock sia sempre più "tra i piedi" scateni in lui una vera apocaliisse. Sarò totalmente sincera: non vedo l'ora della mia adorata scena Johnlock. Io amo il personaggio di Mary, nel senso che è uno dei miei personaggi preferiti femminili all'interno della serie, nel contempo è di ostacolo alla mia adorata OTP, quindi fai di lei ciò che desideri, non ti giudicherò, lo giuro! Aspetto con ansia di sapere chi è il pazzo colpevole e di vedere quei due fare le cosacce sporche! xD |
La crisi di John, che aveva iniziato apparentemente il suo progressivo esprimersi dallo spettacolo al circo, ora gli si è presentata in tutto il suo volto. É difficile stabilire quanta parte abbia Sh in questo, certamente lui rappresenta un fattore scatenante e presumo decisivo ma, come fai capire tu, il grande disagio di John è qualcosa che affonda le radici nel suo passato ed ora ha trovato una via per uscire allo scoperto. Sh, come dicevo prima, indubbiamente diventa il catalizzatore di questo stato d'animo, ormai è entrato nel cuore di John e l’ha illuminato perfino negli angoli più nascosti. Ora, in dubbio è tutto, dal concetto di famiglia felice a quello dell'effettivo rispetto del valore del coraggio militare, cose che sembrano diventare per lui solo delle colorate figurine da riporre in un album. Nient'altro. |
Questo capitolo è molto interessante! Mi spiace tanto per John, la sua è una situazione difficile. Sua moglie è incinta e lui dovrebbe essere al settimo cielo, invece sente che ha bisogno di altro, di una vita diversa, all'insegna del pericolo. Una vita che può offrirgli solo Sherlock Holmes! |
Ciao!!! 😛 |
Procedendo con la storia si può notare come l'arroganza di Sh sia sfumata, soprattutto nei confronti di Watson, nei confronti del quale il telèpate si mostra meno arrogante e desideroso di stargli vicino il più possibile, casi a parte. |
La tensione sessuale che c'è tra quei due patati sta raggiungendo livelli esponenziali!! Tra un po' prendo fuoco pure io che leggo!! Darei una testata a John con tutto il cuore !! Sherlock non aspetta altro che di essere sbattuto al muro e.. Ok, lasciamo stare... |