Recensioni per
Prato di Carta
di ItalianDork

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
09/04/17, ore 17:02

Recensione premio per il contest: Evocami col mio nome, ti svelerò i miei segreti
You're The First, My Last, My Everything, per la prima classificata  


Ecco, se volevi farmi piangere ci sei riuscita e contro ogni previsione.
Non avrei mai scelto una storia di ambientazione italiana, invece qui non ho trovato nessuno di quei cliché che mi fanno storcere il naso, ma solo un’infinita dolcezza che non è riuscita ad andar via neppure dopo aver letto il finale.
Ci sono sentimenti eterni e sentiti ugualmente da chiunque tenti di immedesimarsi con la sua sensibilità.
Quelli di una giovane madre che – essendo un normale essere umano, non una supereroina – all’inizio pensa di interrompere la gravidanza, idea normalissima a quell’età, con un fidanzato fuggitivo e senza denaro.
Poi però qualcosa le ha suggerito che doveva tenerla e in effetti pareva fosse stata ripagata.
Ha avuto un bambina magnifica intelligente e bellissima, e dopo sacrifici e pianti sulle bollette (capisco!) anche la fortuna sembra girarsi dalla sua parte.
Non ci sono dialoghi e non è un’introspettiva, vista la voce narrante eppure non c’è stato un secondo nel quale sia stata meno catturata, come se ascoltassi questa mamma e la sua bambina che commentano le scene del prossimo libro, invece delle solite favole della buonanotte.
Ero così persa in questo quadretto familiare, da essermi distratta dalle tue indicazioni… un po’ mi veniva anche a mente la vicenda vera della Rowling, visto che tutti la amiamo qui, poi ho risolto che invece quello che ho creduto di riconoscere è un modo di vivere che forse potremmo avere tutte noi.
Mi spiego: spero non si parli di tanta disgrazia, ma l’idea che la scrittura sia il centro della nostra espressione, il modo di porci verso il mondo con la nostra verità fino a farci dimenticare il resto, fa si che leggendo la storia di Marina ci sia qualcosa di nostro che ci porta ad immedesimarci con facilità.
E poi… ti ripeto non ci pensavo più.
Un dolore più grande è impensabile, il senso di colpa della nonna deve essere anche stato immenso.
Angelica (che bel nome!) è morta per inseguire una di quelle farfalline bianche che amava tanto.
Non so se sono io che ho voluto vederci un simbolo, visto che spesso la farfalla significa rinascita, o espressione della poesia.
Infatti, anche se pare impossibile, alla fine c’è una piccola tenera speranza.
La creatività di Marina la sta salvando, dandolo una via di fuga, perché può creare un mondo nuovo e bellissimo che sarà lo scenario dei giochi felici della figlioletta.
Mi hai lasciata con un groppo alla gola, ma anche felice di aver letto, sei davvero sempre delicata, come nella stori del contest.
Spero di trovarti ancora dalle mia parti, cara!
un bacio,
Setsy
 

Recensore Veterano
27/02/17, ore 18:37

Complimenti, mi hai quasi fatto piangere, e io non sono una che si emoziona facilmente.
È molto facile immedesimarsi nel personaggio di Marina: purtroppo nel mondo reale esistono molte donne nella sua stessa situazione, abbandonate dal proprio partner proprio quando questi dovrebbe mostrare il suo supporto più che mai. E poi pensare alla morte di una bambina così piccola, soprattutto in questo caso, quando lei è praticamente l'unica fonte di felicità di Marina, mi ha lasciato un nodo in gola; e il finale ha peggiorato tutto (o migliorato, dipende dai punti di vista).
Davvero complimenti.

P.S.: il pronome "sé", davanti a "stesso/a" non vuole l'accento.