Recensioni per
Tesi - Antitesi - Sintesi
di allonsy_sk

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
09/03/17, ore 15:45

Finalmente sono riuscita a recuperare anche questa one shot che giaceva tra le storie da leggere da un tempo indecente! Mi son detta che già che avevo appena letto qualcosa su Eurus in Brother Mine, potevo approfittarne e passare anche da qui. E sì, mi è piaciuta e forse ancora di più di quanto non mi sia piaciuta Eurus nell'altra storia. Questo per tutta una serie di ragioni che vado a spiegare. La prima è senza ombra di dubbio l'oggettività, fredda e calcolatrice, con cui Eurus percepisce il mondo. Tutto nasce dal non sapere cosa sia il dolore (ma anche rimorso, rimpianto e tutte le scale della paura, come conseguenza a esso) per poi far nascere una lunga sequenza in cui la bambina analizza un mondo che non capisce attraverso la sua mente evidentemente non del tutto sana. Se fosse fantascienza sorriderei, perché sarebbe vulcaniana al cento per cento e che nemmeno Mr Spock! Purtroppo questa non è una realtà alternativa, ma un universo verosimile. Il che significa che fa spavento il concetto che tratti Sherlock come un gioco, come se non si rendesse conto che è una persona. C'è un possesso morboso, nel suo suonare insieme e poi nell'arrivare a provare il desiderio di levare gli ostacoli da dove danno fastidio. Ma sopratutto c'è la totale assenza di morale e di giusto e sbagliato. Questo la rende davvero fredda come il ghiaccio, lei non si controlla come Mycroft, ma è davvero senza sentimenti. E come dicevo l'analisi dei fratelli che ne esce è quanto di più oggettivo abbia visto fatta da un personaggio. Mycroft esce fuori per quello che è, molto più spaventato di quanto non sembri, molto più debole di quel che non mostra, ma anche con un senso di protezione eccezionale. Anche Sherlock ne vien fuori e forse facendo vedere che da quando era bambino non è poi così cambiato, ha ancora un amico e un qualcuno con cui giocare. Anche se è meno spaventato, ovviamente.

Come sempre hai fatto un lavoro notevole sul personaggio e ne sono davvero colpita! Alla prossima.
Koa



Ps. A un certo punto dici che uno dei due pirati con cui gioca Sherlock è inventato. Ho supposto tu ti riferissi a Yellowbeard, giusto? Perché se è lui, esiste davvero: "Barbagialla, il terrore dei sette mari e mezzo" è un film di qualche anno fa. ;)

Recensore Master
05/03/17, ore 15:24

Molto originale il "contenitore" razionale in cui hai fatto scorrere le vicende della famiglia Holmes, vero e proprio ricettacolo di casi umani unici, sia nella loro positività sia nella loro dimensione più terribile di pericolosi psicopatici. In questo panorama si staglia sinistramente la figura inquietante di Eurus, i cui caratteri così difformi da quelli di una bambina della sua età, paradossalmente mettono in risalto Mycroft e Sh. Infatti del fratello maggiore già s’intuiva, dietro a quell’aspetto così controllato e d’algido autocontrollo, una certa misteriosa fragilità che si traduceva in quei gesti d’affetto fraterno che il minore, puntualmente, rispediva al mittente con arroganza. Nelle Stagioni televisive abbiamo assistito a veri e propri scontri tra i due, non urlati ma, peggio, dominati da sibilanti avvertimenti e minacce, da sottintesi ed allusioni certamente non fraterne. Di Sh si è detto di tutto e di più, della sua incapacità di relazionarsi con gli altri, della sua eccezionale intelligenza, del suo fascino magnetico. La sua superbia ed arroganza, sempre più smussate e trasformate in silenzio ed atteggiamenti via via più “umani”, comunque ci hanno sempre lasciato il dubbio su ciò che poteva averli causati. Nulla nell’animo umano è frutto di casualità. Ecco perché il tuo pezzo mi è piaciuto particolarmente, in quanto c’è l’impegno di dare delle risposte a degli interrogativi che, altrimenti, rimanevano nell’archivio di ciò che non si comprende bene. Secondo me, perciò, ci permetti di rivalutare Mycroft, appesantito dal fardello di immani responsabilità, e Sh, il cui passato gli ha lasciato abissi bui di drammi infantili mai potuti comprendere e, dunque, superare (“…Sherlock è aggrappato a papà e pallido, con gli occhi rossi e una piega incerta della bocca…”). Il tuo stile si adatta perfettamente alla necessità di non perdersi in descrizioni contemplative ma di rendere la lapidarietà, quasi cronachistica, del raccontare la progressione terribile della follia di Eurus, personaggio da molti criticato ma che, per me, è degno corollario a ciò che succede nel mondo di Sh. Brava.

Recensore Junior
01/03/17, ore 17:32

Wow!! È una bomba, anzi tu sei una bomba! Scrivi in modo impeccabile ed è proprio piacevole leggere ciò che scrivi! Mi è piaciuto molto come hai ripercorso il passato dei fratelli Holmes e in particolare ho trovato stupendo il momento in cui Mycroft va a recuperare i suoi fratelli. L'ho trovata una cosa tenerissima e perfettamente in linea con lui. Comunque, secondo me, hai descritto tutti e tre in modo eccezionale, cogliendo tutte le sostanziali differenze tra loro anche in tenera età.
Chapeau! :)
Mela